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Il collegio dei probiviri dell’Avis Sicilia, riunitosi a Selinunte lo scorso 10 ottobre, si è pronunciato circa il ricorso presentato da Giuseppe Pandolfo, sulla nullità dell’Assemblea ordinaria dei soci dell’Avis di Sciacca del 29 febbraio 2020. Il collegio dei probiviri ha accolto il ricorso e sanzionato Giuseppe Dimino con l’espulsione dall’associazione, la perdita di tutti i diritti inerenti la qualifica di socio e obbligo di restituzione della tessera. Dimino era presidente pro tempore dell’Avis di Sciacca.

La vicenda inizia con un’assemblea dei soci della sezione Avis di Sciacca del  29 febbraio 2019 a Sambuca di Sicilia. Il donatore socio Avis, Giuseppe Pandolfo, apprese dell’assemblea nei primi giorni di marzo. Non ricevette nessun invito e ha chiesto ad altri soci se ne fossero al corrente. In tal modo, scoprì che altri 160 soci dell’Avis di Sciacca non erano stati invitati.

Inizia, così, una battaglia cartacea tra i 160 soci, rappresentati dal Pandolfo, e l’amministrazione in carica della sezione Avis di Sciacca, presieduta da Giuseppe Dimino.

Il collegio dei probiviri regionale dell’Avis ha disposto la sospensione dall’attività associativa per un periodo di 2 anni per il segretario e per il tesoriere dell’Avis di Sciacca, nonché la sospensione dall’attività associativa per un periodo di 1 anno nei confronti degli altri membri del consiglio direttivo dell’Avis saccense.

Il collegio dei probiviri, dopo avere analizzato tutta la documentazione prodotta dalle parti, ha rilevato che il Presidente ed il direttivo dell’Avis di Sciacca hanno omesso il controllo delle deleghe, molte delle quali sono risultate essere state artefatte, e hanno omesso la convocazione di donatori soci all’assemblea del 29 febbraio scorso, tenutasi a Sambuca di Sicilia, nel corso della quale sarebbe stato approvato il bilancio consuntivo dell’anno 2019 e quello previsionale del 2020.

E’ bene evidenziare che l’Avis di Sciacca conta su circa 2500 donatori che hanno interesse a venire a conoscenza di quanto accaduto. L’attività posta in essere nel tempo dall’Avis di Sciacca è nota a tutti espletando sempre un ottimo  servizio per la comunità attraverso la raccolta del sangue.

FESTE: Vietate quelle nei locali aperti al pubblico e una forte raccomandazione per quelle nelle case private: se non si è conviventi non dovrebbero parteciparvi più di sei persone.

CERIMONIE: Per matrimoni, comunioni, cresime e funerali restano in vigore le regole dei protocolli già approvati per chiese e comuni ma viene messo un limite massimo di 30 persone per gli eventuali ricevimenti successivi.

ADDIO AL CALCETTO: Confermato anche lo stop agli sport amatoriali di contatto. Significa niente più partire tra amici che non siano regolamentate. Il Dpcm salva infatti gli sport a livello dilettantistico: potranno cioè continuare a svolgere le attività tutte quelle società che abbiano adottato protocolli per limitare i contagi.

NIENTE GITE: saranno vietate, finché la situazione non migliorerà, gite scolastiche, attività didattiche fuori sede e gemellaggi.

MOVIDA: Arriva anche la stretta annunciata sui luoghi di divertimento, per evitare assembramenti di giovani. Alle 21 scatterà dunque il divieto di sosta davanti a quei locali che non offrono posti a sedere mentre ristoranti, pub e locali che offrono servizio al tavolo dovranno chiudere a mezzanotte. Aumenteranno i controlli con la circolare del Viminale che ha ribadito l’invito a sanzionare quei bar, pub e ristoranti che offrono le proprie sale per «attività danzanti».

IN MILLE NEI PALAZZETTI: Il Dpcm interviene poi sulle regole per gli eventi sportivi. Non cambia nulla per gli stadi – dunque alle partite potranno continuare ad assistere non più di mille persone, anche per i campi di serie A – mentre la capienza dei palazzetti viene portata al 15%, anche se non si potrà andare oltre i mille spettatori. Salta dunque il limite delle 200 persone al chiuso.

CINEMA E TEATRI: Limite che invece resta per cinema, teatri e sale da concerto, come restano i mille spettatori all’aperto. In un primo momento si era parlato di un taglio per questi settori, ma è stato il ministro della Cultura Dario Franceschini dopo i numerosi appelli del mondo dello spettacolo, a fugare i dubbi. Confermati questi limiti con la conferma della possibilità delle regioni di derogare.

SMART WORKING: Il governo interviene sullo smart working, per potenziarlo e portarlo nella P.a. dall’attuale 50% al 60-70%, con un invito ad un rafforzamento anche nelle aziende private. Incentivo, quest’ultimo chiesto anche dall’Anci per decongestionare i trasporti.

“Cinque anni fa mi avete dato la vostra fiducia.
Una fiducia che ho cercato in ogni modo di ricambiare lavorando sodo tutti i giorni in cui ho ricoperto la carica di Sindaco. Tutti i giorni, sì, con il massimo del mio impegno, con il massimo della mia lealtà, con un unico obiettivo: migliorare la vita dei miei concittadini.
E proprio adesso non possiamo permetterci di far sfumare 5 anni di ricostruzione della città, 5 anni di intenso lavoro, 5 anni di promesse mantenute”.
Lo scrive in un post il candidato sindaco alle amministrative Calogero Firetto.

Un aiuto alle persone che più ne hanno bisogno in questi periodi di crisi economica, arriva dal Libero Consorzio comunale di Agrigento.

Al Giardino Botanico di via Demetra, sono infatti pronti alla raccolta decine di alberi tra frutta di stagione ed olive, che potranno essere donati a chi ne ha bisogno.

“Non abbiamo operai che possano svolgere questo compito – spiega il funzionario responsabile del Giardino Botanico Giovanni Alletto – e per questo, in virtù dell’art.2 del regolamento del Giardino stesso, chiediamo alle tante associazioni di volontariato presenti sul territorio, di venire a raccogliere le tantissime olive già pronte e la frutta di stagione in modo da potere aiutarle donare a chi ne ha più bisogno attraverso la propria rete di contatti. In questo modo, si può raggiungere un duplice obiettivo, da un lato quello di evitare che tanti prodotti della terra vadano sprecati e dall’altro, quello di aiutare famiglie e persone in difficoltà in questi momenti di crisi”.

Le associazioni di volontariato possono fare richiesta scrivendo agli indirizzi di posta elettronica telefonando al 388.1178758.

Nella giornata di ieri la Polizia di Stato della sezione Volanti di Agrigento  denunciava un cittadino di origine senegalese residente ad Agrigento che, a seguito di incidente stradale con feriti nel quale era rimasto coinvolto, aveva esibito un titolo di guida non genuino, si trattava infatti  di una  fotocopia plastificata a colori della patente di guida senegalese. Inoltre, da successivi accertamenti, il soggetto non risultava in regola con la normativa relativa al soggiorno degli stranieri sul T.N.

L’uomo, pertanto,  veniva deferito in stato di libertà per aver esibito un documento falso.

Con un vero e proprio miracolo si chiude (si spera definitivamente) la triste vicenda che ha colpito una alunna della elementare Garibaldi di Agrigento risultata positiva al Covid 19.

Tutta la classe, ovviamente, ha effettuato il tampone e tutti i compagnetti sono risultati negativi.

Lo comunica su facebook il sindaco di Agrigento Calogero Firetto che dichiara: “Mi hanno informato, ieri pomeriggio, che tutti i bambini della classe della scuola Garibaldi interessata da un caso di Covid-19 sono stati sottoposti a tampone e l’esito è stato negativo. Fra quindici giorni – continua – saranno sottoposti a nuovo tampone. Ma è già un primo feedback importante. I casi accertati in tutto ad Agrigento sono 14. La situazione – conclude Firetto – viene monitorata e vi darò costantemente comunicazione”.

Il Dott. F.C. di San Giovanni Gemini di anni 62, titolare di porto di fucile per uso caccia, presentava rituale istanza volta ad ottenere il rinnovo della predetta licenza detenuta da più di 12 anni.
La suddetta istanza, tuttavia, veniva respinta, prima, con decreto del Questore di Agrigento e, successivamente, a seguito di ricorso gerarchico, con decreto del Prefetto della Provincia di Agrigento.
Entrambi i provvedimenti venivano impugnati dal dott. F.C. con ricorso proposto, nel 2015, dinanzi al T.A.R. Sicilia  – Palermo, con il patrocinio dell’Avv. Girolamo Rubino.
Nelle more del giudizio, sopravveniva il divieto, per il dott. F.C., da parte del Prefetto della Provincia di Agrigento, di detenzione di armi e relativo munizionamento per le stesse ragioni poste a sostegno del precedente diniego all’istanza di rinnovo del porto di fucile per uso caccia.
Anche avverso il suddetto provvedimento adottato dal Prefetto di Agrigento, confermato con decreto del Ministero dell’Interno a seguito di ricorso gerarchico, il dott. F.C. proponeva ricorso giurisdizionale dinanzi al giudice amministrativo, sempre con il patrocinio dell’Avv. Girolamo Rubino, chiedendone l’annullamento.
Con sentenza del 30 aprile 2019, il T.A.R. Sicilia Palermo – Sezione I, riuniti i due ricorsi proposti dal dott. F.C. – entrambi aventi ad oggetto il divieto di detenzione di armi e relativo munizionamento – li accoglieva e, per l’effetto, annullava i provvedimenti impugnati.
Tuttavia, la superiore sentenza, ritualmente notificata e non impugnata, non veniva eseguita dall’Amministrazione prefettizia, non provvedendo quest’ultima al rinnovo della licenza di porto di fucile per uso caccia richiesto dal ricorrente.
A questo punto, il dott. F.C., nuovamente difeso dall’Avv. Girolamo Rubino e dall’Avv. Daniele Piazza, agiva in giudizio, questa volta, per ottenere l’esecuzione del giudicato formatosi sulla precedente pronuncia resa dal medesimo T.A.R. Palermo e, dunque, il rinnovo della licenza di porto di armi per uso caccia dallo stesso richiesto.
Con il medesimo ricorso, inoltre, i legali chiedevano la nomina di un commissario ad acta, chiamato a sostituirsi all’Amministrazione in caso di ulteriore inerzia, oltre alla fissazione di una somma di denaro, ex art. 114, co. 4, lett. e), c.p.a. per ogni violazione o inosservanza successiva, ovvero per ogni ritardo nell’esecuzione della suddetta sentenza.
Il T.A.R. Sicilia – Palermo, Sezione Prima, definitivamente pronunciando sul ricorso, lo ha accolto, dichiarando, per l’effetto, l’obbligo dell’Amministrazione resistente di adottare ogni atto  necessario per dare corretta esecuzione alla sentenza precedentemente resa dal medesimo Tribunale Amministrativo Regionale.
Con lo stesso provvedimento, inoltre, i giudici amministrativi, accogliendo integralmente le difese prospettate dai difensori Rubino e Piazza, hanno nominato, quale Commissario ad Acta, il Prefetto di Palermo per l’espletamento di tutti gli adempimenti necessari all’esecuzione della sentenza nel caso di ulteriore inerzia da parte dell’Amministrazione prefettizia di Agrigento, condannata al contempo al pagamento delle spese processuali.
Infine, con tale pronuncia, è stata altresì accolta la domanda, presentata dai legali Rubino e Piazza, di fissazione di una somma di denaro dovuta dall’Amministrazione, a titolo di penalità di mora, per ogni violazione o inosservanza  successiva, ovvero per ogni ritardo nell’esecuzione del giudicato ai sensi dell’art. 114, comma 4, lett. e), c.p.a.
Dunque, per effetto della sentenza resa dal T.A.R. Sicilia – Palermo, il dott. F.C. potrà finalmente conseguire l’agognato e legittimo rinnovo della licenza di porto di armi per uso caccia dallo stesso richiesto mentre la Prefettura di Agrigento pagherà le spese giudiziali.

Facciamo seguito alla lettera di protesta del Presidente dell’Ordine dei farmacisti di Agrigento Dott. Maurizio Pace, inviata al Presidente della Regione Siciliana ed all’Assessore alla Salute ,  con la  quale si evidenzia il grave disagio dei farmacisti per non essere in grado di soddisfare le numerose richieste di vaccino antinfluenzale 2020 che vengono avanzate da numerosi cittadini .

Pur ritenendo che la campagna di somministrazione del vaccino antinfluenzale 2020 , assuma quest’anno la duplice valenza  di proteggere sia i soggetti dall’influenza stagionale , che quella di potere , nei soggetti vaccinati , identificare precocemente stati influenzali da Covid 19  e , ritenendo quindi corretto , che le Regioni abbiano concordato nella riunione del 14 settembre s.  di avviare una campagna influenzale gratuita  e volontaria  in tutti i soggetti over 60  e nei soggetti fragili  per la presenza di morbilità in grado di aumentare i rischi legati alla sindrome influenzale ed alle sue complicanze  e, ancor di più , poter intervenire precocemente nei casi sospetti di infezione Covid 19 , riteniamo fortemente lesivo del diritto alla salute dei cittadini , non fornire alle farmacie   quantità adeguate di vaccino antinfluenzale da destinare alla vendita a soggetti under 60 , anche in assenza di comorbilità , che per motivi di lavoro e/o per esigenze familiari ,sentono di essere maggiormente esposti al rischio  di contrarre l’influenza  o il covid 19  , con gravi rischi per la propria salute , ma anche quella di favorire inconsapevolmente la diffusione della pandemia .

E’ noto a tutti, che i soggetti under 60, abitualmente, tendono a sottovalutare i rischi legati all’influenza stagionale , con il risultato che spesso , grazie all’automedicazione con sintomatici ed antipiretici  , riprendono precocemente le proprie attività lavorative e sociali  favorendo la diffusione dell’infezione virale .

E se quest’inverno questi soggetti, anziché l’influenza, contraggono il Covid 19  , quali rischi aggiuntivi potranno manifestarsi a carico della collettività ?

E’ giusto allora, che questa consapevolezza di voler proteggere maggiormente se stessi e gli altri con il vaccino antinfluenzale venga mortificata negando la possibilità di acquistarlo?

Cittadinanzattiva Sicilia , ritiene per tali motivi di fare proprio l’appello dell’Ordine dei Farmacisti di Agrigento  ed auspica  che l’Ordine Regionale  dei Farmacisti , unitamente all’Ordine Regionale dei Medici , richiedano al Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci ed all’Assessore alla Salute della Regione Siciliana Ruggero Razza , di soddisfare tempestivamente   la richiesta di protezione e di salute che viene da quella grande fascia della popolazione attiva  dei cittadini siciliani under 59 anni  , attualmente negata dalla piccola ed inadeguata percentuale di vaccini antinfluenzali (1,5% ) attualmente destinata al canale farmacie .

Crediamo inoltre che, i medici di base non debbano avere altri carichi di lavoro, dovuto alla somministrazione del vaccino a propri assistiti under 60, poiché i farmacisti dal canto loro potrebbero organizzarsi con degli infermieri per ogni loro presidio sanitario, che somministrino il vaccino al momento dell’acquisto, cosi sarebbe un aiuto per i medici e un grande servizio per la nostra sanità.

Esortiamo, ulteriormente un maggiore coinvolgimento dell’ordine dei farmacisti e dell’ordine dei medici di base a livello regionale, affinché possa risolversi nel più breve tempo possibile, questo grosso problema che tiene con il fiato sospeso e in attesa di sagge decisioni una grande fascia della popolazione

Noi come Cittadinanzattiva saremo sicuramente a fianco dei cittadini, dei farmacisti e dei medici, sperando che tale disagio possa risolversi al più presto, per dare così una giusta serenità alla popolazione siciliana.  

Pippo Spataro

La Polizia Municipale di Licatarende noto che “L’Asp di Agrigento ha appena comunicato un ulteriore caso di positività al nuovo coronavirus. Sale dunque nuovamente a 13 il numero dei soggetti attualmente positivi. Anche la persona in oggetto non risulta ricoverata, né lamenta significativi disturbi. Su di essa incombe l’obbligo di rimanere isolata all’interno del proprio domicilio.”

“Fa ubriacare l’amica del figlio la spoglia e la palpeggia”: un sessantenne di Canicattì è stato rinviato a giudizio dal tribunale di Agrigento con l’accusa di violenza sessuale aggravata. Michele Sammartino nel giugno del 2018 era a casa con il figlio e una ragazza portata da quest’ultimo.

Il giovane stava scontando una condanna in affidamento in prova ai servizi sociali ed essendo dunque sottoposto a delle restrizioni ad un certo punto dovette andare via di corsa perché negli orari serali era obbligato a restare in casa.

La ragazza, quindi, secondo la ricostruzione dell’episodio, sarebbe rimasta col padre dell’amico che le avrebbe fatto bere del vino. Secondo l’accusa l’uomo a quel punto le avrebbe tolto i pantaloni, la maglietta, il reggiseno e gli slip e l’avrebbe accarezzata sulle gambe e sulla coscia. Da qui il rinvio a giudizio disposto ieri dal gup.