In Sicilia sono ancora vietate le consegne a domicilio di domenica e nei giorni festivi. Ma si spera in una deroga per il 25 aprile. Lo studio del comitato scientifico di prime misure di alleggerimento fa pensare che possa essere proprio questa uno dei primi provvedimenti.
Confesercenti Sicilia ha già inviato una richiesta ufficiale al presidente della Regione Nello Musumeci. «Considerato che il 25 aprile, Festa della Liberazione, è un sabato – ha spiegato il presidente Vittorio Messina – i servizi di consegna a domicilio non potranno essere effettuati per due giorni consecutivi. Quello che chiediamo è di venire incontro allo sforzo di tantissime aziende che hanno cercato faticosamente e investendo risorse, di ricostruire delle microeconomie, attivando proprio i servizi di consegna a domicilio».
L’appello è stato inviato per conoscenza anche ai gruppi parlamentari all’Ars «perchè possano farsi interpreti a loro volta della richiesta nata dalla sollecitazione di tanti piccoli esercenti».
“Le entrate dei comuni, soprattutto in Sicilia, continuano a subire un calo preoccupante, mentre le misure per contenere l’emergenza sanitaria stanno scardinando un’economia già estremamente debole. Pur apprezzando le decisioni assunte dal Governo nazionale, come prima risposta alle richieste avanzate da Anci anche con il contributo di ANCI Sicilia, credo che siamo ancora lontani da soluzioni per gli enti locali siciliani”.
Lo ha detto il presidente dell’Associazione dei comuni siciliani, Leoluca Orlando, che aggiunge: “E’ necessario con maggiori risorse e maggiori strumenti operativi porre fine alla fragilità strutturale dei comuni e garantirne la tenuta istituzionale e finanziaria”.
Avevano rubato un cellulare ad una donna, durante le feste di natale all’interno di negozio del Villaggio Mosè.
Dopo la denuncia sporta dalla donna i poliziotti dell’Ufficio prevenzione, coordinati dal Sostituto Procuratore Elenia Manno, hanno avviato minuziose indagini che, alla fine, hanno dato il loro frutto.
Le ricerche hanno interessato le città di Agrigento e Porto Empedocle; al termine delle stesse sono stati individuati e denunciati a piede libero, per il reato di ricettazione quattro soggetti; si tratta di un uomo S.C. classe 91 e una donna di Porto Empedocle P.R. classe 1965 e due uomini di Agrigento G.A.A. classe 1965 e S.K. classe 1994.
La donna ha riavuto il cellulare che le era stato rubato.
“Pedaggi autostradali gratuiti per tutti gli operatori sanitari sulle tratte utilizzate per raggiungere la sede della struttura ospedaliera dove prestano servizio”. A chiederlo è il deputato regionale del Movimento 5 Stelle Antonio De Luca che con una nota rivolta all’assessore regionale alla mobilità Marco Falcone e al Consorzio Autostrade Siciliane CAS chiede di estendere l’esenzione del pedaggio autostradale, già prevista per il personale sanitario in servizio per l’emergenza Covid-19, a tutti gli operatori sanitari. “La fase che stiamo attraversando – spiega Antonio De Luca – sta già provocando un elevato tenore di stress psicofisico al personale sanitario, impedendo la possibilità di trasporto condiviso per tutti gli operatori fuori sede che giornalmente si recano al lavoro usufruendo delle tratte autostradali a causa della probabilità di contagio inter-operatore. Sarebbe quindi auspicabile in questo periodo d’emergenza sanitaria che l’esenzione del pagamento dei pedaggi autostradali venga esteso a tutti i nostri operatori sanitari limitatamente alle tratte utilizzate per raggiungere la sede della struttura ospedaliera dove prestano servizio e sempre limitatamente al servizio attuato. Auspico che Regione e CAS – conclude il deputato – accolgano tale proposta”.
Anche se l’avvio della stagione balneare resta ancora incerto a causa dell’epidemia di Covid-19, il contenzioso riguardante uno stabilimento balneare di Bovo Marina non si ferma.
Nel 1998, la signora M.A. ha acquisito la gestione di un posto ristoro, a carattere stagionale, sito in località Bovo Marina di Montallegro su area demaniale marittima.
L’attività si è sempre svolta all’interno di uno stabilimento balneare costruito alla fine degli anni ’80 in legno ed elementi prefabbricati in cemento.
Tra il 2003 ed il 2005, la Ditta titolare ha ottenuto dalle competenti autorità amministrative i necessari titoli per poter eseguire dei lavori aggiuntivi al fine di migliorare e ampliare la struttura preesistente.
Tuttavia, a distanza di diversi anni, nel novembre 2016, la Soprintendenza di Agrigento, ha intimato l’integrale demolizione dello stabilimento balneare in questione, ritenendo che la struttura fosse priva di autorizzazione paesaggistica, in quanto scaduta, e comunque in difformità del progetto approvato.
Avverso l’ingiunzione alla demolizione, la signora M.A., con il patrocinio degli Avvocati Girolamo Rubino, Vincenzo Airo’ e Calogero Marino, ha promosso ricorso innanzi al Giudice Amministrativo per chiederne l’annullamento previa la sospensione dell’efficacia.
In particolare gli Avv.ti Rubino, Airo’ e Marino, hanno dedotto l’illegittimità dell’ordine di demolizione affermando che la validità dell’autorizzazione paesaggistica deve essere agganciata alla durata della concessione demaniale.
Parimenti, i predetti difensori hanno sostenuto che lo stabilimento balneare in questione, anche per la parte realizzata in cemento, risulta conforme ai titoli edilizi rilasciati in precedenza anche dalla stessa Soprintendenza.
In accoglimento delle difese degli Avv.ti Rubino, Airo’ e Marino il Giudice Amministrativo ha accolto la domanda cautelare sospendendo gli effetti dell’ordine di ripristino, così da poter consentire alla Ditta titolare di poter svolgere le diverse stagioni balneari che si sono svolte fino alla celebrazione del merito.
In sede di merito, il CGA sempre sulla scorta delle argomentazioni dei difensori della titolare dell’attività, ha disposto anche una apposita consulenza tecnica d’ufficio al fine di verificare le conformità dello stabilimento balneare in questione rispetto ai diversi titoli edilizi rilasciati nel tempo.
Nelle more dello svolgimento della verificazione disposta dal GCA ed in attesa del via libera alla stagione balneare, l’ordine di demolizione resterà comunque sospeso fino alla sentenza definitiva.
di Daniela Spalanca
Dopo la sospensione dell’attività didattica nelle scuole italiane, a partire dal 4 marzo scorso, e dopo l’attivazione nella maggior parte degli istituti di primo e secondo grado della cosiddetta “Dad”, didattica a distanza, il Governo ed il Ministro all’Istruzione, Lucia Azzolina, ha disposto l’erogazione di 80 milioni di euro da riserva PON per l’acquisto di dispositivi multimediali nelle scuole del primo ciclo. “Lavoriamo per arrivare sino all’ultimo dei nostri studenti – ha detto il Ministro del M5S. Un nuovo ed importante investimento, dunque, per aiutare gli alunni in difficoltà che non hanno i mezzi per un’adeguata didattica a distanza. Gli 80 milioni di euro si aggiungono agli 85 già stanziati nel cosiddetto decreto “Cura Italia”, 70 dei quali destinati proprio all’acquisto di “dévice”. Le somme saranno immediatamente spendibili. Le scuole saranno scelte sulla base degli indicatori socio-economici e del livello di disagio negli apprendimenti oltre che del tasso di dispersione scolastico. “Superata la fase emergenziale – ha concluso la Azzolina- i dispositivi digitali acquistati dalle scuole potranno essere di supporto all’attività didattica ordinaria”. “Nessuno deve rimanere indietro- secondo il Ministro pentastellato- e per tutti deve essere garantito il diritto allo studio”.
Daniela Spalanca
Revocati gli arresti domiciliari all’imprenditore agrigentino Giuseppe Burgio, ex figura di spicco della grande distribuzione di generi alimentari.
Burgio, era agli arresti domiciliari dall’ottobre 2016, condannato a otto anni per bancarotta fraudolenta in quanto nell’ambito dell’operazione denominata “Discount”, avrebbe distratto una cifra di quasi 50 milioni di euro.
Il Tribunale di Agrigento ha ridotto la misura restrittiva degli arresti domiciliari con quella dell’obbligo di dimora nel Comune di residenza, e cioè Realmonte.