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A certificarlo per il terzo anno consecutivo è Tripadvisor attraverso l’attribuzione del premio Travellers’ Choice destinato agli alloggi, alle attrazioni e ai ristoranti che ottengono recensioni molto positive dai viaggiatori in modo costante e si classificano quindi nel 10 percento delle migliori strutture su Tripadvisor.

“Essere gratificati dai giudizi favorevoli dei nostri ospiti ci infonde costantemente il desiderio di migliorarci – dice Fabrizio La Gaipa -. Con la dovuta umiltà, quotidianamente cerchiamo di fare nostro il pensiero aristotelico per il quale l’eccellenza è un’arte ottenuta attraverso l’addestramento e l’abitudine. Noi non agiamo bene perché abbiamo virtù o eccellenza, diceva il filosofo, ma abbiamo piuttosto queste due perché facciamo tutto il possibile per agire correttamente. Noi siamo ciò che facciamo ripetutamente. L’eccellenza, allora, non è un atto, ma deve essere un’abitudine”.

Per l’Hotel Costazzurra il Travellers’ Choice arriva dopo una serie di altri premi ed a breve distanza da un altro importante riconoscimento internazionale, il Travel ad Hospitality Award, ottenuto per “Eccellenza del Design” per l’anno 2020 in quanto: “Unico vero hotel museo del mondo”.

“L’aggiornamento del Prg: dopo che il piano è stato votato in Consiglio comunale e dopo l’affidamento degli incarichi specialistici per realizzare gli studi propedeutici alla fase progettuale, contempla un iter che va ad allungare un tempo che è già di suo abbastanza dilatato, come è stato recentemente ricordato dall’ordine degli Architetti della provincia di Agrigento. Mentre si trova invece alla fase dell’affidamento il nuovo piano particolareggiato del centro storico.

Si tratta di temi che, alla vigilia delle elezioni per l’elezione del sindaco di Agrigento, non possono certo rimanere ai margini del dibattito e che meritano grande attenzione, con senso di responsabilità e sobrietà, da parte dei partiti e dei movimenti che appoggiano i vari candidati che aspirano a rappresentarli..

Intanto esiste un’improcrastinabile necessità di realizzare un adeguamento degli strumenti urbanistici per realizzare uno sforzo di creatività che trasformi i vincoli in opportunità di nuova ricchezza. Un’occasione, soprattutto per ridisegnare  la città e garantire a tutti un’effettiva fruizione di luoghi, servizi, funzioni in modo da aumentare complessivamente il livello della qualità della vita. Un Piano Regolatore ha la funzione di programmare lo sviluppo di una collettività, e in questo senso va inteso non solo come strumento di sviluppo dell’assetto urbano, ma anche di crescita sociale ed economica e come occasione favorevole per il rilancio delle attività produttive e del commercio locale.

La prima parola d’ordine da recuperare è quella della ricucitura del territorio, anche nel senso di un uso degli spazi che tenga conto delle conseguenze dell’emergenza sanitaria con cui ci siamo dovuti misurare e che segna in maniera irreversibile un nuovo modello di interpretare le relazioni sociali.

Una parola che ci riporta al tema delle periferie, ma anche ad alcune zone in particolare del centro storico, e quindi ad un ineludibile processo di rigenerazione urbana e che deve avere una strategia chiara ed articolata, identificando anche le risorse pubbliche e private coinvolte.

Un processo che deve essere basato su una dettagliata analisi delle condizioni dell’area urbana per assicurare una strategia in accordo con gli obiettivi dello sviluppo sostenibile, facendo il miglior uso possibile delle risorse umane, economiche, sociali e cercando di raggiungere il consenso attraverso la partecipazione e la cooperazione di tutti gli attori interessati alla rigenerazione dell’area interessata.

La filosofia di base dovrà essere quella di integrare i vari  quartieri tra di loro, Integrare quindi residenza, lavoro, tempo libero, istruzione, attuando tutte le misure tecniche che consentano la convivenza di queste funzioni.

Occorre dunque nuovamente pianificare le priorità della viabilità nel territorio, supportare adeguatamente uno sviluppo economico tale da garantire un miglioramento dei livelli occupazionali, occasioni di aggregazione e riferimenti socio – culturali e ricreativi, favorire la crescita culturale ed aggregativa delle giovani generazioni con adeguate strutture e sempre migliori professionalità, combattere i fenomeni speculativi, consentire una corretta fruizione dei servizi, soprattutto da parte delle categorie più deboli, anche attraverso una collocazione funzionale delle strutture pubbliche e private ad essi dedicate”.

Nello scorso fine settimana, mirati controlli predisposti dalla Polizia di Stato, nella località balneare di San Leone, hanno consentito  di individuare un uomo, nato in Tunisia di anni 37, che esercitava abusivamente l’attività di parcheggiatore. Allo stesso,  gli uomini della Sezione Polizia Stradale, irrogavano una sanzione amministrativa ai sensi dell’art.7 C.d.S. di euro 771, con contestuale sequestro, ai fini della confisca, della somma 18 euro in monete e di una torcia elettrica.

Nella mattinata del 22 agosto 2020, la Polizia di Stato procedeva alla misura accessoria della chiusura temporanea di giorni cinque  di un esercizio pubblico sito in una traversa del viale delle Dune località San Leone.  Il personale della locale Squadra Amministrativa eseguiva il provvedimento emesso dal Prefetto della Provincia di Agrigento con il quale veniva disposta la chiusura, tale provvedimento scaturiva dall’intervento effettuato lo scorso 17 agosto 2020 alle ore 01:20 da personale dipendente l’U.P.G.S.P. – Sezione Volante che rilevava un’attività di pubblico spettacolo con la presenza, all’interno del locale, di un centinaio di  persone, intrattenute con un’esibizione “live” di una Band musicale.

A causa dell’assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico, che non rispettavano il distanziamento e non indossavano i dispositivi di protezione individuale (mascherine), venivano violate le prescrizioni atte al contenimento del rischio epidemiologico

Venivano inoltre contestate violazioni amministrative per:

in Assenza della prescritta licenza/autorizzazione di Polizia ex all’art. 68 T.U.L.P.S. e 666 C.P., modificato dall’art. 49 Decreto Legislativo del 30.12.1999 nr. 507,

üViolazione dei limiti orari stabiliti dall’Ordinanza Comunale per i trattenimenti musicali in ambienti all’aperto.

“Lampedusa ha bisogno di risposte concrete ed immediate da parte del governo nazionale: e’ indispensabile avviare immediatamente i trasferimenti per ripristinare condizioni di sicurezza, innanzitutto sanitaria, nel Centro di accoglienza che continua a vivere una situazione inumana di inaccettabile sovraffollamento”. Lo scrive Totò Martello, sindaco di Lampedusa, in un lunghissimo post sul suo profilo Facebook.

“Il Centro deve essere adeguatamente sorvegliato dalle forze dell’ordine per impedire che i migranti ospitati escano dalla struttura, violando le disposizioni legate all’emergenza Covid – prosegue Martello -. Bisogna inoltre rimuovere le imbarcazioni ammassate al Molo Favaloro, e servono misure di sostegno alla popolazione e alla marineria locale che stanno pagando un prezzo altissimo legato all’emergenza umanitaria unita a quella sanitaria”. Secondo il sindaco di Lampedusa “oggi più che mai c’è bisogno di responsabilità politica e istituzionale, c’è bisogno – prosegue – di coinvolgere non solo le istituzioni nazionali ma anche quelle europee ed internazionali in un percorso nuovo, slegato dalle logiche di parte, che abbia come unico scopo quello di individuare regole certe ed efficaci per una migrazione ordinata, regolare e sicura”.

Ieri, tre ragazzi si sono appoggiati ad un palo dell’illuminazione pubblica in piazzetta della Pace a Favara e sarebbero stati colpiti da una scarica elettrica.

Uno dei tre, un quattordicenne, è stato ricoverato all’ospedale di Agrigento.

I familiari dei ragazzi hanno presentato denuncia presso la locale Tenenza dei Carabinieri. Sono in corso gli accertamenti per capire cosa abbia determinato la dispersione elettrica. Sul posto da ditta che gestisce per conto del comune il servizio di illuminazione pubblica.

di Giuseppe Maurizio Piscopo

Enzo Sardo è nato a Racalmuto nel 1954. Si è laureato in giurisprudenza presso l’Università degli studi di Palermo. Successivamente ha conseguito il post universitario  in “Relazioni internazionali e cooperazione  nell’area del mediterraneo”presso la LUMSA università cattolica con sede in Roma.Ha svolto le funzioni di sindaco del Comune di Racalmuto e durante il suo mandato è stata costituita la Fondazione Leonardo Sciascia della quale è stato il primo presidente.Ha pubblicato Storia dello statuto siciliano (1996); Storia della Fondazione Leonardo Sciascia, Un grande sogno (2006); per il quale ha ricevuto il premio  “Jalari(2007)”; Etica del tributo (2007). Racalmuto. Storia Arte e Cultura (2009) per il quale ha ricevuto il premio  I libri dell’anno (2010); L’Europa e Gaetano Martino un lungo viaggio verso la pace (2010); I cattolici popolari tra Etica ed Estetica (2011); La chiesa Madre di Racalmuto equità e solidarietà 2013; Regalpetra e le sue parrocchie (2016);per il quale ha ricevuto il premio internazionale Navarro edizione (2017);che è stato tradotto in lingua ucraina; Monsignor Cataldo Naro Un apostolo del nostro tempo. Il libro che l’ha fatto conoscere al grande pubblico è Leonardo Sciascia Il vero Nobel della cultura europea. Attualmente Enzo Sardo è il responsabile della cultura a Racalmuto che ha rimesso in prima pagina per tantissime iniziative culturali e sociali: l’apertura della casa della Noce di Leonardo Sciascia, a Settembre è prevista l’apertura del Teatro Regina Margherita ed altre iniziative che ci farà conoscere in questa intervista svoltasi a Racalmuto durante la presentazione del libro di Salvatore  Campanella “Asini Preti Cantastorie”.

Quando hai scoperto la dote della scrittura?

Nel 1996. Avevo capito che molti siciliani non conoscevano bene le norme previste dallo Statuto della Regione Siciliana e poiché in quel tempo non esisteva whatsapp ho pensato di scrivere un volumetto e diffonderlo gratuitamente.

Perché il vero Nobel della cultura europea è Leonardo Sciascia?

I libri di Leonardo Sciascia sono tradotti in 36 lingue diverse e per ogni lingua vi sono pubblicazioni di diversi editori.Con un semplice calcolo è facile stabilire che 4 miliardi di persone possono leggere le sue opere. L’Italia ha dedicato a Sciascia due opere omnia: una da parte della casa editrice Bompiani, curata dallo studioso e critico letterario Claude Ambroise ed un’altra dalla casa editrice Adelphi curata dallo studioso Paolo Squillacioti. Anche la Francia, con la casa editrice Fayard, ha dedicato a Leonardo Sciascia un’opera omnia in tre eleganti volume curati dal professore Mario Fusco, professore di letteratura italiana all’Università di Parigi, scomparso nel 2015.  Sciascia è diventato uno scrittore conosciuto in gran parte del mondo poiché le tematiche che durante la sua esistenza ha evidenziato riguardavano e riguardano la libertà, la democrazia, la legalità, la giustizia, la cultura come deterrente ad ogni forma di violenza, argomenti che interessano gli esseri umani di tutte le nazioni del mondo. Inoltre, devo evidenziare che Sciascia  affrontava queste tematiche con vigore ed un immenso coraggio. Per cui siamo in tanti a credere e sostenere che il vero Nobel della Cultura europea, e non solo doveva essere attribuito al grande letterato ed intellettuale di Racalmuto. Questa mancanza sicuramente ha deprezzato lo stesso premio Nobel per la letteratura. Poiché non era possibile non vedere ed apprezzare la grandiosa valenza letteraria e di impegno civile del Maestro racalmutese.

In Sicilia i Premi Nobel sono stati due: Pirandello e Quasimodo. Sono stati i premi della solitudine e delle polemiche. Si potrebbe scrivere un libro sulle storie legate a questi due premi.

Credo che su questi due letterati siciliani sia stato scritto a sufficienza. Ma lo scrivere misura la validità dello scrittore interessato post mortem. Dalle mie notizie invece vedo e constato che su Sciascia, in questo periodo sono interessati molti scrittori di qualsiasi livello (credo più di 50) che hanno scritto di Sciascia affrontando tutte le varie tematiche che lo hanno interessato, per cui ritengo che le tematiche sciasciane interessano sempre di più anche dopo 30 anni dalla sua morte.

Hai scritto e dichiarato pubblicamente che avevi un debito nei confronti di Sciascia…

Con Lui in vita avevamo iniziato il percorso necessario per realizzare una Fondazione a suo nome. Peccato che non abbiamo avuto la fortuna di completarla durante la sua esistenza. Lui muore il 20 novembre del 1989 e la Fondazione diventa operativa nel dicembre del 1991, mentre ricoprivo la carica di Sindaco del Comune di Racalmuto,

Come sarebbe stata la Sicilia se Sciascia fosse ancora vivo?

Sciascia non riusciva a rimanere in silenzio di fronte alle problematiche complesse della vita socio politica della nostra Italia e della nostra Sicilia. Ricordiamo l’Affaire Moro, il caso Tortora, il famoso articolo I professionisti dell’antimafia. Da intellettuale colto e coraggioso interveniva con determinazione denunciando quelle che lui riteneva  storture del sistema o cittadini impostori, che con inganno ed  artifizio si allontanavano dal rispetto delle regole e della giustizia. Per cui, se invece di avere vissuto per 68 anni avesse vissuto 100 anni  avrebbe continuato le sue battaglie di civiltà senza influenze di natura politica. Poiché com’è notorio, in tutto il mondo, Sciascia fu un intellettuale colto e libero e garbato, un intellettuale che amava e rispettava le regole ed era sempre alla ricerca della verità. La verità che Lui cercava era di natura filosofica, religiosa. Ha saputo esercitare bene il suo ruolo di intellettuale.

Perché in Sicilia la verità fa fatica a venire fuori?

Non manca la verità, o forse non interessa ai semplici cittadini cercare la verità. Ai cittadini serve vivere in una terra che sia pulita, che abbia ospedali puliti, con medici preparati e moralmente adatti e con i loro reparti di pronto soccorso validi, utili, con medici di altissimo profilo scientifico. Servono Università libere e senza baroni ma con professori che meritano di essere chiamati professori per la loro preparazione, per il loro garbo e per la capacità di sapere interagire bene con i loro allievi. Serve una classe politica colta, sapiente che si preoccupi di lavorare per fare leggi giuste ed utili ed apparire il meno possibile. Ai cittadini non interessa il deputato ma quello che riesce a fare il popolo.

 Qual è il tuo rapporto con la chiesa?

Sin da ragazzo ho frequentato la chiesa e l’azione cattolica. La mia mia formazione è stata con le Encicliche e con l’immenso valore della solidarietà umana e culturale. Io stesso ho scritto un libro sui temi religiosi.

Cataldo Naro è stato un grande personaggio a lui hai dedicato il libro: Un Apostolo del nostro tempo. Chi era Cataldo Naro?

Ho letto tutti i suoi immensi scritti, ho studiato il lavoro che ha svolto da Preside della Facoltà Teologica di Sicilia. Ho analizzato le sue lettere episcopali. Ho parlato con il fratello don Massimo Naro, un teologo prestigioso, con il Vescovo di Noto Stagliano e con diverse persone che hanno avuto l’onore di conoscerlo ed apprezzarlo. Ho visitato la chiesa Madre di San Cataldo dove è seppellito. Ho dedicato due anni di studi. Posso affermare che trattasi di un Apostolo del nostro tempo, un religioso beato che merita il ricordo dell’umanità, perchè ha dedicato tutta la sua esistenza alla Chiesa di Dio e alla promozione umana e non capisco come mai la Chiesa non abbia ancora iniziato il processo di beatificazione.

Cosa rappresenta per te Racalmuto?

La vita. Quella mia, di mia moglie, dei miei figli e dei miei parenti. Quella che va vissuta intensamente anche perché come sosteneva Sciascia il microcosmo (ossia Racalmuto) ed il macrocosmo (ossia il mondo) hanno le stesse caratteristiche. Cambia solo la dimensione.

Quali sono stati i tuoi rapporti con Leonardo Sciascia?

Ottimi. Negli ultimi sette anni della sua vita io ero Consigliere comunale, qualche volta Assessore ed abbiamo organizzato tutte quelle manifestazioni che ho descritto nel libro. Noi ci recavamo nella sua casa di campagna, in contrada Noce, dove ha scritto tutti i suoi libri ed ora devo testimoniare che a quel tempo aveva la capacità di farci interagire con Lui come se fosse una cosa semplice e normale, invece come sappiamo era un gigante della letteratura italiana e noi semplici ragazzi del paese che Lui amava intensamente.

Nel libro hai scritto che Sciascia è un modello da imitare per le nuove generazioni.

Ho sostenuto questa teoria perché Sciascia è stato un uomo colto e garbato, un letterato raffinato, un intellettuale coraggioso che amava rispettare le regole e cercare la verità, un sociologo attento ai fenomeni sociali ed un politico che ha operato nella società civile per migliorare l’esistenza di uno Stato Etico e Solidale. Ma va detto anche che è stato un padre premuroso ed un marito affettuoso.

Quali saranno le iniziative della città di Racalmuto per commemorare lo scrittore della Noce nel centenario dalla nascita?

La commemorazione sarà effettuata dalla Fondazione Sciascia che viene gestita da un consiglio di Amministrazione e da un comitato Scientifico che in linea di massima traccia il programma culturale della stessa. Sicuramente saranno previste mostre, convegni, e celebrazioni varie. Nel particolare potremo entrarci a fine settembre.

Racalmuto è un pezzo di Sicilia che  prima aveva i collegamenti con Madrid, con Parigi, con Lisbona ed altre città del mondo. Questi rapporti internazionali  stanno continuando?

La Fondazione è al centro della cultura europea e tiene i rapporti con accademici di tutto il mondo. L’anno scorso nei giorni  28, 29 e 30 presso la Fondazione è stata organizzata dall’Università di Madrid il convegno Escritoras Italianas Ineditas con la partecipazione di 100 accademici provenienti da ottanta università di tutto il mondo.

Quale scrittore della Sicilia continuerà l’opera di Leonardo Sciascia?

Io credo che sono diversi, ma posso affermare con la massima certezza il mio impegno personale tramite la Fondazione a Lui dedicata, quello del giornalista scrittore Matteo Collura, quello di Paolo Squillacioti che ha curato l’opera Omnia della casa editrice Adelphi, quella del professore Salvatore Ferlita che presiede il premio letterario Racalmare.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Valorizzare tutto quello che conduce alla tutela dell’uomo, alla promozione umana e alla solidarietà con ogni strumento a disposizione della cultura: letteratura, arte, scienza, ricerca e premi vari, come quello che organizzo da diversi anni con il Movimento Cristiano Lavoratori del quale sono Presidente Provinciale. Colgo l’occasione per dire, che quest’anno il premio Solidarietas 2020 riguarderà la Solidarietà, la Scienza ed il lavoro e la celebrazione avverrà alla Fondazione Leonardo Sciascia in data 5 settembre 2020.

Con il mio progetto intendo evidenziare tutte le personalità siciliane che si sono distinte per la loro preparazione, per il loro garbo, per il contributo che hanno dato alla società civile, consapevoli che la cultura, l’arte, la scienza, la musica e la religione cristiana, costituiscono gli elementi indispensabili per combattere tutte le forme di violenza e per fare progredire l’umanità verso una civiltà migliore al fine di raggiungere la pace sociale e con essa la piena solidarietà umana e culturale.A tal proposito voglio evidenziare che tutti i miei libri ed il mio lavoro sono guidati da un unico concetto: la SOLIDARIETA’.

Il dirigente nazionale, Calogero Pisano esprime soddisfazione per l’adesione a Fratelli d’Italia del vice Presidente del Consiglio comunale, Salvatore Falzone, e dichiara: “Benvenuto a Salvatore Falzone, persona stimata da tutti, oltre che per le sue doti politiche, per il suo garbo e la sua disponibilità.

Un ingresso importante, quello del vice Presidente di aula Sollano, che testimonia la bontà e l’attrattività del progetto politico di Giorgia Meloni e la crescita continua del partito ad Agrigento ed in provincia.

A Salvatore Falzone, che andrà a rafforzare ulteriormente la nostra lista di candidati al consiglio comunale alle prossime elezioni amministrative, vanno gli auguri di tutto il gruppo dirigente di Fratelli d’Italia”

La città è invasa da volantini pubblicitari.

Sembrano più del solito, ammassati sotto i portoni poi si spostano a sporcare le nostre strade. Quale sarà il motivo? Amministrazione distratta dalla campagna elettorale?

Manifesti “distratti” dalla pubblicità standard di prodotti e supermercati per essere utilizzati in una guerra di “faccioni”?

Distrazioni anche sull’uso delle vele: il regolamento cittadino prescrive che non ci possa essere la sosta ma il mezzo debba essere in continuo movimento. Invitiamo i cittadini a segnalare abusi alla polizia comunale.

Fra pochi giorni la guerra e la enorme spesa in faccioni, che ha sicuramente risollevato almeno il settore coinvolto dalla crisi Covid, finirà e comincerà la guerra di volantini e la copertura continua e selvaggia delle facce sugli stalli comunali.

Si invita l’amministrazione in carica a non distrarsi e a non abbassare la guardia in città per il rispetto delle norme che anche loro hanno contribuito a creare.

Non posso sopportare che il Presidente della Regione Siciliana passi per un pessimo imitatore del Sindaco De Luca. Era tempo che si svegliasse, firmando l’ordinanza che impone la chiusura di tutti gli hotspot ed i centri d’accoglienza di migranti in Sicilia. Io ho iniziato oltre un mese fa ed è stato già stabilito che a Messina, tra qualche giorno, il 28 di agosto, sarà chiuso l’hotspot e il Cas allocato da oltre dieci anni presso la caserma Gasparro di Bisconte, Da qui infatti i migranti continuano a fuggire, catapultandosi nelle residenze private e spaventando gli abitanti, mettendo a repentaglio la mia comunità. Roma però ha già annunciato che impugnerà l’ordinanza del Presidente della Regione. A questo punto chiedo a lui quali saranno le sue prese di posizione, perché non è pensabile che questa ordinanza sia stata fatta con il solo scopo di farsela impugnare e dire ai siciliani che qualcosa si è tentato di fare”. Lo afferma il Sindaco di Messina, Cateno De Luca.

Caro Musumeci – conclude il Primo cittadino – tu e la tua Giunta dovete guidare il popolo siciliano alla sommossa. Facci sapere quali sono le contromosse a fronte di un annullamento da parte della mia amica Luciana Lamorgese, che da Ministro dell’Interno ti tratterà come ha finora trattato me, con le mie ordinanze. Uniti, tutti insieme, aspettiamo da te quali saranno le proteste eclatanti che metterai in campo contro il Governo centrale, che con scellerata indifferenza nei confronti dei siciliani, mette a repentaglio la pubblica e privata incolumità”.

La prefettura di Agrigento non ha pace. Per la questione migranti si lavora notte e giorno senza un attimo di tregua. E la situazione diventa sempre più complicata. La prefettura è lo Stato e lo Stato queste cose le sa bene. Ma intanto tira dritto. Ecco i numeri di stamattina:

“In relazione all’ingente numero di migranti sbarcati in questi giorni sull’isola di Lampedusa la Prefettura di Agrigento, d’intesa con il Dipartimento delle Libertà Civili e l’Immigrazione del Ministero dell’Interno, continua ad essere impegnata nelle attività di trasferimento dei migranti al fine di alleggerire le presenze sull’Isola.

Nella giornata di ieri 150 migranti sono stati trasferiti, con la nave di linea, a Porto Empedocle e da lì condotti al Centro di Accoglienza di Pian del Lago di Caltanissetta, mentre con due motovedette della Guardia di Finanza 66 migranti sono stati trasportati a Pozzallo. Nella mattinata odierna – scrivono dalla prefettura – sono stati trasferiti, a bordo di motovedette, 80 migranti che, dopo l’arrivo a Porto Empedocle, saranno accompagnati in strutture di accoglienza di Palermo e Caltanissetta, mentre per la giornata di domani è previsto il trasferimento di ulteriori 45 migranti a Caltanissetta.

Si precisa che tutti i trasferimenti riguardano migranti sottoposti al tampone rinofaringeo con esito negativo. All’esito dei trasferimenti a Lampedusa rimarranno circa 1000 migranti a fronte di 1.400 presenze registratesi nei giorni scorsi. Massimo è l’impegno di tutte le componenti deputate all’accoglienza, (personale dell’Ente gestore, personale sanitario e delle Forze dell’Ordine) e la gestione delle complesse
problematiche sull’Isola viene costantemente affrontata di concerto con il Sindaco dell’isola. Rimane alta anche l’attenzione per le condizioni dell’ordine e della sicurezza pubblica sull’Isola, essendo state impartite disposizioni finalizzate al rafforzamento dei servizi di vigilanza all’Hotspot, dove non sono state registrate fughe, ma allontanamenti di migranti rintracciati nell’immediatezza e ricondotti presso il suddetto centro di accoglienza. E’ previsto l’arrivo sull’isola di personale della Croce Rossa che, su invito del Capo
Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione, fornirà supporto nelle attività di accoglienza dei migranti.