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La giornalista professionista Letizia Passarello è stata nominata vice coordinatore della segreteria nazionale del SAGI. Laureata in Scienze Politiche ad indirizzo internazionale, un master in Direzione Aziendale di Imprese Turistiche ed uno in Giornalismo Parlamentare, Letizia Passarello è appassionata di viaggi, di Antropologia e di motori, da sempre collabora con organizzazioni di volontariato italiane ed internazionali.

Nel Gennaio 2017, riceve la laurea h.c. in Filosofia delle Religioni del Mondo dall’International Philosophical Institute of India, diretto dal professore Niranjan C. Bhat. Cronista politica con più di 25 anni di esperienza, è stata portavove di numerosi parlamentari e del segretario nazionale dell’UGL Medici, Silvestro Arbuse. Direttore Responsabile del Futurista Peloritano, responsabile ufficio stampa dell’Istituto Case Popolari della Provincia di Messina e capo ufficio stampa vicario di Futuro e Libertà per L’Italia. Da un paio d’anni si occupa anche di comunicazione d’impresa per agenzie che collaborano con Ansa, Repubblica, il Giornale e Panorama. “Siamo certi che la collega Passarello– dichiara il segretario nazionale Nino Randisi- svolgerà con professione e competenza il suo nuovo ruolo all’interno del nostro sindacato“.

La sig.ra G.P., nella qualità di figlia di P. S., riconosciuto vittima dell’azione terroristico-mafiosa, chiedeva all’amministrazione regionale l’assunzione ai sensi dell’art. 4 della L.R. 20/99. La suddetta istanza veniva tuttavia denegata dall’amministrazione sulla scorta del fatto che l’evento criminoso posto a base del richiesto beneficio si era verificato nel marzo 1983, anteriormente all’entrata in vigore della l.r. n. 20/1999.
Pertanto la sig.ra G.P. proponeva ricorso avverso il suddetto diniego, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Calogero Marino, per l’annullamento-previa sospensione del provvedimento di diniego.
In particolare gli avv.ti Rubino e Marino hanno censurato il provvedimento impugnato evidenziando come altri soggetti nella stessa condizione della ricorrente, la cui domanda era stata parimenti presentata dopo il 24 novembre 2008 ( ed in particolare nel periodo 2015-2018) per fatti criminosi antecedenti al 17 settembre 1999, erano stati invece assunti dall’amministrazione regionale ai sensi dell’art. 4 della l.r. 20/1999.
Nello specifico gli Avv.ti Rubino e Marino hanno rilevato come l’interpretazione fornita al pur ambiguo quadro normativo dall’amministrazione regionale fosse del tutto lesiva di diversi principi cardine, anche di rilevanza costituzionale, che devono guidare l’agere dell’amministrazione, quali i principi di ragionevolezza, coerenza, logicità e buon andamento dell’azione, oltre ad aver determinato una evidente disparità di trattamento tra soggetti che si trovano nella medesima situazione.
Si sono costituiti in giudizio l’Assessorato regionale della Famiglia e la Presidenza della Regione, rappresentati e difesi dall’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Palermo, per chiedere il rigetto del ricorso.
Al termine della fase cautelare il CGA , condividendo le tesi difensive degli Avvocato Rubino e Marino, ha accolto l’appello cautelare proposto dalla sig.ra G.P.
Per effetto della superiore ordinanza l’amministrazione regionale dovrà procedere all’assunzione ai sensi dell’art. 4 della L.R. 20/99 della sig.ra G.P.

Con riferimento alle notizie diffuse nei giorni scorsi sulla vicenda dell’impianto della “My Ethanol” a Sciacca, il Libero Consorzio Comunale di Agrigento, sempre sensibile alle problematiche ambientali e alla tutela della salute della popolazione, ha seguito con attenzione la vicenda della ristrutturazione dell’ex stabilimento Kronion di Sciacca e a suo tempo, in linea con la normativa vigente e sulla scorta dei vari pareri acquisiti (compreso quello dell’Ufficio Territoriale Ambientale), ha emesso un regolare provvedimento di Autorizzazione Unica Ambientale, adottato dal Comune di Sciacca.

L’avvio di un procedimento di annullamento in autotutela poteva essere completato soltanto dal Comune che ha reso efficaci le autorizzazioni così come previsto dalla giurisprudenza prevalente. Il Libero Consorzio non aveva pertanto alcun obbligo di adesione nè aveva elementi certi per annullare i propri pareri prima dell’avvio della produzione.

In ogni caso il Libero Consorzio Comunale di Agrigento effettua congiuntamente all’ARPA i controlli previsti dalle normative in materia di tutela ambientale, pertanto, qualora l’impianto della My Ethanol in contrada Scunchipani dovesse entrare in funzione, e dovessero registrarsi valori ambientali non ammissibili, la legge prescrive tutti gli strumenti per apportare le modifiche necessarie.

La Camera di commercio di Agrigento ricorda che entro il 1° ottobre tutte le aziende devono comunicare telematicamente al Registro delle imprese il proprio domicilio digitale (PEC) attivo e univocamente riconducibile all’impresa.

A stabilirlo è il Decreto Semplificazioni convertito nella Legge n. 120 dell’11 settembre 2020. Possedere un indirizzo di posta elettronica certificata, che facilita i rapporti con la Pubblica amministrazione, era già un obbligo dal 2008 per le società e dal 2012 per le imprese individuali. Ma se la mancata comunicazione prevedeva finora solo una sospensione temporanea per l’invio di pratiche telematiche al Registro imprese, ora invece può comportare una multa compresa tra i 206 e i 2.064 euro per le società, tra i 30 e i 1.548 euro per le imprese individuali.

Per le imprese che dopo la scadenza del termine risulteranno prive di Pec, oltre al pagamento della sanzione amministrativa, è prevista l’assegnazione d’ufficio di un domicilio digitale da parte della Camera di Commercio.

La comunicazione del domicilio digitale è esente da imposta di bollo e diritti di segreteria. Può essere effettuata dal titolare o legale rappresentante dell’impresa direttamente dal sito ipec-registroimprese.infocamere.it, oppure seguendo le istruzioni sul sito della Camera di commercio di Agrigento.

 

Giovedì prossimo il cardinale Francesco Montenegro ordinerà presbiteri sei giovani diaconi. Il Comune ha già disposto, a partire dalle ore 15 e fino a cessato bisogno, il divieto di transito e di sosta su entrambi i lati di via Duomo e piazza Don Minzoni. Una scelta che è stata fatta perché si prevede nell’area della Cattedrale di Agrigento un notevole afflusso di fedeli provenienti da ogni parte della provincia. Per via Duomo è stato imposto il divieto di circolazione e di sosta su entrambi i lati della carreggiata. Per piazza Don Minzoni, invece, il divieto di sosta assoluto sarà per il lato museo Minissi e scalinata ingresso cattedrale.
Ad essere ordinati sacerdoti saranno i diaconi Carmelo Davide Burgio della comunità ecclesiale di Porto Empedocle, Alessio Caruana e Dario Fasone di Agrigento, Salvatore Piazza di Menfi, Calogero Putrone e Matteo Mantisi di Realmonte.

“Le proposte di Mareamico sono tutte pienamente condivise nell’impostazione del mio programma 2020-2025 e già coerenti con le sensibilità espresse dall’amministrazione in questi cinque anni. É per questo che faccio mio il suo programma di interventi che, invero, per diversi aspetti mi ha già visto impegnato nell’interlocuzione con la Regione per la soluzione di alcune annose questioni che affliggono la fascia costiera e nella prospettiva di una maggiore tutela, valorizzazione e fruizione delle nostre coste.
Convincono le soluzioni proposte e sono in parte percorsi intrapresi che presuppongono un’intensa attività di progettazione. La mia amministrazione ha mostrato sempre apertura alle associazioni del territorio che, come Mareamico, rappresentano una risorsa per Agrigento nel condividere idee e progetti e attivare collaborazioni di natura tecnica nell’interesse e per il bene della città e del suo futuro”.

C’è il trentaquattresimo positivo a Sciacca. Ma anche il primo decesso della seconda ondata di covid a Sciacca.

È morta stamattina nel reparto di Rianimazione del “Giovanni Paolo II” di Sciacca (dove era ricoverata da sabato scorso) la donna di 68 anni che era giunta in ospedale in gravi condizioni.
Le sue condizioni si sono aggravate la notte scorsa, poi il decesso.

Intanto, avviene si registra un nuovo contagio, il trentaquattresimo, e che riguarda un uomo di 50 anni già posto in isolamento domiciliare.

Notizie poco rassicuranti sul fronte Covid 19 ad Aragona, Sciacca con il 33esimo positivo e ad Agrigento dove, dopo giorni di stop al contagio, sono stati accertati due casi. “Abbiamo ricevuto dall’Asp che abbiamo altri 7 positivi. Siamo ad un totale di 16 persone positive – ha spiegato il sindaco Peppe Pendolino – . E’ una situazione preoccupante, sono numeri elevati. Si tratta di persone che fanno parte di un’unica azienda, ma bisogna stare attenti. Abbiamo mappato tutti i contratti stretti e li abbiamo fatti mettere in isolamento fiduciario. Stiamo cercando di porre in essere tutte le misure per evitare ulteriori contagi. Vi prego, anche a casa, usate il distanziamento e le mascherine. Parliamo di 16 contagi di un nucleo familiare e di un’unica azienda. Ho allertato la Prefettura dicendo che la situazione è allarmante, ho chiamato l’Asp e la presidenza della Regione perché volevo chiudere le scuole – ha spiegato l’amministratore – . Mi dicono che non è possibile se non ci sono casi all’interno degli istituti scolastici, stiamo cercando di tenerle in sicurezza così come del territorio. L’unica cosa confortante è che tutti i positivi stanno tutti bene, grazie a Dio”. “L’Asp comunica due nuovi casi di posività al coronavirus ad Agrigento. Al momento i positivi in città sono dunque in totale 6 – ha annunciato il sindaco uscente Lillo Firetto – . E’ stata confermata oggi la positività al Covid 19 di un giovane agrigentino di 22 anni e di un uomo di 58 anni. Si trovano in isolamento e si sta attuando, per i loro contatti diretti, il protocollo previsto”.

E’ stato ritrovato stamani al largo di Milazzo nello specchio di mare antistante Tono dove si erano concentrate le ricerche, il corpo di Aurelio Visalli, 40 anni, secondo capo della Guardia Costiera di Milazzo, scomparso ieri tra le onde dopo avere salvato un quindicenne che stava annegando e una seconda persona in difficoltà. A confermarlo i vigili del fuoco e la Capitaneria di Milazzo.
A ripescare il cadavere è stato l’equipaggio della motovedetta della Capitaneria di porto sulla quale il giovane sottufficiale aveva prestato servizio. Il ritrovamento è avvenuto a nord del punto dove Visalli si era tuffato per effettuare il salvataggio di due ragazzi in difficoltà, ad una cinquantina di metri dalla costa nota come “puntitta”, nella baia del Tono. Nello specchio d’acqua dove si erano intensificate le ricerche aeree, terrestri e marittime, ieri pomeriggio fino a tarda serata. Il corpo dello sfortunato sottufficiale è stato trasportato con la stessa motovedetta fino al porto e da qui trasferito all’obitorio dell’ospedale di Milazzo.
“Esprimo la vicinanza e il cordoglio alla famiglia e alla Guardia costiera del secondo capo Aurelio Visalli, il cui corpo è stato ritrovato in mare. E’ deceduto per salvare la vita a due bagnanti in difficoltà a Milazzo. Ricordiamo lui e tutte le persone che mettono il loro impegno e la loro vita al servizio dei cittadini e delle istituzioni”. Così il ministro della difesa, Lorenzo Guerini, intervenuto a Saluzzo (Cuneo) in occasione delle celebrazioni per i 100 anni dalla nascita del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa.
“Abbiamo ritenuto doveroso, per rispetto di Aurelio e della sua famiglia, sospendere la visita del ministro Luigi Di Maio che era prevista per oggi a Milazzo”. Lo scrive su Facebook, la senatrice M5s, Barbara Floridia, dopo il ritrovamento del corpo del sottufficiale Aurelio Visalli, morto durante il salvataggio di un quindicenne in mare.

Premetto che la raccolta differenziata dei rifiuti deve continuare ad essere effettuata perché vuole dire rispetto verso l’ambiente che ci circonda è rappresenta un segno di grande civiltà, come confermato nel programma del candidato sindaco Francesco Miccichè e facilmente scaricabile dal sito internet.www.francescomicciche.it. Se poi rappresenta anche un risparmio, come ci ha fatto credere l’amministrazione Firetto, è tutto da verificare.

Ma ripercorriamo insieme tutto l’excursus storico della nascita della raccolta differenziata per comprendere meglio come siamo arrivati alla situazione attuale.

Era il lontano 2017 quando l’allora Assessore all’ambiente, Mimmo Fontana, avviava il servizio di raccolta differenziata nella nostra città, prima in alcune zone e poi dal 2018 in tutto il territorio. Ci era stato promesso (ANCHE QUESTA NON MANTENUTA), “una riduzione graduale dei costi e quindi delle tariffe”, “un modello di gestione come quello delle regioni più evolute d’Europa”. Invece dopo 3 anni, è sotto gli occhi di tutti lo scempio che ha prodotto questo tipo di raccolta differenziata, LA CITTA’ E’ UNA PATTUMIERA A CIELO APERTO, il verde cresce spontaneo senza parlare della ennesima promessa non mantenuta (ma questa non è una novità dell’amministrazione Firetto) sulla riduzione delle tariffe.

Per dimostrare quanto detto, partiamo dalla fine, cioè dalla relazione di fine mandato del Sindaco Firetto. (facilmente reperibile dal sito del Comune).

Nella sua relazione a pag. 14 riporta il costo del servizio pro-capite sostenuto dai cittadini agrigentini dal 2015 al 2019. Così riepilogati:

2015 €. 255,43; – 2016 €. 273,62;- 2017 €. 282,58;- 2018 €. 272,38 – 2019 €. 277,25.

Il costo del 2019 è in via presuntiva perché il Piano Economico Finanziario –PEF- non è stato ancora approvato e quindi sia per il 2019 che per il 2020 abbiamo pagato delle somme in acconto in attesa di avere un consuntivo. (CHE FORSE CI SONO DELLE MAGGIORI SOMME DA RICHIEDERE E IN CAMPAGNA ELETTORALE E’ SCONVENIENTE?).

Detto questo cercheremo di capire come nasce la tariffa. (OLTRE A FARE UNA OPERAZIONE VERITA’ FAREMO UNA AZIONE DI TRASPARENZA)

La norma che disciplina la materia dei rifiuti impone che i costi derivanti dalla erogazione del servizio (raccolta-smaltimento-spazzamento ecc) siano coperti per intero dalla tariffa che ognuno di noi paga attraverso le bollette che ci vengono inviate da Comune.

Senza avventurarci nel tecnico, bisogna dire che la tariffa è composta da una prima parte che ha natura squisitamente tecnica, per la copertura del servizio vero e proprio (raccolta-smaltimento-spazzamento-mezzi-personale) e da una seconda parte di natura amministrativa (accertamento-costi SSR-costi ATO GESA-conguagli anno prec. ecc).

Tutti questi dati vengono riepilogati in un documento che si chiama Piano Economico Finanziario –PEF.

Di sicuro la costruzione della tariffa non può prescindere dal suo elemento principale “LA MUNNIZZA”. Si perché, ANCHE in relazione ai rifiuti raccolti vengono determinati i costi in discarica o di conferimento negli altri impianti.

Per meglio comprendere quello che dico e dare una lettura d’insieme, ho predisposto un prospetto dove metto a confronto i consuntivi 2017- 2018 e il provvisorio 2019.

RIBADISCO CHE I DATI RIPORTATI, SONO DESUNTI DAI PIANI ECONOMICI FINANZIARI APPROVATI CON DELIBERE CONSILIARI n. 45 del 29/03/2018 per consuntivo 2018 e previsionale 2018 e n. 62 del 29/03/2019 per consuntivo 2018 e previsionale 2019

La prima cosa da evidenziare è come il costo tecnico per il 2017 pari ad €. 13.605.551,32 sia pressoché identico a quello del 2018 che è pari a €. 13.501.639,28 nonostante l’introduzione della raccolta differenziata, ma se confrontate il totale dei rifiuti raccolti trovate 34.559,90 tonnellate di rifiuti per il 2017 e 25.641,24 tonnellate per il 2018 ????????????

Com’è possibile che i cittadini agrigentini avendo prodotto 8.918,66 tonnellate di rifiuti in meno debbano sostenere un costo tecnico uguale al 2017. Quale illusione, quale magia è stata posta in essere?

Forse era meglio rimanere con la raccolta indifferenziata? Sicuramente NO, per rispetto dell’ambiente, MA CERTAMENTE QUALCOSA NON QUADRA.

A questo punto non chiedo per un amico, ma per tutti i cittadini agrigentini onesti e che credono nella differenziata, SINDACO FIRETTO O ASSESSORE HAMEL (Subentrato a Fontana)…  siete nelle condizioni di dare una risposta?

Per completezza d’informazione il costo complessivo del servizio per l’anno 2017 è stato €. 16.407.014,54 mentre per l’anno 2018 è stato €. 16.058.264,12 (grazie però agli introiti CONAI pari a €. 543.948,44).

Per il previsionale 2019 (ad oggi senza consuntivo), viene presa a base per il calcolo della tariffa, la stessa quantità di rifiuti del 2018 (ricordate 25.641,24 tonnellate) e il costo tecnico viene determinato in €. 12.466.130,82, ben €. 1.035.518,46 in meno rispetto al 2018. COSA E’ CAMBIATO DAL 2018 AL 2019? Nonostante questa riduzione il costo presunto per il 2019 è quasi uguale al 2018 cioè €. 16.028.915,04. Ultima considerazione, nel calcolo della tariffa vengono conteggiati ben €. 13.910.210,45 di crediti inesigibili, a quale periodo si riferiscono? Perche risultano inesigibili? Sono state espletate tutte le procedute per il recupero? Di chi la responsabilità? Tanto alla fine pagano sempre i cittadini onesti.

QUESTI SONO I DATI NUDI E CRUDI. SIAMO DI FRONTE AD UN GRANDE BLUFF, I CITTADINI DILIGENTEMENTE FANNO LA RACCOLTA DIFFERENZIATA IL COMUNE VIENE CLASSIFICATO RICICLONE MA LA BOLLETTA INVECE DI DIMUNUIRE AUMENTA, DOVE SONO I RISPARMI PROMESSI? CHIEDIAMO A CHI LA VISTO.

TUTTO QUESTO PER AMORE DELLA VERITA’ E DELLA TRASPARENZA.

Aurelio Trupia, assessore designato dal candidato sindaco Franco Miccichè.