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L’ordine parte del capo della Procura di Agrigento dott. Luigi Patronaggio e dal Sostituto Procuratore Gloria Andreoli. La Guardia di Finanza ha sequestrato 11 social card ad altrettanti soggetti che usufruiscono del reddito di cittadinanza.

Si tratta di persone che hanno dei precedenti penali non di poco conto; criminalità organizzata di stampo mafioso. E tutti, dovo averne fatto regolare richiesta, hanno chiesto e ottenuto il contributo, senza avere alcun titolo per poterlo ottenere.

 

Le indagini, ovviamente, hanno coinvolto l’Inps, il quale istituto, dopo aver fornito ampie delucidazioni, ha provveduto a revocare il contributo ottenuto illecitamente il cui valore complessivo ammonta a circa 300 mila euro.

Le indagini non si fermano qui. In corso ulteriori accertamenti per stabilire se ci sono ancora percettori del reddito di cittadinanza senza avere alcun titolo per riscuoterlo.

Al momento risultano 69 indagati, ma non è da escludere che questo numero possa aumentare.

 

 

 

 

Vero e proprio stile americano. Il sindaco uscente Calogero Firetto ha presentato ieri una convection in occasione delle prossime amministrative dove il primo cittadino, come è noto, sarà ricandidato.

A rappresentare Lillo Firetto, oltre ai numerosi presenti, anche alcuni sindaci delle città più importanti italiane, primo fra tutti Leoloca Oerlando, sindaco di Palermo e presidente dell’Anci. Poi, attraverso un video, è stata la volta di Dario Nardella, sindaco di Firenze che con Agrigento è gemellata grazie agli eventi di Dolce & Gabbana, Giorgio Gori, sindaco di Bergamo e Matteo Ricci sindaco di Pesaro.

Ad introdurre le riuscita iniziativa un messaggio inviato da Andrea Bocelli, artista di fama mondiale, attraverso il quale ha voluto sottolineare come la città di Agrigento, grazie a Lillo Firetto, è riuscita a far accrescere la propria risonanza anche a livello mondiale.

Il messaggio dell’attuale sindaco è stato chiaro: occorre continuare questa strada intrapresa non senza difficoltà ma con lo stesso entusiasmo e la stessa capacità amministrativa.

 

 

 

I presidenti agrigentini dell’Unuci (Unione Nazionale Ufficiali in congedo d’Italia)ten. Carmelo Fenech e dell’Associazione Nazionale Bersaglieri ten. Andrea De Castro, accompagnati dal ten. Salvatore Albano e dal cav. Salvatore Fucà, hanno reso una visita di cortesia e di benvenuto al nuovo comandante provinciale dei carabinieri col. Vittorio Stingo. Durante il cordiale colloquio sono state illustrate a quest’ultimo le numerose iniziative intraprese negli anni dalle due strutture associative e i due presidenti hanno augurato al rappresentante dell’Arma benemerita un proficuo lavoro nell’interesse delle popolazioni agrigentine. Al col. Stingo sono state donate anche pubblicazioni sulle attività dell’Unuci e dell’Anb e sulla storia agrigentina.

I giudici della Corte di Appello di Palermo hanno confermato le condanne per i coinvolti nel processo, scaturito dall’inchiesta “Ecap”. Inflitti 2 anni di reclusione, ciascuno, al maresciallo dei carabinieri Antonio Arnese, e all’avvocato Ignazio Valenza, per l’accusa di corruzione.

Arnese, all’epoca dei fatti, nel 2013, comandante del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Villaggio Mosè, avrebbe “barattato” l’assunzione della moglie alle dipendenze dell’Istituto assistenziale “Casa Amica”, in cambio di un controllo “addomesticato” all’istituto di formazione Ecap. Entrambi gli enti erano presieduti da Valenza.

I legali difensori, gli avvocati Daniela Posante, Antonino Gaziano e Giuliano Dominici, avevano sostenuto, che non vi fosse alcun collegamento fra l’assunzione della donna, e il controllo ispettivo.

Movida saccense sotto controllo da parte del personale della Polizia di Stato di Sciacca, unitamente a personale dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, nell’ambito di programmati servizi di controllo del territorio anti-covid disposti dalla Questura di Agrigento.

Nello scorso weekend, sono stati effettuati controlli mirati nei luoghi della movida Saccense per verificare se gli esercizi pubblici fossero in regola con quanto previsto dalle disposizioni di legge. Gli operatori di Polizia hanno controllato 57 persone e contestato 9 violazioni (per la mancanza di mascherina a carico di un educatore di una comunità per minori e del registro degli utenti per le attività attenzionate).

Per due attività è stata disposta la chiusura immediata per 5 giorni.

Il controllo veniva esteso ad una casa di campagna dove alcuni giovani avevano organizzato una festa. All’interno dell’abitazione la polizia giudiziaria individuava un soggetto in possesso di sostanza stupefacente del tipo “cocaina” ed un paio di involucri di “cocaina” ed “hashish” per terra. Lo stupefacente rinvenuto veniva sottoposto a sequestro amministrativo e penale ed al giovane contestata la violazione di cui all’articolo 75 del DPR 309/90, con la consequenziale segnalazione alla Prefettura di Agrigento

Anche il poliambulatorio di Lampedusa non viene risparmiato dal coronavirus.

Due ambulanzieri ed un tecnico di laboratorio sono risultati positivi al Covid 19. Riscontrata la positività subito è scattato l’allarme e pertanto tutto il personale appartenente al poliambulatorio ha dovuto effettuare i tamponi per il relativo controllo. Fortunatamente nessuno di loro è risultato positivo.

Sulla vicenda è intervenuto il sindaco Salvatore Martello ed ha dichiarato: “Si invita inoltre la cittadinanza a limitare il ricorso ai servizi del Poliambulatorio alle situazioni di reale necessità ed urgenza, e dunque di non recarsi nella struttura per motivi che non richiedano l’intervento di personale medico o sanitario”.

 

 

 

Durante i controlli di Domenica gli uomini della Squadra Mobile hanno individuato un giovane che nei pressi di piazza San Francesco, dai movimenti e dagli atteggiamenti, pareva stesse effettuando la cessione di sostanza stupefacente. In effetti, un primo controllo svolto sul posto consentiva agli operatori di polizia di rinvenire addosso al soggetto alcune dosi di droga, pronte per essere vendute.

Il giovane, pertanto, veniva denunciato in stato di libertà per il reato di detenzione ai fini di spaccio e resistenza a Pubblico Ufficiale.

La giornalista professionista Letizia Passarello è stata nominata vice coordinatore della segreteria nazionale del SAGI. Laureata in Scienze Politiche ad indirizzo internazionale, un master in Direzione Aziendale di Imprese Turistiche ed uno in Giornalismo Parlamentare, Letizia Passarello è appassionata di viaggi, di Antropologia e di motori, da sempre collabora con organizzazioni di volontariato italiane ed internazionali.

Nel Gennaio 2017, riceve la laurea h.c. in Filosofia delle Religioni del Mondo dall’International Philosophical Institute of India, diretto dal professore Niranjan C. Bhat. Cronista politica con più di 25 anni di esperienza, è stata portavove di numerosi parlamentari e del segretario nazionale dell’UGL Medici, Silvestro Arbuse. Direttore Responsabile del Futurista Peloritano, responsabile ufficio stampa dell’Istituto Case Popolari della Provincia di Messina e capo ufficio stampa vicario di Futuro e Libertà per L’Italia. Da un paio d’anni si occupa anche di comunicazione d’impresa per agenzie che collaborano con Ansa, Repubblica, il Giornale e Panorama. “Siamo certi che la collega Passarello– dichiara il segretario nazionale Nino Randisi- svolgerà con professione e competenza il suo nuovo ruolo all’interno del nostro sindacato“.

La sig.ra G.P., nella qualità di figlia di P. S., riconosciuto vittima dell’azione terroristico-mafiosa, chiedeva all’amministrazione regionale l’assunzione ai sensi dell’art. 4 della L.R. 20/99. La suddetta istanza veniva tuttavia denegata dall’amministrazione sulla scorta del fatto che l’evento criminoso posto a base del richiesto beneficio si era verificato nel marzo 1983, anteriormente all’entrata in vigore della l.r. n. 20/1999.
Pertanto la sig.ra G.P. proponeva ricorso avverso il suddetto diniego, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Calogero Marino, per l’annullamento-previa sospensione del provvedimento di diniego.
In particolare gli avv.ti Rubino e Marino hanno censurato il provvedimento impugnato evidenziando come altri soggetti nella stessa condizione della ricorrente, la cui domanda era stata parimenti presentata dopo il 24 novembre 2008 ( ed in particolare nel periodo 2015-2018) per fatti criminosi antecedenti al 17 settembre 1999, erano stati invece assunti dall’amministrazione regionale ai sensi dell’art. 4 della l.r. 20/1999.
Nello specifico gli Avv.ti Rubino e Marino hanno rilevato come l’interpretazione fornita al pur ambiguo quadro normativo dall’amministrazione regionale fosse del tutto lesiva di diversi principi cardine, anche di rilevanza costituzionale, che devono guidare l’agere dell’amministrazione, quali i principi di ragionevolezza, coerenza, logicità e buon andamento dell’azione, oltre ad aver determinato una evidente disparità di trattamento tra soggetti che si trovano nella medesima situazione.
Si sono costituiti in giudizio l’Assessorato regionale della Famiglia e la Presidenza della Regione, rappresentati e difesi dall’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Palermo, per chiedere il rigetto del ricorso.
Al termine della fase cautelare il CGA , condividendo le tesi difensive degli Avvocato Rubino e Marino, ha accolto l’appello cautelare proposto dalla sig.ra G.P.
Per effetto della superiore ordinanza l’amministrazione regionale dovrà procedere all’assunzione ai sensi dell’art. 4 della L.R. 20/99 della sig.ra G.P.

Con riferimento alle notizie diffuse nei giorni scorsi sulla vicenda dell’impianto della “My Ethanol” a Sciacca, il Libero Consorzio Comunale di Agrigento, sempre sensibile alle problematiche ambientali e alla tutela della salute della popolazione, ha seguito con attenzione la vicenda della ristrutturazione dell’ex stabilimento Kronion di Sciacca e a suo tempo, in linea con la normativa vigente e sulla scorta dei vari pareri acquisiti (compreso quello dell’Ufficio Territoriale Ambientale), ha emesso un regolare provvedimento di Autorizzazione Unica Ambientale, adottato dal Comune di Sciacca.

L’avvio di un procedimento di annullamento in autotutela poteva essere completato soltanto dal Comune che ha reso efficaci le autorizzazioni così come previsto dalla giurisprudenza prevalente. Il Libero Consorzio non aveva pertanto alcun obbligo di adesione nè aveva elementi certi per annullare i propri pareri prima dell’avvio della produzione.

In ogni caso il Libero Consorzio Comunale di Agrigento effettua congiuntamente all’ARPA i controlli previsti dalle normative in materia di tutela ambientale, pertanto, qualora l’impianto della My Ethanol in contrada Scunchipani dovesse entrare in funzione, e dovessero registrarsi valori ambientali non ammissibili, la legge prescrive tutti gli strumenti per apportare le modifiche necessarie.