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Prima rubano un’utilitaria e spostandosi verso Licata, lungo la statale 115, rapinano il distributore di carburanti Sicilpetroli. A entrare in azione martedì sera due malviventi con il volto coperto e uno armato di un coltello. Minacciando il benzinaio, i due hanno chiesto di consegnare tutto il denaro che c’era in cassa. L’uomo cercando di sfuggire alla razzia, ha provato a scappare. E’ però caduto, anche pesantemente, sul selciato e s’è fatto male.
Un “gioco da ragazzi” per i due rapinatori arraffare, dunque, il bottino che non è stato affatto di poco conto: circa 5 mila euro. Scattato l’allarme, lungo la statale 115, si sono precipitati i carabinieri di Licata che hanno avviato ricerche e indagini per identificare i due criminali. L’utilitaria utilizzata per mettere a segno la rapina – che è risultata essere rubata – è stata ritrovata e sequestrata.

A Prto Empedocle ritorna lo spettro del coronavirus.  si tratta di un ragazzo appena tornato da Malta e risultato positivo al Coronavirus. E’ un giovane di Porto Empedocle che era stato in vacanza assieme ad altri – forse cinque – coetanei. “I ragazzi sono tornati domenica e subito si sono messi in quarantena, assieme alle loro famiglie – ha spiegato il sindaco di Porto Empedocle, Ida Carmina, – . Il giovane concittadino è, per fortuna, asintomatico. Il presidente della Regione Nello Musumeci ha previsto, nella nuova ordinanza, la quarantena per quanti sono stati in Grecia, Malta e Spagna perché sono Paesi in cui è facilissimo contrarre il virus”. “Andiamo verso le sere di Ferragosto, venerdì e sabato, in cui molti giovani usciranno e avranno incontri. Mi raccomando, massima prudenza: usate la mascherina – ha incalzato il sindaco di Porto Empedocle.

“La rotta tunisina è sempre stata presente, fin dal 2011, dall’avvento delle Primavere Arabe. In questi anni, le partenze dalla Tunisia erano diminuite rispetto a quelle dalla Libia; fenomeno che, dall’anno scorso, ha registrato invece un’inversione di tendenza”. Salvatore Vella, procuratore aggiunto di Agrigento, interviene a “Il mattino di Radio 1” sull’immigrazione e gli sbarchi nel Mediterraneo.

“Questo avviene probabilmente perché resta di grande difficoltà la realtà socio-economica tunisina, per l’incertezza politica. Stiamo registrando da questa parte del Mediterraneo che i migranti che arrivano dalla Tunisia non appartengono più soltanto ai ceti poveri ma stanno arrivando famiglie, persino di condizione agiata. Questo dato fa sì che l’immigrazione tunisina sia del tutto diversa, come caratteristiche, da quella libica, nella quale è assolutamente evidente la presenza di organizzazioni criminali ben strutturate che utilizzano la violenza anche a livelli molto alti, e questo lo constatiamo anche guardando i corpi dei migranti che arrivano. La migrazione dalla Tunisia – si legge nell’agenzia – , invece – ha proseguito il procuratore aggiunto di Agrigento ai microfoni de “Il mattino di Radio 1″ – sembra avere una qualità diversa, artigianale, coi migranti che vengono trasportati da organizzazioni che hanno nei loro confronti un’attenzione diversa rispetto a quello che i libici chiamano ‘merce umana’”.

“Uno sfruttamento diverso dei migranti che vengono imbarcati, per viaggi che sono meno pericolosi nonostante purtroppo continuino a esserci morti nel Mediterraneo. Eravamo abituati – sottolinea Salvatore Vella a “Il mattino di Radio 1” – a partenze dalla Libia quasi gestite da multinazionali del crimine, con imbarcazioni riempite all’inverosimile, con centinaia di persone ammassate, che poi provocavano autentiche tragedie del mare. Dalla Libia, la paurosa crisi economica che stanno vivendo, e che probabilmente il Covid può avere accelerato, abbiamo visto imprenditori della pesca, cioè pescatori veri, con pescherecci dotati delle attrezzature da pesca, che “arrotondano”, per cosi dire, trasportando anche uomini. Che pagano il viaggio in anticipo e in contanti, così che questo traffico illegale, criminale diventa per questi pescatori, nel momento di grave crisi, una fonte di reddito sicura.

Questa nuova modalità è più complicata da contrastare e reprimere – ha concluso il procuratore aggiunto di Agrigento – perché visti dalle nostre motovedette, della Guardia costiera, della Guardia di Finanza e dalle navi della Marina Militare, a una osservazione esterna queste imbarcazioni sono, a tutti gli effetti, dei pescherecci, con tanto di barchini per la pesca con le reti. Quindi fino a quando migranti, che vengono nascosti sotto riva, non vengono fuori, diventa difficile distinguerli rispetto ai pescherecci tunisini o italiani, legali, compresi quelli di Lampedusa e Porto Empedocle, che hanno strutture molto simili”.

A riportare la notizia è Askanews.

Nella giornata di oggi è intervenuto il nucleo SDAI (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi), ossia artificieri Specializzati della Marina Militare, per verificare l’effettiva presenza di un ordigno bellico ed eventualmente procedere alla rimozione e al brillamento in sicurezza.

I militari hanno eseguito nella mattinata le opportune verifiche ed hanno appurato che non si trattava di un ordigno bellico bensì di un manufatto metallico  che dalle sembianze esterne poteva essere confuso con un dispositivo esplosivo.

Nei giorni precedenti, d’accordo con la Prefettura di Agrigento ed il Comune di Agrigento, la Capitaneria di Porto di Porto Empedocle al comando del C.F. (CP) Gennaro FUSCO aveva provveduto in via precauzionale ad interdire l’area ad ogni attività e a delimitarla per evitare che i bagnanti potessero accedere al tratto di mare interessato dalla presenza del presunto ordigno.

L’area è stata liberata dalla presenza della segnaletica monitoria e dalle delimitazioni fisiche ed è ritornata nuovamente fruibile.

 

 

 

“Ho incontrato il prefetto e il questore per chiedere ancora una volta che le strutture di accoglienza migranti siano  collocate fuori dai centri abitati e siano accertati i fatti rispetto all’ultimo grave episodio denunciato al Villaggio Mosè dai residenti. Diverse sono le circostanze che hanno richiesto l’intervento delle Forze dell’Ordine. L’ultima volta due sere fa in un quartiere di Agrigento. Residenti hanno denunciato alla polizia che alcuni soggetti ballavano nudi davanti a donne e bambini. Assurdo. Se il fatto sarà accertato dagli investigatori, queste persone vanno immediatamente rimpatriate. Gli organi di Governo intervengano per restituire una volta per tutte la serenità alle comunità residenti. Queste allocazioni in aree residenziali e commerciali non sono ammissibili”.

Giro di vite per ferragosto. Addio ai falò, ai mucchi selvaggi alias “assembramenti”, stop a musica e alcol dalle 2 del 15 agosto. Questo quanto deciso dal comitato per l’ordine e la sicurezza pubblico svoltosi in prefettura, coordinati dalla prefetto Maria Rita Cocciufa. E’ dunque stato previsto per le notti di venerdì 14 e sabato 15, il divieto di somministrazione e vendita di bevande alcoliche anche da asporto dopo le ore 2 e la sospensione, a partire dalla stessa ora, di qualunque tipologia di intrattenimento musicale. La Prefettura – è stato reso noto – inviterà tutti i sindaci dell’Agrigentino ad uniformarsi a queste indicazioni. L’obiettivo è, infatti, quello di scongiurare pericolosi trasferimenti notturni di giovani da un Comune all’altro. Saranno comunque, come da tradizione, intensificati i servizi di vigilanza a cura delle forze di polizia, dalla Stradale, Capitaneria di porto, polizia provinciale e polizie locali nelle location maggiormente frequentate. Spiagge soprattutto. Arenili sui quali saranno vietati assembramenti e falò. Il prefetto ha richiamato l’attenzione sull’esigenza di “evitare comportamenti che pregiudicano la salute propria e degli altri, mantenendo dunque, anche all’aperto, le distanze di sicurezza e usando le mascherine sia nei luoghi chiusi che all’aperto, nella consapevolezza che l’osservanza di questa regola può scongiurare situazioni di pericolo tanto per i giovani quanto per i loro familiari, amici e persone care”. Al comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto Maria Rita Cocciufa, hanno partecipato il questore, il vice comandante provinciale dell’Arma dei carabinieri, rappresentanti del comando provinciale della Guardia di finanza, della Capitaneria di porto, della polizia stradale, il sindaco di Agrigento, il vice sindaco e il segretario generale di palazzo dei Giganti. In modalità telematica erano invece presenti i primi cittadini di Cattolica Eraclea, Lampedusa, Licata.

È il prof. Giuseppe Seminerio dell’Università degli studi di Palermo, il nuovo presidente del Rotaract club Agrigento per l’anno sociale 2020/2021. Nei giorni scorsi ha avuto luogo la tradizionale cerimonia del Passaggio della Campana alla presenza delle autorità rotariane e civili. A passare il collare a Seminerio è la dottoressa Giorgia Contino che al termine di un anno distintosi onorevolmente per prestigiose iniziative di service, progetti culturali e attività di pubblico interesse che hanno abbracciato il territorio agrigentino.

L’Assessorato Regionale delle Autonomie Locali ha completato l’iter per la concessione dei contributi alle Unioni di Comuni per l’anno 2019. La somma che verrà erogata a titolo di contributo è pari a 1.200.945,70 euro in parte cofinanziata dal Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali del Viminale. Il contributo verrà concesso a 21 Unioni di Comuni e sarà erogato previa verifica della regolare rendicontazione dei contributi concessi negli anni precedenti.
Inoltre, per venire incontro alle esigenze dei comuni afflitti dal fenomeno migratorio in periodo di pandemia, l’Assessorato regionale delle Autonomie Locali ha stanziato la somma di 2 milioni in favore delle dei comuni di Lampedusa, Linosa, Pozzallo, Augusta e Porto Empedocle. Si tratta di una riserva introdotta dalla legge di stabilità regionale n. 8/2018, rispetto alla quale la somma in questione sarà così erogata: 1,2 milioni in questo esercizio finanziario e 800 mila euro nel 2021. Come disposto per legge, il 60% sarà erogato a titolo di anticipazione ed a seguito di un dettagliato piano di utilizzo; il restante 40% a titolo di saldo, a seguito della rendicontazione delle somme. A ciascun comune sarà corrisposto un contributo pari a 500 mila euro ciascuno.
“Sia il contributo per le Unioni di Comuni che soprattutto quello per le località vessate dal fenomeno migratorio, rappresentano concrete azioni di buongoverno in suffragio di quei territori in difficoltà. Una boccata d’ossigeno che mira a dare ristoro, specie alle zone in cui il flusso migratorio rischia di provocare un cortocircuito sociale prima ancora che istituzionale, sia a causa degli sbarchi incontrollati che per l’emergenza sanitaria da Covid-19 “. Così afferma l’Assessore alle Autonomie Locali, Bernardette Grasso.

Lo scorso 2 agosto a seguito della rapina di uno smartphone e della somma di circa 20,00 euro occorsa e patita da un giovane agrigentino nei in via Francesco Crispi, personale  della Polizia di Stato  in virtù anche della descrizione fornita dal denunciante circa l’autore del reato, individuava il 19enne S. E. originario del Gambia.

Successivamente alla perquisizione nell’abitazione del soggetto, veniva rinvenuta, oltre allo smartphone oggetto della rapina, anche sostanza stupefacente del tipo marijuana per un totale di cica 55 grammi, dei quali 30 grammi già confezionati in dosi pronti per essere ceduti.

Nel corso della perquisizione, venivano rinvenuti, inoltre, altri sei smartphone di dubbia provenienza, sui quali questo ufficio  sta svolgendo accertamenti per addivenire ai legittimi proprietari.

All’esito della perquisizione, il predetto veniva arrestato dal personale UPGSP  per il reato di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio, e denunciato per i reati di rapina e ricettazione.

Ieri a seguito dell’udienza di convalida di arresto, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Agrigento convalidava l’arresto dell’imputato per il reato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, applicando allo stesso la misura della Custodia Cautelare in carcere.

Ancora un giro di vite in Sicilia nel contrasto alla diffusione del Coronavirus. Il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci, come si apprende da fonti di palazzo d’Orleans, ha pronta un’ordinanza con la quale si impongono misure di controllo sanitario su quanti rientrano da Malta, Spagna e Grecia.

Intanto, in serata, in un colloquio con il ministro dell’Interno Lamorgese, il governatore siciliano ha rappresentato la gravità della sitiazione dei migranti nell’Isola, ribadendo la netta contrarietà alla realizzazione di qualsiasi tendopoli e la soluzione, da sempre proposta, di navi in rada per la quarantena e di rinforzi con i militari dell’Esercito.

Per le due possibilità il ministro ha assicurato che sta già provvedendo in queste ore.

Adnkronos