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A volte sembra una frase fatta. Apprezziamo le persone quando le perdiamo. La priorità che diamo al lavoro, la crescita personale, le gomitate tra i corridoi degli uffici, i falsi amici, ci fanno perdere di vista il valore di una persona che dovrebbe essere il fondamento delle nostre relazioni personali. Ho affiancato Caterina nella grande battaglia dei minatori del salgemma siciliani. Ho affiancato Caterina nel suo faticoso impegno verso una sanità “malata”  che voleva a tutti i costi “addrizzare”.

Ho affiancato Caterina quando la politica e non solo la politica non sopportava le sue riflessioni, le sue profonde considerazioni su tutto ciò che la circondava.Gli stessi che oggi scrivono sui quotidiani online.

Ciao Caterina 

Ci saremmo meravigliati del contrario e cioè se nel corso di questo week end non fosse scoppiata alcuna rissa nei locali agrigentini della movida.

Ed invece siamo ancora qui a raccontare gli ennesimi e oramai abituali episodi di risse, uno avvenuto nella zona balneare di San Leone, dove un gruppo di giovani ha accerchiato due ragazzi colpendoli a calci e pugni. Fortuna ha voluto che i due sono riusciti a fuggire e, quindi, hanno evitato il peggio.

L’altra rissa, a poco tempo di distanza, è avvenuta nei locali della movida del centro città. Due gruppi se le sono date di santa ragione fino a quando sono giunte sul posto le Volanti della Questura. I contendenti si sono dati alla fuga facendo sparire le loro tracce.

Indagini per risalire agli autori delle risse.

 

 

Il Cartello Sociale della provincia di Agrigento esprime profondo cordoglio per la scomparsa di Caterina Santamaria straordinaria dirigente sindacale, sempre dalla parte dei più deboli. La provincia di Agrigento perde un’appassionata sostenitrice dei diritti sociali per la cui affermazione non si è mai risparmiata
 Negli ultimi tempi ha frequentato le strutture ospedaliere per i suoi personali motivi di salute quelle strutture per il miglioramento delle quali si è battuta senza risparmio di energie. Tra le tante iniziative da lei promosse come non ricordare quella per la Cittadella della Salute da collocare nel vecchio San Giovanni di Dio. Pur non essendo nata nell’agrigentino ha amato tanto la nostra terra e ha fatto di tutto perché le condizioni di vita della popolazione potessero migliorare. Con lei se ne va una persona intelligente, acuta, competente ed essenzialmente romantica. Ci mancherà.

“La scrivente O.S., a seguito diverse segnalazioni di utenti e iscritti a questa Cisl, segnala a codesta Spett. Direzione Prov.le di Poste Italiane, la situazione di criticità che si è venuta a creare, a seguito della decisione di apertura dello sportello di Via Gen.le Caviglia a Porto Empedocle in soli tre giorni a settimana.

Sicuramente condivisibili tutte le precauzioni per limitare al massimo il rischio del contagio da Coronavirus, ma non si può sottovalutare il fatto che tale decisione stia creando situazioni di estrema criticità anche in tema di sicurezza. Si vuole far presente a codesta spett.le Direzione, che il quartiere di Piano Lanterna cui fanno riferimento gli utenti della sede di via Gen. Caviglia, è un popoloso quartiere di Porto Empedocle, ancor più numeroso del Centro Storico. Inoltre a tale sportello, si rivolgono anche gli utenti di Zona Ciuccafa e Zona Grandi Lavori, sempre dello stesso Comune. Nei tre giorni di apertura, si registrano ormai da mesi, scene che hanno dell’ incredibile, persone che arrivano alle prime luci dell’alba per prendere il turno, non di rado, si verificano disordini che molto spesso si trasformano in liti, sono ormai classiche le scene di anziani che debbono ricorrere a cure mediche per le lunghe attese sotto il sole cocente all’esterno della sede e senza la presenza di adeguata copertura, utenti che aggrediscono verbalmente e con offese gli incolpevoli operatori dello sportello.

Si chiede a codesta spett.le Direzione, di voler rivedere la decisione di continuare con le aperture a giorni alterni, e ritornare al vecchio orario di apertura giornaliera in modo tale che l’utenza possa diluirsi di più nel tempo e con alleggerimento anche del lavoro per gli addetti allo sportello, e ritrovare tutti un clima sereno in cui tutti possano lavorare e ricorrere ai servizi postali in modo naturale e pacifico”.

Lo dichiara Edoardo Sessa in un comunicato inviato alle poste.

OGGI, 6 SETTEMBRE, E’ MORTA LA COMPAGNA CATERINA SANTAMARIA, STORICA   SINDACALISTA DELLA CGIL E DEL MOVIMENTO SINDACALE UNITARIO, PROTAGONISTA DI TANTE BATTAGLIE  CIVILI,  SOCIALI  E POLITICHE  PER IL PROGRESSO, L’EMANCIPAZIONE FEMMINILE E I DIRITTI  DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI. UNA GRANDE PERDITA PER LA CGIL AGRIGENTINA E SICILIANA.

ERA NATA A MONFORTE S. GIORGIO, IN PROVINCIA DI MESSINA, GIOVANISSIMA SI ERA TRASFERITA A RAGUSA PER LAVORARE NELLA SEGRETERIA DELLA FEDERAZIONE DEL PCI.  A META’ DEGLI ANNI SETTANTA SI TRASFERISCE AD AGRIGENTO, DOVE, DOPO UN BREVE PASSAGGIO ALLA FEDERAZIONE COMUNISTA, APPRODA ALLA CGIL CON L’INCARICO DI SEGRETARIO CONFEDERALE CHE HA RICOPERTO FINO ALLA PENSIONE NELL’ANNO 2012. ERA STATA ANCHE SEGRETARIA GENERALE DELLA FUNZIONE PUBBLICA E DELLA FILCEA, SINDACATO DEI CHIMICI.

DOPO IL PENSIONAMENTO ERA IMPEGNATA NEL SINDACATO PENSIONATI(SPI), COME COMPONENTE DELLA SEGRETERIA PROVINCIALE, DANDO UN CONTRIBUTO FONDAMENTALE NEL SETTORE DELLE POLITICHE SOCIO-SANITARIE.

DONNA DI RARA E ACUTA INTELLIGENZA POLITICA, ESEMPIO DI IMPEGNO E PASSIONE POLITICA TOTALIZZANTE, UNA DELLE FIGURE PIU’ IMPORTANTI DEL MOVIMENTO SINDALE DEGLI ULTIMI DECENNI. CON LA SUA MORTE SCOMPARE UN PEZZO IMPORTANTE DELLA STORIA DELLA CGIL E DELLA SINISTRA AGRIGENTINA.

SU ESPRESSO DESIDERIO DELLA STESSA, NON CI SARANNO GERIMONIE FUNEBRI, NE’ RELIGIOSE NE’ LAICHE. I FUNERALI SI SVOLGERANNO IN FORMA STRETTAMENTE PRIVATA.

“Purtroppo mi viene segnalato un nuovo caso di positività al Covid 19 ad Agrigento. Si tratta di un uomo che era stato in Spagna e che è stato sottoposto a tampone al suo rientro, all’aeroporto di Palermo, come disposto dall’ordinanza del Ministro della Salute. Si trova attualmente in quarantena e in isolamento ed è già stato avviato il protocollo di rito che dispone la sorveglianza sanitaria dei conviventi, i quali dovranno porsi in isolamento fiduciario fino all’esito del tampone cui saranno sottoposti. “Continuiamo a seguire le semplici regole di lavarsi bene e spesso le mani, indossare la mascherina quando si è con altre persone, mantenere la distanza, evitare assembramenti, aggiunge il primo cittadino. Proteggiamo soprattutto gli anziani e le persone più fragili. Non torniamo a cantare “ciuri ciuri” dai balconi per favore. Anzi, speriamo di tornare a cantarla nelle piazze piene di gente per il Mandorlo in Fiore”.

A comunicarlo il sindaco di Agrigento Calogero Firetto.

Ha lottato, come sempre ha fatto in vita sua, ma alla fine il male che la aggredita alcuni anni fa, ha prevalso.
Ci lascia una figura storica da tutti apprezzata per i suoi modi, garbati e gentili.
Il pensiero su Caterina postato da Ester Vedova sulla sua pagina di facebook.
La compagna Caterina Santamaria ci ha lasciato per sempre!
Sono profondamente commossa ed emozionata.
Caterina è stata una combattente fino all’ultimo.
Impegnata,coerente,con passione ha sempre lottato nella nostra provincia per difendere i diritti di uomini e donne. Prima nel glorioso PCI come membro della segreteria provinciale e come responsabile femminile. Negli anni successivi fu la CGIL la sua casa ed il suo impegno non mancò mai,soprattutto nella difesa del diritto alla salute e per una Sanità pubblica ed efficiente, fruibile da tutti i cittadini. Voglio ricordare la prima volta che ebbi modo di parlarle. Ero arrivata da poco ad Agrigento ed insegnavo alla Pirandello. Mi chiamò al telefono, probabilmente perché qualcuno la informo’ che c’era una donna comunista in giro per Agrigento, si presentò nella sua veste, chiedendomi di sottoscrivere un appello di donne agrigentine a sostegno della politica di Berlinguer sul compromesso storico.Poi tante battaglie, impegni condivisi per le donne, il mondo del lavoro, la democrazia…
Ti saluto e ti rendo onore, Caterina, sola e solitaria donna, che hai avuto un grande amore, non sempre ricambiato, nella tua vita: la politica! In questi tempi bui sei una stella rara e stasera guarderò il cielo e tu ci sarai!
Ester Vedova

Il nuovo decreto che entrerà in vigore lunedì 7 settembre sarà valido fino al 30 settembre. Il nuovo decreto del presidente del consiglio dei ministri (Dpcm) conferma in sostanza le norme che già esistono per ridurre il contagio di Coronavirus. Le mascherine restano obbligatorie nei luoghi chiusi e in ogni caso in cui non sia possibile mantenere il distanziamento, così come resta il divieto di assembramento e l’obbligo di tampone per chi è stato in uno dei Paesi considerati a rischio.

Nel nuovo DPCM c’è un’apertura verso le coppie in cui uno dei due partner risiede al di fuori dell’area Schengen. Con il testo del vecchio Dpcm era impedito ai chi viveva fuori dall’area Schengen «l’ingresso e il transito nel territorio nazionale a meno che non avessero: esigenze lavorative; assoluta urgenza; esigenze di salute; esigenze di studio; rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza». Ora invece sarà possibile entrare in Italia per incontrare «la persona con cui ha una stabile relazione affettiva, anche se non convivente».

A cambiare sono anche le regole per i mezzi pubblici: la capienza infatti è stata portata all’80%, sia per i posti a sedere che per quelli in piedi. Per gli scuolabus invece è possibile anche raggiungere la capienza massima ma ad una condizione, ossia che «la permanenza degli alunni nel mezzo” non sia “superiore ai 15 minuti“». Nessuna apertura invece per discoteche e stadi: dovranno restare chiusi.

Il nuovo DPCM non prevede invece nessun allentamento per il pubblico degli eventi sportivi. “Nello stadio l’assembramento è inevitabile: l’apertura la trovo inopportuna”, ha detto proprio Conte respingendo le richieste avanzate dai club. “Possiamo affrontare con fiducia l’autunno – ha aggiunto però il premier – non saremo più nelle condizioni di disporre un lockdown generalizzato, se le cose andranno male potremo intervenire con misure molto circorscitte sul piano territoriale”.

Confermato anche l’obbligo (fissato dal ministro Speranza il 12 agosto scorso) di sottoporsi a tampone per chi nei 14 giorni precedenti è stato in Croazia, Grecia, Spagna e Malta: si può entrare in Italia solo con un test negativo che abbia meno di 72 ore. Oppure bisogna fare, entro 48 ore dall’arrivo, un tampone in aeroporto, in porto o alla frontiera; la terza possibilità è andare a farlo alla Asl o nei drive-in disponibili sul territorio restando, fino a quel momento, in isolamento fiduciario. Confermata pure l’ordinanza varata subito dopo Ferragosto con la quale il ministro della Salute ha vietato il ballo nei locali pubblici e imposto l’obbligo di mascherina anche all’aperto, nei luoghi della movida dove è più facile che si creino assembramenti, dalle 18 alle 6 del mattino.

Quanto alle partite, l’idea condivisa tra i ministri della Salute di più Paesi Ue è quella di attendere che la curva dei contagi si stabilizzi prima di riaprire gli stadi al pubblico.

«La cosa che più mi addolora della situazione dei migranti è che la sorte post sbarco di questa gente disperata non importa neanche a qualche rappresentante della Chiesa cattolica, questo è quello che più mi ha deluso». Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, ad Agrigento, partecipando al meeting politico del gruppo all’Ars Diventerà Bellissima.

«Non si chiedono perché la gente si allontana dalla Chiesa cattolica: quando si cerca un sacerdote e le persone trovano un gregario di Zingaretti e Di Maio a fare le prediche, qualche cattolico manda a quel paese i preti e decide di pregare per conto suo. In questa vicenda mi sono ritrovato a combattere contro la gente da cui ci si aspetta condivisione».

Convalidato l’arresto per l’automobilista A.C., 34 anni di Realmonte, accusato d’aver travolto ed ucciso l’eritreo di 20 anni che stava scappando dal centro d’accoglienza di Villa Sikania. L’uomo – indagato per le ipotesi di reato di omicidio stradale e fuga di conducente – resta agli arresti domiciliari. L’incidente, lungo la statale 115, praticamente all’ingresso di Siculiana, si è verificato nella notte fra giovedì e venerdì. Secondo l’accusa, formalizzata da carabinieri, polizia e Procura della Repubblica, il trentaquattrenne – alla guida di una Volkswagen Touareg – “subito dopo il sinistro, tentava la fuga ma veniva immediatamente bloccato e portato all’interno di Villa Sikania dal personale del reparto Mobile” che lo aveva inseguito. Nell’incidente, oltre a perdere la vita il giovane immigrato che era sbarcato a Lampedusa e dal primo agosto era a Villa Sikania, sono rimasti feriti anche 3 poliziotti,uno dei quali gravemente.