Redazione Ag, Autore presso Sicilia 24h - Pagina 1250 di 2750
Home / Articoli pubblicati daRedazione Ag (Pagina 1250)

Sono convinti di avere superato i giorni necessari relativi al periodo di quarantena ed è per questo che ieri, ancora una volta, si sono verificati disordini nella struttura del Villaggio Mosè – Cannatello – che ospita i migranti.

Non con poca fatica sia gli uomini delle Forze dell’Ordine che il personale medico presente nel centro hanno dovuto dialogare a lungo con i migranti per convincerli che in realtà la loro permanenza dovrà essere ultimata nelle prossime settimane.

Si ricorda che nel centro di Cannatello alcuni ospiti sono risultati positivi al Covid 19.

 

 

 

 

Per consentire alla cittadinanza di donare con generosità il proprio sangue  l’A.D.A.S., effettuerà due raccolte, domenica 20 Settembre saremo ad Aragona davanti la Parrocchia Madonna del Rosario  dalle ore 8.00 alle 12.00 ed a Realmonte sempre alla stessa ora.

A tutti i donatori saranno inviate a cura della stessa associazione le analisi cliniche  effettuate in occasione della donazione.

L’indagine “Ghost rider” su presunti casi di assenteismo all’ospedale di Ribera finsce con sei archiviazioni su 15 soggetti rinviati a giudizio. La vicenda scaturisce dall’omonima inchiesta condotta da Carabinieri e Guardia di finanza che aveva portato ad indagare su 34 tra medici ed infermieri.
Sono stati archiviati Nino Aquilino, già sindaco di Cattolica Eraclea, Francesco Virgadamo, 64 anni; Antonio Scaglione, 58 anni; Lucia Sarullo, 64 anni; Pasquale Piazza e Francesco Baiamonte, 56 anni. A questi si aggiunge il medico Maria Garufo, deceduta lo scorso anno.

“Non sono stati offerti elementi sufficienti a fare emergere la gravità indiziaria in relazione al reato associativo”. Quanto ai singoli reati contestati di bancarotta fraudolenta e riciclaggio, inoltre, “risalgono ai lontani 2013 e 2016 e tale considerevole lasso di tempo impedisce di individuare un significativo rischio di ripetizione del comportamento criminoso”.
I giudici del tribunale della libertà, un mese esatto dopo il dispositivo, depositano le motivazioni del provvedimento con cui avevano ordinato l’annullamento dell’intera ordinanza cautelare nei confronti dei nove componenti della famiglia Sferrazza, finiti agli arresti domiciliari insieme alla commercialista del gruppo Pelonero, con l’accusa di avere fatto sparire migliaia di euro da un’azienda all’altra attraverso dei fallimenti pilotati sottraendo soldi e mezzi a fornitori ed erario. L’operazione, al termine di un’indagine condotta sul campo dalla Guardia di Finanza, era scattata all’alba del 30 luglio. Agli arresti domiciliari erano finiti Gaetano Sferrazza, 78 anni; i figli Gioachino, 54 anni con la moglie Maria Teresa Cani, 54 anni e i figli Gaetano e Fabiana, 29 e 26 anni; Diego, 51 anni con la moglie Giovanna Lalicata, 51 anni e i figli Clelia e Gaetano, 23 e 28 anni e la commercialista Graziella Falzone, 53 anni. Insieme agli arresti scattò il sequestro delle quattro aziende ancora in attività e dei dieci negozi di articoli per la casa e da regalo che sono rimasti aperti dopo essere stati affidati all’amministrazione giudiziaria.
Il riesame, adesso, ha depositato le motivazioni dei primi due provvedimenti di scarcerazione (i sequestri non sono stati ancora impugnati) relativi alle posizioni di Maria Teresa Cani e Clelia Sferrazza. Il ragionamento dei giudici, che hanno accolto il ricorso dei difensori (la ragazza è difesa dall’avvocato Daniela Posante, la zia dai legali Giovanni Castronovo e Chiara Proietto), è semplice: non esiste alcuna associazione a delinquere.
“Il fatto che siano stati realizzati più delitti di bancarotta nell’ambito dello stesso nucleo familiare – scrive il presidente del collegio Bruno Fasciana – non è sufficiente a fare emergere la stabile partecipazione a un sodalizio. L’intera vicenda – aggiungono – è connotata da aspetti di estemporaneità”. Sulle singole accuse non viene fatta alcuna valutazione circa la sussistenza dei gravi indizi perchè i fatti sono troppo datati per giustificare una misura cautelare e “le altre valutazioni, in questa fase, sono superflue”.

Il 21 settembre Palma di Montechiaro, Città candidata a Capitale Italiana della Cultura 2022,  presenterà le ragioni della sua candidatura ai cittadini palmesi ed a tutti coloro che ne ha sostenuto il percorso nonché all’intera nazione. Sarà l’occasione per fare il punto sulla visione che ha animato il Sindaco, Stefano Castellino e il dinamico Gruppo di lavoro per la candidatura, e che è stato sostenuto dalla Giunta e dal Consiglio Comunale con una variazione di bilancio consistente per le attività previste nel 2022.

A partire dalla mattina, presso il Palazzo degli Scolopi, si terrà l’evento “Io sono P.A.L.M.A.  – Capitale di arte, cultura e Perdono”, finalizzato alla presentazione del citato dossier. Dopo l’accoglienza a cura degli studenti dell’I. I. S. S. “G.B. Odierna” e l’apertura dei lavori alle 9:45 con i saluti del Sindaco Castellino, si alterneranno le seguenti sessioni di eventi: “Arte, cultura, economia, società e territorio tra pubblico e privato” (ore 10:00, moderata da Pietro Fiaccabrino, interverranno Roberto Sciarratta, Domenica Gullì, Rita Ferlisi, Andrea Dall’Asta, Giuseppe Castellana, Damiano Avanzato, Calogero Zicari, Alfonso Cimino); “Imprese culturali tra rinascita e creatività” (ore 12:00, moderata da Andrea Bartoli, interverranno Alessandro Bollo, Florinda Saieva, Paola Galuffo, Carlo Roccafiorita, Francesco Mannino, Rino La Mendola); “Didattica e formazione” (ore 16:00 interverranno Giovanni Di Maida, Fiorella Palumbo, Maria Antonietta Ferrarolo, Valentina Dell’Aira), alla presenza del Comitato dei Bambini Palma 2062 e di una delegazione delle scolareshe del territorio.

Alle 17:00 si terrà la presentazione del dossier di candidatura da parte del Gruppo di Lavoro composto da Alfonso Di Vincenzo, Angela Rinollo, Giuseppe Todaro e Marilena Vaccaro, moderata da Francesco Mannino e alla presenza del comitato scientifico presieduto da Alessandro Bollo.

Si chiuderà la giornata con l’ inaugurazione alle 19 del primo evento di “Io sono P.A.L.M.A.” dedicato al Perdono. L’ evento sarà moderato da Sergio D’Elia ( interverranno Don Gaetano Montana, il Presidente del Consiglio Comunale di Palma Domenico Scicolone, Il Sindaco Stefano Castellino, Padre Andrea Dall’Asta, Daniel Lumera, Gherardo Colombo, Alberto Samonà, Franco Castaldo, Francesco Messina e il neo-eletto Presidente dell’Ordine degli Avvocati). In quell’occasione verrà presentato anche il libro “Il viaggio della Speranza” a cura dell’associazione Nessuno Tocchi Caino con Rita Bernardini, Sergio D’Elia, Elisabetta Zamparutti.

La partecipazione all’incontro rispetta le normative anti-covid vigenti ed avrà un numero massimo di partecipanti;  si segnala, inoltre, che è stata richiesta l’attribuzione dei crediti formativi per architetti, ingegneri ed avvocati.

Il progetto dell’intera giornata, è motivato dalla convinzione, fulcro della candidatura, che le pratiche culturali possano abilitare comportamenti sociali proattivi, inclusivi con ricadute di natura economica. Si tratterà dunque di un’occasione di riflessione, informazione e raccolta di proposte per la rigenerazione del territorio palmese, da integrare alle proposte contenute nel dossier, a loro volta frutto di un lungo percorso di condivisione con la comunità tutta ed in particolare con i bambini e i ragazzi.

Questo pensiero ha animato il dossier di candidatura, sul quale il Sindaco Stefano Castellino dichiara: “Un ampio programma di attività che non sono solo eventi, ma azioni di trasformazione delle funzioni urbane e dei comportamenti dei singoli e della collettività, senza cui sarebbe impensabile consegnare ai futuri adulti una città diversa da quella che abbiamo ereditato. Da questo approccio deriva la scelta di articolare il programma del dossier di candidatura su 5 pilastri che compongono l’acronimo di “Io sono P.A.L.M.A.”, ovvero Perdono, Arché, Logos, Memoria e Avvenire. Il Perdono, non come cancellazione di quella barbarie mafiosa e individualistica protagonista del recente passato palmese, ma come dialettica culturale che tali fenomeni li affronta, li elabora, li combatte e li supera collettivamente. L’Arché come riscoperta del patrimonio culturale palmese che definisce la città e la comunità del presente. Il Logos come atto di rigenerazione urbana a base creativa, motore di nuove economie e relazioni che potranno abitare parti della città. La Memoria come sostrato culturale di una collettività, che non la osserva passivamente ma che con essa dialoga nel vivo delle attività pubbliche negli spazi pubblici. E infine, il futuro, l’Avvenire, quel segmento di attività che fungeranno da ponte tra la Palma del presente e quella del 2062, anno iconico in cui si proietta l’immagine di una città vissuta e governata dai bambini di oggi, portatori di una visione da cominciare a costruire qui ed ora, insieme a loro”.

Ed è Proprio il Perdono il Tema centrale dell’evento di giorno 21,  dedicato alla memoria del Giudice Livatino e del Vigile Giovanni Fazio, e ad esso una sessione particolare sarà dedicata in serata, con l’inaugurazione del Chiostro di Palazzo degli Scolopi quale “Polo del Perdono” , che ospiterà un dibattito sul tema. Dalle barbarie e dall’erosione della dignità individuale, riconducibile ad atti criminali noti in tutto il mondo come l’omicidio del giovanissimo giudice Livatino, si è passati ad una nuova Palma nata dall’intreccio di giovani amministratori e cittadini inorgogliti che vuole partire dal Perdono: non un colpo di spugna sulle responsabilità, ma un punto di partenza per un confronto dialettico di grossa valenza educativa.

Il Gruppo di Lavoro per Palma candidata a Capitale Italiana della Cultura 2022 dichiara: “Siamo pronti, la nostra Città è pronta per essere mostrata in tutta la sua singolarità e il suo fiorente splendore. L’entusiasmo è tanto, perchè tanto è stato il coinvolgimento ed il riscontro che abbiamo avuto da tutte le personalità che abbiamo coinvolto e con le quali abbiamo formalizzato progetti ad ampio respiro che consentiranno al nostro territorio, a prescindere dagli esiti  della candidatura, di raggiungere vette e successi forse ambiziosi, sì, ma sicuramente meritati per la sua storia e per la sua gente. Ringraziamo di cuore tutti quanti hanno aderito dando fiducia”Io sono P.A.L.M.A.”.

“A nome mio e dei familiari di vittime innocenti di mafia che rappresento, esprimo sdegno per le accuse mosse dall’ex pentito Vincenzo Calcara al pm Gabriele Paci, attualmente impegnato a Caltanissetta nel processo che vede imputato il latitante Matteo Messina Denaro per le stragi del ’92. Accuse strumentali che Calcara ha utilizzato per scopi a noi poco chiari, rispetto le quali anche la famiglia del Giudice  Paolo Borsellino ha preso le distanze diffidando l’ex – e assai discusso – pentito, dal fare qualunque riferimento alla vedova e ai figli del giudice Borsellino a sostegno di qualunque sua iniziativa”

Così dichiara Giuseppe Ciminnisi, coordinatore nazionale dei familiari di vittime innocenti di mafia dell’associazione ‘I cittadini contro le mafie e la corruzione’.

Ciminnisi, nell’esprimere la totale fiducia nei confronti dei Magistrati di Caltanissetta e in particolare nell’operato del Procuratore aggiunto Dottor Gabriele Paci che aveva definito Calcara ‘uno di quelli che inquinavano i pozzi’, dopo aver letto l’odierno post dell’ex pentito, ricorda che solo grazie alla recente attività della Procura di Caltanissetta si è arrivati a delle verità che si spera possano far piena luce su uno dei più clamorosi depistaggi avvenuti nel corso della storia della Repubblica.

“E’ grave – prosegue Ciminnisi – che ancora oggi, dopo quanto emerso nel corso dell’udienza di ieri a Caltanissetta, Calcara insista nelle sue infamanti accuse nei confronti di un Magistrato serio, capace e volenteroso, ignorando artatamente che anche i familiari del Giudice Borsellino hanno debitamente preso le distanze da ogni sua attività e/o dichiarazione, in particolare dopo che il difensore della famiglia Borsellino, l’Avvocato Fabio Trizzino, nel corso dell’udienza ha tacciato come assolutamente inattendibili le dichiarazioni dell’ex pentito. Ci preoccupano e addolorano le affermazioni di Calcara, che, come dichiarato in aula dal legale dei Borsellino, sembrano veramente un modo ulteriore per sovvertire ancora una volta la realtà di una tragedia immane che non si è ancora conclusa dopo 28 anni perché qualcuno non ha fatto il proprio dovere.

In nome dell’Associazione e dei familiari delle vittime innocenti di mafia che rappresento, nell’esprimere solidarietà e vicinanza al Dottore Paci e alla famiglia Borsellino, sento il dovere di esortare quanti fanno realmente attività di contrasto alla mafia a voler far sentire la propria voce affinchè un Magistrato impegnato in un processo come quello in corso che vede imputato Matteo Messina Denaro, non rimanga isolato ed esposto ad attacchi vili e inqualificabili da parte di un soggetto le cui finalità non ci sono chiare”.

“Far ripartire la scuola e tutelare la salute degli studenti e dell’intera popolazione scolastica doveva essere, assieme al tema del potenziamento del sistema sanitario, il primo dovere di chi sta al governo. Davanti all’inadeguatezza, nelle scuole, delle misure di sicurezza e di contenimento del contagio da Covid-19, che ormai sono evidenti a tutti, sarebbe il caso che la ministra Azzolina si dimettesse prima di fare altri guai. La situazione è davvero preoccupante, si abbia il coraggio, e lo dico anche provocatoriamente, di non far ripartire la lezioni in classe. Questo governo ha fatto solo propaganda con interventi tampone, quando invece avrebbe dovuto, già a marzo, pensare a come riaprire le scuole. Ancora oggi mancano i tanto sbandierati banchi monoposto e non sono state completate nemmeno le opere edili di adeguamento delle classi e degli spazi. La scuola ha bisogno di una vera e propria task force, con più personale docente, collaboratori scolastici e assistenti per ciascun ordine di istruzione e soprattutto con un assistente per sezione nelle scuole dell’infanzia. Va permessa anche una deroga, secondo il principio di autonomia degli istituti, al monte ore dei curricula in modo da renderli flessibili sulla base delle esigenze e dell’emergenza sanitaria. Così come la stessa task force dovrebbe assicurare il personale per l’assistenza non solo pedagogica ai più piccoli, ma anche per l’accoglienza e per i bisogni fisici e fisiologici, laddove è davvero impossibile parlare di distanziamento sociale. A tutto ciò si aggiunga anche il rilancio della didattica a distanza e il sostegno alle famiglie con bonus specifici per il supporto di baby sitter. Faccio appello anche all’assessore regionale Lagalla affinché si faccia parte attiva in seno alla conferenza Stato-Regioni per denunciare la grave situazione e per trovare soluzioni adeguate che tutelino prioritariamente il diritto alla Salute per tutta la popolazione scolastica”.

Lo afferma Eleonora Lo Curto, capogruppo Udc all’Assemblea regionale siciliana.

In seguito alla comunicazione dell’Asp di Agrigento, chiude i battenti a scopo precauzionale un locale pubblico nel centro storico di Sciacca che in ogni periodo dell’anno è molto frequentato.

Ecco la comunicazione fatta dallo stesso locale, il Pier 41 Longue Bar, alla propria clientela:

“A seguito contatto da parte del Asp, comunichiamo alla nostra clientela che a scopo precauzionale, fino al 25 settembre, dobbiamo stare in isolamento, in quanto abbiamo avuto contatto con una persona positiva al covid 19. Dopo tale periodo saremo sottoposti a tampone e si procederà alla sanificazione del locale.. Grazie dell attenzione a presto !”

Aumenta ancora di altre due unità il numero delle persone contagiate da coronavirus nella città di Sciacca.

In un solo giorno cinque persone sono risultate positive al test del tampone. Una situazione che sta diventando preoccupante e che ha convinto il sindaco Francesca Valenti a lanciare un forte appello alla sua comunità: “La situazione è veramente delicata – ha detto il primo cittadino – è necessario disincentivare riunioni e feste private perché i focolai più facili si innescano purtroppo lì”.

I due nuovi casi di contagio riguardano un trentenne e un sessantenne, uno dei quali è reduce da un periodo di isolamento domiciliare. Due delle persone contagiate nel frattempo sono state ricoverate all’ospedale di Caltanissetta su suggerimento delle autorità sanitarie. Ma non si tratterebbe di casi gravi, il ricovero al momento è solo precauzionale.

Vincenza Barrale è candidata al Consiglio comunale in occasione delle prossime elezioni amministrative. Da sempre vicina alle posizioni della Lega anche in questa circostanza scende in campo con il partito di Salvini. Conosciamola più da vicino.

 Il 4 e 5 ottobre alle amministrative ad Agrigento torna la Lega in campo, Enza Barrale il suo impegno da candidata da cosa si caratterizza?

“La lega torna in campo con l’impegno di dare dignità ad una città allo sbando, una città agli ultimi posti negli standard di vita. Il mio impegno se verrò eletta  é di dimostrare coi fatti che ci si può  liberare da questa politica che ha fallito su tutti i punti, una politica che ha escluso il confronto con gli agrigentini, una politica che ha  nei fallito nei risultati, come cittadina ho il diritto ma soprattutto da candidata ho un dovere verso noi stessi e verso chi mi darà la fiducia, di lottare  altrimenti da vittime diventiamo complici…é finita l’epoca degli slogan, ora ci vogliono i fatti e i veri cambiamenti”.

Il primo obiettivo se eletta consigliere comunale che porterà all. Interno di Aula Sollano, qual è?

“Il sistema di raccolta dei rifiuti e poi dare voce a chi non ha voce, lottare per chi ha bisogno, e difendere gli interessi degli agrigentini.  Penso possa bastare per iniziare….”

La Lega dopo una lunga trattativa ha deciso di appoggiare una donna, Daniela Catalano, una donna e una proposta nuova, quale obiettivo vi prefissate?

“La lega ha puntato su Daniela Catalano, una donna con grandi capacità, un avvocato  che con l’esperienza maturata da presidente del Consiglio comunale saprà risollevare Agrigento, voglio usare le sue parole che faccio mie per far capire agli elettori lo spirito che la contraddistingue…il mio cuore mi impone di mettere la mia faccia, la mia testa, la mia passione politica, le esperienze faticosamente e con costanza maturate, al servizio della mia città. Parole semplici ma vere, la gente sarò ripetitiva ma ha bisogno di coscienza di impegno di un sindaco che ascolti i bisogni di tutti e che si impegni per tutti non di fumo e promesse vane, la Catalano é questo”.

Una campagna elettorale che si sta svolgendo molto sui social, molto fumo ma i problemi concreti del cittadino sembrano accantonati, come mai?

“Effettivamente questa campagna elettorale si sta svolgendo molto sui social ma la gente spero saprà distinguere tra tutto questo fumo chi saprà fare una vera grigliata, a parte gli scherzi, io parlo per me, chi mi conosce sa che da sempre sono stata una combattiva, una guerriera, che ci ho messo sempre la faccia quando credevo in qualcosa o quando dovevo lottare per qualcosa che é sempre stata una battaglia per il bene comune, inquinamento, rifiuti, depuratore, degrado sociale, disabili  e periferie sono il mio tormento, nel mio piccolo mi sono data da fare ma vorrei poter fare di più, poter battere i pugni in consiglio a nome di chi non può o non riesce a fare valere i propri diritti. Certo ammetto che spesso manco di diplomazia, ma credo di rappresentare  nei miei modi, quei cittadini arrabbiati esasperati da anni di mal politica”.

500 candidati al consiglio, 20 liste e 6 candidati Sindaci, c’é un eccesso di democrazia, voi come Lega che lista e progetti portate avanti?

“Più che un eccesso di democrazia la chiamerei in un altro modo ma lasciamo perdere… A noi come lega ci interessa la città e gli agrigentini che credono in una politica nuova, fatta di gente nuova con un programma realizzabile che tiene conto di tutti i bisogni della nostra città. Elencarli, sarebbe inutile, sono alla vista di tutti, la più bella città tra i mortali é diventata una città in agonia, in coma, con queste elezioni i cittadini hanno la possibilità di darle nuova vita o il colpo di grazia”.

Lei si è occupata di sicurezza e frazioni su Villaggio Mosè e nei centri di accoglienza avete fatto sentira la propria voce. Si può trovare un argine o Agrigento rischia di diventare xenofoba?     

“Ecco vede questo è un dei grandi problemi che io ho sempre portato avanti, Agrigento non é xenofoba ma rischia di diventarlo; questa invasione ci sta scappando di mano, perché di questo si tratta invasione, non solo villaggio Mosè ma l’Italia intera rischia di soccombere sotto la violenza di chi con la scusa dell’accoglienza fa businness, ma come ha detto lei occupiamoci del nostro territorio, Lampedusa e il territorio agrigentino sono le nostre priorità, la sicurezza della nostra città e dei suoi abitanti sono i nostri primi obbiettivi e ci batteremo affinché il governo regionale e quello nazionale ci ascoltino….a qualunque costo. Il nostro leader poi alle prossime elezioni farà il resto”.

Grazie e in bocca al lupo!!!