Redazione Ag, Autore presso Sicilia 24h - Pagina 1198 di 2799
Home / Articoli pubblicati daRedazione Ag (Pagina 1198)

La Corte d’Appello di Palermo ha confermato in toto la sentenza emessa ad Agrigento, al palazzo di giustizia, il 22 novembre del 2018, quando la sezione penale del Tribunale presieduta da Luisa Turco, nell’ambito dell’inchiesta antimafia a Camastra cosiddetta “Vultur”, ha inflitto 17 anni e 6 mesi di carcere al presunto capomafia del paese, Rosario Meli, 70 anni, e poi 14 anni e 6 mesi al figlio, Vincenzo Meli, 48 anni, e 13 anni e 6 mesi a Calogero Piombo, 67 anni, di Camastra, tabaccaio. E poi al boss di Canicattì Vincenzo Di Caro, 72 anni, sono stati inflitti 22 anni che assorbono comprendendoli i precedenti 14 anni subiti al processo “Alta Mafia”. Il Tribunale ha inoltre confiscato l’agenzia di onoranze funebri che sarebbe stata gestita con metodi mafiosi dalla famiglia Meli.

Ad Agrigento, al palazzo di giustizia, il giudice per le udienze preliminari, Stefano Zammuto, a conclusione del giudizio abbreviato, ha condannato Filippo Napoli, 57 anni, di Agrigento, funzionario della Provincia, ad 8 mesi di reclusione per tentativo di induzione indebita a dare o promettere utilità. Napoli avrebbe minacciato una coppia di coniugi di Licata ad attivare le procedure di revoca dei loro passi carrabili se non avessero ritirato un’istanza di annullamento di un’asta pubblica. Sono stati i due coniugi a rivolgersi alla Procura per segnalare le pressioni indebite.

La Corte d’Appello di Palermo ha confermato la sentenza emessa dal Tribunale di Agrigento in abbreviato l’8 gennaio del 2016 che ha assolto, “perché il fatto non sussiste”, cinque tra funzionari e dirigenti dell’ex Asi di Agrigento imputati nell’ambito dell’inchiesta cosiddetta “La grande abbuffata”. I giudici d’Appello hanno riconosciuto e confermato che alcune promozioni dirigenziali nell’ex consorzio Asi sono state legittime così come la determina con cui decisero di aumentare i loro compensi. Nessuna irregolarità anche per le spese di acquisto di beni di rappresentanza, l’affidamento di appalti e le spese delle missioni. Gli assolti sono l’ex presidente del consorzio Asi Stefano Catuara, Maurizio Bonomo, Eugenio Esposto, Filippo Siracusa, tutti componenti del consiglio direttivo, e Salvatore Callari, dirigente del consorzio. Le ipotesi di reato contestate sono state, a vario titolo, l’abuso di ufficio, la truffa e il peculato.

In Sicilia toccano quota mille i nuovi positivi nelle ultime 24 ore, esattamente 999. 28 i decessi che fanno salire a 1923 il numero dei morti. Con i nuovi casi sono 36.410 gli attuali positivi, con un decremento di 559 casi rispetto a ieri. Di questi 1.477 sono i ricoverati: 1.280 pazienti in regime ordinario e 197 in terapia intensiva. In isolamento domiciliare ci sono 34.933 persone. I guariti sono 1.530.

Ed ecco adesso la situazione nei capoluoghi di provincia: Catania 450 casi, Palermo 274, Messina 118, Ragusa 18, Trapani 25, Siracusa 53, Agrigento 18, Caltanissetta 21, Enna 22.

Come richiesto dalla Procura Generale, la Cassazione ha confermato l’assoluzione dell’ex ministro Calogero Mannino, difeso da Grazia Volo, nel processo stralcio sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia. I giudici della Sesta sezione penale hanno dichiarato inammissibile il ricorso proposto dalla Procura Generale di Palermo contro il proscioglimento di Mannino emesso dalla Corte di Appello di Palermo il 22 luglio 2019. L’ex ministro è stato imputato di minaccia a Corpo politico dello Stato. Anche in primo grado l’ex politico democristiano è stato assolto.

Con 8 carroattrezzi sono state prelevate ben 13 autovetture che sono state trasportate nei centri di raccolta autorizzati per la demolizione e la radiazione. E’ stato ristabilito – ad opera della polizia – decoro e vivibilità nel quartiere di via Palma: agglomerato popolare conosciuto anche come “Bronx”. A disporre il maxi servizio di controllo straordinario è stato il questore di Agrigento

Il rione – dove si sono succedute ripetute operazioni di polizia che hanno condotto, nel corso dell’ultimo decennio, all’arresto di soggetti riconducibili alla criminalità locale e al rinvenimento di armi e sostanze stupefacenti – da tempo era divenuto un vero e proprio cimitero di autovetture. Un grande sversatoio di carcasse di veicoli e di autovetture, gravati – ha ricostruito la Questura – dai vincoli giuridici dei sequestri amministrativi e penali, le quali anziché essere preservate in luoghi idonei alla custodia venivano abbandonate sulla pubblica via, ingombrando e imbrattando la pubblica strada e attraverso la sedimentazione di oli e combustibili fuoriusciti nel corso del tempo.  “

Nel corso dell’attività di polizia, il personale del commissariato di Licata assieme agli equipaggi del reparto Prevenzione Crimine Sicilia Occidentale di Palermo e della sezione polizia Stradale di Agrigento, hanno avviato l’operazione di recupero e bonifica del quartiere popolare, restituendo – finché durerà – spazi per la sosta regolare dei veicoli.

 

Come già pubblicato lunedì scorso, l’Ati, l’Assemblea territoriale idrica agrigentina, che comprende tutti i sindaci della provincia, con la delibera 3 del 2020 ha adottato nuove tariffe idriche in aumento rispetto alle tariffe praticate finora dall’ex Girgenti Acque. Bene, complimenti ai signori sindaci. Pertanto l’ex Girgenti Acque ha inviato ai cittadini una bolletta maggiorata a conguaglio a decorrere dal primo gennaio 2018. In proposito interviene il deputato regionale, Carmelo Pullara, che afferma: “E’ chiaro che tutto questo grava sulle tasche dei cittadini, commercianti, imprenditori e amministratori di condomini che hanno fortemente e legittimamente contestato questi aumenti. Sono adeguamenti inopportuni e ingiusti soprattutto considerando il periodo drammatico e difficile che stiamo vivendo, anche dal punto di vista economico, a causa della pandemia Covid. Mi farò carico della questione e ho inviato richiesta di audizione, in Quarta Commissione, dell’Assessore regionale ai servizi primari, Pierobon, l’Ati, Girgenti Acque e Cittadinanzattiva.”

La Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Palermo, nell’ambito dei servizi di controllo del territorio tesi a garantire l’osservanza della normativa in materia di prezzi e sicurezza prodotti, anche in ragione della grave emergenza epidemiologica da Covid 19, hanno sottoposto a sequestro amministrativo oltre 14mila mascherine nei confronti di un esercizio commerciale in via Lincoln gestito da un soggetto di origine cinese, Z L sono le iniziali del nome, 35 anni. Le mascherine sono prive di certificazione sanitaria e del marchio di fabbrica. Il cinese è stato denunciato locale Procura della Repubblica per frode in commercio e ricettazione.

Ragusa si ritaglia un ruolo da protagonista al SuperEnalotto. Dopo l’estrazione di giovedì 10 dicembre sono infatti due i “5” da 18.413,62 euro realizzati nella città siciliana. La prima schedina vincente è stata giocata presso lo Smoke and Numbers in via Colaianni Napoleone 125 mentre la seconda al Tabacchi Di Pasquale nella Contrada Fallira Mugno. L’inseguimento al Jackpot ricomincia con il concorso di domani, sabato 12 dicembre, dove in palio ci saranno 76,2 milioni di euro. L’ultima sestina vincente è arrivata il 7 luglio scorso, con i 59,4 milioni di euro finiti a Sassari, mentre in Sicilia, riferisce Agipronews, il “6” non si presenta da apri-le 2018, con 130 milioni vinti a Caltanissetta.