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Il sindaco Lillo Firetto ha ricevuto questa mattina in Comune, per una visita di saluto, Mario Carmelo Zappia direttore generale con funzioni di Commissario straordinario dell’Asp di Agrigento.
Mario Carmelo Zappia ha voluto incontrare, a pochi giorni dal suo insediamento, il primo cittadino Firetto, per fare una disamina sulle problematiche sanitarie che affliggono  il territorio agrigentino.

A conclusione di elaborate indagini, la polizia di Stato ha denunciato, in stato di libertà, alla Procura della Repubblica di Agrigento, un cittadino di nazionalità rumena F.D., di 48 anni, resosi responsabile di minacce di morte in danno di una donna di 43 anni.

La vicenda trae origine da una denuncia presentata lo scorso mese di giugno al Commissariato di Canicattì, allorquando la donna che aveva interrotto una burrascosa relazione con il proprio convivente, cognato dell’odierno denunciato, aveva segnalato di ricevere reiterate, e violente minacce.

F.D., aveva ripetutamente intimidito la donna, con la minaccia di portare a compimento il tentativo di omicidio posto in essere dal convivente nel precedente mese di febbraio. In quella circostanza, durante la violenta lite, determinata dalla irrazionale gelosia del convivente, la donna era stata attinta da numerose coltellate.

Per tale gesto, lo scorso 3 febbraio, il compagno della donna era stato tratto in stato di fermo dal personale del Commissariato e della squadra Mobile.

Incessante l’attività della Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Agrigento, nonostante i numerosi servizi connessi all’emergenza immigrazione.
I poliziotti, in particolare quelli dell’Ufficio misure di prevenzione, hanno applicato 25 “avvisi orali”, ad altrettanti soggetti ritenuti pericolosi per la sicurezza pubblica, con il quale il Questore di Agrigento avvisa il destinatario dell’esistenza di indizi precisi sulla sua condotta illecita e lo invita a tenere un comportamento conforme alla legge: 5 a soggetti di Favara; 3 Canicattì; 3 Palma di Montechiaro; 3 Agrigento; 2 Licata; 2 Campobello di Licata; 2 Ribera; 1 Castrofilippo; 1 Aragona; 1 Sciacca; 1 Raffadali; 1 Porto Empedocle.

G.F., classe 1995, abitante a Palma di Montechiaro, con precedenti per: detenzione e spaccio di stupefacenti;
S.S., classe 1980, abitante a Canicattì, con precedenti per: truffa, danneggiamento;
S.G., classe 1994, abitante a Favara, con precedenti per: resistenza a P.U., violenza, minaccia, atti persecutori;
R.S., classe 1995, abitante a Favara, con precedenti per: detenzione e spaccio di stupefacenti;
T.D., classe 1995, abitante ad Agrigento, con precedenti per: furto aggravato, ricettazione, detenzione e spaccio di stupefacenti;
M.F., classe 1991, abitante a Raffadali, con precedenti per: furto, minaccia, lesioni personali;
B.C., classe 1973, abitante a Favara, con precedenti per: furto e detenzione di sostanze stupefacenti;
B.G., classe 1978, abitante a Porto Empedocle, con precedenti per: detenzione di stupefacenti, lesioni personali, minaccia;
O.E., classe 1992, abitante ad Agrigento, con precedenti per: minaccia, lesioni personali, oltraggio a P.U.;
N.R., 1971, abitante a Palma di Montechiaro, con precedenti per: danneggiamento, minaccia, detenzione abusiva di arma;
P.S., classe 1963, abitante a Licata, con precedenti per: furto aggravato, lesioni personali, minaccia;
P.M., classe 1981, abitante ad Agrigento, con precedenti per: furto aggravato, danneggiamento, minaccia;
P.C., classe 1989, abitante a Favara, con precedenti per: lesioni aggravate, porto abusivo di armi, furto aggravato;
L.C.C., classe 1994, abitante a Licata, con precedenti per: furto aggravato, danneggiamento;
C.D.M., classe 1994, abitante a Canicattì, con precedenti per: detenzione sostanze stupefacenti, furto aggravato;
D.C.F., classe 1965, abitante a Canicattì, con precedenti per: porto abusivo di armi, furto aggravato, minaccia;
T.C., classe 1990, abitante a Campobello di Licata, con precedenti per: detenzione di stupefacenti, lesioni personali, minaccia;
T.S., classe 1957, abitante a Campobello di Licata, con precedenti per: detenzione e spaccio di stupefacenti;
M.N., classe 1993, abitante a Palma di Montechiaro, con precedenti per: lesioni personali, rapina aggravata;
S.L., classe 1998, abitante a Castrofilippo, con precedenti per: porto abusivo di armi, furto aggravato;
S.A., classe 1991, abitante a Favara, con precedenti per: furto, violenza privata, rapina;
N.M., classe 2000, abitante ad Aragona, con precedenti per: detenzione e spaccio di stupefacenti, inosservanze dei provvedimenti dell’Autorità;
M.C., classe 1969, abitante a Ribera, con precedenti per: coltivazione e produzione di sostanze stupefacenti;
T.A., classe 1966, abitante a Ribera, con precedenti per: violenza privata, minaccia, invasione di edifici, spaccio di stupefacenti;
F.P., classe 1998, abitante a Sciacca, con precedenti per: rissa, lesioni personali, detenzione e traffico di stupefacenti.

Inoltre applicati 10 fogli di via obbligatorio, che impone l’ordine di rimpatrio nel comune di residenza ed il contestuale divieto di ritorno nel comune dal quale è stato allontanato, senza la preventiva autorizzazione.

Su segnalazione del Commissariato di P.S. di Canicattì è stato applicato il F.V.O. dal medesimo territorio per il periodo di 3 anni a: S.L., classe 1988, domiciliato a Castrofilippo, resosi responsabile del reato di furto aggravato;

Su segnalazione del Commissariato di P.S. di Palma di Montechiaro è stato applicato il F.V.O. dal medesimo territorio per il periodo di 3 anni a: C.D., classe 1974, domiciliato a Palermo, resosi responsabile del reato di pesca non consentita;

Su segnalazione del Commissariato di P.S. di Canicattì è stato applicato il F.V.O. dal medesimo territorio per il periodo di 3 anni a: R.F., classe 1986, domiciliato a Melilli, e a R.P., classe 1966, domiciliato a Catania, resosi responsabili del reato di vendita di merce contraffatta;

Su segnalazione del Commissariato di P.S. di Licata è stato applicato il F.V.O. dal medesimo territorio per il periodo di 3 anni a: S.C., classe 1981 e a T.S. classe 1976, entrambi domiciliati a Palermo, resosi responsabili di pesca subacquea non consentita;

Su segnalazione della Compagnia Carabinieri di Agrigento è stato applicato il F.V.O. dal territorio di Raffadali per il periodo di 3 anni a: M.M., classe 1993, domiciliato a Palermo, e a F.R.S., classe 1977, domiciliato a Santa Elisabetta resosi responsabili di rapina;

Su segnalazione della Tenenza Carabinieri di Ribera è stato applicato il F.V.O. dal medesimo territorio per il periodo di 3 anni a: P.S., classe 1984, domiciliato a Montallegro, resosi responsabile del reato di furto aggravato;

Su segnalazione della Stazione Carabinieri di Menfi è stato applicato il F.V.O. dal medesimo territorio per il periodo di 3 anni 3: C.R., classe 1999, domiciliato a Castelvetrano, resosi responsabile del reato di furto aggravato.

Apprendiamo dalla stampa la decisione del Presidente Musumeci che con un’ordinanza impone di chiudere tutti gli Hotspot siciliani.
La trovata ci pare essere realizzata in un momento strategico – cresce fra la gente il timore di nuovo lockdown a causa della risalita dei contagi – sospettiamo che il Presidente voglia far leva sulla paura dei Siciliani per far accrescere il proprio gradimento personale.
Noi, giovani Siciliani dubbiosi e maliziosi, ci domandiamo: alla Regione Siciliana si vuol combattere il problema immigrazione o ci si vuol prendere gioco dei Siciliani?
Ciò che dice il Presidente Musumeci non è tutto invero, un problema immigrazione c’è davvero e va affrontato, ma ciò che ci appare sconcio e banale sono i metodi utilizzati, che alludono ad una finta battaglia, ad uno scontro fra istituzioni, buono per far chiasso, ma non per risolvere il problema della gestione dei migranti.
Ci chiediamo se è davvero questo il modo di fare politica alla Regione Siciliana – produrre atti prettamente populisti e di scarso valore politico – o se è stato un errore della farraginosa, e spesso inconcludente, machina regionale che ha pensato di poter risolvere un problema come lo si fa in un’intervista, una risposta semplice ed efficace per un problema abnorme e di difficile gestione.
Non intendiamo fare benaltrismo ma sollevare il polverone, desideriamo chiedere al Presidente della Regione Siciliana non di trovare alla mezzanotte tutti gli Hotspot sgombrati, ma di cominciare dalla stessa ora ad occuparsi dei problemi della Sicilia e dei Siciliani, ottenendo forse meno spazio in tv e sulla stampa, ma cominciando a far sì che la Sicilia diventi un posto migliore di com’è.
Presidente è già tardi per cominciare, troppo tempo è stato perso, ma ci accontenteremo!
Abbiamo anche letto una stucchevole sua difesa da una parlamentare Agrigentina che rivendica i suoi trascorsi cattolico-democratici, in totale distonia culturale con il suo atto politico.
Cos’è oggi la Sicilia?  L’ultima Regione italiana in materia di disoccupazione, la prima Regione italiana per la presenza di “neet”, ovvero di giovani che non studiano e che non cercano lavoro, la prima regione anche per migrazione di giovani laureati.
La nostra è una Regione nella quale, in alcune aree industriali dove l’inquinamento chimico imperversa, si registra uno dei più elevati indici di mortalità per cancro!
La Sicilia è quella Regione dove c’è una città come Palermo – e magari fosse la sola – che da anni è in emergenza rifiuti della quale non parla nessuno, mentre a Roma, per la stessa emergenza rifiuti, Tv e giornali dedicano ogni giorno ampi servizi, anche semplicemente per denigrare la sindaca Raggi.
Ebbene, con tutti questi problemi – e ci fermiamo qui perché si potrebbe continuare – di cosa parliamo?
Presidente Musumeci si occupi dei Siciliani, ma lo faccia davvero, gli slogan l’aiuteranno nei prossimi mesi, le faranno riceve applausi e sostegno da importanti leader nazionali, ma il sostegno alla fine le servirà soltanto da chi l’ha già votata una volta: i Siciliani!
Siamo certi che specialmente i giovani – vera forza votante del paese – non si faranno illudere dalle sue trovate propagandistiche, stia quindi attento Presidente, di populismo si può morire, non ci dica poi un giorno che non l’avevamo avvisata!

“Ringrazio il direttore generale dell’Asp di Agrigento Mario Carmelo Zappia per aver ricevuto ieri nella sede della direzione dell’ospedale di Sciacca i medici dell’Inps, i dottori Massimo Migliore e Vito Maggio, per dare la disponibilità dell’Azienda sanitaria provinciale a cedere dei locali – tre stanze con un bagno – utili a poter iniziare le visite mediche dell’Inps e potere così smaltire la lunga lista d’attesa. Il direttore si è reso conto della necessità, ha dato massima disponibilità e ha assicurato che si adopererà nell’immediato per risolvere la questione. Un ringraziamento va al direttore Zappia per aver avuto, nel suo secondo incontro a Sciacca, anche attenzione per il territorio in questo senso”.

Lo afferma in una nota la presidente della commissione Salute dell’Ars Margherita La Rocca Ruvolo.

 

 

Prosegue l’impegno di Marevivo Sicilia nella salvaguardia dell’ambiente e nella sensibilizzazione della popolazione siciliana attraverso l’organizzazione di giornate ecologiche al fine di liberare le nostre coste dai rifiuti volutamente abbandonati e/o spiaggiati.

Ad essere impegnate saranno le nostre delegazioni di Agrigento e Trapani.

Giovedì 27 Agosto saremo ad Eraclea Minoa, luogo in cui insiste il nostro centro di educazione ambientale “Oasi Marevivo” e a due passi dal Fiume Platani coinvolto da mesi nel progetto Halykòs realizzato col sostegno di Fondazione CON IL SUD. A essere interessata dall’intervento di pulizia sarà l’area boschiva e costiera in corrispondenza della casa forestale, dove alle 9 ci sarà il ritrovo dei partecipanti. L’attività di pulizia si concluderà intorno alle 12 quando, sempre nello stesso tratto di costa, si svolgerà la liberazione di un esemplare di tartaruga Caretta caretta curata dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia che ringraziamo per la consueta disponibilità.

La delegazione provinciale di Trapani, dopo il successo della pulizia di sabato scorso a Castellammare del Golfo, dà appuntamento a venerdì 28 Agosto alle 17:30 sulla spiaggia di Alcamo Marina in corrispondenza della Foce del Torrente Canalotto. L’attività sarà svolta con la partecipazione dell’ INSA, Istituto Nazionale Sostenibile Architettura e la collaborazione del Comune di Alcamo.

Come in tutte le pulizie verrà effettuato anche uno studio delle tipologie di rifiuti più presenti inserendo i dati di raccolta sull’APP “Clean Swell” realizzata da Ocean Conservancy in collaborazione con Marevivo. Un passaggio importante questo che aiuta senz’altro a capire le origini dell’inquinamento marino per poi poter agire a monte delle problematiche.

Due appuntamenti imperdibili per dimostrare di “saper fare” e non solo di “saper dire” in materia di salvaguardia dell’ambiente marino.

Tutte le attività saranno svolte secondo le procedure del DPCM in materia di contenimento del Covid19, pertanto si invitano gli intervenuti a munirsi di dispositivi di sicurezza personali e rispettare le norme di distanziamento sociale.

“Condividendo le ragioni dell’Ordinanza con cui il Presidente Musumeci ha disposto la chiusura di tutti gli hotspot siciliani, ed alla luce della risposta fornita dal Ministro Lamorgese nonché del conseguente dibattito scatenatosi, mi preme evidenziare le parole del Governatore con cui spiega la ratio del provvedimento: “tutelare la salute di chi sta in Sicilia e dei migranti stessi”. Credo che la si debba smettere, tutti quanti, di trincerarsi dietro steccati ideologici e non ammettere che i problemi siano due: accoglienza e sicurezza. Nella conferenza stampa di lunedì mattina, lo stesso Governatore ha, ancora una volta, ribadito che la finalità principale del provvedimento è garantire una tutela sanitaria dell’Isola, dei suoi abitanti e degli stessi migranti”.

Ad affermarlo è Daniela Catalano, candidata Sindaco alle prossime amministrative di Agrigento.

“Non si può continuare a scaricare il peso dell’emergenza e dell’accoglienza sulle spalle del popolo siciliano in un momento in cui le misure sanitarie di prevenzione del contagio impongono invece la massima prudenza e il rispetto delle regole. Occorre rispettare standard adeguati di tutela della salute dei migranti – che molto spesso si trovano stipati in strutture inidonee e fatiscenti – e, al contempo, non penalizzare la popolazione locale che, dopo tanti sacrifici e pazienza, vive nel terrore di veder vanificati gli sforzi fatti e di veder compromessa propria libertà di movimento. Numerosi nostri concittadini, residenti al Villaggio Mosè, vivono questi timori. Ebbene, un Governo a cui sfugga o che concretamente non manifesti la giusta volontà risolutiva del problema sicurezza, anche in termini di salute e di incolumità pubblica, determina reazioni regionali forti a tutela dei Siciliani che vivono ore di angoscia e di cui il Presidente della Regione, da settimane, si fa autorevole portavoce”.

“L’emergenza immigrazione impone scelte forti e durature attraverso un confronto IMMEDIATO e costruttivo tra istituzioni regionali e nazionali (confronto tra l’altro invocato oggi da Musumeci) – conclude la candidata Sindaco ad Agrigento – con indispensabili interventi a tutela della salute e della sicurezza dei siciliani e di tutti gli esseri umani che affidano il proprio destino al mar Mediterraneo”.

“Le fiamme che hanno investito l’area circostante a via Unita di Italia ad Agrigento, producono odori nauseabondi che si propagano attraverso le macerie ammassate in un’ area estesa.
Lo dichiara il consigliere comunale Giorgia Iacolino che continua: “Il Comune di Agrigento dovrebbe intervenire senza ulteriore indugio in quanto le sterpaglie che hanno preso fuoco hanno alimentato  i rottami ferrosi  dell’incendio precedente, scatenando un nuovo incendio con fumi irrespirabili  per i residenti e chi lavora nelle immediate vicinanze.
Una condizione di estremo disagio per gli abitanti e gli operatori economici di via Unita d’Italia particolarmente avvertita all’altezza dell’area circostante il passaggio a livello che non può essere accettata.
L’amministrazione comunale di Agrigento intervenga con decisione- conclude Giorgia Iacolino- rimuovendo le macerie e le sterpaglie ancora presenti in via Unita d’Italia per restituire decoro ed agibilità alle famiglie ed agli operatori economici che vivono in un contesto gravemente minacciato da fattori di rischio ambientale per la salubrità collettiva”.