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“Sono davvero sorpreso e al contempo molto compiaciuto e grato nel riscontrare quanto il variegato mondo dell’associazionismo abbia in questi mesi sostenuto e continui a supportare la sanità agrigentina nella battaglia al Covid-19 dimostrando sensibilità e forte senso civico”. E’ quanto afferma il commissario straordinario dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento, Mario Zappia, dopo aver preso atto del consistente volume di apparecchiature sanitarie, strumenti e dispositivi medici donato all’ASP di Agrigento da enti, associazioni, ditte e gruppi di cittadini di tutto il territorio provinciale. A queste donazioni si è aggiunta questa mattina la consegna di una stampante portatile ad alta risoluzione da parte dei Club Rotary del Distretto 2110 Sicilia e Malta del Rotary International. Lo strumento, in realtà, integra e completa la generosa donazione di un ecografo portatile di ultima generazione già compiuta dal Rotary lo scorso mese di giugno. Ecografo portatile e stampante consentono di sostenere l’attività diagnostica sia all’interno delle strutture ASP sia presso il domicilio dei pazienti rappresentando un valido ausilio alle azioni delle USCA, le Unità Speciali di Continuità Assistenziale dedite all’assistenza a casa dei cittadini affetti da coronavirus. Il commissario Zappia, insieme al direttore sanitario Gaetano Mancuso, ha ricevuto questa mattina il vice-governatore regionale Rotary, Valerio Cimino, a capo di una nutrita delegazione dei club della provincia, in un incontro che, oltre a formalizzare la donazione odierna, si è presto trasformato in una stimolante occasione di confronto e scambio di vedute.

Il Coordinatore Politico dell’Udc Italia in Sicilia, On. Decio Terrana, comunica la pubblicazione di Curriculum e Casellari Giudiziali di tutti i Candidati alle prossime Amministrative del 4-5 Ottobre 2020 sul sito ufficiale dell’Udc Sicilia.

“Come già fatto per le Amministrative del 2019 – trasmette il Segretario Regionale dell’Udc Sicilia – abbiamo provveduto anche quest’anno a pubblicare, sul nostro Sito Web, Curriculum Vitae e Casellario Giudiziale di ogni nostro Candidato alle prossime Amministrative di Ottobre nei comuni superiori a 15 mila abitanti. Crediamo molto nella totale trasparenza delle elezioni, lo abbiamo dimostrato e continuiamo a farlo, e riteniamo giusto che i Cittadini siano a conoscenza di ogni informazione per esprimere la migliore preferenza. Accedendo all’area “elezioni trasparenti” del nostro Sito Web, i Cittadini di Agrigento, Carini, Enna, Marsala, San Giovanni La Punta, Termini Imerese e Villabate potranno conoscere a fondo i Candidati del loro territorio”.

Scorrendo le liste pubblicate si nota la presenza di tantissimi giovani che hanno sposato le cause dello scudo crociato.

“Il nostro progetto è semplice ed attuale – continua l’On. Terrana – Abbiamo deciso di dare spazio ad una nuova Classe Dirigente Politica. Per far ciò bisogna scommettere su tanti giovani che possono crescere e formarsi rapidamente affiancati dalla nostra attuale classe dirigente. Già diversi amministratori e consiglieri comunali hanno sposato un Progetto che sta crescendo con grande rapidità e che ci porterà ad essere ancora più protagonisti nel prossimo futuro. Ed il nostro progetto vuole anche garantire massima trasparenza e legalità; ringrazio tutti i presentatori delle liste comunali, il loro contributo è stato fondamentale affinchè venissero pubblicati tutti i dati in linea con i nostri principi e valori”.

” Se pensano di intimidirmi sappiano costoro che io non lascio la mia terra e resterò a Bivona perché sono un cittadino fiero e orgoglioso della scelta di denunciare le famiglie mafiose della Bassa Quisquina e di avere promosso e sostenuto l’approvazione di leggi a favore di coloro che denunciano le mafie”, continua Cutrò, il quale chiede alle istituzioni “di avviare le indagini sui due episodi inquietanti da me denunciati. Penso sia un mio diritto essere ascoltato e rasserenato visto e considerato che, unitamente alla mia famiglia, viviamo momenti di angoscia sin da quando abbiamo appreso dai giornali del contenuto delle intercettazioni del capomafia di San Biagio Platani Giuseppe Nugara ( oggi detenuto al regime del cosiddetto carcere duro)”.

Cutrò è “deluso e amareggiato perché lo Stato sembra non avere il benché minimo riguardo e interesse a proteggere i cittadini che hanno fatto il loro dovere civico. Capisco che dopo avere testimoniato nei processi contro Cosa Nostra c’è chi pensa, dentro le istituzioni, che io sia un “vuoto a perdere” e forse è per questo che altri testimoni di giustizia chiedono, ancora oggi, rispetto e tutela da parte dello Stato”.

” Se le istituzioni non sono capaci nemmeno di sostituire la batteria dell’allarme che loro stessi hanno installato nella mia abitazione causando, per questo, innumerevoli disagi a tre famiglie che vengono continuamente svegliati e allertati, nel cuore della notte, figuriamoci se le mie denunce possano ricevere la giusta attenzione da parte degli organi competenti”, conclude Cutrò.

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Tante classi dei plessi scolastici del Villaggio Mosè non cominceranno le lezioni, come era stato programmato.

Ricevo accorati appelli dai genitori che non sanno come organizzarsi per i doppi turni e sono scoraggiati dalla situazione che doveva essere risolta durante questa estate.

L’Ufficio scolastico regionale ha inviato al Comune il 14 di Settembre un protocollo con la Arcidiocesi per rinvenire aule spazi parrocchiali e/o appartenenti agli enti ecclesiastici. La Giunta comunale lo ha firmato solo lunedì eppure la data dell’inizio della scuola era ben nota e questa estate sono stati fatti degli incontri e dei sopralluoghi per evitare disservizi.

Di fronte uno stanziamento di circa 300mila euro dello Stato gli uffici comunali hanno messo avanti preventivi per oltre 900mila e, ancora a Settembre, si doveva decidere quali interventi effettuare.

Entro il 30 di settembre gli interventi dovranno essere realizzati o completate le procedure di affidamento bandi per non perdere anche questi soldi.

I genitori lamentano che la soluzione del pala congressi sia stata eliminata tardivamente e che, quindi, una soluzione alternativa sia stata cercata in ritardo. Adesso sono sul piede di guerra e lotteranno perché i loro figli, in tenera età, non subiscano disagi che potenzialmente possano compromettere le basi della loro formazione.

La priorità per gli amministratori comunali dovrebbe essere quella di fare iniziare correttamente la scuola e non di occuparsi prevalentemente di campagna elettorale.

Oltre ai disagi, a livello didattico, rimane solo una precisa lezione su come non si amministra una città.

Lo dichiara il candidato sindaco del Movimento 5stelle Marcella Carlisi.

E’ sempre più emergenza contagio da Covid-19 a Sciacca. Il numero dei positivi sale a 30. Il nuovo caso è un uomo che avrebbe dovuto sottoporsi a intervento chirurgico. L’uomo si trova adesso in isolamento domiciliare ed è assistito dall’unità di continuità territoriale. L’aumento dei casi, per quanto in questa circostanza si tratti di fatto di un soggetto che potrebbe essere affetto da tempo, in modo asintomatico, della malattia, ha spinto il sindaco Francesca Valenti a considerare l’adozione di ordinanze restrittive finalizzate a garantire la prevenzione dal contagio.

Ieri sera, personale della Polizia di Stato della Sezione Volanti durante un servizio appositamente predisposto  dal Questore di Agrigento Rosa Maria Iraci per fronteggiare l’ emergenza dell’ epidemia COVID-19, ha effettuato un controllo specifico  in alcune vie del centro cittadino, teatro della movida  e ha proceduto alla contestazione  a quattro cittadini italiani e stranieri di infrazioni dell’ ex art. 4, comma 1 del D.L. del 25.03.2020 n.19.

I soggetti multati erano incuranti alle disposizioni vigenti  sui dispositivi di protezione individuali, negli spazi ove è più agevole il formarsi di assembramenti anche di natura occasionale e non mantenevano  il distanziamento sociale.

Alessandro Sollano e Teresa Nobile consiglieri comunali e candidati con la lista Cambiamo Rotta a sostegno del candidato Sindaco Francesco Miccichè intervengono sull’inizio dell’anno scolastico e sulle problematiche a oggi non risolto dopo il Covid-19 sulla sicurezza e sulla funzionalità delle aule scolastiche e sui turni per i bambini impegnati nel normale svolgimento della didattica.

Domani 24 settembre 2020 si apriranno i cancelli delle scuole primarie e secondarie di I° grado, cancelli che avrebbero dovuto accogliere alunni gioiosi e vogliosi di riprendere le attività scolastiche e rivedere compagni e insegnanti dopo più di 7 mesi.

Le scuole sono pronte ad accoglierli??? Ad oggi nulla è stato fatto, o ben poco, i nostri bambini sono chiamati a fare dei sacrifici e con loro i genitori, molti costretti a non lavorare poiché per far fronte alla mancata organizzazione di chi aveva l’obbligo di provvedere,  ma non ha provveduto in tempi dovuti, adeguando i locali o trovando alternative valide per poter ospitare gli alunni sin dal primo giorno di scuola in tutta serenità.

Non credo non si sapesse che la scuola sarebbe dovuta cominciare a settembre, non credo non ci sia stato il tempo necessario per provvedere, non credo che nei mesi precedenti  non si sia avuto il tempo per organizzarsi, predisporre, chiedere autorizzazioni… da maggio (post apertura) a settembre  si poteva cercare e trovare una soluzione!

Invece nulla… domani gli alunni riprenderanno le attività scolastiche ma dovranno alternarsi, fare dei turni, andare a scuola il pomeriggio subito dopo pranzo, magari stanchi dopo una mattinata a stare in giro con i genitori costretti a loro volta a portarli a lavoro, se sono fortunati, oppure e spero di no perché sarebbe grave, costretti a rinunciare al lavoro per non lasciare i figli da soli.

Perché tutto questo??? Perché non si è trovata una soluzione in tempo? Perché arrivare sempre alla fine???

Capisco che siamo in campagna elettorale e siamo tutti impegnati, ma i BAMBINI prima di tutto!!!

Stiamo lavorando per realizzare una competitiva lista che possa rappresentare in seno al prossimo consiglio comunale di Favara, le esperienze, le competenze e la passione di tanti cittadini che vogliono dare un fattivo contributo e che non si rassegnano all’immobilismo politico.
La lista non deve essere all’insegna di cosa faremo, ma cosa già facciamo ognuno nelle proprie professioni e attività.
Favara ha bisogno di una straordinaria fase di condivisione interessata al risanamento della grave situazione economica finanziaria. Siamo convinti e auspichiamo che tutte le migliori risorse professionali, imprenditoriali del tessuto socio culturale non posso esimersi dal non partecipare ad un necessario processo attivo di miglioramento delle condizioni di vita della collettività.
Favara ha bisogno di un governo politico di emergenza, con il coinvolgimento costruttivo di un ampio raggruppamento di movimenti, partiti e associazioni capaci di dialogare e trovare soluzioni. Non è più il momento dei singoli protagonismi e delle futili guerre intestine tra schieramenti, spesso caratterizzati da sterili scontri e da odio sociale; deve semmai prevalere il senso di responsabilità, il buon senso  e l’abnegazione con lo scopo comune diretto ad affrontare e risolvere i problemi.
Per queste ragioni, il Il Movimento NoiPer ha individuato nelle persone dell’Ins. Mimmo Castronovo e Carmelo Sanfratello, due delegati a rappresentare il movimento in un confronto costruttivo  e di dialogo con le altre forze politiche presenti a Favara.
“Che le cose siano così, non vuol dire che debbano andare così. Solo che quando si tratta di rimboccarsi le maniche ed incominciare a cambiare, vi è un prezzo da pagare. Ed è allora che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare”.

“Preg.mo Commissario,

preliminarmente ci corre l’obbligo di darLe il benvenuto e augurarLe buon lavoro in considerazione del fatto che gli obiettivi a Lei pervenuti per i prossimi mesi, non sono mai stati raggiunti, da 13 anni a questa parte, dai Sindaci che si sono susseguiti nel governo del servizio idrico integrato.

Or bene, la scrivente Associazione Konsumer Italia, – Associazione di promozione sociale e senza fini di lucro, che ha come scopo la tutela dei diritti dei consumatori e degli utenti, nonché della salute e dell’ambiente nel senso più ampio del termine, riconosciuta dalla Regione Sicilia quale Ass. Magg. Rappr. con D.P. n. 845 del 04/12/2019, dopo aver letto il decreto del Presidente del Regione Siciliana n. 590/GAB del 09 settembre 2020 che la nomina Commissario con una missione precisa l’unità dell’ambito idrico agrigentino, e considerate le note da noi inviate, negli anni trascorsi, a Codesto Ambito Territoriale Idrico e alle Istituzioni che ci leggono per la dovuta conoscenza della presente sulle criticità sia nel governo che nella gestione del servizio idrico agrigentino, ci corre l’obbligo di porle i seguenti quesiti al fine di averne un’adeguata risposta, anche tramite un confronto de visu, nel rispetto della normativa di prevenzione al Covid-19, oppure, tramite piattaforma on line al link che vorrà inviarci.

  1. Leggendo l’articolo 1 del citato decreto di nomina, nel voler procedere alla “conclusione dell’iter di definizione e alla formalizzazione delle gestioni comunali salvaguardate ex art. 147, comma 2 bis, D.Lgs. n.152/2006” sembrerebbe voler “sanare”, tramite il Suo incarico a carattere regionale, l’operato di Codesto Ambito nel riconoscimento dei requisiti Ex-ART. 147 D.LGS. 152/2006 agli 8 Comuni che ne hanno fatto richiesta. Nel procedimento ora menzionato, la scrivente Associazione ha formulato delle Memorie EX-ART. 10 L. 241/90 che non sono state valutate dall’ATI, che qui alleghiamo (All.1), ma sono state prese informalmente in considerazione solo dal Sindaco di Santo Stefano di Quisquina, Francesco Cacciatore, il quale ha voluto un confronto pacifico e cordiale proprio sul riconoscimento della gestione in house del servizio nel territorio del proprio comune, fornendo alla scrivente anche la copia della relazione tecnica presentata a Codesto Ambito per il riconoscimento in parola per il quale ad oggi non lamentiamo alcunché, contrariamente per i restanti 7 comuni riconosciuti, per i quali le nostre memorie, non avendo potuto valutare altri documenti, restano per noi valide ed efficaci e per le quali il riconoscimento operato risulta palesemente illegittimo, oltre che provocherebbe, e già provoca, un danno economico non indifferente ai Cittadini Consumatori che non risiedono nel territorio dove insistono le sorgenti, i quali sono costretti a pagare una tariffa comprensiva sia dei costi di gestione che di acquisto del prezioso liquido da Enti posti al di fuori dell’Ambito, potendo invece auto-approvvigionarsi, anche per come comunicato dalla Presidente dell’ATI nella Conferenza stampa di Agosto, mancherebbero le reti di collegamento tra le sorgenti e la rete di distribuzione del servizio idrico integrato. Proprio quest’ultimo dato rende ancora più incomprensibile, anche sotto l’aspetto pratico-sostanziale, il riconoscimento operato, in quanto non si comprende come si possa quantificare e distribuire all’Ambito l’acqua in eccesso alla gestione in house ai Comuni ad oggi riconosciuti dall’ATI nelle forme a Lei sicuramente rappresentate e di dubbia prassi amministrativa.
  1. Quello che, ancora, non comprendiamo è come si possa aggiornare il piano d’ambito senza l’effettiva ed immediata cessione delle reti dei 16 comuni non consegnatari (8 dei quali è stata riconosciuta la qualità sopra descritta che oggi va rivalutata) e degli enti gestori quali il VOLTANO S.p.A. e il CONSORZIO TRE SORGENTI. In quanto tale richiesta di cessione ha avuto inizio prima del commissariamento del Gestore del Servizio Idrico Integrato e pertanto attività che va ultimata anche per il tramite dell’attuale gestione. Salvo che a quest’ultima la REGIONE voglia imputare un ECCESSO DI POTERE conferito dalla PREFETTURA, che ci legge, ai propri Commissari, che renderebbe vana ogni azione posta in essere da quest’ultimi. Financo quella perpetrata nell’istallazione dei contatori per gli utenti residenti nei comuni sprovvisti, come quelli di Raffadali e Favara, essendo anche quest’ultima azione inquadrabile come gestione straordinaria, considerato che come non è possibile aumentare la dotazione idrica non è nemmeno possibile completare la stessa rete di distribuzione tramite l’istallazione dei misuratori che avrebbe dovuto essere anch’essa di competenza della costituenda Azienda Speciale Pubblica – Consortile.

Vorremmo continuare ancora su altri aspetti, ma considerato che le questioni ora poste saranno di sicuro oggetto di un confronto tra Ella e le Istituzioni che ci leggono per conoscenza e l’Assessorato competente, al fine di evitare qualsiasi conflitto sia Istituzionale che sociale sul Suo operare, restiamo in attesa di Suo riscontro le ribadiamo che la scrivente Associazione è disponibile per ulteriore confronto sulle tematiche del SII a Lei assegnate per la risoluzione”.

Il coordinatore provinciale avv. Giuseppe Di Miceli.

 

Importante sentenza del Tribunale di Sciacca, che ha dato ragione a Federconsumatori Sicilia e torto a Enel Energia e ha revocato un decreto ingiuntivo da oltre diecimila euro. La vicenda si è svolta nell’arco temporale 2013-2016 ed è iniziata con una richiesta di pagamento pari a 10.502,67 euro da parte di Enel Energia per i presunti consumi non pagati di gas di una utente Sciacca.

L’utente si è immediatamente rivolta a Federconsumatori, poiché riteneva impossibile un consumo così elevato in soli tre anni, per di più in Sicilia. Federconsumatori Sciacca, tramite l’avvocato Luigi Licari, come da prassi ha chiesto ad Enel Energia la conciliazione extragiudiziale, ma l’azienda l’ha rifiutata.

A questo punto si è scelto di andare in giudizio, dove Enel ha fornito risposte soltanto parziali in merito ai conguagli effettuati nel tempo e, soprattutto, sul corretto funzionamento del contatore del gas della signora. Trattandosi di un consumo ingiustificabile, infatti, le ipotesi sul campo secondo Federconsumatori potevano essere solo due: errate letture del contatore, o contatore rotto.

La sentenza n.265/2020 del Tribunale di Sciacca, però, ha dato ragione a Federconsumatori e alla sua assistita: spetta all’azienda, e non all’utente, dimostrare che il contatore funzioni correttamente. Enel Energia non ha fornito alcuna prova del corretto funzionamento del contatore e, per tanto, il Giudice ha annullato il decreto ingiuntivo a carico dell’utente e ha condannato Enel Energia al pagamento delle spese processuali.

L’ottimo risultato conseguito dall’avv. Luigi Licari di Federconsumatori Sciacca – commenta il presidente provinciale dell’associazione, Angelo Pisano – dimostra che Federoconsumatori è sempre pronta a difendere i consumatori, anche in Tribunale, anche in cause che durano tre anni, anche contro i colossi dell’energia“.

Gli fa eco il presidente regionale di Federconsumatori, Alfio La Rosa: “Questa vittoria dimostra quanto è importante la presenza di associazioni di tutela dei diritti dei consumatori, come la nostra, su tutto il territorio siciliano. Purtroppo casi del genere accadono, e di frequente, e quando succedono Federconsumatori c’è“.