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Dopo una stagione particolare che ci vede uscire dalla primavera negata del lockdown, si rinnova per l’estate 2020, lo spettacolo dell’Alba alla Valle dei templi.

Torna e celebra la rinascita e la ripartenza, attraverso il teatro, con gli attori della neonata Compagnia della Fondazione Pirandello, diretti dal presidente della Fondazione Pirandello, Gaetano Aronica, insieme all’attore e autore Giovanni Volpe.

Si intitola Il Risveglio dell’Umanità, lo spettacolo speciale all’alba alla Valle dei Templi, sarà rappresentato il 14, 16 e 23 agosto alle 4,30. Un percorso guidato da archeologi esperti in didattica museale che coniuga teatro, musica e danza.

Un nuovo modello di visite all’Alba, quello proposto da Aronica e Volpe della Fondazione Pirandello, che parte proprio dall’antico per leggere il moderno e il contemporaneo.

Incontreremo una tribù di donne e uomini liberi che ci conducono attraverso la storia e i templi e faranno risuonare le nostre inquietudini, le nostre speranze, attraverso le voci degli scrittori “eretici” del ‘900, Pier Paolo Pasolini, Leonardo Sciascia, Marguerite Yourcenar, Albert Camus e Vitaliano Brancati .

Ma non finisce qui, le rappresentazioni saranno anche una rilettura lucida della società attuale: “L’arte ha il dovere del coraggio, il compito della veggenza, la vocazione ad indicare strade che l’uomo ottenebrato dal potere non può più vedere, che però l’uomo libero o liberato può intraprendere per cambiare la storia. È questo il senso del nostro progetto che ha come titolo il Risveglio dell’Umanità – si legge dalle note di regia di Gaetano Aronica e Giovanni Volpe – Non è un titolo tranquillizzante, per la prima volta non vedremo le creature dell’antichità, non ascolteremo i loro rassicuranti messaggi da favola, né risplenderemo nel riflesso delle loro armature lucenti per il semplice motivo che ciò non ci basta più”.

Da segnare, inoltre: il 16 agosto alle 21, sotto il Tempio di Giunone, verrà rappresentata un’altra produzione della Fondazione Pirandello un viaggio nei personaggi pirandelliani, Villa Malgiocondo, drammaturgia e regia di Gaetano Aronica e Giovanni Volpe.

Sebastiano Lo Monaco, invece, il direttore artistico della Fondazione Pirandello, sarà impegnato all’alba al Tempio della Concordia (ore 5) in Iliade di Omero, il 18, 19 e 30 agosto, e il 29 e 30 agosto in Io e Pirandello al Tempio di Giunone ore 21.

Aiuti straordinari in arrivo grazie al Dl Agosto varato dal Governo nazionale. La città potrà affrontare il prossimo autunno con più serenità. Agrigento, infatti, è tra le poche città italiane che rientrano nelle misure destinate dal decreto alle Città d’Arte. Peraltro è prima in Sicilia rispetto a città come Siracusa, Ragusa, Catania, Palermo, con un coefficiente pari a 3.3 che è il rapporto presenze turistiche stranieri-residenti delle Città d’Arte. “Questo è il frutto delle politiche che sono state condotte in questi anni  e che ci hanno consentito di raggiungere anche questo risultato – afferma il sindaco Lillo Firetto – , sia nell’elevata qualificazione come città di arte e cultura, sia in modo concreto e sostanziale nella promozione turistica della città”.  Sono previsti contributi al Comune e aiuti a fondo perduto destinati alle attività d’impresa. Nel decreto ci sono interventi a sostegno del settore turistico e della cultura che saranno destinati alle attività commerciali, taxi, ncc, a tutto il sistema dell’accoglienza turistica, oltreché alle guide turistiche e ai lavoratori del settore teatrale. “Si potrà dare ossigeno a quanti hanno subito maggiormente gli effetti negativi dell’applicazione delle misure restrittive per la pandemia. Mi riferisco in particolare a tutte le imprese del settore turistico e commerciale”.

Previste anche misure straordinarie che serviranno a coprire il pesante disavanzo maturato in questi mesi del Comune a causa dei mancanti introiti .”Faremo fronte all’emergenza sociale che attanaglia la nostra città – conclude Firetto – potremo avviare azioni mirate che potranno servire a far recuperare il tempo perduto a un settore strategico per il nostro territorio”.

Unità della Guardia costiera tunisina del distretto di Sfax e Mahdia e del distretto centrale del Paese nordafricano, hanno arrestato nella notte tra il 6 e 7 agosto, 10 tra i più importanti organizzatori di operazioni traversate marittime clandestine, ricercati dalle forze di sicurezza e dalle autorità giudiziarie. Lo rende noto il portavoce della Direzione Generale della Guardia Nazionale, Houssem Eddine Jebabli sulla pagina ufficiale facebook, precisando che sono state adottate nei loro confronti tutte le azioni giudiziarie del caso. Potrebbe trattarsi di una svolta importante nell’azione di rallentamento dei flussi migratori dalla Tunisia verso la Sicilia, a seguito delle trattative intercorse nei giorni scorsi tra il governo italiano e quello magrebino, tesi a interrompere questa emergenza. Se dovessero rallentare gli approdi di irregolari in Sicilia nelle prossima ore, potrebbe non essere “merito” solo del maltempo dunque.

E’ stata una notte ininterrotta di accertamenti ed interrogatori quella trascorsa dai carabinieri del Reparto operativo di Catania che indagano sulla sparatoria avvenuta ieri nel popoloso rione Librino in cui sono morte due persone e altre quattro sono rimaste decedute. Le vittime si chiamavano Luciano D’Alessandro, di 48 anni, e Vincenzo Scalia, di 29. I feriti sono C. M. S, di 26 anni, A. C. B., di 31, L.
G., di 56, e R. P., di 40. Le indagini, che puntano sulla criminalità organizzata e in particolare sul ricco mercato della droga, sono seguite dal sostituto procuratore della Dda Alessandro Sorrentino e coordinate dall’aggiunto Ignazio Fonzo, che dirige il pool di magistrato che si occupa di diversi clan eteni, compresi i gruppi Cappello e Bonaccorsi che gestiscono diverse ‘piazze di spaccio’ a Catania. E questo segmento di mercato criminale potrebbe essere la pista per fare chiarezza su movente e dinamica dell’accaduto. Tra gli elementi al vaglio dei carabinieri del comando provinciale di Catania e la Dda etnea anche il ferimento a un polpaccio con un colpo di arma mattina di un giovane che ieri mattina è stato medicato in un pronto soccorso del capoluogo: gli investigatori stanno cercando di capire se esista un collegamento tra il ‘gambizzato’ e la sparatoria di Librino.

(ANSA)

Si è svolta questa mattina, nella sede dell’Ordine degli architetti di Agrigento, la conferenza stampa sul Decreto Semplificazioni presenziata da Alfonso Cimino, presidente dell’Ordine degli architetti di Agrigento; Rino La Mendola, vicepresidente del Consiglio nazionale degli Architetti; Giuseppe Falzea, presidente della Consulta regionale degli Architetti e Carmelo Salamone, presidente dell’Associazione nazionale dei costruttori edili (Ance) di Agrigento.

Il Decreto, che sarà convertito in legge entro metà settembre, raccoglie, quasi in modo casuale, una serie di dispositivi finalizzati a snellire le procedure, ma senza una visione globale. Un Decreto che, per la parte sui lavori pubblici, interviene solo negli affidamenti, ignorando i tempi lunghi determinati dalla programmazione, dalla redazione e approvazione dei progetti, dall’esecuzione dei lavori e dal collaudo, che spesso arriva dopo tanti anni dalla fine dei lavori. Dunque, un decreto deludente e insufficiente a rilanciare in modo concreto l’edilizia e i lavori pubblici, soprattutto su quella parte del Paese che soffre la crisi in modo particolare, come quella dell’Agrigentino: un territorio particolarmente colpito da una crisi economica che dura da troppo tempo e che, a causa della pandemia, ha assunto dimensioni allarmanti, specialmente tra i professionisti dell’area tecnica. Dai dati dell’Osservatorio lavori pubblici del Consiglio nazionale degli architetti si evince chiaramente che in Sicilia, in particolare in provincia di Agrigento, nel corso dei primi sei mesi del 2020, si è registrato un abbattimento del fatturato dei liberi professionisti che lavorano nel settore dei lavori pubblici pari al 41 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Numeri che impongono provvedimenti ben più strutturati del Decreto Semplificazioni che, si auspica, possa essere modificato durante il percorso parlamentare per la conversione in legge.

In tal senso, il Consiglio Nazionale degli Architetti, unitamente alla Rete delle Professioni Tecniche, ha presentato alle competenti commissioni parlamentari, un pacchetto di emendamenti finalizzati a semplificare tutte le varie fasi del processo di esecuzione di un’opera pubblica: dalla programmazione al collaudo dei lavori.

“Abbiamo voluto indire questa conferenza stampa per parlare di una occasione persa con il Decreto Semplificazioni perché non muove alcun passo verso il rilancio del comparto edilizio e sulla riqualificazione dei nostri centri storici e degli immobili esistenti – dichiara Alfonso Cimino – Mentre noi ci affacciamo alla politica del consumo di suolo zero, ci ritroviamo una misura, con l’articolo 10 dello stesso Decreto, che non ci consente di parlare di architettura contemporanea. Altro passaggio fondamentale riguarda le piccole irregolarità che negli anni hanno subito gli edifici esistenti e non ci riferiamo alla sanatoria che, con la doppia conformità, non ci consente di regolarizzare gli edifici esistenti anche a discapito di altre misure quali, ad esempio, Ecobonus e Sismabonus. Nulla, infine, sugli sportelli informatici che poco funzionano sul nostro territorio, dove il comparto delle imprese subisce notevoli disagi”.

Abbiamo proposto – afferma Rino La Mendola – anche l’inserimento di un emendamento con il quale stabilire che le amministrazioni pubbliche, almeno sino al 31/12/2021, affidino tutti i servizi di progettazione e di direzione dei lavori all’esterno, quindi ai liberi professionisti in modo da ridurre gli effetti della crisi economica che colpisce soprattutto le partite IVA, le imprese e i liberi professionisti. Per alimentare questi incarichi esterni, abbiamo proposto la costituzione di un fondo di rotazione al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con una dotazione iniziale di 50 milioni di euro. Speriamo che il Parlamento, lungo il percorso per la conversione in legge, tenga conto dei contributi degli addetti ai lavori e modifichi un provvedimento che, nella stesura attuale, non costituisce quello strumento che tutti noi aspettavamo per rilanciare l’economia del Paese”.

“La posizione di Ance è netta – sottolinea Carmelo Salamone – Il Decreto mette le imprese sane nelle condizioni di uscire dal mercato, di non partecipare alle gare quindi di delinquere. Sono certo di quello che dico e me ne assumo ogni responsabilità”.

“Una iniziativa importante che ci consente di fare il punto sul decreto Semplificazioni rispetto al quale manifestiamo grande perplessità sial nel settore dei Lavori pubblici sia nel comparto dei lavori privati – spiega Giuseppe Falzea – Ad esempio, non viene considerato lo Sportello unico per l’edilizia che dovrebbe essere il centro per il rilascio dei pareri amministrativi nell’ambito dei lavori privati. Credo che la politica debba imparare a dialogare più con noi prima di emettere i provvedimenti”.

 

Un urgente intervento di pulizia delle caditoie, che sono i più importanti elementi di raccolta delle acque piovane!

È quanto chiede il consigliere Simone Gramaglia, rivolgendosi all’assessore ai Lavori pubblici e al sindaco, in quanto è di loro competenza garantire la sicurezza cittadina e la pubblica incolumità.

A seguito di quanto avvenuto giorni fa prima a Palermo,successivamente a Ragusa ed oggi a Messina, considerando il susseguirsi di fenomeni meteorologici di particolare intensità prodotti dall’imperversare dei cambiamenti climatici e che quindi nessuno sa quando le prime grosse precipitazioni si verificheranno, invito l’Amministrazione ad avviare tempestivamente la pulizia di caditoie e tombini per evitate danni e disagi alla popolazione.

Ancora un incendio in contrada Petrusa dove nei giorni scorsi altre fiamme avevano invaso la stessa zona. Oggi, ancora è in atto, le fiamme hanno avvolto lo stesso tratto boschivo lungo la strada che costeggia contrada Petrusa ed ancora una volta le fiamme hanno raggiunto gli accesso del carcere Di Lorenzo.

Il forte vento di oggi ha anche aumentato il propagarsi delle fiamme tanto che ad essere colpita è stata tutta la zona che porta fino a Favara Ovest. Le fiamme si presentano difficili da combattere ed in azione, oltre ai Canadair, ci sono anche gli elicotteri della Guardia Forestale.

Sembra che le fiamme che hanno lambito il carcere abbiamo scatenato una protesta dei detenuti.

 

L’emergenza ha insegnato ad eliminare il superfluo e a comprendere il valore del necessario. Ad evitare che il tempo antico continuasse a fornire un comodo paravento dietro cui nascondere le responsabilità, ma avviando nello stesso tempo, un discorso consapevole e ininterrotto con la Storia. La Valle dei Templi si prepara alle Albe, il format di CoopCulture che l’anno scorso ha avuto un enorme successo. Tornano infatti – dalla vigilia di Ferragosto, per sei appuntamenti da segnare tutti in calendario: le Albe alla Valle dei Templi, due “capitoli” diversi, ambedue imperdibili. Si inizia il 14 agosto appunto, alle 4,30, poi il 16 e il 23 agosto, con “Il risveglio dell’umanità” un’esperienza straordinaria che al percorso guidato da archeologi esperti, coniuga i “quadri teatrali” curati da Gaetano Aronica e Giovanni Volpe che tra musica e danza muoveranno una compagine di circa 15 attori e musicisti. Il 18, il 19 e il 30 agosto, alle 5, toccherà invece a Sebastiano Lo Monaco, sotto il Tempio della Concordia, controbattere con frammenti dall’Iliade di Omero: rivivranno il prode Ettore e il saggio Priamo, la tenace Andromaca e la bella Elena, e Paride, principe irruente che provoca una guerra per un’infatuazione. Tutta l’“Iliade” condensata in poco più di un’ora, senza perdere alcun quadro, alcuna scena, alcun personaggio, ma offrendo una visione di insieme attenta ai caratteri.

Un percorso del tutto particolare, srotolato in sei appuntamenti, ad un orario inedito, che permetterà di assorbire sensazioni, colori, profumi straordinari: la storia della grecità legata al Mediterraneo e l’archeologia che ne trasmette i valori che hanno costruito l’umanità, si legano alla vita di oggi.
Durante le visite-spettacolo “Il risveglio dell’Umanità” tra il Tempio di Giunone, le mura naturali dell’antica Akragas, raggiungendo il Tempio della Concordia, l’archeologia diventerà testimonianza viva. Una tribù di donne e uomini liberi che scende dal Tempio ad accogliere gli ospiti al sorgere del sole, attraverso le voci degli scrittori “eretici” del ‘900, Pier Paolo Pasolini, Leonardo Sciascia, Marguerite Yourcenar, Albert Camus, ma anche Vitaliano Brancati, per raccontare una storia disperatamente attuale. L’Arte ha il dovere del coraggio, il compito di indicare strade che l’uomo, ottenebrato dal potere, non riesce più a scorgere: è questo il senso del nuovo percorso di visita de “Il Risveglio dell’Umanità”, un nuovo modello di visite che parte proprio dall’antico per leggere il moderno e il contemporaneo. Percorso che Sebastiano Lo Monaco avvierà invece al contrario, da attore moderno che trae linfa vitale dall’antico, e lo fa al sorgere imperterrito del sole, che avviene ogni giorno, qualunque siano i fatti in corso in un qualsiasi angolo del mondo.

Se le albe – molto attese, sollecitate dagli agrigentini e dai turisti – dimostrano la voglia di ripresa della Valle dei Templi, i numeri in continua crescita fanno ben sperare sul suo stato di buona salute. La Valle dei Templi è stato tra i primissimi siti archeologici italiani a riprendere la sua attività, mettendo in campo ogni misura di sicurezza possibile per riaprire in completa sicurezza, degli operatori che vi lavorano come dei visitatori che arrivano. Tanto che la Valle dei Templi è stato il primo Parco archeologico italiano ad ottenere la certificazione Covid Free E tutto questo è stato notato: dagli agrigentini che hanno “abbracciato” il loro sito; dai siciliani che si presentano numerosi; dai turisti italiani e stranieri che sono ritornati in fila ai cancelli, tanto che il Parco ha riattivato anche le altre due biglietterie presenti. I numeri parlano chiaro: una media di 2500 visitatori al giorno, con punte di 3500/4000 nei fine settimana, e un exploit di quasi 7000 visitatori la scorsa domenica, prima del mese ad ingresso gratuito. Funzionano i percorsi, le visite guidate (contingentate), le food experience di Casa Barbadoro con i prodotti a km0 della Valle; ma soprattutto “Luci in Valle”, le (ormai) famose visite al tramonto che permettono ogni giorni di raggiungere i templi appena il sole cala e le ore diventano meno calde.

“Lo spettacolo dell’alba” si ripeterà (dopo il debutto del 14) anche il 16 e il 23 agosto per “Il risveglio dell’umanità” a cura di Gaetano Aronica e Giovanni Volpe. I biglietti costeranno 20 euro (18 euro ridotto) sul web e sul posto (biglietterie Porta V e di Giunone). Prevista una capienza di 600 visitatori (che osserveranno le norme anticovid) divisi in gruppi e forniti di whisper: si parte alle 4,30 del mattino dalla Via Sacra dentro la Valle dei Templi.
Invece il 18, 19 e 30 agosto toccherà a “Iliade di Omero” con Sebastiano Lo Monaco. I biglietti costeranno 13 euro (11 ridotto) più 2 euro di prevendita.
E i due attori saranno anche protagonisti di spettacoli serali: Gaetano Aronica il 16 agosto alle 21, sotto il Tempio di Giunone, proporrà il suo “Villa Malgiocondo” popolato da personaggi pirandelliani; Sebastiano Lo Monaco la sera del 29 e il 30 agosto proporrà il recital “Io e Pirandello”, spettacolo importante già proposto con successo in molti teatri, ma mai in Sicilia.

Mareamico documenta e denuncia la presenza di fogne che arrivano nel mare del Caos. Girgenti acque ha accertato la presenza d’inquinamento nel canalone del Caos, confermato successivamente da un sopralluogo congiunto tra la Capitaneria di porto e l’ARPA. “Dalle analisi – scrive l’associazione guidata da Claudio Lombardo – è venuto fuori che si tratta “di acque contaminate per un’elevata componente di origine fognaria, con 44,5 di ammoniaca, 10,5 di tensioattivi e un notevole quantitativo di Escherichia coli”. Successivamente Girgenti acque, mediante l’utilizzo di un furgone attrezzato per la video ispezione, ha individuato nella via Isola d’Elba a Monserrato, un tubo in PVC che immette acque miste nel canalone di acque bianche. Di tutto ciò è stato informato il comune di Agrigento, per le necessarie misure di contenimento del fenomeno, non ricevendo ad oggi alcuna risposta”.

“Il lavoro portato avanti dal 25 gennaio scorso ad oggi dal Cartello Sociale della provincia di Agrigento assieme ai sindaci del territorio, sotto la guida attenta dei prefetti, prima Caputo e poi Cocciufa, in costante contatto con il vice ministro alle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri e ai responsabili di Anas, ha sempre avuto come bussola quella di ridare al territorio quanto finora gli era stato negato rendendolo sempre più emarginato dal punto i vista dei collegamenti viari e non solo.

Un lavoro teso a risarcire la provincia di Agrigento dalle conseguenze di un lungo periodo di disattenzione che fa registrare la mancanza di un solo km di autostrada, collegamenti ferroviari obsoleti, porti non adeguati a consentire di sfruttare le potenzialità del territorio per non parlare di un aeroporto che con grande pervicacia si è voluto impedire di realizzare, nonostante tante promesse.

Il percorso individuato dal cartello Sociale e dai sindaci si è subito rivelato molto produttivo grazie all’impegno del vice ministro Cancelleri che tante volte è stato presente non solo negli incontri che si sono svolti nel palazzo del Governo ma anche sui cantieri per imprimere una svolta ai lavori in corso e per velocizzarne le procedure.

Nonostante i suoi impegni a livello nazionale, l’on. Cancelleri ha sempre trovato il tempo per rispondere alle sollecitazioni che gli vengono rivolte mostrandosi sempre disponibile al confronto e anche ad accettare quelle rimostranze che si riferiscono a mancanze non attribuibili alla sua persona, lo stesso tempo, anche se in misura ridotta non è stato trovato dall’assessore regionale alle Infrastrutture.

In questo senso rammarica non poco leggere che i tavoli di lavoro, supportati sempre dalla qualificata presenza non solo dei rappresentanti delle istituzioni ma anche dei tecnici responsabili, vengono considerati inutili o solo un palcoscenico per delle semplici passerelle.

il rammarico si fa ancora più pesante se proviene da una istituzione altamente rappresentativa dell’intera Isola, come è la Regione Siciliana, che in questo modo ha continuato a privare la nostra provincia non solo della sua attenzione ma anche della presenza dei suoi rappresentanti ad un vertice al quale avrebbe potuto dare un contributo importante.. Pur isolata dalla marginalità infrastrutturale, fino a prova contraria il territorio agrigentino fa ancora parte della Regione e non merita di essere ulteriormente mortificato per cui si ritiene che le dichiarazioni rilasciate dall’assessore Falcone siano da attribuire ad una distratta valutazione. Non vogliamo pensare che da parte del Governo regionale non ci sia la reale volontà di fare la propria parte affinché la provincia di Agrigento possa uscire al più presto dal suo isolamento per recuperare quel gap infrastrutturale che la divide anche dalle altre aree della stessa Isola”