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Un’Azienda Ospedaliera siciliana, in applicazione della Legge Madia, ha avviato la procedura volta alla stabilizzazione di personale precario dell’area della dirigenza medica.

Da tale procedura risultava esclusa una giovane oculista in quanto priva dei requisiti previsti dalla normativa vigente.

In particolare, la dottoressa è stata esclusa non essendo titolare di un alcun rapporto di lavoro a tempo determinato alle dipendenze della pubblica amministrazione ma potendo, di contro, vantare solo degli incarichi di collaborazione coordinata e continuativa (c.d. Co.Co.Co.).

L’oculista, pertanto, ha impugnato gli atti della suddetta procedura di stabilizzazione, notificando il ricorso all’Azienda Ospedaliera e a dott. A.L.M., risultato vincitore della procedura.

Il dott. A.L.M., rappresentato e difeso dagli avv.ti Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, ha depositato apposita memoria, chiedendo la declaratoria di inammissibilità del ricorso e, in ogni caso, il rigetto dello stesso.

Nello specifico, gli avv.ti Rubino e Impiduglia hanno sostenuto come il ricorso fosse inammissibile per difetto di giurisdizione, chiarendo che le controversie relative alla stabilizzazione dei rapporti di lavoro precari alle dipendenze di un’amministrazione pubblica rientrano nella giurisdizione del Giudice Ordinario, non trattandosi di veri e propri concorsi ma di procedure caratterizzate da una mera attività di verifica – da parte della P.A. – del possesso dei requisiti previsti dalla normativa di riferimento.

A sostegno di tali assunti sono stati citati recenti precedenti del Consiglio di Stato e della Cassazione.

IL TAR Sicilia Palermo, Presidente dott. Calogero Ferlisi, Relatore dott. Sabastiano Zafarana, aderendo alle tesi degli avv.ti Rubino e Impiduglia ha dichiarato inammissibile il ricorso per difetto di giurisdizione.

Per effetto di tale sentenza, la procedura di stabilizzazione rimane efficace e l’Azienda Ospedaliera potrà procedere alle assunzioni in servizio.

E’ stato scarcerato Enzo Sanzo, arrestato il 4 marzo del 2019 nell’ambito dell’inchiesta nell’Agrigentino cosiddetta Kerkent. Dopo un anno e 4 mesi, al presunto affiliato al clan di Antonio Massimino è stata restituita la libertà. All’udienza del 9 luglio, il suo difensore ha sostenuto la tesi dell’errore investigativo e, dopo due ore e mezza di arringa, ha articolato l’istanza per la concessione degli arresti domiciliari. Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Palermo, dottor Pilato, ha ritenuto invece di liberare Enzo Sanzo imponendogli l’obbligo di firma. Sanzo è indagato di associazione a delinquere finalizzato allo spaccio di sostanze stupefacenti. L’indagine è stata condotta dagli uomini della Dia capitanati dal dottor Cilona.

Confasi Sicilia a fianco dei tanti precari siciliani della scuola. Il Presidente di Confasi, Davide Lercara, afferma: “E’ in atto da parte del Ministero dell’Istruzione la sostituzione sistematica dell’attuale classe docente non stabilizzata, che, invece di essere valorizzata per l’esperienza maturata e per i sacrifici fatti sul campo dalle tante migliaia di insegnanti precari, continua a non procedere in direzione della loro definitiva stabilizzazione. I nostri insegnanti non meritano il disprezzo da parte del Ministero, e pertanto Confasi agirà in ogni sede per tutelare e difendere il posto di lavoro di chi ha fornito la propria professionalità al servizio dei nostri figli durante gli ultimi 20 anni.”

Giudizio abbreviato per i due imputati favaresi accusati di avere tentato di uccidere a colpi di pistola un ristoratore empedoclino in Belgio. La strategia processuale, all’udienza preliminare di questa mattina, è stata formalizzata dai difensori, gli avvocati Salvatore Cusumano e Calogero Lo Giudice. Il 19 ottobre è in programma la requisitoria del pubblico ministero Alessandra Russo, il 23 novembre toccherà alla difesa, tutto dinanzi la Gup del Tribunale di Agrigento Luisa Turco. La vicenda scaturisce dalle rivelazioni del trentaquattrenne favarese Mario Rizzo, aspirante collaboratore di giustizia per qualche mese prima che venisse bocciata, per la scarsa consistenza delle sue rivelazioni, l’ipotesi dell’inserimento nel programma di protezione.
“Mi sono inventato tutto – ha detto in un secondo momento -, a partire dalle accuse contro mio cognato Gerlando Russotto”. Entrambi sono finiti a processo, per l’accusa di tentato omicidio perchè il pm non crede alla ritrattazione di Rizzo. L’agguato al ristoratore Saverio Sacco, di Porto Empedocle, è avvenuto il 28 aprile del 2017 a Grace Hollogne, in Belgio, dove gli indagati e la vittima (parte civile con l’assistenza dell’avvocato Salvatore Collura) in quel periodo vivevano. Rizzo aveva detto di avere sparato a Saverio Sacco insieme al cognato (arrestato nell’agosto del 2018 su sua “soffiata” dopo il ritrovamento di alcune armi in un sottotetto del suo condominio) e all’empedoclino Salvatore Prestia, cognato di Fabrizio Messina, fratello del boss Gerlandino Messina. Prestia è sotto processo in Belgio.

In relazione alle affermazioni attribuite ad alcuni rappresentanti istituzionali circa una presunta insufficienza nei collegamenti aerei, in particolare verso gli aeroporti minori, Alitalia rende noto che l’impatto sul trasporto aereo generato dalla pandemia Covid-19 è ancora rilevantissimo, come previsto anche nel corrente mese di luglio, dove la diminuzione del numero dei passeggeri si attesterà sul -71%, con una minore offerta di posti del -67% rispetto allo stesso mese del 2019. Nonostante questo arretramento della domanda senza precedenti, per il mese di agosto Alitalia ha programmato un ragguardevole incremento delle operazioni rispetto ai due mesi precedenti, contenendo la riduzione dei servizi aerei al -58% rispetto ad agosto 2019.

Alitalia conferma inoltre che per la ripresa dei collegamenti su aeroporti regionali è indispensabile che la Compagnia possa accedere alle stesse condizioni economiche garantite ai vettori stranieri. Alitalia ha trasmesso ai propri organi di controllo evidenze circa la discriminazione economica con la quale viene assistita, circostanza presente nella maggioranza degli aeroporti italiani ed incompatibile con gli interventi di efficientamento in atto. Come è ovvio il rilancio di Alitalia richiede infatti di porre fine in numerosi aeroporti all’asimmetria competitiva esistente con le compagnie straniere che a costi molto inferiori ricevono un servizio del tutto analogo.

Ad Agrigento, mercoledì  22 luglio alle ore 11.00 nel giardino del Ristorante Il MOLO a San Leone, il candidato sindaco di Agrigento alle prossime elezioni Amministrative del 4 e 5 ottobre presenterà alla città la propria candidatura.

“Si tratta – afferma Zambuto – di una proposta di governo della città di Agrigento, frutto della mia esperienza già maturata come sindaco, della tanta passione che ho sempre profuso nel mio impegno di amministratore e del desiderio di spendermi ancora, senza alcuna riserva, a favore dei miei concittadini”.

Il tutto è avvenuto ieri pomeriggio dopo che in mattinata si era diffusa la notizia che Fratelli d’Italia, per ordini supremi, non appoggiava più (dopo averlo inseguito per tanti lunghi mesi) l’ex candidato del Centrosinistra.

Chi siederà accanto a Marco Zambuto, attualmente, non viene comunicato ma secondo le teste presenti ieri nel summit dovrebbero figurare Forza Italia, Udc e Diventerà Bellissima.

A dettarlo il leader del partito della Meloni nonchè dirigente nazionale di Fratelli d’Italia Lillo Pisano, deciso e autorevole. Con ogni probabilità lo stesso Pisano dovrà riportare la calma all’interno di Fratelli d’Italia dove qualcuno che si professa segretario provinciale, tal La Felice, non vuol sentir parlare di abbandonare l’appoggio all’ex sindaco agrigentino Marco Zambuto.

Un sogno, questo, che La Felice accarezza da tanto tempo e che non ne ha mai fatto mai un mistero, tanto che l’8 settembre scorso, spacciandosi questa volta per coordinatore cittadino, aveva dichiarato tra mille contraddizioni: “Fratelli d’Italia alle prossime amministrative ad Agrigento presenterà una propria lista con persone che non hanno militato in altri partiti, perchè il partito della Meloni deve rimettere in piedi gli ideali al centro del dibattito; no, quindi, a trasformismi e cambi di casacca”.

Senza nulla togliere a Marco Zambuto, persona perbene sicuramente, ma La Felice dovrebbe sapere che Zambuto di casacche ne ha già cambiate abbastanza.

Lo stesso La Falice, in quel contesto, continuava con le sue farneticazioni (politiche): “Fratelli d’Italia chiude la porte a Firetto, sindaco uscente, mentre valuta la proposta di Marco Zambuto, al momento (a settembre, ndr) l’unica a non essere vincolata da veti.”

Anche in questo caso, ovviamente, le parole di La Felice sono in perfetto contrasto con la linea del suo stesso partito, il quale, di veti su Zambuto, ne ha messi parecchi.

Davvero un “attento osservatore” della politica…

Nuove iniziative di contrasto al disagio socio-economico  restituiranno anche decoro e pulizia a molti quartieri e nelle scuole. È stata finanziata la seconda tornata di cantieri di servizio per 381 mila euro. Impiegheranno 149 persone, selezionate tra quanti avevano già presentato istanza entro il 15 novembre 2019. Questi nuovi cantieri di servizio sono stati finanziati dalla Regione siciliana con le economie realizzate a seguito del primo bando, perché molti Comuni non sono riusciti a spendere le somme. Tali economie sono state riassegnate ai Comuni “virtuosi”, cioè quelli che, invece, hanno realizzato correttamente il progetto, spendendo quanto assegnato. Questi Comuni sono appena cinquanta, solo due i capoluoghi: Catania ed Agrigento. Premiato, dunque, l’impegno dell’Amministrazione e degli Uffici preposti, che hanno dato prova di efficienza e di capacità. Saranno lavori di pulitura delle caditoie e cunette stradali nonché di scerbamento dei cigli stradali di competenza comunale nel centro urbano e nelle periferie. È prevista la pulizia mediante spazzamento manuale dei marciapiedi e dei bordi stradali del centro storico e dei quartieri, la scerbatura manuale di piccole parti erbose e la rimozione di foglie e rifiuti vari, la raccolta e il conferimento. Queste le aree periferiche interessate: Fontanelle, Villaseta, Monserrato, Villaggio Mosè, Cannatello, Zingarello, San Leone, Villaggio Peruzzo, Giardina Gallotti, Montaperto e tutte le altre zone periferiche del Comune di Agrigento. Previsto anche un servizio di supporto dell’attività uscierile e di anticamera degli uffici comunali che sarà svolto da 9 soggetti portatori di handicap. Altre persone si occuperanno di piccole riparazioni, custodia e manutenzione del patrimonio comunale e delle isole ecologiche: Istituti scolastici, Biblioteche, parchi, spazi esterni aree di valore artistico e culturale e aree esterne alle scuole. Prevista anche la manutenzione del verde pubblico nelle ville comunali e interventi di decoro urbano in città e nelle periferie. Per la prima tornata di cantieri di servizi erano stati impiegati altri 381 mila euro. Tra buoni spesa, bonus energia e bonus idrico, tirocini formativi e borse lavoro, turni di servizio civico, aiuti alle ragazze madri, in meno di cinque anni sono stati spesi circa due milioni di euro a favore delle famiglie in difficoltà economica. “Sono somme non del Comune, ma è stato comunque un risultato poter lavorare e progettare per riuscire a movimentare e distribuire in cinque anni più di 2.000.000 di euro a favore di famiglie con difficoltà economiche. Abbiamo fatto tanto – afferma il sindaco Lillo Firetto –  malgrado le scarse risorse e nonostante i vincoli di bilancio. Abbiamo sfruttato bene tutte le opportunità possibili per il contrasto al disagio e alla povertà e siamo riusciti contemporaneamente a garantire servizi per i quali non disponevamo di somme a sufficienza. Siamo riusciti a fare squadra per garantire risposte a chi ha più bisogno”.

Il sindaco di Lampedusa, Totò Martello, è intervenuto a seguito della visita della ministro degli Interni, Luciana Lamorgese, ed ha affermato: “Con la presenza della ministro degli Interni, Luciana Lamorgese, il governo ha fatto sentire una delle sue voci più autorevoli a Lampedusa. Con il capo del Viminale abbiamo discusso delle regole di accoglienza e di gestione dell’hotspot e dei trasferimenti, del trattamento delle imbarcazioni che arrivano in porto e anche di quelle affondate nei nostri mari che intralciano e danneggiano l’attività delle marinerie. Il ministro si è impegnata ad attivare un tavolo di confronto con altri ministeri per portare avanti un’azione coordinata che possa affrontare altri aspetti: dalla dichiarazione dello stato di emergenza per l’isola agli interventi legati alla crisi Coronavirus, fino allo sconfinamento nelle nostre acque territoriali di pescherecci nordafricani. Abbiamo avviato un dialogo diretto ed importante a 360 gradi e ringrazio il ministro Lamorgese per il suo impegno e per quanto il governo potrà fare di concreto per la nostra Lampedusa”.

“Minare la libertà di stampa, un sacrosanto diritto sancito anche dalla nostra Costituzione è un attentato non solo alle regole democratiche, ma anche all’informazione, quando punta la lente su verità scomode che a certuni danno fastidio. Per tale motivo esprimo la mia totale solidarietà per quanto è accaduto alla redazione di Telegela. Il mio augurio è di continuare a fare il proprio lavoro, con determinazione, non lasciandosi intimidire, anzi continuando con ancora più caparbietà per garantire la pluralità di voci”. Lo afferma il deputato regionale di Forza Italia, on. Michele Mancuso, a seguito del grave attacco intimidatorio ai danni di Telegela.

I carabinieri della Compagnia di Licata e i poliziotti della Squadra Mobile di Agrigento hanno eseguito una ordinanza cautelare a carico di 9 indagati emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto, su richiesta del Procuratore Capo Luigi Patronaggio e della Sostituto Procuratore, Alessandra Russo. L’ordinanza interessa due omicidi: Enrico Rallo, ucciso a Palma di Montechiaro il 9 novembre del 2015, e Salvatore Azzarello, ucciso a Palma di Montechiaro il 18 settembre del 2017. Secondo gli indaganti si tratta di due omicidi attribuibili a due gruppi familiari contrapposti, strutturati in due organizzazioni criminali distinte con disponibilità di armi e
munizioni.

Le indagini, particolarmente complesse, si sono avvalse dell’uso di mezzi tecnici e della particolare conoscenza del territorio da parte della polizia giudiziaria. L’ ordinanza cautelare ha permesso inoltre di disarticolare due clan familiari dediti a reati contro la persona e il patrimonio.