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La deputata nazionale, on. Carolina Varchi, è la prima firmataria di un emendamento al “Decreto Rilancio”, presentato da Fratelli d’Italia, che prevede la dichiarazione dello stato di emergenza  per Lampedusa e Linosa.

La norma prevede misure finanziarie speciali come la sospensione dei tributi fino al gennaio del 2022 ed il successivo versamento rateale degli stessi, contributi a fondo perduto o finanziamenti a tasso zero per il rilancio dell’offerta turistica, un”indennnità di 600 euro per i lavoratori che nel 2019 abbiano prestato la propria attività, a tempo determinato, presso imprese operanti nelle isole di Lampedusa e Linosa.

Abbiamo dato seguito alle legittime istanze dei Lampedusani, anche tramite il locale circolo di FDI – afferma Carolina Varchi – adesso invitiamo la maggioranza di Governo a sostenere l’emendamento visto che Lampedusa ed i lampedusani stanno affrontando, in assoluta solitudine, un’emergenza dentro l’emergenza, causata dall’incapacità governativa di gestire i flussi migratori. È necessario mostrare concretamente vicinanza con iniziative specifiche per una situazione che rappresenta un Unicum nel panorama attuale. In questi giorni alcuni rappresentanti della maggioranza, tra cui il Ministro Provenzano, hanno visitato l’isola e sono certa che concorderanno con la necessità di queste misure, sono pronta a rinunciare anche alla mia prima firma purché diventi battaglia trasversale e condivisa”.

Un ulteriore segno di attenzione di Fratelli d’Italia, e dell’on. Varchi, nei confronti delle isole Pelagie, la cui economia, basata sul turismo, è devastata dagli effetti della pandemia di coronavirus e che deve subire anche le conseguenze della nuova ondata migratoria.

Secco e deciso della Cgil agrigentina guidata dal segretario provinciale Alfonso Buscemi.

Buscemi ha scritto una nota attraverso la quale segnala alcuni episodi che si sono verificati recentemente nella nostra terra. Ecco il testo:

“Fatti di cronaca non sono mai mancati, così come non sono mai mancati i reati o le inefficienze della pubblica amministrazione spesso per responsabilità di chi, trovandosi ai vertici del comando, non crea le condizioni per i dipendenti di dare servizi di qualità. Questi ultimi sono costretti, fra mille sacrifici ed in condizioni di enormi disagi, a provare a sopperire ai disastri creati dalla politica, con qualche eccezione a confermare la regola che vede qualche lavoratore non fare il proprio dovere e che, quindi, viene utilizzato come capro espiatorio per colpire tutti i lavoratori del pubblico impiego. Questa settimana, però, sembra che tutto ciò si sia realizzato nell’arco di pochi giorni. Una persona anziana è morta a seguito di un incendio nel centro storico della città. Testimoni confermano il pronto intervento dei vigili del fuoco, costretti a muoversi in mezzo a viuzze occupate da macchine parcheggiate e impediti ad arrivare nel palazzo che bruciava, perché i mezzi di cui dispongono non sono idonei a percorrere quelle stradine strette.

Ci vorrebbe un mezzo piccolo ma il comando di Agrigento ne è sprovvisto, costringendo i Vigili ad arrangiarsi con mezzi di fortuna e a perdere tempo prezioso prima di domare le fiamme: non ci sono  idranti perennemente in pressione e non si crea un’alternativa al parcheggio sotto casa. Così come non ci sono, molto spesso, vie di fuga. Se ci fossero state tutte queste condizioni, si sarebbe potuto salvare una vita umana? Non lo sappiamo, ma è necessario che questo dubbio non ci sia per il futuro. l’Amministrazione comunale ha il dovere di interrogarsi su quali sono le soluzioni idonee e di attuarle, così come ha il dovere di chiedere al comando regionale dei Vigili del Fuoco un mezzo idoneo per intervenire in situazioni simili.

Ancora, abbiamo visto come un poliziotto si sia comportato nei confronti di due ragazzi; colpisce in modo particolare l’affermazione “siete ospiti e dovete rispettare la legge”: significa che se erano agrigentini o semplicemente Italiani a commettere qualche reato cambiava qualcosa? Abbiamo troppi esempi di poliziotti che fanno il loro dovere, di poliziotti che rischiano la propria vita per lo Stato e per i cittadini, di poliziotti martiri per mantenere fede al loro giuramento e alla loro cultura del rispetto della legge per riflettere su cosa sia successo. Ci chiediamo se questo comportamento non sia il frutto di una certa politica che inneggia all’odio nei confronti del diverso, del “prima gli italiani”. E infine, l’immagine di una persona che colpisce un uomo dall’aspetto inerme, che non sembra poter minacciare nessuno, che si allontana dall’aggressore il quale lo raggiunge e lo colpisce con due colpi di mazza in viso. Una violenza inaudita e gratuita. Ci chiediamo come si può arrivare a tutto questo ma, soprattutto, cosa fare per evitare tutto questo. Il nostro vuole essere un appello alle Istituzioni tutte  locali e centrali, e a tutte le associazioni. E’ un brutto momento per un territorio economicamente depresso, con l’aggravarsi della situazione post pandemia, vittima del caporalato nell’agricoltura e della presenza asfissiante di mafia e usura nella società: e allora abbiamo il dovere di fare ognuno la propria parte. Denunciando, isolando i violenti, tallonando da vicino la pubblica amministrazione affinchè faccia il proprio dovere”.

 

A fuoco in questi momenti buona parte dei campi che costeggiano la strada della Mosella, parallela al Villaggio Mosè.

Le fiamme da almeno un’ora stanno divorando tutto ciò che è attorno e stanno anche lambendo pericolosamente le case circostanti.

Le fiamme hanno invaso anche le due carreggiate della strada. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco e il Corpo Forestale attualmente impegnati con molte difficoltà a domare l’incendio.

 

Due panchine e la parte esterna bruciacchiate. Sono questi i risultati di un incendio che si è sviluppato nei pressi, appunto, di una attività di una attività commerciale (una panineria) nel centro balneare di San Leone.

Il fatto è accaduto nella notte tra sabato e domenica scorsi; subito intervenuti i Vigili del Fuoco che hanno immediatamente domato l’incendio.

Fra le tante ipotesi che avrebbero fatto scattare l’incendio anche quella di un corto circuito di uno dei condizionatori.

Indagano i Carabinieri.

 

 

Una protesta che non ha però interessato la città di Sciacca, dove pure ci sono attività commerciali che gradirebbero rimanere chiusi la domenica e nei festivi.

“Le lavoratrici e i lavoratori vengono sottoposti a turni massacranti – dicono i sindacati – che non tengono conto delle esigenze familiari degli stessi”.

Una tema molto sentito dai dipendenti, commessi, cassieri di centri commerciali, supermercati, e negozi vari, la maggior parte dei quali reclamano il diritto al riposo domenicale e si dicono dunque contrari all’apertura. In particolare l’argomento è tornato ad essere motivo di dibattito dopo il lockdown e a seguito della circolare con cui dal 7 giugno gli esercizi commerciali hanno riaperto la domenica.

In vari Comuni i sindaci hanno emesso proprie ordinanze (come previsto dalle norme regionali) con cui hanno invece scelto la chiusura festiva.

Nuova ordinanza firmata dal sindaco di Agrigento Lillo Firetto per regolare la movida della Città dei Templi da oggi e fino al 20 settembre.

Sono stati rimodulati gli orari di apertura e di chiusura degli esercizi commerciali nei quali sono previsti forti assembramenti, soprattutto nella zona balneare di San Leone.

In particolare, gli esercizi pubblici con impatto acustico esterno devono osservare i seguenti orari di chiusura: ore 02:00 da domenica a giovedì; ore 03:00 venerdì, sabato e prefestivi.

I Circoli privati in cui si effettuano l’attività di somministrazione di alimenti e bevande e/o di intrattenimento e svago anche se riservati esclusivamente ai soci, determinano liberamente l’orario di apertura giornaliera, entro il limite massimo di chiusura stabilito alle ore 02:00.

Le sale giochi. L’orario di esercizio delle sale giochi, autorizzate ai sensi dell’art.S6 TULPS, R.D.773/1931 é fissato, su tutto il territorio comunale. dalle ore 10:00 alle ore 02:00 di tutti i giorni, festivi compresi. Le sale biliardo e le sale bowling, autorizzate ai sensi dell’art.86 TULPS. sono escluse dalla disciplina oraria stabilita con il comma precedente, in ragione della loro natura di attività prevalentemente sportiva, pertanto l’orario dell’esercizio è fissato, su tutto il territorio comunale, dalle ore 09:00 alle ore 03:00 del giorno successivo.

La Sea Watch, con i 211 migranti salvati in acque internazionali, è arrivata questa mattina intorno alle ore dieci nel porto di Porto Empedocle. Migranti ed equipaggio rimarranno a bordo della nave della ong tedesca in attesa del trasferimento di tutti i migranti a bordo della Moby Zazà per effettuare la quarantena. Si attende l’esito di un tampone rino-faringeo al quale è stato sottoposto uno dei migranti a bordo che non starebbe particolarmente bene e che avrebbe manifestato qualche sintomo tipico da Covid 19.

Nella serata di venerdi 19 giugno è scattato un blitz al porticciolo di San Leone. Il controllo è stato svolto congiuntamente dal personale militare della Guardia Costiera di Porto Empedocle, al comando del Capitano di Fregata Gennaro Fusco e dal personale della Polizia Municipale del Comune di Agrigento sotto la guida del Commissario Francesco Di Vincenzo finalizzato al contrasto delle attività abusive insistenti nella località balneare.

L’area del porticciolo di San Leone era diventata ricettacolo di rifiuti che venivano accumulati durante la movida del week end, a seguito di una serie di appostamenti posti in essere nei giorni scorsi, è stata rilevata la presenza di un chiosco ambulante dedito all’attività di somministrazione di bevande alcooliche, tale attività veniva svolta in area demaniale, ed è risultata priva delle necessaria concessione demaniale rilasciata dal competente ufficio regionale (S.T.A. di Agrigento).

Al momento del controllo il titolare era intento a vendere bevande alcoliche agli astanti, veniva pertanto sanzionato ai sensi dell’art.1161 comma 2 del Codice della Navigazione e contestualmente veniva diffidato all’immediata rimozione del mezzo, ed ulteriormente ammonito dal non continuare ad effettuare la somministrazione di bevande alcoliche sulle aree demaniali.

Tale attività, fortemente voluta dal Comandante Fusco e dal Sindaco Firetto, ha dato immediatamente i suoi frutti, perché rispetto ai week end precedenti la situazione è decisamente migliorata, riscuotendo il vivo apprezzamento della cittadinanza.

Il Comune di Licata si è accreditato, in tempo utile, al sistema informativo del Ministero dell’Istruzione, per partecipare all’avviso pubblico, di prossima emanazione, per il finanziamento di interventi urgenti per l’adeguamento  e l’adattamento degli edifici e spazi scolastici ai fini del contenimento del rischio sanitario da Covid-19″.

A  darne notizia, in rappresentanza dell’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Giuseppe Galanti, è l’ass. alla Pubblica Istruzione Violetta Callea.

Il Governo, tramite il suddetto decreto  ha praticamente destinato 330 milioni di euro a favore degli Enti Locali.

“Si tratta – aggiunge l’assessore – di provvedimenti, da adottare in vista della ripresa, prevista per settembre,  dell’attività scolastica, per adeguare gli edifici, gli spazi e le aule didattiche alle misure di contenimento del rischio sanitario da Covid 19, con fondi da prelevare da uno stanziamento di specifiche risorse a valere sul PON “Per la scuola”  2014 – 2020,  Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) a favore di tutti gli enti locali proprietari di edifici adibiti a sede di istituzione scolastica statale o di cui ne abbiano la competenza.

Benchè  sia stata emanata una proroga, come Comune di Licata, ci siamo già registrati e accreditati entro la prima scadenza dei termini fissata per il 19 Giugno 2020, riservandoci di inviare la nostra candidatura al momento dell’emanazione dell’avviso pubblico .

Così facendo – conclude l’ass. alla P.I., Callea – accelereremo le procedure amministrative necessarie per poter accedere ai finanziamenti, con l’anticipo ad opera  del MIUR di una parte delle operazioni per garantire l’assegnazione dei fondi in tempi ragionevoli in vista dell’inizio del nuovo anno scolastico”

La lunga lista è formata da 479 persone che danno il nome alla maxi inchiesta “Rinascita-Scott” iniziata lo scorso dicembre con la cattura di 334 presunti esponenti appartenenti alle famiglie legate alla ndrangheta.

Fra queste persone c’è anche un agrigentino, Andrea Puntorno di 42 anni già capo degli ultrà juventini, già sotto inchiesta nella “Kerkent” condotta dalla DDA di Palermo e dalla DIA di Agrigento.

Poi alcuni empedoclini, tra cui la moglie di Puntorno e altri due; un’altra persona coinvolta è di Raffadali.

A tutte le 479 persone è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. Sono accusati di associazione a delinquere con l’aggravante dell’avere favorito l’associazione mafiosa.