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I carabinieri della Compagnia di Licata e i poliziotti della Squadra Mobile di Agrigento hanno eseguito una ordinanza cautelare a carico di 9 indagati emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto, su richiesta del Procuratore Capo Luigi Patronaggio e della Sostituto Procuratore, Alessandra Russo. L’ordinanza interessa due omicidi: Enrico Rallo, ucciso a Palma di Montechiaro il 9 novembre del 2015, e Salvatore Azzarello, ucciso a Palma di Montechiaro il 18 settembre del 2017. Secondo gli indaganti si tratta di due omicidi attribuibili a due gruppi familiari contrapposti, strutturati in due organizzazioni criminali distinte con disponibilità di armi e
munizioni.

Le indagini, particolarmente complesse, si sono avvalse dell’uso di mezzi tecnici e della particolare conoscenza del territorio da parte della polizia giudiziaria. L’ ordinanza cautelare ha permesso inoltre di disarticolare due clan familiari dediti a reati contro la persona e il patrimonio.

“Da quanto rilasciato alla stampa dal Ministro Lamorgese si desume che l’ordinanza sindacale che ho emesso sabato scorso ha convinto chi sta sopra le nostre teste a prendere atto della scelleratezza dell’Hotspot di Bisconte, cambiando impostazione sulle politiche di soccorso ai migranti, la quale deve continuare,  ma non così”. Lo afferma il Sindaco di Messina, Cateno De Luca.
“Il Ministro dell’interno – conclude il Primo cittadino – ha detto che aspetta comunicazioni dalla Prefettura di Messina che non potrà che confermare quanto ormai è noto a tutti, con l’aggravante che sono spariti 20 migranti da quasi una settimana e nessuno sta riuscendo ad individuare dove sono andati a finire”.
“In ogni caso – conclude il Sindaco Peloritano – fra tre giorni scadranno i termini da me concessi per chiudere l’hotspot di Bisconte e spero di non arrivare ad un altro scontro istituzionale senza precedenti. Ai perditempo a cinquestelle non rispondo per non sprecare altro fiato. Ha già risposto il Viminale per me”.

Caro Segretario, siamo un vecchio militante (sono 60 gli anni di militanza, sommati, ovviamente, quelli trascorsi nel P. C. I.) ed un compagno con una lunga militanza (circa 20 anni).
Ti scriviamo perché ci sentiamo vittime del diniego dell’iscrizione al P. D.
Molto probabilmente non leggerai questa nostra (visti i tuoi continui e costanti impegni) ma, almeno potremo dire: ci abbiamo provato, le abbiamo tentate tutte.
Per darti un’idea di chi siamo, ti diciamo che io, Rosario Manganella, sono stato segretario locale del Circolo della F. G. C. I., della sezione comunista di Favara, in provincia di Agrigento, consigliere provinciale per due consiliature  e ( con il vecchio sistema elettorale ) consigliere comunale, vice sindaco, candidato,  per ben tre volte, alle elezioni regionali  Siciliane ( prendendo una messe di suffragi), presidente, per oltre 10 anni, di un Ente acquedottistico e, dal 2011 al 2016, sindaco della mia Città.
Nel partito sono stato per mezzo secolo un dirigente modestamente di primo piano e per tanti, tantissimi anni componente degli organismi provinciale e regionale. Mi fermo qui perché non voglio apparirti come un “cicero pro domo sua”.
L’altro sottoscrittore della presente è il compagno Calogero Castronovo ( più giovane) da 15 anni consigliere comunale di Favara ed attualmente in carica.
Nel 2019, come ben sai, il partito a livello siciliano è stato commissariato a causa delle – passaci il termine – “guerre per bande”, volte solo al tentativo di gestione correntizia.
Guerre, alle quali hanno partecipato tutti, sia regionalmente che a livello provinciale e locale.
Come ben sai, i congressi sono attualmente ancora bloccati.
Si parla di “mazzette” di tessere che si muovono da una componente all’altra e questa è una delle ragioni del rinvio dei congressi.
Il tesseramento on line, consentici di dire è stato il vaso che ha fatto traboccare il vaso.
Noi siamo – non dirci  nostalgici – per il tesseramento così come si faceva ai tempi del P. C. I.: tutti in piazza a cercare i compagni, stringere loro la mano, discutere della situazione politica a tutti i livelli, etc. e poi invitarli a rinnovare o a prendere la tessera.
Tutto questo non c’è più e possiamo capirne il perché, ma non può essere l’iscrizione on line, l’alternativa!
Ciò premesso, ti spieghiamo perché noi e tanti altri compagni non abbiamo potuto rinnovare l’iscrizione.
Per ben tre volte – con la mia carta di credito mi sono visto negare la transazione : l’aspetto tecnico-burocratico ha avuto la meglio sulla volontà politica. Risultato finale: siamo rimasti senza tessera, né possiamo accettare la logica che possiamo sempre richiedere la tessera 2020. Non ci siamo. Vogliamo prima quella del 2019 che ci è stata abusivamente negata.
Assieme a me anche il compagno Calogero Castronovo che mi aveva chiesto di usare la mia carta di credito è rimasto orfano di tessera.
Ho telefonato – ben 5 volte – al commissario per la Sicilia Alberto Lo Sacco, il quale, a nostro avviso, ha sottovalutato le mie ragioni ( tramite la Commissione prov.le per il Congresso di Agrigento ho, infatti inviato le tre copie che comprovavano la mancata transazione), cambiando, di volta in volta posizione.
Lo Sacco avrebbe dovuto valutare la volontà politica di iscriverci al Partito e non il fatto che non erano arrivate le misere 15 euro che, ripeto, ho tentato inutilmente di inviare. A tal proposito, scusaci, che senso ha tenere ancora un commissario, quando abbiamo già un segretario regionale, eletto secondo i canoni dello statuto del partito? Posso dimostrare che negli anni 70, nella mia tessera, facevo mettere il bollino da 50 mila lire.
Nei nostri confronti e nei riguardi di tanti compagni,  sono stati usati un abuso ed una ingiustizia, per cui riteniamo che non ci sono le condizioni per restare dentro il partito.
Pertanto, ti comunichiamo di uscire dal P. D., a meno che, con un tuo autorevole intervento, non ci venga  ridato ciò che ci è stato ingiustamente tolto. Non è e non vuole essere una minaccia, ma siamo incazzati neri e vogliamo solo giustizia.
Lasciare il P. D. ci dispiace molto, ma, a questo punto, lo facciamo si con amarezza, ma con ferma determinazione.
Dopo sessanta anni di essere stato sempre in prima fila, anche dirigenziale (avevo 13 anni quando, per la prima volta misi piede nella sezione comunista di Favara), chiudiamo – unitamente al compagno Castronovo – nostro malgrado, questa scelta di vita, convinti, come siamo, che si può continuare a fare politica anche stando fuori dal partito.
Ed è quello che continueremo a fare, stando tra la gente, in mezzo ai lavoratori, ai giovani, alle donne.

L’apertura dell’importante sito, patrimonio dell’Umanità UNESCO, con orario continuato dalle 9 alle 23 (ultimo ingresso alle 22.00), rappresenta una novità che renderà unico l’incontro con la storia e l’arte in uno dei più amati e visitati luoghi della cultura del Mediterraneo.

La visita della Villa Romana e dei suoi splendidi mosaici nella suggestione delle luci notturne – osserva l’Assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà – offre, anche a chi già conosce il sito archeologico, la possibilità di apprezzarne la bellezza cogliendone le suggestioni offerte da un inedito gioco di luci e ombre. L’apertura dei luoghi d’arte durante le ore notturne rientra in una complessiva strategia di ampliamento della proposta turistico-culturale sulla quale è impegnato il governo Musumeci. Riaprire i luoghi della cultura, avvicinando l’offerta alla domanda, è il primo passo verso una gestione dei beni culturali che va incontro a un visitatore sempre più esigente, curioso e interessato a portare con sé dal viaggio un ampio bagaglio di emozioni. La visita notturna della villa del Casale – sottolinea l’assessore Samonà – non solo offre la possibilità a quanti lavorano durante il giorno di trovare un tempo per coltivare l’anima, ma consente di effettuare la visita agli scavi anche a quanti, cercando di coniugare cultura e natura, adoperano il tempo libero per dedicarsi alla scoperta delle bellezze naturali e paesaggistiche della Sicilia”.

A Modica la polizia Locale ha individuato due presunti clienti della giovane escort peruviana che avrebbe abitato nella cittadina siciliana per due settimane e che successivamente a Foligno (Perugia) è risultata positiva al coronavirus.

Lo rende noto il comando della Polizia Municipale di Modica, aggiungendo che uno di essi, sottoposto a tampone, è risultato negativo. Il secondo stamattina è stato posto in quarantena nella sua abitazione di Modica ed è stato segnalato all’Asp di Ragusa, che nella prossime ore lo sottoporrà a tampone. Le ricerche proseguono nella speranza di individuarne altri. “Invito coloro che hanno avuto contatti con la donna in questione – dice il sindaco Ignazio Abbate – a sottoporsi volontariamente al tampone anti covid o magari al test sierologico. Tutto sarà fatto nell’assoluto riserbo”.

La ministra dell’Interno, reduce da un intervento in Libia, e prossima ad un viaggio in Tunisia, oggi è in visita a Lampedusa, avamposto d’Italia dove sono diretti i flussi di migranti clandestini in partenza soprattutto da Libia e Tunisia. Luciana Lamorgese ascolta le istanze locali legate alla gestione degli sbarchi, ai controlli sanitari, alla nave per la quarantena, ai rapidi trasferimenti dal locale centro d’accoglienza in contrada Imbriacola verso altre destinazioni. E non mancano le polemiche. Infatti, innanzi al Comune di Lampedusa la senatrice della Lega, Angela Maraventano, ha esposto uno striscione con la scritta “scafisti”, e poi ha affermato: “La nostra è una protesta contro il governo nazionale di scafisti. La ministra deve chiudere l’hotspot di Lampedusa ma anche i porti d’Italia. Se non chiude i porti è complice degli scafisti”.

Giornata di grande impegno e rispetto espresso da un gruppo di cittadini e dai volontari dell’associazione ambientalista Marevivo, chiamati ad intervenire per liberare il tratto di costa compreso tra il Faro e Cala Rossa.

La spiaggia di conformazione rocciosa è frequentata da veri affezionati del mare che desiderano stare in relax in spazi meno affollati rispetto alla famosa e frequentatissima spiaggia antistante il paese.

L’accesso un po’ impervio rende quasi impossibile la manutenzione, ma non ferma chi decide di disfarsi rifiuti ingombranti che vanno ad aggiungersi a tanti altri rifiuti che vengono trasportati dal mare.

Da diverso tempo un gruppo di residenti , in particolare la signora Angela Rizzo che ringraziamo, sollecitava l’intervento di Marevivo e un aiuto per organizzare un intervento di pulizia che restituisse dignità  al posto e che fosse da stimolo anche per la nascita di un movimento spontaneo accomunato dalla voglia d’impegnarsi per la salvaguardia dell’ambiente naturale.

Oltre 50 i volontari  che si sono dati appuntamento in spiaggia fin dalle prime ore del mattino, molti provenivano da località vicine e altri erano turisti venuti a trascorrere  le vacanze a San Vito Lo Capo.

L’iniziativa ha visto anche la presenza di un folto gruppo di bambini del Circolo della Vela di Balestrate, che fino alla fine si è impegnato nella raccolta dei rifiuti, mostrando una grande sensibilità e una gran voglia di dare il proprio contributo.

Raccolti oltre 100 sacchi di rifiuti oltre a materiale di risulta e rifiuti ingombranti per un peso stimato di una tonnellata e mezzo.

Tra i rifiuti più frequenti le immancabili bottiglie di plastica, tappi, polistirolo e centinaia di scarpe e sandali. L’80% dei rifiuti appartiene alla categoria delle plastiche.

Quantità e tipologia andranno a riempire la banca dati dell’App “Clean Swell” di Ocean Conservancy, che permette di catalogare i rifiuti raccolti durante le attività di pulizia delle spiagge. I dati così raccolti ed elaborati contribuiranno ad integrare le conoscenze su questi argomenti e a sostenere specifiche misure di conservazione e di riduzione delle forme di degrado e inquinamento.

E’ un grande risultato vedere rispondere così tanta gente all’appello di Marevivo e dei residenti – dichiara Fabio Galluzzo di Marevivo – queste risposte ci incoraggiano ad andare avanti sempre con maggiore entusiasmo. C’è una grande necessità d’impegno per salvaguardare l’ambiente. In questi anni la sensibilità verso i temi della tutela è aumentata, ma purtroppo c’è ancora tanto da fare. Proveremo a rispondere e aiutare tutti coloro che ci chiederanno sostegno e collaborazione e speriamo di riuscire a creare in tanti posti della Sicilia dei gruppi coordinati in grado di portare avanti autonomamente azioni di sensibilizzazione e interventi di salvaguardia dell’ambiente”

L’iniziativa ha avuto il patrocinio e il supporto del comune di San Vito Lo Capo e si è sviluppata in collaborazione  con l’Istituto Ganassini ed il suo brand Rilastil, che con il suo sostegno vuole ricordare che  stare al sole responsabilmente implica anche il dovere fondamentale di tutelare l’ambiente e la natura che ci circondano.

I poliziotti del Commissariato di Canicattì hanno arrestato M.G. nato a Canicattì classe ‘78, in esecuzione all’ Ordine di esecuzione per la carcerazione, emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Palermo, per il reato di rapina aggravata, porto illegale di arma e tentata rapina in concorso commessa nel Gennaio 2010 in Canicattì.

Le attività d’indagine degli uomini del Commissariato di Canicattì su un folto gruppo di soggetti oltre 40 indagati, dediti a rapine, detenzione illegale di armi e droga, nell’ottobre del 2011 diede luogo ad una vasta operazione di Polizia denominata “Strike” , la conclusione della quale portò all’arresto di 26 persone colpite da misure cautelari e fra queste anche l’odierno arrestato.

L’Ufficio Ecologia del Comune di Agrigento comunica che il conferimento dei materiali ingombranti presso l’isola ecologica di piazzale Ugo La Malfa è temporaneamente sospeso.  L’autorità giudiziaria infatti ha posto sotto sequestro la discarica di Siculiana dove venivano smaltiti questi materiali dopo la lavorazione e il recupero delle parti riutilizzabili.” E’ prevedibile – dichiara l’assessore all’Ecologia, Nello Hamel – che con la nomina dei Commissari per la gestione dell’impianto , nel giro di pochi giorni il problema dei conferimenti sarà risolto e si darà immediata comunicazione all’utenza. Nessun problema invece per il conferimento all’isola ecologica degli altri prodotti quali plastica, vetro, carta e cartone ecc.”

  • E’ bastata una riunione, forse fra le più serie che si sono tenute in queste ultime settimane, per decidere definitivamente l’appoggio di Fratelli d’Italia al candidato sindaco alle prossime amministrative di Agrigento Marco Zambuto.

Presenti i vertici regionali ieri a Palermo, tra cui il responsabile organizzativo Giovanni Donzelli e la delegazione agrigentina guidata dal dirigente nazionale del partito Lillo Pisano, dalla coordinatrice cittadina Paola Antinoro e dal responsabile per i rapporti con la Forze dell’Ordine Gerlando Piparo e il dirigente regionale Costantino Ciulla.

Poco o nulla si sa dei contenuti discussi durante l’incontro. L’unica cosa certa, che è la più importante nonché il punto principale all’ordine del giorno della seduta di ieri, è stata la discussione relativa all’appoggio politico al candidato Marco Zambuto per le elezioni del 4 ottobre prossimo.

Fratelli d’Italia ha deciso di non appoggiare Zambuto.

Entro una settimana Fratelli d’Italia di Agrigento guidato da Lillo Pisano dovrà decidere sul da farsi. Le scelte non sembrano essere eccessive: o il sindaco uscente Lillo Firetto, o il candidato degli autonomisti Franco Miccichè.

Lontana l’ipotesi di un candidato di scuderia.