Tarallucci e vino. Beati loro!
All’interno del Parco Archeologico della Valle dei Templi esistono ed insistono situazioni che meriterebbero maggiori ed ulteriori approfondimenti che fino ad oggi, purtroppo, non sono arrivati.
Si aspettavano delle risposte, da parte degli organi preposti che non sono ancora arrivate.
E’ doveroso ricordare che un paio di mesi addietro questo giornale ed altri quotidiani on line, assieme ad alcune testate televisive provinciali, avevano sollevato qualche perplessità (che certamente non sta a noi accertare) circa i soldi spesi sulla realizzazione della Sagra del Mandorlo in Fiore.
Si sollevò un polverone che costrinse gli editori di diversi mezzi di comunicazione ad incaricare i propri avvocati ad accedere agli atti (relativi alle spese e alla loro modalità) per capire meglio sono stati gestiti i soldi pubblici nel settore pubblicitario.
Se mal non ricordiamo intervenne nel marzo scorso la Corte dei Conti di Palermo per capire, a seguito delle lamentele mediatiche, come venivano gestiti quei soldi per realizzare il mandorlo in Fiore.
Non si è saputo più nulla. Cosa sia successo non è a conoscenza di nessuno. Se l’assordante silenzio calato su tutta questa vicenda regna sovrano vuol dire che tutte le carte saranno state in regola.
Le testate giornalistiche che avevano sollevato il problema non avevano accusato nessuno; chiedevano, attraverso i propri legali, l’avcesso agli atti per capire il movimento dei soldi soprattutto dopo una determina del direttore del Parco Giuseppe Parello che aveva scelto (non si sa con quali criteri e con quali metodi) un solo quotidiano on line a scapito di altre decine mezzi di informazione.
Una mossa tanto discutibile tanto che dopo gli articoli apparsi sulla stampa, il braccio destro del Parello, tale Giuseppe Presti, fece chiamare in fretta in furia (a Sagra iniziata) diverse testate giornalistiche per chiedere “preventivi pubblicitari” da inserire nei propri quotidiani.
Insomma, una mossa tanto strana quanto anomala, cosiddetta riparatoria, forse perché Parello&Presti si erano resi conto di non aver brillato in fatto di distribuire equamente le somme da destinare a diversi mezzi di comunicazione e non solo ad un sito on line (chissà perché questa scelta e questa preferenza).
Presti, uomo di Parco, aveva risposto a chi chiedeva lumi circa la discrezionalità della scelta di un quotidiano a scapito degli altri, “di non aver tempo per dedicarsi a queste cose (mentre per quel quotidiano on line di tempo ne ha dedicato a iosa).
Fu per questo che alcuni legali sono intervenuti meglio per capire cosa stesse accadendo. Poi il silenzio assoluto.
Si confidava (e si confida anxcora sul lavoro della Corte dei Conti di Palermo) per un decisivo quanto opportuno intervento per capire come vengono gestiti i soldi pubblici del Parco Archeologico (almeno per quanto riguarda la comunicazione).
Certo, non può passare inosservato il fatto che c’è una ditta, di cui il proprietario è Cristian Vassallo, che è carica di attenzioni particolari da parte del Parco e del direttore Parello (ricordiamo che è già al suo secondo mandato). Si occupa di luci e amplificazioni ma anche di organizzazione di eventi.
Sicuramente avrà tutti i requisiti per lavorare bene, nulla quaestio. Ma sono ormai alcuni anni che sia la Pro Studio che la Limited (con sede a Malta) a cui fa riferimento sempre lo stesso soggetto, Cristian Vassallo, sono al centro delle attenzioni del direttore del Parco Archeologico Giuseppe Parello. Una ditta, assieme a qualche altra, che beneficia di incarichi per svolgere il proprio lavoro ad occhi chiusi e con una cadenza assolutamente perentoria.
Per mancanza di spazio (solo per quello) non elenchiamo gli incarichi affidati alle ditte di Vassallo ma di certo sono sempre in prima linea ed in cima ai pensieri del Parco e del suo direttore Parello.
Nella scorsa Sagra, la stessa ditta di Vassallo, ha avuto affidato un incarico diretto di poco inferiore ai 40 mila euro (oltre quella somma occorre la gara) per amplificare e illuminare la Sagra. Per non parlare di altri incarichi sempre con affidamenti diretti da parte del Parello con oneri a carico della finanza pubblica sempre alle ditte di Vassallo. Per lo stesso importo è stata incaricata un’altra ditta per illuminare e amplificare la Sagra.
Noi non possiamo non fare i complimenti a queste ditte, evidentemente lavorano nel migliore dei modi.
Certo, senza alludere a chissà quale artifizio o qualcosa altro (non è compito nostro), fa un certo effetto oggi vedere lo stesso Parello con Vassallo ed altri, farsi immortalare a Pern (in Russia) ed in altri luoghi, che brindano e sorridono gioiosamente in questi giorni in un viaggio del quale non sappiamo da chi sia stato organizzato (e non vogliamo saperlo, almeno noi) né da chi è stato supportato economicamente.
Ancora oggi i legali delle testate giornalistiche “tagliate” fuori, nonostante l’autorizzazione all’accesso agli atti, non hanno avuto risposte. Probabilmente gli stessi legali erano e sono ancora convinti che qualcuno interverrà su questa vicenda.
Tra gli organi preposti, oltre a quelli di controllo, non escludiamo assolutamente anche la deputazione regionale. Non fosse altro per dare risposte ai legali delle numerose testate giornalistiche che in occasione di quell’evento sono state tagliate fuori senza ancora che nessuno riesce a dare una risposta.
Gli onorevoli sono stati eletti anche per questo.
Intanto, a Parello e Vassallo l’augurio di una buona vacanza!
