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Sono passati due mesi da quando un vasto incendio ha colpito un palazzo, in via San Girolamo, in pieno centro storico, che purtroppo causò anche la morte di una persona. Il palazzo fu evacuato e le famiglie che vi abitavano sono state costrette a vivere altrove.

Adesso arriva il provvedimento del Comune che stabilisce il ritorno nelle proprie case dei titolari. Il Comune di Agrigento, preso atto dei primi lavori di ripristino dell’immobile, danneggiato gravemente dalle fiamme nella parte sommitale, ha infatti emesso una revoca parziale all’ordinanza sindacale dello scorso 20 giugno “atteso che restano da effettuarsi ulteriori e necessari adempimenti per la sua completa revoca”. Con questo provvedimento, potranno tornare a casa “tutti i proprietari e di chiunque, a qualunque titolo, occupasse gli immobili costituenti l’edificio condominiale in oggetto”, ad eccezione tuttavia di quelli del terzo e quarto piano dell’ala interessata dall’incendio e di tutto il quinto piano, per i quali rimane confermato il divieto di accesso.

Ha investito un bimbo di dieci anni e, in un primo momento, invece di prestare i dovuti soccorsi, forse presa dal panico, è scappata via.  Alcune ore ore dopo è andata ad autodenunciarsi dai Carabinieri.

E’ accaduto ieri mattinata  a Porto Empedocle. Il piccolo, che era in compagnia della mamma durante l’investimento, è stato subito soccorso e portato all’ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento dove i medici lo hanno sottoposto a tutti gli accertamenti ritenuti necessari. Il piccino, seppur ferito e con un trauma cranico, non è, per sua fortuna, in pericolo di vita. Una trentunenne di Porto Empedocle, dopo l’investimento, s’è presentata alla caserma dei carabinieri della cittadina marinara e s’è assunta ogni responsabilità per quanto era, poco prima, accaduto. La giovane, che era al volante di una Fiat Punto, è risultata essere priva – poiché mai conseguita – di patente di guida. E’ stata denunciata, in stato di libertà, alla Procura di Agrigento. Le ipotesi di reato contestate sono omissione di soccorso e guida senza patente.

Il traghetto della Siremar Sansovino è rientrato ieri sera nello scalo marittimo di Porto Empedocle senza il suo portellone.

La pesante  rampa che consente l’ingresso nella pancia del traghetto dei mezzi è finita in mare nelle operazioni di ripartenza dallo scalo marittimo di  Linosa.

Il pesante portellone del traghetto è rimasto in fondo al mare si sta tentando di recuperarlo un lavoro non facile da eseguire per cui necessita  una gru attrezzata e indicata esclusivamente per questi lavori in mare.

Intanto la Sansovino a breve dovrebbe lasciare il porto di Porto Empedocle e andate in cantiere per rimettere tutto in sicurezza. A sostituire il traghetto Sansovino nelle tratta Porto Empedocle- Linosa- Lampedusa è il traghetto ”Lampedusa”.

Siciliaonpress

Anche l’amministrazione comunale di Menfi, guidata dal sindaco Marilena Mauceri, ha deciso di stoppare tutte le manifestazioni estive previste almeno fino al 7 settembre prossimo.

E’ scritto in un post dell’amministrazione comunale che riportiamo integralmente:

“Questa amministrazione si è adoperata con tutti i mezzi per evitare qualunque causa di contagio, seguendo in maniera precisa tutte le linee guida anticovid ministeriali e regionali. Per tale motivo, con grande rammarico, informiamo la cittadinanza che tutte le manifestazioni programmate nel nostro Comune, per agosto e settembre, sono rimandate alla scadenza (7 settembre) dall’ultima ordinanza del ministero della Salute del 16 agosto 2020, salvo proroghe dovute ad un incremento dell’andamento epidemiologico del covid 19”.

Divieto di sbarco per i migranti e il personale della nave quarantena Aurelia in rada a Trapani. È quanto prevede un’ordinanza firmata dal sindaco Giacomo Tranchida. “Lascia basiti – scrive su Facebook il primo cittadino – apprendere la notizia dell’ennesimo arrivo di nave (Aurora) quarantena al porto di Trapani mentre non è dato ancora al momento capire, nella fase post quarantena, dove il governo intenda traferire i migranti della nave Azzurra risultati negativi al tampone. Ovvia e conseguente sarà l’ennesima ordinanza sindacale di divieto di sbarco, ma così comunque non può andare”.

Il sindaco Tranchida punta il dito contro il Governo che forse pensa di ‘risolvere’ il problema di Lampedusa… ma spostandolo su Trapani, al pari porto turistico. Non si comprende ancora perché non utilizzare porti con approdi militari?! Non pensi ancora il governo di considerare periferia del paese Trapani ed il territorio trapanese, anche perché la formazione culturale e sociale delle nostre comunità è sì accogliente ed aperta, ma a tutto c’è un limite e temo che la sottovalutazione del governo cominci a superarlo”.

(Adnokronos)

Avvocato, consulente commerciale e dirigente regionale di art.1 Angela Galvano si candida al ruolo di Sindaco di Agrigento per il centro-sinistra.

La Galvano – che ha già 2 liste a suo sostegno – è da sempre impegnata nell’associazionismo, attualmente presidente Arci di Agrigento.

Si arricchisce la rosa dei candidati a Sindaco della città di Agrigento: Angela Galvano si aggiunge dunque a Franco Micciché, Marco Zambuto, Marcella Carlisi, Calogero Firetto.

La Galvano è risultata prima nelle preferenze dei lettori, in un sondaggio lanciato dal nostro giornale un mese fa

“L’apertura della scuola non è a rischio. Abbiamo il dovere morale di riaprire tutte le nostre scuole. E’ una priorità del Paese ed è una priorità assoluta del Governo. L’operazione è molto complessa, ma siamo più pronti rispetto a quando la pandemia è scoppiata”. Lo ha detto la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, ai microfoni del Tg1.
A una domanda sulle preoccupazioni dei presidi per le responsabilità in caso di contagi da Covid-19 negli istituti, la Azzolina ha risposto: “Non devono avere timore. Abbiamo lavorato a norme di sicurezza che permettano loro di evitare di incorrere in rischi di responsabilità sia penale che civile”.
“La mascherina è uno strumento di protezione importante, e noi ne distribuiremo 11 milioni al giorno in tutte le scuole – ha detto ancora la ministra -. Però abbiamo fatto dei lavori: abbiamo allargato le aule e cercato ulteriori spazi, affinchè laddove ci sia il metro di distanziamento e sia garantito, gli studenti, da seduti possano abbassare la mascherina”.

La Capitaneria di Porto di Porto Empedocle per i giorni del 14-15-16 del mese di agosto ha svolto un’intensa attività di vigilanza e monitoraggio di tutto il litorale di sua competenza al fine di garantire la sicurezza dei bagnanti. Gli uomini della Capitaneria di Porto, retta dal Capitano di Fregata Gennaro FUSCO, sono stati impegnati per tutto il weekend di Ferragosto lungo l’intera la costa Agrigentina, dove sono scattati una serie di controlli volti a far rispettare le ordinanze dei sindaci della provincia che vietavano, il montaggio di tende, gazebo, l’accensione di fuochi ed anche a far rispettare l’ordinanza balneare vigente al fine di evitare la presenza d’imbarcazioni da diporto che navigando a distanza ravvicinata dalla costa potevano creare rischio per l’incolumità dei bagnanti.

L’attività è stata molto intensa e si è svolta senza soluzione di continuità nei giorni 14 e 15 Agosto quando il personale della Guardia Costiera, ha fatto sgomberare i pochi accampamenti che i bagnanti stavano allestendo in spiaggia ed impedito l’accumulo di legna in vista del tradizionale falò. Decine sono stati i controlli e le infrazioni, ben sei verbali amministrativi, rilevate per imbarcazioni sotto costa che hanno comportato sanzioni per un ammontare complessivo di € 1.377.

La Capitaneria di Porto è sempre in prima linea per la tutela dell’ambiente marino. Infatti, gli uomini della Guardia Costiera, dopo un’intensa ed accurata attività d’intelligence durata fino alle prime luci dell’alba, sono riusciti ad intercettare un’imbarcazione da pesca con a bordo degli esemplari di tonno rosso sotto misura. I militari prontamente hanno proceduto al sequestro del pescato illegale che era destinato al tradizionale pranzo di Ferragosto. Ciò ha comportato anche il sequestro degli attrezzi da pesca, ed una sanzione complessiva di € 2.600.

L’attività degli uomini della Capitanerie di Porto è, continuata anche nella giornata del 17 Agosto, quando in seguito ad una segnalazione telefonica che riferiva la presenza in località Zingarello di un’imbarcazione in difficoltà di navigazione, i mezzi della Guardia Costiera sono prontamente intervenuti prestando soccorso ad un natante da diporto con 6 persone a bordo che, in seguito al peggioramento delle condizioni meteomarine aveva difficoltà a rientrare in porto. Da un controllo documentale svolto al termine dell’attività è emerso che il natante navigava privo del proprio documento assicurativo, ragion per cui è stato oggetto di sanzione amministrativa di €
130,00.

Il Comandante Fusco ha manifestato il proprio apprezzamento per il lavoro dei militari dimostrando come la Guardia Costiera sia sempre pronta e vigile per garantire la sicurezza della navigazione, soprattutto nei periodi in cui normalmente la gente si reca in vacanza. Tutte le attività sopra elencate rientrano nel più ampio quadro degli obiettivi fissati dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie e di Porto e sotto il coordinamento della Direzione Marittima di Palermo.

Conoscere il territorio e comprenderne i bisogni avviando, al contempo, un dialogo costruttivo con le autorità civili, militari e religiose della provincia per realizzare una gestione partecipata e condivisa della sanità agrigentina. Questo, in sintesi, il senso di un fitto ciclo di incontri intrapreso dal neo-commissario straordinario dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento, Mario Zappia,
già all’indomani del suo insediamento. Dopo aver completato una ricognizione con visite ripetute presso i cinque presidi ospedalieri ASP ed aver avviato un calendario di appuntamenti anche presso le sedi distrettuali, il commissario Zappia ha inaugurato questa mattina il dialogo con massime autorità locali partendo da un incontro, svoltosi presso la sede vescovile, con l’arcivescovo di Agrigento, cardinale Francesco Montenegro.

In un clima di dialogo cordiale e stimolante, il commissario ASP ha avuto occasione di ricevere da monsignor Montenegro diversi spunti per concretizzare uno dei cardini fondamentali della sua governance ossia la realizzazione di un’assistenza socio-sanitaria che sia autenticamente al servizio del cittadino e calibrata sui bisogni della persona. L’agenda degli incontri prevede un’intensa serie di incontri nei prossimi giorni con la visita al prefetto, ai procuratori della Repubblica di Agrigento e Sciacca, al questore, ai presidenti dei tribunali, alle autorità militari e al sindaco del capoluogo. Avviate le relazioni anche con gli ordini professionali (si è già svolto un colloquio il presidente dell’ordine dei farmacisti mentre è in programma quello con il presidente dell’ordine dei medici) ed il calendario degli incontri con le sigle sindacali.

Interessante la decisione del commissario Zappia di “delocalizzare” ciclicamente la Direzione generale ASP prevedendo appuntamenti settimanali presso le sedi dei Distretti ospedalieri AG1 (Agrigento, Licata e Canicattì) e AG2 (Sciacca-Ribera) e ciò al fine di essere
maggiormente presente “sul campo” e vicino alle istanze del personale sanitario.

La Corte di Cassazione ha rigettato l’istanza avanzata dai legali del boss di cosa nostra Giuseppe Falsone, condannato all’ergastolo e detenuto in regime di 41bis nel carcere di Novara, con cui chiedeva la possibilità di incontrare il fratello malato e che attualmente sta scontando una condanna a oltre 13 anni per tentato omicidio.  Di fatto viene confermata la decisione del Tribunale di Sorveglianza di Novara che già in passato aveva negato questa possibilità al boss originario di Campobello di Licata: “E’ ancora il capo di Cosa Nostra e il suo ruolo apicale non è mutato”