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Il Consorzio Turistico “Valle dei Templi” esprime soddisfazione per la nomina dei neo assessori comunali legati agli eventi culturali, allo spettacolo, alla promozione e al turismo Francesco Picarella e Costantino Ciulla. “Agrigento – afferma il presidente Emanuele Farruggia –ha innumerevoli potenzialità  che potrebbero far rinascere questa terra. Un patrimonio  naturale, monumentale e artistico che attira ogni anno migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo. È necessario però, superata l’emergenza Covid, che si riparta con la programmazione di grandi eventi e promozione del territorio, puntando anche alla destagionalizzazione e al turismo congressuale. Il Consorzio, certo che la nuova amministrazione, guidata dal Sindaco Franco Miccichè, e i nuovi assessori svolgeranno con competenza, professionalità e serietà i loro compiti, augura alla nuova giunta un buon lavoro, rinnovando la disponibilità per una proficua collaborazione, anche con altri importanti Enti, quale il Parco Archeologico e Paesaggistico Valle dei Templi, nella persona del Direttore Roberto Sciarratta. Dal canto suo – sottolinea Farruggia – il Consorzio farà la parte che gli compete, sosterrà con serietà e convinzione la nuova amministrazione e quanti si spendono, con i fatti e le azioni, per fare crescere Agrigento e la sua economia e superare insieme questo momento di grande crisi aggravato dall’emergenza sanitaria”. Farruggia, inoltre,  a nome dell’intero Consorzio e del CDA esprime solidarietà a tutti i ristoratori e i lavoratori del comparto, fortemente penalizzati dal nuovo DPCM, che stabilisce la chiusura degli esercizi alle ore 18. “Siamo vicini a tutti gli imprenditori, ed in particolare i ristoratori, i  titolari di bar, pub  – conclude il presidente Farruggia– che stanno attraversando un momento difficile. Una crisi che penalizza fortemente una filiera fatta anche di collaboratori, fornitori e attività commerciali”.

L’attentatore tunisino di Nizza, Brahim Aoussaoui, 21 anni, dopo il suo arrivo a Lampedusa, lo scorso 20 settembre, era stato indagato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Si apprende dall’agenzia di stampa l’Adnkronos. Con lui vennero iscritti nel registro degli indagati anche gli altri connazionali arrivati quel giorno sull’isola delle Pelagie. Quel giorno arrivarono a Lampedusa una ventina di barconi con a bordo soprattutto tunisini, tra cui il terrorista.

L’attentatore è sbarcato a Lampedusa per poi essere trasferito a Bari lo scorso 9 ottobre. A Lampedusa era stato messo in quarantena dalle autorità italiane prima di essere soggetto all’obbligo di lasciare il territorio italiano e lasciato libero. Nella sua tasca è stato ritrovato un foglio della Croce Rossa Italiana. L’intelligence sta ricostruendo la catena degli eventi per capire come non sia stato rimpatriato.

Questo il quadro. Il fratello animale odierno, purtroppo, non è il primo caso che sbarca a Lampedusa per poi andare ad uccidere decine e decine di persone. La strage del Natale di Berlino del 2016 aveva sfornato anche un altro “fratello” che poi si rivelò l’attentato tedesco.

Ogni commento appare superfluo.

 

 

Continua imperterrita la scalata del Covid 19 in Sicilia. Oggi nell’Isola, si registrano 789 nuovi casi positivi nelle ultime 24 ore. Con questi nuovi numeri salgono complessivamente a 12745 gli attuali positivi.

Di questi 954 sono i ricoverati: 839 in regime ordinario e 115 in terapia intensiva con un incremento di quattro ricoveri. Sono 13 invece i nuovi decessi che portano il totale a 472. I guariti sono 219. I tamponi effettuati sono 7226. Ed ecco adesso i casi nei Comuni capoluogo:  Palermo 258, Catania 242, Messina 88, Trapani 53, Ragusa 68, Siracusa 39, Agrigento 1, Caltanissetta 30, Enna 10.

E’ morto nella notte nel reparto di Terapia intensiva dell’ospedale di Sciacca un uomo di 71 anni di Sambuca di Sicilia. Faceva parte del gruppo di persone provenienti dal focolaio Covid 19 di Sambuca di Sicilia, attualmente ancora zona rossa. Si tratta del quinto decesso per Sambuca a causa del coronavirus. Nelle scorse settimane erano deceduti altri 4 anziani ospiti della Rsa “Maria del Collegio”, poi evacuata. Nella struttura sanitaria di Sciacca sono al momento 14 le persone ricoverate per Covid 19 nell’unita’ di terapia intensiva e in un apposito reparto di degenza sub intensiva e ordinaria.

La scrivente Organizzazione Sindacale Cisl – Unione sindacale Comunale di Porto Empedocle, nella persona del proprio Responsabile cittadino Eduardo Sessa, in riferimento Vs. nota Prot. N. 57512 del 02/10/2020, con la quale si chiede al Comune di Porto Empedocle, la pubblicazione di una richiesta di concessione demaniale ai sensi dell’ art.36 C.D.N. – sul Comune di Porto Empedocle foglio 24 particelle 523 (porzione) per complessivi mq. 12.099,00 al fine di realizzare un’ impianto di recupero rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi, composti da materiali inorganici e organici, esprime le perplessità di una vasta platea di popolazione empedoclina riguardo la realizzazione di tale impianto.

Nel tempo, la città di Porto Empedocle, ha pagato un carissimo prezzo alla vocazione industriale adottatsa, in quanto sul territorio di questo Comune si sono viste nascere e morire varie attività produttive, che hanno lasciato sul territorio molte macerie.

Oltre la devastazione del territorio, dove in diverse aree permangono ancora ruderi e rovine di insediamenti industriali cessati, nel tempo si è registrato un’elevato numero di casi tumorali , specie quelle delle vie respiratorie, che molto hanno avuto a che fare con le emissioni nocive  atmosferiche provocate da tali impianti.

E’ chiaro che all’epoca si viveva il periodo del boom industriale, e le allora Amministrazioni hanno agevolato l’avvento di tali impianti, ignari che nel tempo si sarebbero poi manifestate tali tragedie.

Oggi siamo più attenti, siamo in possesso di elementi che portano ad esprimere delle valutazioni negative sulla realizzazione di impianti così impattanti sul territorio, in zona così vicinissima al centro abitato.

Non vogliamo essere catastrofici, ma non escludiamo la possibilità che tale impianto si riduca ad uno stoccaggio e trattamento di materiale pericoloso che metterebbe ancora ad altissimo rischio la salute del popolo Empedoclino.

Noi siamo assolutamente contrari alla realizzazione di tale impianto, che probabilmente sarà realizzato nel pieno rispetto di tutte le regole previste dal caso, ma non possiamo escludere che nel tempo tali regole vengano eluse.

Fatte tali premesse, con la presente si propone:

formale  opposizione

alla realizzazione dell’ impianto oggetto della richiesta da parte della Icolen S.r.l..

Tale posizione si rende necessaria alla tutela della salute dell’intera collettività empedoclina e abitanti dei vicini Comuni.

Chiediamo inoltre all’ attuale Amministrazione comunale, alla quale la presente viene inviata per conoscenza, quale sia la posizione che la stessa vuole prendere su tale delicata vicenda, e quali misure sono state adottate per avviare le dovute verifiche e controlli previsti in questi casi.

La UIL Provinciale dei Vigili del Fuoco con una nota inviata al Prefetto di Agrigento e alle varie cariche del Governo del dipartimento, denuncia il ritardo della consegna dei locali del distaccamento volontario dell’isola di LINOSA e della concessione di un terreno comunale per la realizzazione da parte del dipartimento dei vigili del fuoco per la costruzione della nuova caserma a LAMPEDUSA.

Il segretario Provinciale della UIL PA dei  Vigili del Fuoco di Agrigento  Antonio DI MALTA intervenuto sulla vicenda – dichiara – “ Vogliamo sgomberare il campo da qualsiasi strumentalizzazione di sorta messe in atto da alcuni individui e trattare, piuttosto, determinate tematiche solo ed esclusivamente  nell’interesse morale e civico di garantire un servizio efficiente e certo alla popolazione di questo territorio cosi come a chiunque amministri la cosa pubblica“ continua DI MALTA – “ non si riesce a comprendere se i ritardi per la consegna dei locali da adibire all’istituendo distaccamento volontario di LINOSA e la concessione del terreno comunale per la realizzazione della nuova caserma dei vigili del fuoco a LAMPEDUSA siano dovuti ad un atto di pregiudizio di amministratori  intendono favorire, chissà per quale motivo, la consegna della sede volontaria o il progetto di realizzazione della sede permanente” incalza il Segretario della UIL di Agrigento “ bene precisare che a proposito di LINOSA la precedente amministrazione comunale nel 2017 aveva individuato i locali e deliberato 250 mila euro a fronte di lavori da approntare per la consegna ai vigili del fuoco, dove sono finiti i soldi ? –  conclude DI MALTA – “ chiediamo a  sua eccellenza il PREFETTO un risolutivo impegno a garanzia dei cittadini di Lampedusa con la consapevolezza che il suo contributo  potra essere risolutivo in quanto un uomo di governo saprà sicuramente trovare il modo di ottenere il massimo dalle amministrazioni interessate per la risoluzione delle problematiche fin qui segnalate a beneficio dei cittadini e delle istituzioni”

L’imprenditore Nino Di Maggio, proprietario dell’imbarcazione denominata “ La Quarta Isola”, è stato assolto dall’accusa di avere provocato il pericolo di naufragio.

La “Quarta Isola” è un’imbarcazione autocostruita assai nota nelle Pelagie per avere ospitato anche rinomati personaggi della musica e dello spettacolo.

Il proprietario Nino di Maggio, titolare di un cantiere nautico e costruttore dell’imbarcazione, un quadrimarano su due livelli, era stato tratto in un giudizio con l’accusa di avere provocato, ad avviso della Guarda Costiera, il pericolo di naufragio per avere imbarcato nel corso di una serata danzante fuori porto circa 160 persone, rispetto alle 90 che l’imbarcazione era abilitata a trasportare.

I fatti risalgono all’estate 2016, e il processo ha preso le mosse da un’informativa a firma dell’allora Comandante della Capitaneria di Porto di Lampedusa, secondo la quale l’imprenditore avrebbe imbarcato circa 160 persone a bordo dell’imbarcazione in tal modo esponendoli al pericolo di naufragio.

Il difensore dell’imputato, Avv. Angelo Farruggia, ha sostenuto che non vi fosse prova della compresenza di 160 persone a bordo, poiché la Capitaneria si era limitata ad osservare da lontano l’imbarcazione, senza procedere alla identificazione dei soggetti presenti sulla stessa.

In ogni caso, ha sostenuto il difensore, le caratteristiche tecniche dell’imbarcazione, non verificate dalla Capitaneria, per dimensioni, forma e peso, erano tali che anche nell’ipotesi in cui fossero stati presenti 160 persone, anche per le ottime condizioni meteo, non poteva configurarsi alcun pericolo di naufragio.

La tesi sostenuta dalla difesa ha trovato piena conferma in una perizia tecnica disposta dal Tribunale,  affidata all’Ing. Guagenti.

Il Tribunale di Agrigento, in persona del Dott. Sciarrotta, quindi, accogliendo le istanze del difensore, ha assolto l’imprenditore perché il fatto non sussiste.

Un alunno positivo, alla media Balsamo di Castrofilippo. Tale circostanza costringe a tutto il personale, oltre che tutti gli alunni della scuola, a sottoporsi a tamponi per verificare se sussistono altri casi positivi.

Il sindaco di Castrofilippo, Franco Badalamenti, fino al 2 novembre ha chiuso tutti i plessi scolastici del piccolo Comune agrigentino affinchè nei locali vengano effettuati interventi di sanificazione, igienizzazione e disinfezione.

A Licata, il sindaco ha disposto la chiusura di tre istituti scolastici (fino a nuove disposizioni) in quanto un operatore della scuola e due alunni sono risultati positivi al coronavirus.

Si tratta dell’istituto Marconi, del Quasimodo e Dino Liotta.

La Polizia di Stato, a seguito di controlli predisposti presso gli esercizi pubblici, al fine di verificare il rispetto delle prescrizioni imposte dal Governo per contenere l’espandersi della pandemia, ha sanzionato il titolare di un bar nel centro storico di Niscemi per avere somministrato al banco oltre l’orario consentito, accertando, altresì, la mancanza di distanziamento tra gli clienti e tra i tavoli.

L’intervento dei poliziotti ha dunque scongiurato eventuali ulteriori assembramenti tra gli avventori; dal controllo è scaturita una sanzione amministrativa, che, potrebbe anche dare luogo alla sanzione accessoria della chiusura del locale fino ad un massimo di 5 giorni.