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Visitare i templi in completa sicurezza. Perché la Valle dei Templi di Agrigento è il primo parco archeologico con certificazione Covid free. E il pubblico inizia a ritornare: a giugno, la Valle ha accolto 8mila visitatori, 3522 dei quali dall’8 al 25 giugno, ovvero al di là della settimana di gratuità voluta dalla Regione ad inizio mese. Un dato importante di ripresa che va migliorando, anche se i numeri sono certamente molto lontani dallo scorso anno – di questi tempi, tra i templi c’erano circa tremila visitatori al giorno. E la certificazione sarà una bella spinta per il mercato internazionale: il Parco ha messo a punto talmente tante misure per garantire il pubblico e i suoi operatori, da essere il primo sito archeologico Virus free and safe, una certificazione ufficiale che nasce dal riconoscimento delle misure di prevenzione e protezione adottate, dopo aver completato l’analisi accurata delle attività, dell’organizzazione del lavoro, del layout degli ambienti. “La Sicilia, grazie alle straordinarie misure di contenimento adottate dal Governo Musumeci, è riuscita a mantenere bassa la soglia di propagazione del Covid. Una vacanza in Sicilia alla scoperta dei luoghi della cultura è, per ciò stesso e per l’adozione di tutti gli accorgimenti necessari a contenere la diffusione del virus, una vacanza protetta – interviene Alberto Samonà, assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità Siciliana -. Il parco archeologico della Valle dei templi fa di più: attraverso la certificazione di sito Covid Free offre ai visitatori la serenità di muoversi tra le antiche vestigia senza stress, sicuri di poter godere delle bellezze dei luoghi e della storia in assenza di rischi.
Con l’adozione dei percorsi di accesso per le persone con disabilità e con la certificazione di aver adottato tutte le procedure anti-Covid, la Valle dei Templi si pone all’avanguardia dei beni culturali in Sicilia e nel sud alla quale progressivamente tutte le altre strutture dovranno adeguarsi”.

Un importante evento turistico è stato organizzato nella nostra provincia dalla Fijet, la Federazione dei giornalisti e degli scrittori di Turismo, per contribuire alla crescita del turismo dopo la fase post Covid-19.
Dal 16 al 21 ottobre prossimo si svolgerà all’Hotel Torre del Barone di Sciaccamare, un meeting al quale sono stati invitati a partecipare giornalisti italiani e stranieri per dibattere della situazione attuale e futura del turismo in Sicilia e in Europa e, al contempo, per mostrare agli illustri ospiti le bellezze culturali, naturali e monumentali del nostro territorio.
Per questo dalla splendida location di Sciaccamare sono previste anche visite istituzionali a Palermo, Valle dei templi di Agrigento, Selinunte,Valle del Belice, Menfi, Montevago, Santa Margherita e Sambuca di Sicilia.
Fra i momenti più significativi la consegna del Golden Apple Award Fijet 2020 al Parco Archeologico e Paesaggistico di Agrigento, che quest’anno celebra i suoi 2600 anni dalla nascita rimandato a causa del coronavirus, e altri due importanti incontri: la conferenza stampa a Palermo, a Palazzo d’Orleans, con il Governatore Nello Musumeci e gli assessori regionali Manlio Messina
(turismo) e Alberto Samonà (beni culturali).
Martedì 20 ottobre alle ore 18 invece, all’Hotel Torre del Barone di Sciacca avrà luogo la cerimonia di consegna di un riconoscimento della Fijet ai familiari del compianto presidente di Aeroviaggi Antonio Mangia “per avere trasformato Sciaccamare in un polo turistico-termale d’eccellenza, punto di riferimento per il turismo internazionale”.
“Mangia – ha detto il presidente nazionale della Fijet Giacomo Glaviano – va ricordato perché è stato un grande imprenditore del turismo. Un uomo di grandi capacità che guardava con attenzione allo sviluppo della Sicilia che amava tanto”.
Altri momenti si stanno organizzando per l’evento il cui programma definitivo verrà reso noto nei primi di ottobre prossimo.
Chiunque volesse partecipare o avere più notizie potrà farlo scrivendo all’indirizzo
info@fijet.it

Rosario Pendolino, giovane imprenditore di Aragona, è il nuovo presidente della Pro Loco di Aragona, e subentra allo storico presidente Sebastiano Calleia, dimissionario. In occasione della prima seduta del nuovo consiglio direttivo sono stati eletti Filippo Fiorello come vicepresidente dell’associazione, Laura Raneri segretario e Massimo Petrotta tesoriere. I consiglieri sono: Carmelo Codia, Marco Cumbo, Veronica Graceffa, Calogero Cacciatore, Giuseppe Sferrazza, Alan David Scifo e Giovanni Graceffa. La prossima settimana la nuova direzione incontrerà l’amministrazione comunale di Aragona per la presentazione alla città e alle istituzioni. Poi saranno organizzati incontri con i commercianti e con le altre associazioni del territorio con l’obiettivo di costruire un dialogo con tutte le forze della cittadinanza.

La consigliere comunale e presidente della Commissione Sanità, Giorgia Iacolino, ritiene necessario riorganizzare l’attività dedicata al covid nei presidi ospedalieri, e afferma: “I recenti provvedimenti regionali che hanno avviato la riorganizzazione delle attività assistenziali relative alla pandemia da covid 19, sembrano ispirati dalla condivisibile necessità di tenere alta l’attenzione in relazione ai futuri prevedibili scenari. Aver previsto la graduale attivazione di 936 posti letto dedicati al covid, da distribuire nei diversi presidi ospedalieri per terapia intensiva, sub intensiva e degenza ordinaria, risulta coerente con la programmazione nazionale che esige spazi autonomi e separati rispetto alla normale attività assistenziale che deve ripartire, tuttavia, con maggiore intensità. Sono certa che le scelte dell’assessorato regionale della Salute relative alla provincia di Agrigento e, per essa, riguardanti gli ospedali dell’azienda sanitaria, potranno, con la dovuta gradualità, rafforzare l’assistenza dedicata al covid 19, salvaguardando ed, anzi, potenziando le normali attività assistenziali in linea con le attese della comunità agrigentina”.

“Sono dispisciuto per quello che é accaduto nell’ultima seduta consiliare, per questo motivo chiedo scusa. In questi tre anni non ho mai voluto dedicare tempo prezioso a inutili facezie o battute perché dedito insieme alla giunta, a lavorare, anche 20 ore al giorno, al fine di dare risposte alla cittadinanza. Sono stato sempre al servizio della città, cercando e, credo riuscendo a fare comunità con la popolazione”.
È quanto dichiara il sindaco di Palma di Montechiaro, Stefano Castellino, a seguito di quanto di dispiacevole è accaduto durante il Consiglio comunale di giovedi contro il consigliere comunale Salvatore Malluzzo.
“In quella seduta – continua Castellino – ho preso la parola all’inizio dei lavori per comunicare alla città l’ennesimo importantissimo traguardo raggiunto: per la prima volta nella storia, Palma di Montechiaro esprime la Presidenza al Consorzio Acquedotto Tre Sorgenti grazie all’elezione avvenuta in Assemblea dei soci della Dott.ssa Lo Giudice, eletta all’unanimità dei presenti per una quota pari al 92 % (assente solo il Comune di Campobello). I comuni presenti hanno riconosciuto a Palma di Montechiaro, infatti, il privilegio di guidare il Consorzio nonostante la città di Palma abbia una quota pari al 17%. Il Consigliere Malluzzo, arrivato in ritardo, non avendo quindi sentito per intero le comunicazioni del sottoscritto, agognando come di consueto la possibilità di salutare “i telespettatori” da casa, prende la parola dando il via al solito teatrino, mancando di rispetto alla Città, all’Amministrazione, al lavoro fatto dalla stessa ed al neopresidente del Consorzio Tre Sorgenti. In una accozzaglia di parole roboanti, vuote di contenuto che denotavano una totale non conoscenza di leggi, norme e procedure elettive, confondendo con imbarazzante e mortificante facilità i ruoli di Assemblea o CDA, di norma politica o di democratica elezione, riempendo il vuoto delle sue parole con citazioni e concetti filosofici presi in malo modo da Google o da fonti che, di certo, non meriterebbero di essere citate invano da chi non è neanche lontanamente associabile alle grandi personalità che le hanno prodotte.
Nel suo farneticante e diffamante intervento ha offeso il sottoscritto su concetti quali etica e morale, offese che non apparterrebbero mai alla mia persona e, a questa Amministrazione. Lo stesso intervento carico di protervia  è stato riservato già tante altre volte in questi tre anni ai rappresentanti in Giunta, ai Revisori dei Conti, ai Dirigenti di questo Comune e a chiunque altro affermasse la verità o esplicasse correttamente la norma e mostrasse le contraddizioni, le faziosità, la non conoscenza di questo Consigliere Comunale che, accecato da smania di protagonismo e vano apparire, non conosce il limite del buon gusto, del rispetto istituzionale e personale, della riconoscenza per il lavoro e le professionalità altrui, arrivando ripetutamente in questi tre anni a superare confini che esulano l’agone politico. Come si può costui definire un buon pubblico ufficiale quando costantemente interagisce con profili social anonimi che fanno dell’agire mafioso, dell’anonimato, della minaccia, della diffamazione, del procurato allarme, del disordine pubblico, financo in tempi di emergenza Covid 19, il proprio modus  operandi? Come può parlare di norme colui che non conosce nemmeno la norma che vieta la pubblicazione sui media del Consiglio Comunale, che può essere riprodotto solo in maniera integrale e previa autorizzazione?
Dopo la replica del Sindaco, il consigliere Malluzzo invece di rendersi conto della totale infondatezza della sua posizione, portava avanti un ennesimo intervento degno dei peggiori teatri di avanspettacolo nel quale intimava al sottoscritto e il Consiglio Comunale tutto che avrebbe bloccato i lavori consiliari e che non sarebbe ritornato al proprio posto se non avessimo esaudito i suoi contorti desii. Ciò ha scatenato una reazione che non intendo nascondere, una reazione per la quale ho chiesto immediatamente e richiedo oggi scusa alla massima assise cittadinadispiaciuto per aver prestato il fianco a un provocatore di bassa lega che è arrivato in aula ieri senza alcun interesse per i provvedimenti importanti all’O.D.G. , ma con il solo scopo di offendere la mia figura di uomo prima e di sindaco di questa comunità poi, e con l’intento calunnioso di danneggiare l’immagine della città e del Consiglio, arrivando a deridere anche il grido Viva Palma di Montechiaro.
Di fronte a queste minacce ed offese non era intenzione mia aggredire alcuno ma si è trattato di un gesto forte, frutto di una passione viscerale per la propria terra. Il Consigliere ha sempre fatto interventi vuoti, faziosi e personali e non si è reso mai protagonista, invece, di una proposta o di un emendamento nell’interesse della città: nello specifico ha sempre detto “non va bene questa cosa” non sapendo mai dire cosa andasse fatto altrimenti. Lo stesso tiene comportamenti, non solo differenti, ma sostanzialmente opposti nelle commissioni consiliari e nelle commissioni capigruppo e pure nei corridoio di palazzo degli Scolopi, rispetto all’osceno spettacolo che puntualmente porta avanti, congiuntamente a comunicati stampa, servizi televisivi, interviste radiofoniche che precedono la trattazione ufficiale degli argomenti. L’unica discriminante tra questi due opposti comportamenti è la presenza di “pubblico” che ormai rappresenta per questo consigliere  una vera ossessione che condiziona il suo operato.
Nonostante questo triste spettacolo il Consiglio Comunale in maniera responsabile è andato avanti ed ha esitato tutte le proposte all’O.d.G. non venendo meno al proprio dovere verso la Comunità”.

Nell’ambito della rassegna estiva al Kaos del Pirandello Stable Festival, di Mario Gaziano, domani, domenica 28 giugno, in occasione dell’anniversario della nascita di Luigi Pirandello, alle ore 3 del mattino si svolgerà la quarta edizione dell’evento “Caddi come una lucciola”, organizzata dallo stesso Pirandello Stable Festival, insieme al Cepasa di Paolo Cilona, al Parco Letterario Pirandello di Dino Barone, la società Dante Alighieri di Enza Ierna, ed il Circolo culturale Empedocle, presieduto da Giuseppe Adamo. In scaletta vi saranno recitazioni, canti e danze all’insegna di Pirandello, con Liliana Arrigo, Stella Camilieri, Enzo Argento, Daniela Ilardi, Giovanni Licata, Rosa Maria Maglio, Maria Grazia Castellana, Maria Fantauzzo, Rosa La Franca, Elina Dispensa, Giuseppe Gramaglia, Angelo Cinque, Gaia Magro, Alfonso Marchica, Massimo Agozzino, Lillo D’Aleo ed Enzo Minaldi. Partecipano i ballerini Caterina e Nicola Barberi. Organizzazione Gianfranco Circo. Regia e conduzione Mario Gaziano. Filmaker Diego Romeo.

I poliziotti del Commissariato di Canicattì, diretto dal vice Questore, Cesare Castelli, a termine di apposita attività investigativa coordinata dalla Procura di Agrigento, hanno denunciato i presunti autori di un furto perpetrato lo scorso marzo all’interno di una tabaccheria nel centro cittadino di Canicattì. Si tratta di due immigrati dalla Tunisia, che risponderanno del reato di furto aggravato mediante violenza sulle cose. Inoltre, poiché oltre al denaro sono stati rubati anche numerosi biglietti “gratta e vinci”, la Polizia ha acquisito, dall’ufficio che gestisce le lotterie nazionali, gli elenchi delle sedi e gli orari dei locali commerciali dove sono state riscosse le vincite dei biglietti vincenti, ammontanti a diverse centinaia di euro. E, a fronte di ciò, altri tre tunisini sono stati denunciati per il reato di ricettazione dei biglietti rubati.

E’ negativo l’esito del tampone al quale, su loro richiesta, si sono sottoposti i componenti dell’equipaggio della ong tedesca “Sea Watch”, la nave approdata a Porto Empedocle con, tra gli altri, i 28 migranti risultati positivi al covid e adesso in quarantena a bordo della nave Moby Zaza, ancora in rada. Il primo a sottoporsi al tampone è stato il cuoco della “Sea Watch”, perché febbricitante. Poi gli altri.

Il dottor D.F.(sono le iniziali del nome) aveva richiesto all’Assessorato della Salute l’accreditamento istituzionale dello Studio Odontoiatrico – sito a S.Stefano di Quisquina (AG) – di cui è titolare.

L’accreditamento è, infatti, presupposto fondamentale per potere erogare prestazioni per conto del Servizio Sanitario.

Il rilascio di nuovi accreditamenti presuppone, tuttavia, una previa verifica del fabbisogno assistenziale presente sul territorio.

Pertanto, con apposita istanza, l’odontoiatra ha chiesto all’Assessorato Salute di procedere alla ricognizione e determinazione del fabbisogno; in tale istanza veniva segnalato come nel Comune e nel Distretto ove lo stesso opera vi fosse una carenza di strutture odontoiatriche.

L’Assessorato della Salute riteneva, tuttavia, di non essere obbligato a procedere a tale nuova rilevazione del fabbisogno e, conseguentemente, di non potere accreditare la suddetta struttura.

Pertanto, l’odontoiatra, con il patrocinio degli avv.ti Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, ha chiesto al Giudice Amministrativo di accertare l’obbligo dell’Assessorato della Salute di pronunciarsi sulla suddetta istanza volta, come detto, ad ottenere l’adozione degli atti – ossia la ricognizione e determinazione del fabbisogno assistenziale – propedeutici ai nuovi accreditamenti

In particolare, gli avv.ti Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia hanno sostenuto che l’Assessorato salute non avesse adempiuto all’obbligo di concludere il procedimento e che tale obbligo sussista anche con riferimento agli atti amministrativi generali di pianificazione e di programmazione

Il Consiglio di Giustizia Amministrativa, aderendo alle tesi degli avv.ti Rubino e Impiduglia, ha ritenuto illegittimo il silenzio serbato dall’Assessorato della Salute sull’istanza dell’odontoiatra, chiarendo come la P.A. non possa continuare a mantenere – in ambito sanitario – un sistema chiuso, dovendo, invece, consentire l’ingresso graduale nel settore anche ai soggetti non ancora contrattualizzati, compatibilmente con la ricognizione dei fabbisogni assistenziali, e con i limiti di spesa.

Per effetto della suddetta sentenza, l’Assessorato Salute dovrà procedere alla ricognizione del fabbisogno assistenziale, propedeutica all’accreditamento della suddetta struttura odontoiatrica, e dovrà anche rimborsare le spese legali liquidate in misura pari ad euro 2.000.

Ancora interventi a seguito dell’incendio divampato a danno di circa 40 ettari di terreno a Naro, confiscati alla mafia e coltivati dalla cooperativa sociale “Rosario Livatino – Libera Terra”.
La sede territoriale di Agrigento di Confcooperative Sicilia esprime solidarietà ai soci e ai dirigenti della cooperativa e aggiunge: “Come Confcooperative troveremo il modo di sostenere il lavoro svolto dai soci della cooperativa, che quotidianamente continuano a coltivare terreni sottratti alle mafie e restituiti alla comunità. Rivolgiamo un appello a tutte le Istituzioni affinchè ci si adoperi tutti insieme, a sostenere concretamente le realtà imprenditoriali che hanno deciso di impegnarsi ed investire nella riattivazione dei beni confiscati alle mafie”.
E la sindaca di Naro, Maria Grazia Brandara, afferma: “Esprimo la mia vicinanza e quella di tutta la città ai soci della cooperativa Rosario Livatino che, voglio ricordare, ho voluto e ho contribuito alla sua nascita. La cooperativa Livatino non è nuova ad attacchi e minacce, ma continuerà il suo percorso, e Naro con il suo Sindaco sarà al loro fianco così come ha sempre fatto! E’ un dovere di tutti sostenere il lavoro delle aziende che operano in terre confiscate alla criminalità”.