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La società “S. C. s.n.c.”, esercente attività di cava nel territorio di Siculiana (AG), venuta a conoscenza della procedura di aggiornamento del “Piano regionale dei materiali da cava” (c.d. “Piano cave”) da parte della Regione Siciliana, chiedeva al comune di Siculiana ed all’Assessorato regionale per l’energia l’inserimento dei lotti di sua proprietà tra le aree utilizzabili per l’attività estrattiva di cava, in forza dell’autorizzazione quattordicennale già alla stessa rilasciata per l’attività estrattiva.

L’Assessorato regionale all’energia, tuttavia, nell’adottare il nuovo “Piano regionale dei materiali da cava”, approvato con decreto presidenziale del 3 febbraio 2016, non includeva i lotti della “S. C. s.n.c.”, nonostante le istanze presentate a tal fine dalla società ed i pareri favorevoli resi sia dal comune di Siculiana sia dall’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste di Agrigento.

La società “S. C. s.n.c.”, allora, decideva di proporre un ricorso straordinario al Presidente della Regione siciliana, con il patrocinio dell’ avvocato Girolamo Rubino, per l’annullamento del decreto presidenziale e degli atti della procedura volta all’aggiornamento del c.d. “Piano cave” nelle parti in cui avevano escluso i terreni di sua proprietà dalle aree sfruttabili per l’attività estrattiva di cava.

In particolare, l’avvocato Rubino ha censurato i provvedimenti impugnati, deducendo: sotto un primo profilo, la violazione e falsa applicazione della normativa di settore, non rientrando, la richiesta avanzata dalla società, nella fattispecie descritta dalla normativa richiamata dall’Assessorato a sostegno del provvedimento di diniego, volta a regolare le ipotesi in cui l’autorizzazione fosse scaduta (o in scadenza) e la ditta interessata ne chiedeva la proroga o il rinnovo, laddove invece, nel caso di specie, la prescritta autorizzazione era già stata rilasciata ed era ancora efficace al momento della redazione del nuovo Piano Cave; ciò al fine di evitare un formale contrasto con il nuovo strumento programmatorio ed un provvedimento autorizzativo ancora efficace. Sotto un secondo profilo, inoltre, il legale della società ha rilevato l’inapplicabilità alla fattispecie delle norme tecniche del “Piano Cave” poste a sostegno del provvedimento di diniego, essendo state pubblicate successivamente alla formulazione della richiesta di inserimento inoltrata dalla società ricorrente. Infine, l’avvocato Rubino ha censurato la mancata valutazione sia del parere favorevole reso dal Comune di Siculiana sia dell’autorizzazione quattordicennale già rilasciata dal Distretto minerario

Il Consiglio di giustizia Amministrativa per la Regione siciliana, a sezioni riunite, condividendo le tesi difensive dell’Avvocato Rubino, ha reso il proprio parere, ritenendo meritevole di accoglimento il ricorso proposto dalla società  “S. C. s.n.c.” in relazione alla mancata inclusione nel c.d. “Piano Cave” dei terreni di proprietà della medesima.

Sulla scorta del suddetto parere, con proprio Decreto, il Presidente della Regione Siciliana ha pertanto annullato i provvedimenti impugnati nelle parti in cui è stato precluso alla “S. C. s.n.c.”  l’esercizio dell’attività di sfruttamento della cava, già precedentemente autorizzata.

Di conseguenza, la società “S. C. s.n.c.” potrà portare a completamento la sua attività di sfruttamento della cava, fino alla naturale scadenza del titolo autorizzativo, in mancanza di una espressa revoca dello stesso.

 

Anche in provincia di Agrigento, Fratelli d’Italia scende in piazza per chiedere le dimissioni del Governo Conte e di indire le elezioni a settembre.

In contemporanea alla manifestazione nazionale di Roma del centro destra, Fratelli d’Italia sarà presente, nel rispetto delle prescrizioni anti covid 19, nelle seguenti piazze per la raccolta firme:

⁃    Oggi, Sabato 4 Luglio a Naro, in Piazza Cavour dalle ore 10.00;

⁃    Domani, Domenica 5 Luglio a San Leone, Agrigento, in Piazzale Giglia dalle ore 18.00.

Alla raccolta di firme saranno presenti, tra gli altri, il dirigente nazionale Lillo Pisano, il coordinatore cittadino Paola Antinoro e il suo vice Giuseppe Milano.

Si ricorda a tutti i cittadini che per potere firmare è necessario esibire un documento d’identità valido.

Presunte scene da “Arancia Meccanica” in una casa di Licata. Shiaffi, pugni, spintoni e persino torture con un secchio pieno di acqua gelida lanciato addosso mentre dormiva per costringerla a restare su una sedia. Sevizie che sarebbero andate avanti per anni. A farne le spese un’anziana e la figlia disabile oltre al loro cane che sarebbe stato brutalmente bastonato in maniera gratuita.
Pochi mesi dopo il provvedimento cautelare del gip che stabiliva il divieto di avvicinamento e l’allontanamento dalla casa, la vicenda approda in aula per l’udienza preliminare. Il pubblico ministero Gloria Andreoli ha chiesto il processo per una donna licatese di 48 anni – Maria Concetta Lo Iacono – e per il figlio Antonino Mulè di 21 anni. L’accusa, per entrambi, è di maltrattamenti, lesioni personali, lesioni colpose e maltrattamenti di animali. Vittime delle presunte sevizie la madre e la sorella dell’imputata.

L’udienza preliminare, davanti al giudice Stefano Zammuto, è iniziata oggi e le vittime – assistite dagli avvocati Angelo Benvenuto e Lucia Amoroso – si sono costituite parti civili. Il difensore degli imputati, l’avvocato Giuseppe Glicerio, ha chiesto, invece, un breve rinvio per valutare il rito abbreviato o il patteggiamento e il giudice lo ha concesso aggiornando l’udienza a martedì. Le violenze si sarebbero consumate dal gennaio del 2018 all’ottobre del 2019. Le due donne, secondo quanto ipotizza il pm che ha raccolto le loro denunce, sarebbero state ripetutamente percosse e aggredite con schiaffi, pugni e spinte. L’atteggiamento intimidatorio, inoltre, sarebbe consistito nel prospettargli di farle ricoverare in manicomio.

Una bottiglia di plastica contenente benzina, e alcuni fiammiferi legati al tappo. Un messaggio inequivocabile trovato fuori al cancello della sua abitazione da un libero professionista di Aragona.
I carabinieri hanno avviato le indagini. Non è escluso – ma non ci sono affatto certezze al riguardo – che come primissimo passo, gli investigatori possano già aver setacciato l’area di rinvenimento della bottiglia per provare ad appurare se siano o meno presenti delle telecamere di video sorveglianza pubbliche o private. Gli eventuali filmati potrebbero infatti dare il giusto input all’attività investigativa che è indirizzata ad identificare il mittente di quell’avvertimento. Fitto il riserbo di investigatori. Un fascicolo d’inchiesta è stato aperto alla Procura di Agrigento.

Momenti di grande apprensione ieri sera a Giardina Gallotti, frazione di Agrigento per un vasto incendio divampato nelle terre della zona. A fornire un contributo determinante nell’azione di spegnimento stati alcuni residenti armati di pompa e secchi. Una collaborazione che raramente si vede da queste parti. Per diverse ore la situazione è stata assai difficile anche a causa del vento.

Sul posto anche gli uomini del Corpo Forestale che se pur arrivando ad incendio già domato è riuscito a raggiungere la casa più minacciata dalle fiamme.

Il Porto Turistico di Capo D’Orlando ha accolto, durante lo scorso week end, un interessante incontro con la presenza di rappresentanti dei vari settori della nautica in Sicilia, finalizzato alla nascita della  RETE NAUTICA SICILIANA.

L’incontro, organizzato in partnership da ITALIA INIZIATIVE di Peppe Sorce e Peppe Matina e il Comitato promotore nella persona del coordinatore Giuseppe Casella, è finalizzato a dar forza e voce a questo importante e vitale settore dell’economia siciliana, che con la Rete Nautica Sicilia aumenta la sua forza contrattuale.

RETE NAUTICA SICILIA nasce  per rappresentare  quelle che sono le esigenze della categoria, far ascoltare con rapidità quelli che sono i problemi, proporre soluzioni innovative ed essere sicuramente un punto di promozione professionale degli stessi  appartenenti alla sezione, anche in funzione di un miglioramento dei prodotti e dei servizi da offrire al mercato

 “Questo periodo che probabilmente ci stiamo lasciando alle spalle – ha detto Carmelo Milici componente del comitato  –  ha dato modo a molti di noi di riflettere su un futuro che sicuramente non sarà lo stesso di quello che immaginavamo fino a qualche mese fa. Da questo tipo di situazioni, di portata eccezionale, l’imprenditore non può uscirne da solo. Per questo ritengo vitale la costituzione di una Rete di imprese operanti nel nostro settore, per creare un sistema strategico, per supportare lo sviluppo di tutto il territorio regionale. Oggi, se si vuole puntare ad uno sviluppo strategico del settore, bisogna che tutti gli attori diventino protagonisti  anche nei rapporti con le Istituzioni, per rappresentare quelle che sono le esigenze della categoria”.

Su questi importanti temi si sono confrontati: Carmelo Milici appunto,  componente Comitato promotore e direttore commerciale SAVER srl (settore cantieristica); Ignazio Artese, componente del Comitato promotore e titolare di Artemar di Termini Imerese (settore porti e servizi di rimessaggio); Mario Aiello, componente del Comitato promotore e titolare di AQUAELEMENT (settore Diving); Salvatore Bisignano di AS Marine , componente Comitato Promotore, l’avv. Andrea Ciulla  presidente di Assonautica Palermo; Mario Volante in rappresentanza dell’Associazione ASCON Sicilia; Gaetano Fortunato referente di Confindustria settore Nautica Sud Italia; Ing. Giuseppe Pullara presidente regionale e vice presidente nazionale di  CONFLAVORO PMI.

“La Rete Nautica Sicilia è aperta a tutti – è stato ribadito non è una nuova associazione di categoria, ma nasce con l’obbiettivo di inglobare in un sistema virtuoso,  tutte le realtà del comparto nautico operanti nel territorio siciliano. Ed essere punto di riferimento dei soggetti operanti nel settore della Nautica a 360 gradi, a partire dai cantieri, porti turistici, charter nautici, approdi, fornitori di servizi“.

Nelle prossime settimane saranno programmati nuovi incontri tecnico-operativi per dare ufficialità giuridica con la costituzione ufficiale della RETE NAUTICA SICILIA

Altra, purtroppo prevedibile, batosta per la Città di Agrigento. Il Comune, infatti, risultato soccombente in un contenzioso sorto nel 2012, è stato condannato a pagare oltre un milione di euro alla TUA (Trasporti Urbani Agrigento). Questa, ahimè, è solo l’ultima di uno stillicidio di sentenze perse, figlie di una gestione scellerata di vecchie Giunte che hanno amministrato il Comune con sconcertante leggerezza e pressappochismo.

Purtroppo, la miopia dei passati amministratori costringe oggi il Comune ad inciampare continuamente su debiti fuori bilancio che rendono ancor più arduo lo sforzo, già enorme, volto a far emergere la nostra Città dal guado in cui si trovava impantanata quando si è insediata questa consiliatura.

Sono certa, tuttavia, che la miopia dei passati amministratori non sia un difetto condiviso dai cittadini, i quali sono bene in grado di vedere gli effetti dell’inadeguatezza di chi oggi ha pure l’ardire di riproporsi.

In questo quinquennio si è svolto un lavoro sfiancante e faticoso per evitare la dichiarazione di dissesto finanziario (scelta che comodamente hanno intrapreso altri comuni per deresponsabilizzarsi dall’onere di amministrare) con tutti gli effetti funesti che ne sarebbero derivati per gli agrigentini.

Ora, è di vitale importanza tenere gli occhi spalancati per proseguire nel virtuoso percorso intrapreso ed evitare che i noti soggetti responsabili di tale scempio – sia chi non si arrende all’oblio e temerariamente ci (ri)mette la faccia, sia chi invece ama agire come eminenza grigia usando però la faccia altrui – rimangano a debita distanza dalla stanza dei bottoni.

Agrigento paga ancora a caro prezzo gli errori del passato e non può permettersi di commetterne altri.

“Arriva in Consiglio Comunale il debito fuori bilancio di un milione di euro dovuto alla Tua, società del trasporto pubblico locale, scaturente da fatture inerenti l’anno 2012. Si tratta dell’ultimo in ordine di tempo, di una serie di debiti fuori bilancio, silenziati e pagati nel corso di questo mandato amministrativo inerenti gestioni precedenti.
L’amministrazione Firetto insediatasi nel 2015, ha subito dovuto fare i conti con un bilancio disastrato, debiti e disavanzi che avrebbero portato chiunque, per alleggerirsi del carico amministrativo, a dichiarare il dissesto. Onta del dissesto richiamata a gran voce da più parti anche nel recentissimo passato. L’amministrazione invece, ritenendo il dissesto finanziario uno sconsiderato aggravio per la corretta gestione della città, ha portato avanti un’azione di risanamento finanziario ancora in corso, che non si potrà concludere rapidamente ma che andrà avanti con precisione, puntualità e coerenza evitando il sorgere di nuove sacche di debiti fuori bilancio e disavanzi e gestendo il bilancio in equilibrio nel rispetto delle norme”.
Lo dichiara l’assessore comunale al Bilancio di Agrigento Francesco Cuzzola.

La CGIL Funzione Pubblica di Agrigento apprende, le dichiarazioni stampa del Sindaco Firetto sulla carenza di personale nell’Ente, causato dai pensionamenti dovuti alla quota 100 e della mancanza di un adeguato turn over.

L’Ente si trova,  ad avere più di un centinaio di posti vacanti in pianta organica, soprattutto in settori chiave.

E’ certamente, cosa buona avere posto l’attenzione su questo problema e facciamo notare allo stesso sindaco  però, una soluzione seppur parziale è a portata di mano, facilmente da raggiungere, se lo si vuole.

Infatti, una buona parte del personale in servizio si trova ad operanre in regime di part-time e come negli ultimi anni non si sia attuata una adeguata valorizzazione delle professionalità presenti nei vari settori.

Una parte del personale stabilizzato a 25 ore settimanali si trova costretto spesso, nell’espletamento dei servizi essenziali, a continuare il servizio oltre l’orario di lavoro senza una adeguata retribuzione, oltre che, proprio a causa della mancanza di figure di qualifiche apicali, si assumono, pur di rendere i servizi alla collettività, responsabilità maggiori di quelle ascrivibili alla propria qualifica.

E’ necessario che il Comune capoluogo proceda innanzitutto e senza ulteriori tentennamenti  a valorizzare il personale interno attraverso un’adeguamento contrattuale e applicando le attuali norme sulle progressioni verticali determinando una risposta rapida e di facile realizzazione sul piano economico finanziario, risolvendo le criticità presenti nell’erogazione dei servizi ai cittadini in quasi tutti i diversi settori.

Il Sindacato dei lavoratori del pubblico impiego della CGIL non solo è d’accordo ad inserire nuova linfa alla macchina amministrativa, ma ritorna a sollecitare gli adempimenti opportuni per raggiungere tale obiettivo in termini brevi, considerata altresì, l’immente campagna elettorale rimane poco tempo a disposizione per avviare il processo di una adeguata valorizzazione del personale presente nell’Ente, come sopra proposto, che permetterebbe una risposta immediata alle esigenze di efficienza, efficacia ed economicità dell’azione amministrativa. Ovviamente alla fine di questo processo, laddove ulteriori risorse disponibili o nuove norme lo consentano, si potrebbe procedere anche all’assunzione di personale esterno con bandi pubblici.

Momenti di panico poco fa sul viadotto Salsetto, nei pressi di contrada Ciuccafa, lungo la strada statale 115, in territorio di Porto Empedocle. E’ divampato un incendio mentre un camion era in marcia. Se l’è vista brutta, anzi di più il camionista che, all’improvviso, ha visto divampare le fiamme che hanno avvolto – e di fatto distrutto – la motrice del camion. L’uomo è riuscito a mettersi in salvo e a richiedere l’intervento dei vigili del fuoco. I vigili del fuoco del comando provinciale di Agrigento sono subito accorsi e sono ancora al lavoro sul viadotto Spinola dove il traffico, in entrambi i sensi di circolazione, è stato temporaneamente – e in via precauzionale – interdetto. Sotto choc tutti gli automobilisti che si sono trovati a passare dal viadotto Spinola nei momenti immediatamente successivi a quando è divampato l’incendio. Fiamme che, all’improvviso, hanno avvolto l’intera motrice. Il traffico è paralizzato e la fila chilometrica arriva fino a dopo i semafori da un lato e fino ad oltre a contrada Bellavista dall’altro lato.