Gli uomini della Polizia di Stato, nella giornata di ieri, denunciavano in stato di libertà una donna T.G. nata a Caltanissetta, classe ’89 poiché ritenuta responsabile del furto aggravato di una autovettura. La denuncia di furto era stata sporta ai Carabinieri della Stazione di Canicattì, dalla proprietaria del mezzo lo scorso 25.07.2020.
Gli uomini della Polizia Scientifica del Commissariato di Canicattì capitanato dal dott. Cesare Castelli, nei giorni scorsi, a seguito del rinvenimento della vettura Fiat 600 nelle campagne di Canicattì, effettuavano accertamenti tecnici sul veicolo, rilevando delle impronte latenti lasciate sul vetro del finestrino, che maldestramente era stato, prima rimosso mediante il taglio della guarnizione e successivamente ricollocato con il nastro adesivo.Accurati rilevi di comparazione tra le impronte rilevate e quelle contenute nell’A.P.F.I.S., consentivano l’identificazione dell’autrice del furto. Già gravata da diversi precedenti di Polizia e penali per furto, rapina ed altro.
Con la presente il sottoscritto Angelo Vaccarello Consigliere Comunale di Agrigento del gruppo consiliare Uniti per la Città pone alcune domande a FIRETTO a seguito della frenetica attività elettorale del Sindaco coincidente con l’inizio di tanti cantieri che sembravano essere nascosti nei cassetti di Palazzo dei Giganti. Dice:
“Sono piacevolmente colpito che l’amministrazione si stia attivando solo adesso alle porte della tornata elettorale del 4 e 5 ottobre prossimo, nello stesso tempo sono preoccupato perché per assurdo l’inizio dei lavori di alcune opere potrebbero compromettere l’attuale debole tessuto economico di alcune attività commerciali, un esempio su tutti : via Cesare Battisti dove l’inizio delle opere di nuova urbanizzazione metterebbe in ginocchio le piccole economie dei commercianti presenti sul posto, già costretti a patire i gravi disagi legati al COVID, che hanno letteralmente indebolito le attività commerciali ed artigianali. “
Vaccarello continua “ Sindaco ….. non farti prendere dal tuo protagonismo civico di facciata in campagna elettorale e valuta attentamente anche l’eventuale rinvio dell’inizio dei lavori di quelle arterie dove insistono numerose attività commerciali, evitando così che eventuali cantieri aperti e limitazioni al transito indeboliscano ulteriormente le economie delle famiglie agrigentine interessate “
“Nell’ottica della riqualificazione dei rapporti fra cittadini e istituzioni bisogna mettere in campo strumenti e iniziative per favorire forme di partecipazione civica.
Il nostro ordinamento giuridico, nonché costituzionale, riconosce ai cittadini tutta una serie di diritti fondamentali, tra cui il diritto di partecipare all’attività della pubblica amministrazione locale attraverso varie forme.
La partecipazione al procedimento è espressione dei principi costituzionali di buon andamento e di imparzialità dell’azione amministrativa e implica che l’amministrazione compia le proprie valutazioni previo confronto con i soggetti coinvolti. E io credo molto nella compartecipazione all’attivita’ amministrativa.
Per tale motivo uno dei primi atti della mia amministrazione sarà la proposta dell’istituzione della Consulta del commercio e delle attività produttive.
Scopo della consulta sarà quello di valorizzare il ruolo delle organizzazioni imprenditoriale, dell’artigianato, del commercio e dell’agricoltura che possano mettere a disposizione la loro professionalità per favorire i processi e le trasformazione dei settori produttivi principali del sistema economico cittadino.
Una consulta operativa grazie anche al coinvolgimento del Consiglio Comunale che dovrà predisporre un regolamento per il suo migliore funzionamento”.
Lo dichiara il candidato sindaco Franco Miccichè.
E’ stato trasferito in elisoccorso al presidio ospedaliero “Villa Sofia” di Palermo il motociclista cinquantunenne di Agrigento, F.R., investito da un Suv, il cui conducente dopo l’urto, invece, di fermarsi e prestare soccorso, ha preferito fuggire via. Ma fuga del pirata della strada è durata poco.
I poliziotti del Commissariato “Frontiera” di Porto Empedocle, coordinati dalla Procura della Repubblica di Agrigento, dopo alcune indagini, sono riusciti a identificarlo. Si tratta di un cinquantenne empedoclino, arrestato e posto ai domiciliari, con l’accusa di omissione di soccorso e lesioni personali gravi.
L’incidente stradale si è verificato nella serata di domenica, lungo la strada che porta ai lidi di Porto Empedocle. Il 51enne si trovava in sella alla sua motocicletta, una Mv Augusta, quando, dopo aver sbattuto con un Suv, è pesantemente finito sull’asfalto. Il conducente dell’altro veicolo, anziché fermarsi, è scappato.
Sul posto, scattati i soccorsi, si è portata un’ambulanza del 118, che ha trasferito il motociclista all’ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento. Qui i medici valutate i gravi traumi riportati (frattura di due vertebre e lesione ad un polmone) hanno disposto l’immediato trasferimento nella struttura sanitaria palermitana. La prognosi resta riservata.
Stanno per arrivare a Porto Empedocle e non più a Pozzallo come appreso stamani, i 217 migranti trasferiti dall’hotspot di Lampedusa. Sono a bordo del pattugliatore Dattilo della Guardia Costiera che sta per giungere in porto.
Rimarranno a bordo della nave militare almeno fino a tutto oggi in attesa di trovare le collocazioni idonee.
Speravano di passare inosservati ed invece sono stati beccati dai Carabinieri.
Due migranti sono saliti sulla nave Lampedusa clandestinamente per sperare di arrivare a Porto Empedocle come i passeggeri normali. Nascosti probabilmente sotto i teloni di un camion i due sono stati visti successivamente a bordo e bloccati dai Carabinieri che adesso li stanno piantonando.
I due migranti dovranno sottoporsi subito al tampone, ma dovrebbero essere negativi in quanto i positivi sono posti in isolamento all’hotspot di Lampedusa.
“Carissimi, da domani prenderà il via formalmente l’anno scolastico.
Quello che stiamo per vivere è un inizio davvero particolare: tutti Voi, Docenti, Dirigenti, Personale ATA, siete ben consapevoli del fatto che stiamo per scrivere, insieme, un capitolo nuovo e determinante nella storia della nostra scuola. Siate innanzitutto fieri del lavoro fin qui svolto. Veniamo da mesi difficili in cui, come comunità scolastica, abbiamo dovuto reagire ad una pandemia che ha colto il mondo di sorpresa, travolgendolo. Abbiamo affrontato un evento inatteso e davvero doloroso per noi che viviamo del contatto con gli studenti: la sospensione delle attività didattiche in presenza.
La didattica a distanza, nonostante le difficoltà, ha tenuto vivo il legame con le nostre ragazze e con i nostri ragazzi. Insieme poi, a giugno, abbiamo riaperto i nostri Istituti, per la prima volta, per lo svolgimento degli Esami di Stato delle scuole secondarie di secondo grado. In molti avevano messo in dubbio la nostra capacità di organizzarli in presenza, allarmando su possibili fughe di commissari e presidenti di commissione. In pochi hanno poi voluto raccontare con quale spirito di servizio la scuola tutta abbia gestito senza alcuna criticità una prova che resterà nella storia e nel cuore di studentesse e studenti. Anche di questo non posso che ringraziarvi uno per uno.
A breve le scuole riapriranno le porte a tutti. Prima con i percorsi di recupero degli apprendimenti, che andranno avanti anche durante l’anno per garantire a ciascuno studente la preparazione di cui ha bisogno, poi con le lezioni vere e proprie. Ci troveremo a convivere con regole di sicurezza da rispettare e con una maggiore attenzione agli aspetti sanitari. Non era mai successo prima. So che c’è preoccupazione, è comprensibile. Ci darà sostegno la garanzia del gran lavoro fatto. Lo dico senza alcun trionfalismo, ma con soddisfazione: dati alla mano, nessuno in Europa si è impegnato così tanto nei mesi estivi per preparare la scuola a questa nuova stagione.
Già a giugno è stato varato il Piano per la ripartenza di settembre, preparato insieme ai tanti attori del sistema scolastico e istituzionale. Da allora non ci siamo mai fermati. Abbiamo collaborato con le autorità sanitarie per avere regole condivise. E se queste si sono evolute nel corso dell’estate è perché il quadro di una pandemia non è una fotografia, non è statico, e al mutare delle condizioni la politica può e deve prendere nuove decisioni. Lo abbiamo fatto.
Oggi abbiamo regole chiare, tra le più rigorose in Europa. Abbiamo stanziato risorse per l’edilizia leggera – so che in molte delle vostre scuole proprio in questi giorni si stanno completando gli interventi – risorse per i dispositivi di protezione, per predisporre quella logistica che consentirà di evitare assembramenti proteggendo la salute di tutti, per acquistare dispositivi digitali, connettività, libri e kit didattici per i meno abbienti. Daremo alle scuole 2,4 milioni di banchi nuovi monoposto. Uno strumento per distanziare i ragazzi, per la sicurezza, ma anche un investimento sul futuro: lo Stato non era mai intervenuto così massicciamente sugli arredi. Abbiamo letto di tutto su questi banchi. Il dibattito è stato a tratti surreale, lasciatemelo dire.
Ma chi insegna, dirige una scuola o ci lavora, come voi, sa che queste dotazioni saranno importantissime per i nostri studenti, non solo per la loro sicurezza oggi, ma anche per offrire la possibilità di rinnovare la didattica domani. In questi giorni, poi, il Commissario straordinario sta consegnando gel e mascherine nelle scuole. Fornirà tutto lo Stato. Nonostante l’emergenza abbiamo digitalizzato e accelerato le procedure di assunzione, quelle per l’assegnazione delle supplenze, una novità che modernizza il sistema. Svolgeremo a breve concorsi per 78 mila posti che rafforzeranno il nostro organico, fra cui quelli per le secondarie, molto attesi data la carenza di insegnanti. Avrei voluto farli prima, è noto. Ma li faremo presto e credo che una volta per tutte il Paese debba ragionare su un modello stabile di reclutamento. Ai nostri studenti servono certezze, e le certezze si costruiscono a partire dai loro insegnanti. E lo faremo a cominciare dal sostegno, vera emergenza su cui, con il Ministro dell’Università e della Ricerca, abbiamo impresso una prima accelerazione aumentando il numero dei posti per le specializzazioni.
In queste settimane abbiamo assistito ad un fiorire di commenti e ad un ampio dibattito sulla riapertura delle scuole. Il che per certi versi è un bene: mai la scuola aveva avuto tanta attenzione negli ultimi anni. Il Paese ne ha riscoperto l’importanza. Le famiglie hanno compreso quanti sforzi occorrano agli insegnanti nel difficile compito di educare e formare i loro figli. Eppure, il dibattito ha schiacciato la questione scolastica troppo spesso sul lato sanitario, dimenticando il vero obiettivo della riapertura: i bisogni educativi dei nostri studenti, a cui tutti noi ci siamo dedicati come personale della scuola. E attorno a questa nuova attenzione per il sistema scolastico sono emerse narrazioni spesso semplificate, alcune volte allarmistiche, quasi sempre ingiuste sul personale scolastico. In questi mesi avete lavorato tantissimo: ci avete messo il cuore e l’anima.
Nonostante quello che qualcuno può dire, non vi siete mai fermati, anzi, avete iniziato a correre ancora più forte, per garantire la continuità didattica e per non perdere il contatto con i vostri studenti. Voglio ringraziarvi uno ad uno per gli sforzi fatti e per quelli che farete e dirvi che, come Ministra, io farò altrettanto e difenderò sempre il lavoro di chi opera nella scuola, perché ne conosco le responsabilità e le difficoltà. Respingeremo sempre con forza le insinuazioni che mirano a gettare discredito sulle istituzioni scolastiche e soprattutto su chi ci lavora. Come quelle che danno già per certa una fuga ipotetica di insegnanti dalle classi. O le narrazioni secondo cui non ci saranno corsi di recupero perché i docenti si rifiutano di farli. Traduzioni semplicistiche che rischiano di fare danno al sistema. Dimostriamo ancora una volta che il corpo dei docenti è sano. Composto da insegnanti che ci credono. Che amano il proprio lavoro e lo svolgono con professionalità e impegno. Lavoriamo tutti insieme e riconsegniamo le scuole ai nostri studenti: il Paese ce ne sarà riconoscente.
Abbiamo una responsabilità storica grande. Sarà un anno duro. Ma anche l’inizio di un percorso diverso. Avremo le risorse dall’Europa con cui costruire la scuola di domani, a partire dagli insegnamenti di questi mesi. Abbiamo le idee e il coraggio per realizzarle. C’è una battaglia da portare avanti su tutte: quella per eliminare le classi sovraffollate, le cosiddette classi pollaio. Abbiamo cominciato a intervenire sul provvedimento che ha dato loro origine: il Decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 81. Già oggi possiamo derogarvi, per l’emergenza, abbassando il numero di alunni per classe. Porteremo avanti questo percorso. Così come dobbiamo immaginare e realizzare un Piano pluriennale di investimenti sull’edilizia scolastica, grazie all’impiego delle risorse provenienti dal cd. “Recovery Fund”.
Abbiamo un obiettivo preciso, da raggiungere in tempi certi: dotare il nostro Paese di scuole migliori, più sicure e funzionali alle esigenze di studentesse e studenti. E lavoreremo su innovazione didattica e formazione di tutto il personale scolastico, senza dimenticare la lotta ad ogni forma di povertà educativa e il contrasto alla dispersione scolastica. Per una scuola al passo con i tempi, nella quale nessuno resti indietro e che possa davvero offrire il meglio ai nostri ragazzi e alle nostre ragazze, che li metta al primo posto, che sia per loro una casa in cui crescere, formarsi, diventare cittadini consapevoli.
Il primo giorno di scuola porterà con sé grandi emozioni. Anche in chi vi scrive. Ai nostri ragazzi e alle loro famiglie trasmettiamo serenità. Aiutiamoli a conoscere al meglio e rispettare le regole sanitarie, spieghiamo agli studenti e alle studentesse che la scuola ce l’ha fatta e non vedeva l’ora di accoglierli di nuovo. Perché tutti noi siamo a scuola per loro. E tutti noi non vediamo l’ora di guardarli finalmente negli occhi e dire “Bentornate e Bentornati”.
Lucia Azzolina
Il sindaco Lillo Firetto ha incontrato nel pomeriggio di oggi la neo presidente dell’Akragas, Sonia Giordano per fare il punto sul futuro della squadra di calcio della Città dei Templi. La presidente ha voluto esternare al sindaco l’amore che nutre verso la città: un amore che l’ha portata, dalla Lombardia, regione in cui vive ed opera, ad investire ad Agrigento.
Sonia Giordano che vanta varie amicizie in comune con il sindaco Firetto, era accompagnata da Ciccio Nobile noto sostenitore del Gigante e componente dell’entourage. Nel corso dell’incontro la presidente Giordano ha anche spiegato come la rinascita della locale squadra di calcio rappresenti la rinascita dell’intera città.