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Il Libero Consorzio Comunale di Agrigento interverrà nuovamente, a breve, per rimuovere i rifiuti abbandonati sul territorio provinciale. Stamani infatti è stato firmato il contratto d’appalto relativo all’Accordo Quadro per la raccolta e il conferimento in discarica dei rifiuti abbandonati su tutto il territorio provinciale e sulle strade di competenza del Libero Consorzio (provinciali, ex consortili ed ex regionali). Il contratto è stato sottoscritto dal Segretario/Direttore Generale del Libero Consorzio dott.ssa Caterina Moricca, dal Direttore del Settore Ambiente e Territorio dott. Achille Contino e dal legale rappresentante dell’impresa MEDITERRANEA SERVIZI DI SBALANCA IGNAZIO, di Racalmuto ( che aveva già effettuato il servizio nell’anno precedente), aggiudicataria dell’appalto con un ribasso del 67,21% sull’importo a base d’asta di 330.000,00 euro per due anni (compresi oneri per la sicurezza pari a 9.900,00 euro non soggetti a ribasso).

Il progetto è stato elaborato dai tecnici del Settore Ambiente e consentirà di rimuovere i rifiuti di qualsiasi tipologia (compresi quelli speciali pericolosi e non pericolosi), nel prosieguo di un’azione di risanamento mai venuta meno negli anni nonostante le ristrettezze economiche nelle quali tutti i Liberi Consorzi della Sicilia sono stati costretti a causa dei continui tagli ai trasferimenti da parte di Stato e Regione. Rispetto agli anni precedenti il Libero Consorzio Comunale di Agrigento ha incrementato le somme in bilancio per questo importantissimo aspetto della sua azione a tutela della salute dei cittadini, assicurando così, pur nel pieno rispetto delle norme di sicurezza imposte dall’emergenza Covid-19, un servizio che è di competenza delle ex Province Regionali da oltre 25 anni (art. 160 della Legge Regionale n. 25 del 1993).

Grande attenzione verrà data a tutte le operazioni di rimozione, in particolare alla messa in sicurezza, trasporto e stoccaggio nei centri autorizzati di serbatoi e altri manufatti in amianto, che purtroppo continuano ad essere abbandonati un po’ ovunque, e in particolare lungo le strade di competenza dell’Ente.

La Presidente del Consiglio Comunale, Dott.ssa Marilù Caci, questa mattina ha convocato una Conferenza dei Capigruppo, a carattere d’urgenza, per discutere sulla situazione dei 28 migranti risultati positivi al Covid 19.
Alla seduta erano presenti il capogruppo  Di Emanuele ed il capogruppo Scimè, la Presidente comunica quanto segue:
In un momento di generale confusione e grande preoccupazione cittadina, ritengo di estrema importanza che le Autorità preposte forniscano le giuste rassicurazioni.
È necessario accertare che la quarantena all’interno della “Moby Zazà” trascorra nel pieno rispetto delle regole igienico sanitarie sia per la tutela dei migranti e sia per evitare eventuali rischi per la salute della popolazione.
Sono tante le domande che si rincorrono in queste ore tra gli Empedoclini e per le quali servono risposte chiare e precise: “Il personale può scendere dalla nave? Come viene approvvigionata? Se qualcuno dovesse aver bisogno di cure Ospedaliere come e dove verrebbe trasportato?”
Dietro ogni interrogativo c’è un solo pensiero, che il tanto temuto Covid 19 possa abbattersi sul nostro territorio.
Durante il lookdown i cittadini hanno osservato tutte le regole e limitazioni imposte dal Governo: sembra inverosimile ed estremamente insensato che adesso sia proprio lo stesso Governo a portare dentro il nostro territorio quella che viene comprensibilmente vista come una potenziale “bomba infettiva”.
Ci rivolgiamo al Prefetto, per avere maggiore chiarezza sui protocolli adottati e sulle norme di sicurezza che vengono osservate all’interno e all’esterno della nave. Esortiamo il Sindaco affinché faccia sentire con forza la nostra apprensione ed al contempo le manifestiamo sostegno nel gestire una problematica che è molto più ampia e complessa della stessa Moby Zazà.
Dobbiamo prendere atto che il flusso di migranti che continuano a sbarcare e che vengono allocati nel nostro territorio non si è, per nulla, interrotto. Per questo ognuno di loro, non ancora in quarantena, a differenza delle persone già presenti all’interno della nave qualificata zona rossa, rappresenta, purtroppo, un potenziale pericolo per l’incolumità pubblica.

La Commissione Tributaria di Agrigento ha accolto il ricorso proposto da un agrigentino difeso dall’Avv. Margherita Bruccoleri, avverso una cartella di pagamento di oltre 50.000,00 notificata da Riscossione Sicilia spa, per il mancato pagamento di tasse automobilistiche, tariffe di smaltimento rifiuti   IMU e altro

La Commissione Tributaria di Agrigento accogliendo la tesi difensiva dell’Avv. Bruccoleri , ha accertato che le somme oggetto della richiesta di pagamento, non erano state pagate dall’agrigentino perché non dovute

L’Avv. Margherita Bruccoleri ha dimostrato che Riscossione Sicilia spa non avrebbe dovuto notificare la cartella di pagamento che per tale ragione è stata annullata e pertanto l’agrigentino non dovrà pagare l’importo di oltre 50.000,00.

Ad Agrigento, in Prefettura, il sindaco di Siculiana, Leonardo Lauricella, è stato ricevuto dalla prefetto, Maria Rita Cocciufa, e dai parlamentari del Comitato Schengen, che si occupa del fenomeno dei migranti con particolare riferimento alle politiche di accoglienza. A conclusione, lo stesso sindaco Lauricella commenta: “E’ stata un’occasione importante per rappresentare le istanze per la salvaguardia della salute e per consegnare il documento approvato dal Consiglio Comunale, con il quale si chiede la chiusura del centro di Villa Sikania. I componenti del comitato hanno dimostrato interesse alle problematiche connesse alla presenza del centro, in particolare in una piccola realtà come Siculiana, con un’innata vocazione turistica che tale situazione può compromettere. Nel corso del confronto, insieme ad altri colleghi Sindaci, è emersa la necessità che agli Enti locali sia riconosciuta la competenza relativa al rilascio di autorizzazioni per le strutture di accoglienza e che si intervenga a livello legislativo per non consentire, nei piccoli Comuni, l’insediamento di strutture adibite ad accogliere i migranti. Nel frattempo, secondo gli indirizzi del Consiglio Comunale, sono state avviate le procedure per l’azione legale in difesa dell’Ente e per la salvaguardia della comunità. Mi auguro di avere presto l’opportunità di rappresentare tutto ciò al ministero dell’Interno”.

Nell’ambito della rassegna estiva al Kaos del Pirandello Stable Festival, di Mario Gaziano, domenica prossima, 28 giugno, in occasione dell’anniversario della nascita di Luigi Pirandello, alle ore 3 del mattino si svolgerà la quarta edizione dell’evento “Caddi come una lucciola”, organizzata dallo stesso Pirandello Stable Festival, insieme al Cepasa di Paolo Cilona, al Parco Letterario Pirandello di Dino Barone, la società Dante Alighieri di Enza Ierna, ed il Circolo culturale Empedocle, presieduto da Giuseppe Adamo. In scaletta vi saranno recitazioni, canti e danze all’insegna di Pirandello, con Liliana Arrigo, Stella Camilieri, Enzo Argento, Daniela Ilardi, Giovanni Licata, Rosa Maria Maglio, Maria Grazia Castellana, Maria Fantauzzo, Rosa La Franca, Elina Dispensa, Giuseppe Gramaglia, Angelo Cinque, Gaia Magro, Alfonso Marchica, Massimo Agozzino, Lillo D’Aleo ed Enzo Minaldi. Partecipano i ballerini Caterina e Nicola Barberi. Organizzazione Gianfranco Circo. Regia e conduzione Mario Gaziano. Filmaker Diego Romeo.

Nell’ambito delle inchieste antimafia con risvolti massonici, cosiddette Halycon e Assedio, che hanno imperversato a Licata, e per le quali la Procura antimafia di Palermo ha chiesto venti rinvii a giudizio, l’ex consigliere comunale di Licata Giuseppe Scozzari, dipendente dell’Azienda sanitaria di Agrigento, imputato di concorso esterno all’associazione mafiosa, ha scelto di essere giudicato in abbreviato, ovvero solo sulla base degli atti attualmente in possesso dei magistrati inquirenti, e beneficiando dell’eventuale sconto di pena di un terzo. La posizione di Scozzari è stata pertanto stralciata dalle altre. L’udienza preliminare proseguirà il prossimo 30 settembre.

Il senatore della Lega, Stefano Candiani, commissario regionale del partito, ha nominato l’europarlamentare agrigentina della Lega, Annalisa Tardino, commissaria del partito di Agrigento. La stessa Annalisa Tardino commenta: “Ringrazio il segretario regionale per la Lega in Sicilia, senatore Stefano Candiani, per avermi nominato Commissario per la città di Agrigento e responsabile per la campagna elettorale di Agrigento e degli altri Comuni della provincia che andranno al voto alle prossime elezioni amministrative di ottobre. Si tratta, oltre ad Agrigento, di Camastra, Cammarata, Casteltermini, Raffadali, Realmonte, Ribera, San Biagio Platani e Siculiana. La nomina è un attestato di fiducia nei miei confronti da parte dei vertici regionali e nazionali del partito, che intendo onorare con impegno e senso di responsabilità per radicare ancora di più il nostro partito sul territorio. Lavorerò in modo sinergico con tutti gli amministratori, i militanti, i giovani e i tanti che si vogliono unire al nostro partito, al fine di portare avanti il progetto Lega, ampliando il lavoro di Massimiliano Rosselli, Commissario provinciale, cui va la mia stima. Ci aspettano mesi importanti, in cui mi occuperò della formazione delle liste, della costruzione delle alleanze e soprattutto della definizione delle politiche e dei programmi che servono per risolvere i problemi dei territori”. Ove possibile, esprimeremo candidati sindaci della Lega, e con piacere apriremo a personalità della società civile, riconducibili alla nostra area socio-politica, e mireremo ad ottenere ruoli amministrativi, e di vertice grazie al consenso dei cittadini, cui continueremo a dedicare costante ascolto”.

Con ricorso in appello il sig. S.G., titolare di una ditta individuale, impugnava innanzi al Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione siciliana, con il patrocinio dell’Avv. Girolamo Rubino, la sentenza del TAR Sicilia Palermo che aveva respinto il ricorso di prime cure volto all’annullamento del provvedimento dell’Assessorato Regionale delle risorse agricole recante l’inserimento dell’istanza di contributo inoltrata dal ricorrente – a valere sulla misura 121 del PSR 2007/2013 – nell’elenco delle domande non ricevibili. Provvedimento questo adottato in ragione dell’informativa antimafia atipica resa dalla Prefettura U.T.G. di Palermo, parimenti impugnata a mezzo del ridetto gravame.
Il Consiglio di Giustizia Amministrativa, accoglieva il ricorso in appello proposto dal sig. S.G. ritenendo fondate le doglianze mosse avverso il provvedimento interdittivo e disponendo l’annullamento dei provvedimenti con cui il ricorrente, in ragione della ridetta informativa, era stato escluso dalla graduatoria delle richieste di contributo dichiarate ammissibili. In particolare, il CGA ha annullato l’informativa in questione rilevando come il mero rapporto parentale con un soggetto controindicato, in assenza ( come nel caso in esame) di altri elementi in grado di comprovare una condizionamento mafioso nei confronti della ditta, sia insufficiente a giustificare l’adozione di un provvedimento così pregiudizievole quale è l’informativa antimafia.
Come è evidente, l’ottemperanza all’ordine di esecuzione della sentenza in questione avrebbe dovuto determinare la riammissione dell’istanza di contributo presentata dal sig. S.G nell’elenco delle istanze ammissibili e la conseguente concessione del beneficio richiesto. Nondimeno l’assessorato regionale delle risorse agricole e alimentari non provvedeva a dare esecuzione al giudicato nascente dalla sentenza in commento.
Pertanto il titolare dell’omonima ditta individuale, sempre con il patrocinio dell’Avv. Girolamo Rubino, adiva nuovamente il CGA per l’esecuzione della predetta sentenza, rilevando come la P.A., al fine di riparare, nei confronti di parte ricorrente, gli effetti dei propri atti illegittimi avrebbe dovuto, in esecuzione della sentenza di che trattasi, adottare tutti gli atti strumentali all’erogazione in favore del ricorrente del contributo dallo stesso richiesto, che il ricorrente avrebbe conseguito nel caso in cui non fosse stato adottato il provvedimento prefettizio di interdittiva atipica successivamente annullato.
Ebbene il CGA, condividendo le argomentazioni difensive svolte dall’Avv. Rubino, ha accolto il ricorso per ottemperanza e per l’effetto ha dichiarato l’obbligo dell’Assessorato regionale delle risorse agricole e alimentari – Dipartimento regionale interventi strutturali per l’agricoltura-, di conformarsi integralmente al giudicato di cui in epigrafe, provvedendo ad inserire l’istanza inoltrata dal ricorrente nell’elenco di quelle ammissibili – a valere sulla misura 121 del PSR 2007/2013 e per l’effetto a concedere al ricorrente il contributo richiesto nel termine di sessanta giorni dalla comunicazione in via amministrativa della presente sentenza.
Inoltre le amministrazioni sono state condannate in solido al pagamento in favore del ricorrente delle spese legali, oltre al rimborso del contributo unificato di entrambi i gradi di giudizio.
Per effetto della superiore pronuncia, dunque, la ditta otterrà finalmente il contributo richiesto.

Proseguono incessanti i flussi clandestini di migranti verso Lampedusa. Sull’isola agrigentina sono approdati, uno dopo l’altro, quattro barchini. Sul primo 11 tunisini, 10 nel secondo, 36 nel terzo e 14 nel quarto. Tutti sono stati condotti nel centro d’accoglienza in contrada Imbriacola, vuoto da giorni. Dopo il caso dei 28 migranti risultati positivi al coronavirus a bordo della nave-quarantena Moby Zaza, l’arrivo incontrollato di persone dall’Africa sul suolo siciliano preoccupa parte della comunità locale.

La situazione, tendente al peggioramento, necessita di interventi urgenti da parte del Governo centrale prima che possa precipitare un fatto già gravissimo.

Ad Agrigento si è svolto l’incidente probatorio, finalizzato a “cristallizzare la prova”, in termini tecnici, relativo all’inchiesta a carico di un agente di polizia che, come testimoniato da un video, ha obbligato due migranti ospiti del centro d’accoglienza “La casa dei gabbiani”, in contrada Ciavolotta, a schiaffeggiarsi reciprocamente come punizione perchè sarebbero fuggiti dal centro nonostante fossero sottoposti alla quarantena. La sostituto procuratore, Cecilia Baravelli, ipotizza a carico del poliziotto il reato di abuso dei mezzi di correzione. Uno dei due migranti, minorenne, innanzi alla giudice per le indagini preliminari del Tribunale, Alessandra Vella, ha confermato le accuse.