di Mario Gaziano
“Profondo rosso” è il terrificante film di Dario Argento del 1975.
Ci ha fatto tremare.
Con l’assassino/assassina impiccata nella grata dell’ascensore, mentre sopravanza la tambureggiante musica dei Goblin: assordante e inchiodante.
I colori, in fondo, hanno segnato le varie fasi della nostra esistenza.
Intanto “l’arcobaleno multicolore” che nella nostra infanzia e nella variopinta adolescenza esaltava i nostri colorati sogni; di speranza, di felicità, di amicizie, di amori futuri, possibili e impossibili, e di successi piccoli e grandi .
Non sempre, poi, è stato così.
Ma erano i sogni della nostra prima giovane età.
Poi irrompono i colori della realtà, della maturità, della riflessione critica: “Il rosso e il nero” di Stendhal, “Nero su Nero” di Sciascia, “Il garofano rosso” di Elio Vittorini .
Colori per riflettere su sentimenti, su contraddizioni esistenziali, su istanze politiche che hanno trasformato le diverse fasi delle nostra vita sociale.
Oggi i “colori” hanno assunto altro valore, sono diventati dimensioni di preoccupazioni, di timori, di depressioni.
I colori del Covid.
Rosso: per sprofondare nella crisi personale e collettiva (ancor più se sei intrappolato dal virus).
Arancione: per una permanente preoccupazione, nella speranza di s/calare il colore, come scali –furbo e attento- nel ramino.
Giallo: un pò più rasserenante, con cautela, senza assembramenti, senza viaggi e incontri comunitari: neppure in chiesa, per pregare e ricorrere ai nostri santi protettori.
Niente di niente.
Nemmeno nella Santa notte del Natale, nella Santa Messa della mezzanotte.
Niente!
Siamo disorientati da questa gamma di colori, che certo non possiamo scegliere , come quando scegliamo nella mazzetta di campionatura i colori delle tende di casa o dei salotti buoni. O ancora i colori delle carte per le pareti, da ringiovanire.
Per una vita positiva ,di programmazione familiare, di voglia di incontri.
Con i colori oggi ,no!
Solo uno stato di attesa, di incertezze, di dubbi progressivi ,con lo sguardo fisso all’arrivo finalmente dei “vaccini salvamondo”.
Chissà di che colore sono?
Meglio bianchi o incolori: per non avere più dubbi e incertezze.
Per tornare a fantasticare e a viaggiare con la fantasia ,liberi ancora di affidarci agli entusiasmanti colori della prima giovinezza, ai colori di avventure, di amori, di passioni: ai colori di Verne ( delle Le Indie nere) e di Salgàri e dei suoi Corsari: Il Corsaro Nero, il Corsaro Rosso, Il Corsaro Verde.
Il trionfo della fantasia sulle carte, senza viaggi stancanti e sudati.
Tornare –finalmente e con gioia- all’avventura libera dei pensieri, che possano volare e ritrovare i bei colori di un nostro arcobaleno personale: il blu, il violetto, l’indaco e il viola…colori purtroppo lontani dalla nostra sfortunata contemporaneità.