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Non accetta il fatto che il matrimonio con la moglie si sia interrotto. Un uomo di Canicattì, 40 anni, ha iniziato a maltrattare e soprattutto a minacciare, anche di morte, la ex moglie che ha chiamato i Carabinieri.

Le liti, sempre più violente, hanno preso corpo dopo la separazione e l’ex marito ha iniziato la sua opera non curandosi delle presenza, spesse volte, anche del figlio minore che ha assistito a scene poco edificanti.

Il quarantenne è stato arrestato dai Carabinieri e tradotto nel carcere di Agrigento.

 

 

 

E ancora, e poi ancora, ancora, e stamattina è toccato al nido di Ribera, dove i volontari del Progetto Tartarughe e Life EuroTurtles WWF, Dylan Pelletti e Giuseppe Mazzotta, hanno ispezionato Il nido di Pietre Cadute, dopo aver fatto le comunicazioni di rito alla Ripartizione Faunistica e alla Guardia Costiera.

Delle 79 uova deposte da mamma tartaruga a fine giugno, se ne sono schiuse ben 59 ed altrettante neonate hanno preso il mare, sperando che le femmine tornino fra 20 anni a deporre le loro uova, come ha già fatto la loro mamma.

L’intervento di stamattina è stato prezioso per salvare la vita a 6 neonate che erano rimaste intrappolate sotto la sabbia.

L’operazione si è svolta insieme ai volontari che per oltre due mesi hanno vigilato e custodito il sito, perché così natura aveva deciso: i villeggianti di Borgo Bonsignore, che è sopra Pietre Cadute, hanno assecondato la vigilanza sul nido, con in testa il presidente Nino Fidanza e poi Antonio Borsellino, Mimma Tamburello, Anna Buttafuoco, Francesco Alcamisi, Giuseppe Graziano, Gino Sarullo, Anna Baiamonte, Roberta Masotti e molti altri, giovani e meno giovani, che in questa occasione hanno voluto “esserci”. A cominciare dai ragazzi dall’Interact, primo fra tutti Simone Palermo, e poi moltissimi ancora, che si sono avvicendati nel magico mondo del volontariato WWF, fatto di notti a vigilare, osservare, gioire e provare emozioni profonde durante le schiuse.

Qui le prime tartarughe sono emerse il 28 agosto, dopo 60 giorni, fra lo stupore dei volontari di turno, mescolata ad un sentimento di emozionante tenerezza difficile da descrivere.

Tanti sono stati i giovani che si sono avvicendati, a partire dai volontari WWF, Domenico Macaluso, Nicola Palermo, Daniele Mazzotta, Giuseppe Scorsone, Andrea Lupo, Francesco Messana, Leonardo Scuderi e Carmelo Gibilaro, per le operazioni di messa in sicurezza del nido e controllo del sito.

Fondamentali si sono rivelati i tanti giovani che hanno controllato e quasi coccolato le tartarughine che nascevano e fra questi vogliamo citare Andrea Caponnetto, Carmelinda Aprile, Arcangela Tavormina, Maria Bellanca, Elena Mangione, Enzo Galifi, Giuliana Lo Cascio, Giuseppe Catalanotto, Chiara, Rosvida Scozzari, Silvia Marino, Fabio Tortorici e tanti tanti altri.

Un particolare ringraziamento va ai Lions e ai Rotary di Ribera che vorranno omaggiare i volontari di una maglia del WWF.

Nel corso della notte, due migranti ospiti  del centro di accoglienza “Villa Sikania” di Siculiana, nel tentativo di allontanarsi arbitrariamente, uscivano repentinamente dal cancello di ingresso e raggiungevano la strada statale 115 che costeggia la struttura.

Alcuni operatori della Polizia di Stato, appartenenti al I Reparto Mobile di Roma, preposti al servizio di vigilanza, ordine e sicurezza pubblica, si ponevano all’inseguimento degli stessi, riuscendo a bloccare la fuga di uno dei due migranti sulla strada statale.

Nella circostanza, sopraggiungeva sulla predetta arteria un’autovettura, condotta da C. A. classe ‘86 che, nonostante il segnale di Alt effettuato da personale dipendente, che si accorgeva dell’arrivo a forte velocità dell’autovettura, investiva il gruppo causando la morte del cittadino straniero ed il ferimento di quattro operatori intervenuti.

Il conducente dell’autovettura, subito dopo il sinistro, tentava la fuga ma veniva immediatamente bloccato e condotto all’interno della struttura Villa Sikania da altro personale del medesimo Reparto Mobile, che si poneva repentinamente alla sua ricerca.

Il medesimo personale di polizia unitamente ai Militari dell’Arma dei Carabinieri, fatti intervenire per i rilievi stradali, procedevano all’ arresto del conducente ai sensi degli artt. 589 bis (omicidio stradale) e art. 589 ter (fuga del conducente).

Il migrante deceduto, di anni 20, di nazionalità eritrea, era sbarcato a Lampedusa e successivamente trasferito presso la predetta struttura, ove avrebbe dovuto completare un periodo di quarantena con sorveglianza sanitaria.

Uno degli operatori del Reparto Mobile intervenuti riportava gravi ferite alla gamba sinistra e veniva immediatamente trasportato presso il locale Ospedale San Giovanni di Dio, ove, nelle prime ore del mattino, veniva sottoposto d’urgenza ad un delicato intervento chirurgico. Agli altri tre operatori venivano riscontrati traumi minori, giudicati guaribili, rispettivamente, in giorni 15 e 7.

La situazione è attualmente seguita con la massima attenzione e in tutte le strutture di accoglienza della provincia viene impiegato un consistente numero di operatori di polizia per i servizi di vigilanza.

Come è accaduto con la Moby Zazà adesso gli agrigentini che costeggeranno il tratto di strada da Punta Bianca fino a Siculiana guarderanno al largo del nostro mare la nave quarantena Rhapsody.

La nave è arrivata a Lampedusa ma a causa del forte vento non è riuscita ad attraccare nel porto isolano per imbarcare circa 800 migranti che attualmente sono all’hotspot di Lampedusa per alleggerire una situazione divenuta ormai drammatica.

La Sicilia, di fatto, è circondata da navi quarantena in tutti i punti cardinali: la Rhapsody, come detto, a Porto Empedocle; la Allegra a Palermo; la Aurelia a Trapani; la Snav Adriatico a Pozzallo e la Azzurra ad Augusta.

Più circondati di così…

 

 

 

Il bollettino quotidiano dell’Istituto Superiore della Sanità comunica che nelle ultime 24 ore in Sicilia si sono registrati 78 i nuovi casi di positivita’ al Coronavirus dei quali 6 sono migranti ospiti nei centri d’accoglienza: 4 a Pozzallo e 2 a Siracusa.

Il totale di persone attualmente positive nell’isola sale a 1.284, mentre i casi totali da inizio pandemia passano a 4.565. Nessuna vittima in regione nelle ultime 24 ore, con il numero dei decessi che resta a 288.

Le persone attualmente ricoverate con sintomi, in regione, sono 87, delle quali 11 in terapia intensiva. Sono 1.186, invece, le persone in isolamento domiciliare mentre i guariti dall’inizio della pandemia sono 2.993. Dei nuovi positivi, 21 sono nella provincia di Catania, 10 a Palermo, 12 a Messina, 3 a Siracusa, 2 a Enna, 9 a Ragusa, 12 ad Agrigento, 9 a Trapani. Nessun nuovo caso, invece, nella provincia di Caltanissetta.

La provincia di Agrigento, purtroppo, fa registrare nuovi casi di coronavirus. Sono ben 8 quelli registrati e riguardano i Comuni di Canicattì (4), Castrofilippo (2), Palma di Montechiaro (1) e Ravanusa (1).

A comunicarlo i sindaci dei rispettivi Comuni interessati.

L’unica cosa confortante è che la maggior parte di questi casi riguarda persone che sono tornati da viaggi all’estero.

 

 

 

 

 

Il Procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio e il Questore Rosa Iraci, come apprende l’Adnkronos, sono andati a fare visita, oggi pomeriggio, al poliziotto rimasto gravemente ferito nell’incidente avvenuto la scorsa notte sulla Statale nei pressi del centro d’accoglienza di Siculiana in cui è stato investito e ucciso un migrante eritreo appena fuggito da Villa Sikania. Il poliziotto ha riportato gravi ferite a una gamba ed è stato operato, ma non è in pericolo di vita.

”Il tragico incidente di questa notte evidenzia il grave clima di emergenza in cui operano in provincia di Agrigento la Polizia di Stato, l’Arma dei Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Guardia Costiera e tutte le altre componenti di protezione civile e del volontariato”. Lo ha detto all’Adnkronos il Procuratore capo di Agrigento Luigi Patronaggio, dopo avere fatto visita, con il questore Rosa Maria Iraci, al poliziotto rimasto ferito la notte scorsa nell’incidente in cui è rimasto ucciso il migrante eritreo. L’automobilista è stato arrestato per omicidio stradale.

”A questi uomini e a queste donne in divisa va dato atto di grande professionalità e senso del dovere nel fronteggiare, con fermezza ma anche con umanità, una crisi migratoria di vaste proporzioni – dice ancora Patronaggio – pericolosamente aggravata dalla emergenza sanitaria. Un mesto pensiero va al cittadino eritreo – conclude Patronaggio – che ha trovato la morte per il sommarsi di tragiche circostanze e per l’incoscienza di un giovane automobilista”.

Adnkronos

Notizie che non avremmo mai voluto leggere e commentare. L’incidente sulla Statale 115 costato la vita ad un migrante eritreo e il ferimento di tre poliziotti ci impone però una seria e attenta riflessione sulla questione sicurezza”.

Lo afferma Daniela Catalano, Presidente del Consiglio e candidata Sindaco alle prossime amministrative ad Agrigento.

“L’analisi a mio avviso va esaminata a 360 gradi. I temi della sicurezza riguardano tutti: i cittadini che spesso si trovano coinvolti da vicino, gli stessi migranti ospiti di comunità o centri di accoglienza e le Forze dell’Ordine che sempre di più sono chiamate ad assolvere compiti e a risolvere situazioni particolarmente complicate. E’ innegabile – continua Daniela Catalano – che c’è un problema sicurezza e non è certamente voltandosi dall’altra parte o ignorando la gravità della situazione che si troverà una via d’uscita su temi che impattano giocoforza sull’ordine pubblico delle nostre comunità. La Sicurezza è tema fondamentale e prioritario della mia candidatura e ritengo sia arrivato il momento di vivere in una città davvero sicura!”.

S.C. di 45 anni , assistente capo di Polizia penitenziaria e consigliere comunale, era stato assegnato temporaneamente presso la casa circondariale di Agrigento.
Tuttavia, il Ministero della Giustizia ha disposto la revoca del provvedimento di assegnazione temporanea dalla casa circondariale di Agrigento ed il contestuale trasferimento del consigliere comunale presso la casa circondariale di Palermo.
Pertanto, il consigliere comunale ha proposto un ricorso giurisdizionale davanti al Tar Sicilia, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, contro il Ministero della Giustizia per l’annullamento della revoca dell’assegnazione temporanea presso la casa circondariale di Agrigento.
In particolare gli avvocati Rubino e Impiduglia hanno censurato il provvedimento impugnato sotto il profilo della violazione di legge, per avere il Ministero violato il divieto di trasferimento degli amministratori locali, citando precedenti giurisprudenziali favorevoli del Consiglio di Stato e di numerosi Tar, nonchè sotto il profilo dell’eccesso di potere per difetto di motivazione,  giacchè la P.A, non ha tenuto conto delle note con le quali il direttore della casa circondariale di Agrigento aveva rappresentato come l’assegnazione del ricorrente a Palermo avrebbe comportato significativi problemi organizzativi.
Si è costituito in giudizio il Ministero della Giustizia, rappresentato e difeso dall’Avvocatura distrettuale dello Stato di Palermo, per chiedere il rigetto del ricorso.
Il Tar Sicilia, Palermo, Sezione Prima,  Presidente Calogero Ferlisi, relatore Sebastiano Zafarana, condividendo la tesi difensiva sostenuta dagli avvocati Rubino e Impiduglia secondo cui gli amministratori lavoratori dipendenti, pubblici o privati, non possono essere soggetti, se non per consenso espresso, a trasferimenti durante l’esercizio del mandato, ha annullato il provvedimento impugnato.
In particolare, il TAR ha chiarito come la normativa vigente preveda un divieto di trasferimento che   “non riguarda solo i trasferimenti in senso tecnico (ossia i provvedimenti che determinano un mutamento della “sede di titolarità”) ma si estende, per costante orientamento giurisprudenziale, a qualunque provvedimento che, provocando un allontanamento dell’eletto dal proprio elettorato e dal luogo in cui svolge il proprio mandato, incide sull’esercizio delle funzioni pubbliche relative al mandato elettorale, che è tutelato in via primaria, dalle norme costituzionali e ordinarie”.
Pertanto, per effetto della sentenza del TAR Sicilia Palermo, il consigliere comunale continuerà a prestare servizio presso la casa circondariale di Agrigento mentre il Ministero dovrà pagare le spese di giudizio liquidate in euro 1.500 oltre oneri e accessori di legge.

Dal prossimo 10 settembre riprenderà l’attività dell’ambulatorio di odontoiatria speciale riabilitativa presso il presidio ospedaliero “Fratelli Parlapiano” di Ribera. Gli interventi, precedentemente sospesi a causa dell’emergenza epidemiologica, ripartiranno nel pieno rispetto delle prescrizioni previste per il contenimento del contagio da Covid-19.