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“Finalmente il governo Conte è stato costretto ad aprire gli occhi sul dramma dei migranti in Sicilia.
Finalmente, grazie alle pressioni e alla determinazione del Presidente Musumeci, il Presidente Conte ha convocato un tavolo nazionale, schierando i suoi ministri per affrontare (e risolvere?) un’emergenza sanitaria e umana che sembrava vedessimo solo noi. Finalmente sentiamo parlare di svuotare hotspot e di aiuti economici a Lampedusa, soffocata da un problema troppo più grande dei suoi 20 chilometri quadrati, ma direi anche più grande dei 25.000 della Sicilia. L’assenza di Roma e dell’Europa ha pesato e pesa sulla gestione dei migranti, resa pericolosa dall’emergenza contagio in piena pandemia, come confermato dalle 150 pagine di dossier depositate sul tavolo romano dall’assessore alla salute Razza, che fotografano duramente i rischi e le inadeguatezze riscontrate dalla task force sanitaria negli hotspot e nei centri di accoglienza siciliani. E non solo a Lampedusa.” Così il deputato di #diventeràbellissima , che conclude: “Vigileremo che i fatti seguano alle parole di Conte. Vigileremo perché le stesse attenzioni dopo Lampedusa vengano seguite negli altri centri, penso tra gli altri a Porto Empedocle che ha sofferto un disagio economico e sociale gravissimo. Il Presidente Musumeci ha dimostrato determinazione e coraggio per rompere il silenzio e l’isolamento che Roma da troppo tempo aveva imposto alla Sicilia.
Noi non arretriamo di un millimetro.”

L’assessore all’Ecologia, Nello Hamel, comunica che è stata emessa un’ordinanza per la sospensione dei mercatini rionali fino alla cessata emergenza rifiuti, causata dall‘incendio della discarica di Trapani Servizi dove il Comune di Agrigento conferisce i rifiuti differenziati. “L’impossibilità di smaltire questi rifiuti – dice Hamel – non consente infatti di provvedere alla pulizia degli spazi ove si svolgono i mercati e pertanto si potrebbero creare gravi problemi igienico-sanitari e di inquinamento, causati dall’abbandono di rifiuti per strada”.

Gli uomini dello speciale reparto dei Carabinieri sono giunti questa mattina nella Tenenza di Favara dove hanno fatto un breve briefing  con il colleghi di Favara e del Comando provinciale per pianificare l’intervento nell’abitazione di via Leopardi.  Ad essere ispezionata con l’utilizzo dei sofisticatissimi mezzi scientifici dei RIS la casa dove abita il fratello di Gessica,  e da qualche tempo anche il padre, luogo dove Gessica sembra sia stata vista l’ultima volta e dove Gessica avrebbe avuto l’ultimo contatto con un familiare.

Gli specialisti del RIS hanno effettuato foto, fatto rilievi, hanno prelevato diversi elementi per essere successivamente analizzati in laboratorio.

E’ in corso da questa mattina a Lampedusa un’operazione straordinaria, commissionata dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli a seguito del nullaosta della Procura di Agrigento, per la demolizione e rimozione di 160 piccole imbarcazioni ormeggiate (affondate o semi affondate) nello specchio d’acqua dinanzi al molo Favarolo. Lo fa sapere il Viminale. Questo è il quarto intervento nell’arco del 2020 per la bonifica del porto di Lampedusa a seguito dell’intensificarsi del fenomeno dei cosiddetti sbarchi autonomi.

Da sempre Covid-free, almeno fino a oggi. Da quando è scoppiata l’emergenza sanitaria, il piccolo paese di Grotte è rimasto sempre senza contagi. Adesso, però, purtroppo, non è più così. E’ infatti, arrivato l’esito – positivo – di un tampone rino-faringeo. “C’è un contagiato – ha confermato il sindaco Alfonso Provvidenza – . Sono in atto tutte le misure di sicurezza previste dai protocolli sanitari. Invito tutta la popolazione alla massima cautela e al rispetto – ha lanciato un appello l’amministratore – di tutte le misure precauzionali: uso mascherine, distanza interpersonale”.

E’ in corso una rivolta all’interno dell’ex hotel Villa Sikania a Siculiana, usato da mesi come centro per la quarantena dei migranti. Una decina di questi sono saliti sul tetto della struttura e non intendono scendere prima di ottenere qualcosa.Le forze dell’ordine presenti sul posto (compreso l’esercito) sono al lavoro per ripristinare condizioni di sicurezza. Alcuni sono fuggiti lungo la strada statale 115, rischiando di essere investiti dalle auto in corso.

L’Italia dagli anni novanta del secolo scorso tenta di dare un ammodernamento alla sua struttura costituzionale e democratica con l’obiettivo dichiarato, ma molto probabilmente mai voluto, di eliminare le disuguaglianze tra i territori del nord e del sud che di fatto minano anche all’esistenza stessa della Nazione Italiana, viste le enormi tensioni che questa iniqua sperequazione crea.

Tutti i Governi che si sono alternati nel tempo in Italia al loro insediamento sono titolari della soluzione definitiva in grado di unificare realmente il paese.

Purtroppo ancora oggi dopo poco più di 150 anni il disagio che colpisce le regioni meridionali e la Sicilia invece di diminuire si è sviluppato ed ingigantito con l’assurdo aggravio che la spesa pubblica si è concentrata sempre di più verso le regioni del nord sfavorendo il sud e la Sicilia.

Con la riforma costituzionale del Titolo V della Costituzione si è introdotto il concetto di maggior autonomia delle Regioni con una contropartita chiamata L.E.P. Livelli Essenziali delle Prestazioni. Questi strumenti dovrebbero garantire uguaglianza su tutto il territorio Nazionale e per tutti i cittadini italiani, specialmente nei settori dei diritti civili e sociali.

Attraverso i LEP le regioni più svantaggiate dovrebbero ricevere più investimenti da parte dello Stato Centrale con l’obiettivo di recuperare lo svantaggio economico, sociale e civile che oggi crea disparità tra nord e sud.

Il recupero dello svantaggio esistente, non solo non è stato realizzato, ma la forbice si è ulteriormente allargata. Il Legislatore pur avendo legiferato, ormai circa 10 anni fa, l’istituzione dei LEP, strumento di perequazione della spesa pubblica tra le regioni, di fatto non li ha mai realmente introdotti, continuando ad usare come base di calcolo la “spesa storica” per erogare risorse agli Enti Locali ed alle Regioni.

Con questa scelta iniqua di fatto lo Stato ha continuato ad erogare sempre più fondi alle regioni più ricche e sempre meno fondi alle regioni più povere, allargando il solco tra nord e sud.

Oltre al fattore di equità, questo agire non crea ricchezza e non crea sviluppo mentre in realtà l’Italia ha necessariamente bisogno si spesa pubblica al sud per dare il via alla ripresa economica.

Programmare grandi piani di investimento in infrastrutture e servizi al Sud paradossalmente sarà di impulso anche per il nord e le sue aziende che crescerebbero in termini di fatturato e di  commesse.

Il Centro Studi Economici del Sinalp invita l’attuale Governo a inserire nella sua agenda l’attuazione dei LEP per avere finalmente contezza delle reali differenze di investimenti pubblici nelle varie regioni italiane e poter finalmente programmare una spesa pubblica in investimenti equa ed in grado di contribuire all’annullamento delle differenze tra nord e sud.

Senso unico alternato in via Luca Crescente, per la sistemazione del cavalcavia della statale 640 dal quale nel giugno scorso si staccarono alcuni pezzi di cemento. Adesso, nelle ultime ore, l’Anas è corsa ai ripari ed ha avviato i lavori di ripristino delle travi del sovrappasso. Anas ha chiesto ed ottenuto dal Comune di Agrigento, l’autorizzazione a creare – lungo la strategica strada che conduce per un verso a San Leone, per l’altro alla statale 640 ed ancora verso la Valle e il centro della città dei Templi – un senso unico alternato con l’ausilio dei semafori. Dalle 7 di ieri e fino a cessate esigenze di venerdì 18 settembre, è stato dunque istituito il senso unico alternato, con l’ausilio dei semafori, lungo la via Luca Crescente in corrispondenza del sovrappasso nei pressi dello svincolo per San Leone, all’altezza del chilometro 5+180 della statale 640. Operai e tecnici si occuperanno, dunque, dei lavori di ripristino delle travi.

Piano regolatore generale, dopo i pareri del Consiglio regionale dell’Urbanistica l’iter si blocca a causa dell’incompatibilità dell’ufficio Tecnico e del Consiglio comunale.

L’Ordine degli architetti, presieduto da Alfonso Cimino, chiede il commissariamento del Consiglio comunale perché “Una città in assenza dello strumento urbanistico è un territorio senza futuro – spiega Alfonso Cimino – Se poi consideriamo che dopo lunghissimi anni, finalmente, siamo nella fase di arrivo e in questa fase non è possibile esercitare lo strumento della concertazione per l’incompatibilità dell’ufficio Tecnico e di tutto il Consiglio comunale, il problema, seppur paradossale, sfocia in una fase di declino del territorio. Ed è esattamente ciò che sta accadendo a Sciacca”.

Il Consiglio Regionale dell’Urbanistica, nell’adunanza del 29 luglio scorso e dopo un lunghissimo iter procedurale, ha finalmente espresso il proprio parere al PRG, adottato con delibera del commissario ad acta con i poteri del C.C. n. 16 del 20 aprile 2015, ma né l’ufficio Tecnico né il Consiglio Comunale potranno controdedurre poiché incompatibili.

“Quindi la città ed i cittadini non potranno essere tutelati dai propri rappresentanti nell’indicare alcune giuste osservazioni  – prosegue il presidente Cimino – Gli Architetti di Sciacca, con i propri rappresentanti dell’Ordine degli architetti Michele Ferrara e Salvatore Porretta, di concerto con gli altri liberi professionisti, tecnici e i rappresentanti degli altri Ordini professionali quali agronomi, geologi, geometri, ingegneri e periti agrari, hanno avuto modo in questi giorni di dibattere sulle opportunità di azioni congiunte che vedono un PRG che, di fatto, nasce desueto, non muove i suoi passi sullo sviluppo della città in relazione anche a una nuova Legge Urbanistica siciliana. Per queste ragioni riteniamo con grande forza che le azioni da compiere possono essere da una parte quella di commissariare il Consiglio comunale e dall’altra, in modo congiunto, di far slittare i tempi per controdedurre. L’Amministrazione regionale e l’assessorato regionale al Territorio non possono che ascoltare queste proposte per esercitare democraticamente il diritto di discutere sul futuro della città – conclude Alfonso Cimino – e l’Amministrazione comunale deve adempiere in tempi ristretti per sanare la incompatibilità di un ufficio Tecnico che deve compiere obbligatoriamente il proprio ruolo funzionale”.