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La certezza è che serve un freno all’impennata di contagi di covid 19. Dalla Regione è pronta a partire una ordinanza molto stringente con due capisaldi: l’uso obbligatorio della mascherina all’aperto a qualsiasi ora del giorno e della notte. Andrà indossata a prescindere dal metro di distanza, anche quando si è soli e non ci si trova in luoghi affollati;la movida, con misure stringenti per evitare gli assembramenti per strada o nei locali. Pugno duro, dunque, in Sicilia, seguendo l’esempio di Regioni come la Campania o la Calabria, dove adesso è obbligatorio l’uso delle mascherine anche all’aperto.

“E’ incredibile che nel 2020 Linosa, piccola e splendida isola delle Pelage, ancora non abbia un depuratore!
Da sempre, tutte le fogne dell’isola arrivano direttamente in mare attraverso un canalone, senza alcuna depurazione. Ma se tutto ciò non bastasse, ultimamente, una parte di queste acque, arrivano pure dentro il porticciolo turistico, costringendo i pescatori ed i turisti a convivere con questa emergenza sanitaria”. Lo denuncia Mareamico che aggiunge:” Invece di spendere milioni di euro per finanziare progetti di look assolutamente inutili e discutibili, sarebbe molto più proficuo costruire un depuratore, ed evitare di continuare a scaricare in mare le fogne non depurate!Abbiamo chiesto all’ARPA, all’ASP ed alla Procura di Agrigento di accertare questi gravi fatti”.

Ha strappato il braccialetto elettronico, evadendo dalla casa dov’era agli arresti domiciliari. I carabinieri di Licata arrestato – per evasione dai domiciliari il ventenne Francesco Amatore, ammanettato lo scorso 23 giugno per l’ipotesi di reato di tentato omicidio. Il giovane era stato accusato di avere inferto una coltellata alla nuca al compagno della madre. Nella tarda mattinata di ieri, l’arresto del giovane licatese è stato convalidato. Il giudice ha disposto la sua sistemazione in una comunità dell’Agrigentino. Nel pomeriggio del 23 giugno scorso, al pronto soccorso dell’ospedale “San Giacomo d’Altopasso” di Licata è arrivato, con una ferita da arma da taglio alla nuca, un ventisettenne. I carabinieri, avvisati dai medici, in poche ore, hanno interrogato il ferito ed è scattato l’arresto per il ventenne che è stato trasportato in carcere. All’origine del gesto pare ci sarebbe la gelosia dell’indagato nei confronti dell’uomo con cui avrebbe avuto diversi litigi. Fino ad arrivare all’aggressione che per poco non scaturiva in tragedia.

Pietro Leto, 21 anni di Alessandria della Rocca, accusato dell’omicidio di Vincenzo Busciglio di 23 anni, è stato condannato a 15 anni di carcere. La sentenza è stata pronunciata dal giudice del tribunale di Sciacca Alberto Davico. La condanna è più “pesante” rispetto a quanto invocato, a margine della requisitoria, dal pm: il sostituto procuratore di Sciacca Roberto Griffo che chiedeva un anno in meno, ossia una condanna a 14 anni. Il processo è stato celebrato con il rito abbreviato. La pena proposta, di conseguenza, sarebbe di 21 anni senza la riduzione di un terzo prevista dal giudizio speciale. L’omicidio avvenne, per strada, al culmine di un litigio con un’arma da taglio. Era il 12 marzo dello scorso anno.

La Gestione commissariale del S.I.I., facendo seguito alle precedenti comunicazioni, informa che le analisi chimico-fisiche e microbiologiche eseguite sul campione d’acqua prelevato in data 24/09/2020, presso l’uscita del serbatoio “Monserrato”, ha evidenziato valori dei parametri di riferimento conformi al D. Lgs. 31/01 e ss.mm.ii.
La problematica riscontrata dai tecnici dell’ASP di Agrigento è abbastanza plausibilmente conseguente ad una non corretta regolazione dell’impianto di disinfezione dell’acqua distribuita.
Difatti, i tecnici della Gestione hanno provveduto ad effettuare una verifica di funzionalità del sistema di disinfezione ed una opportuna regolazione della quantità di disinfettante immessa in rete, eliminando l’inconveniente igienico-sanitario riscontrato.
Pertanto, sulla scorta del superiore esito, a meno di eventuali ulteriori determinazioni delle Autorità competenti, nella giornata di domani 26/09/2020, la Gestione Commissariale del S.I.I. provvederà a ripristinare la fornitura idrica nelle zone servite dal serbatoio Monserrato e dal serbatoio Caliato.

Ancora auto danneggiate tra il centro città e la periferia di Agrigento. Negli ultimi due giorni, prese di mira 5 auto. Gli ultimi tre episodi ieri notte. I primi due raid si sono verificati nel centro cittadino. Ignoti hanno danneggiato, con delle profonde rigature, la carrozzeria di una Audi A1 di proprietà di un 23enne, e un’utilitaria di un 30enne, entrambi di Agrigento. A “Maddalusa, qualcuno con un arnese a punta ha rigato la carrozzeria di un’automobile Skoda, appartenente ad una 40enne, anche lui agrigentino. Dopo l’amara scoperta, i proprietari si sono rivolte al 112. Sul posto sono intervenuti i poliziotti della sezione Volanti, i quali, dopo un sopralluogo, hanno avviato le indagini per cercare di risalire ai responsabili.

Vincenza Gaziano è stata eletta presidente dell’Ordine degli avvocati di Agrigento. E’ la prima donna della storia dell’avvocatura agrigentina a ricoprire questa carica. Vice presidente è stata nominata Annalisa Russello, nuovo segretario sarà Luigi Mulone, Salvatore Amato tesoriere. Dopo l’elezione del nuovo Consiglio dell’Ordine, concretizzatosi la scorsa settimana dopo mesi e mesi di gestione commissariale, si è arrivati all’elezione – all’unanimità per tutti – dei vertici dell’Ordine degli avvocati di Agrigento.

Mercoledì 30 settembre alle ore 17,00 il maestro Piscopo riceverà la laurea dell’Università della barba in serenate e suonate popolari dal barbiere del presidente della Repubblica Franco Alfonso.Discuterà la tesi: “Quando i barbieri partivano per la lontana Merica” cui seguirà un concertino per fisarmonica, chitarra e mandolino. Questa esperienza segna l’inizio del  suo nuovo modo di fare il maestro tra la gente e nei paesi della Sicilia.  Infatti, sta aspettando l’arrivo di un’ape car carica di libri e strumenti musicali per girare la Sicilia e raccontare quello che ai bambini non è stato mai raccontato, quello che  manca nei libri di scuola e tante storie legate ad una Sicilia che pochi conoscono. Sarà un impegno nel sociale riprendendo la figura di un cantastorie moderno legato agli scrittori siciliani e usando la più antica fisarmonica della Sicilia.

In leggero calo rispetto a ieri ma sempre considerevole il numero di nuovi contagi da coronavirus in Sicilia. Secondo l’ultimo bollettino del ministero della Salute sono 107 i siciliani risultati positivi al Sars-Cov-2 nelle ultime 24 ore. Ieri l’incremento era stato di 125 casi. Da registrare anche altre due vittime del Covid. Ma c’è anche qualche segnale positivo come una riduzione delle ospedalizzazioni e un buon incremento di pazienti guariti. Oltre 5.000 i tamponi effettuati (in linea col numero di ieri), ma niente a che vedere con gli oltre 20.000 della Lombardia o gli oltre 10 mila dell’Emilia Romagna (regione assimilabile per numero di abitanti).

I nuovi 107 casi registrati in Sicilia fanno salire il numero degli attuali positivi a 2.530 (ieri erano 2.461), di cui 2.282 in isolamento domiciliare (ieri erano 2.208), 235 ricoverati in ospedale con sintomi (-2 rispetto a ieri) e 13 gravi ricoverati in Terapia intensiva (-3 rispetto a ieri).

I casi totali di coronavirus dall’inizio della pandemia in Sicilia sono invece 6.466 (ieri erano 6.359), le guarigioni sono 3.630 (36 in più di ieri), mentre i decessi salgono a 306.

Dei 107 nuovi casi positivi di oggi, 6 sono migranti ospiti dell’hotspot di Lampedusa. Resta invece Palermo la città siciliana con più focolai attivi e quindi quella con il maggior incremento di casi: sono infatti 60 i contagi registrati nel capoluogo siciliano, 24 invece quelli diagnosticati a Catania, poi 9 ad Agrigento, 4 a Ragusa, 3 a Enna, 2 a Caltanissetta, 2 a Messina, 2 a Enna e 1 a Siracusa.

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In aula nel processo che si celebra a Caltanissetta, il 38enne agrigentino Fabio Bellanca, accusato di aver minacciato di morte il procuratore aggiunto Salvatore Vella respinge ogni accusa: “non conosco il procuratore e non gli ho rivolto nessuna minaccia, stavo parlando al telefono”.
Le parole che lo inchioderebbero erano: “A stu pubblico ministero cu tritolo l’ama fari satari”, frase incriminata presumibilmente pronunciata a luglio verso il procuratore aggiunto di Agrigento – che si è costituito parte civile chiedendo come risarcimento simbolico solo un euro – all’interno del centro commerciale “Città dei Templi”.
Le immagini di video-sorveglianze e l’intervento tempestivo dei carabinieri del Reparto Operativo di Villaseta hanno permesso di risalire all’identità dell’uomo che oggi, difeso dall’avvocato Daniele Re, ha respinto con forza ogni accusa.

Sentito anche un testimone oculare che si trovava all’interno del centro commerciale al momento dei fatti.
In aula ancora il 13 novembre, per la discussione delle parti.