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Il sindaco di Agrigento, Franco Miccichè, interviene a seguito della nomina di Marco Zambuto ad assessore regionale agli Enti locali, e afferma: “Apprendo con vero piacere la notizia che il mio amico Marco Zambuto è stato appena nominato assessore regionale alle Autonomie locali dal presidente della Regione Musumeci. Ne riconosco da tempo le qualità umane, professionali e politiche e non mi piaceva che nell’ultima campagna elettorale, ci siamo trovati in posizioni di competizione, anche se mai di rivalità. Ci siamo incontrati più volte nei mesi della campagna elettorale e sono stati sempre selfie e abbracci a dimostrazione che il nostro rapporto personale era ed è improntato al rispetto e alla lealtà. Nell’augurargli ora un sereno e proficuo lavoro, spero che nel nostro nuovo rispettivo ruolo, possiamo collaborare nell’interesse della Sicilia e degli agrigentini”.

Stabilizzati dal comune di Comitini 36 precari che dal primo gennaio saranno, a tutti gli effetti, impiegati dell’ente. Una operazione che è stata possibile grazie all’approvazione del Bilancio da parte dell’amministrazione comunale, guidata dal sindaco, Nino Contino.

“Avevo preso un preciso impegno con queste 36 unità lavorative – dice il primo cittadino – ed ho fatto loro il miglior regalo che si potesse fare all’ultimo dell’anno, un anno molto difficile che ci ha messo a dura prova per via della Pandemia Covid 19. Abbiamo ripianato il bilancio della nostra Città, sono molto soddisfatto e, adesso con il 2021 cercheremo di fare tante altre cose che quest’anno non è stato possibile anche per il dramma Coronavirus”.

Ad Agrigento, nei locali dell’Ufficio di Presidenza, il professor Giovanni Civiltà, Presidente del consiglio comunale di Agrigento, ha incontrato il Giornalista e direttore della Strada degli scrittori, Felice Cavallaro. L’incontro, a cui hanno partecipato l’ex Sindaco di Racalmuto Calogero Sardo ed il Vicepresidente Gaetano Pendolino, è stato l’occasione per discutere delle iniziative che la Strada degli scrittori intende avviare in un futuro prossimo e dei progetti che si vogliono promuovere per iniziative culturali rientranti nel rilancio del territorio della provincia di Agrigento. Lo stesso Giovanni Civiltà afferma: “Sono convinto che la strada tracciata dal direttore Felice Cavallaro sia la via giusta per una provincia, sempre più periferia, che ha voglia di riscattarsi da un passato recente dominato da miseria culturale e pressappochismo, partendo dalla valorizzazione della memoria dei suoi figli migliori. critica. In tale ambito purtroppo la scrittura e la lettura come strumenti di crescita non sono più usuali. Il lavoro della Strada degli scrittori, che riprenderà la sua attività al Teatro Pirandello con un Master sulla scrittura con la direzione scientifica della Treccani, coinvolgendo 80 giovani, va da tutte le Istituzioni che agiscono sul territorio sostenuto e valorizzato. Questa Presidenza starà accanto a chi della cultura farà l’arma migliore per poter sconfiggere il male oscuro della rassegnazione” – conclude Giovanni Civiltà.

Era morto il 2o dicembre scorso al Pronto Soccorso o dell’Ospedale San Giovanni di Dio.
Ieri pomeriggio, l’autopsia.

La richiesta da parte dell’Avv. Pennica, è quella di far luce sul decesso del 56enne agrigentino, morto dopo essere stato trasportato dall’ospedale, ad una Residenza sanitaria a Naro.

Bisogna accertare se è stato curato in modo adeguato e se la morte si sarebbe potuta evitare con le accortezze della regola dell’arte medica adeguate al caso in esame” – queste le parole dell’Avvocato, mentre  si indaga a carico di ignoti per l’ipotesi di omicidio colposo.

La richiesta è dunque quella di accertare se l’uomo – che  viveva in condizioni di totale indigenza e soffriva già di patologie come diabete e obesità – non si stato dimesso troppo frettolosamente dalla struttura ospedaliera, per tornare nella Rsa dove era ricoverato a causa delle sue condizioni di vita al margine.

Era evidente la gravità della condizione fisica che lo esponeva in questo periodo a una sicura morte che doveva essere preventivata con la attivazione di tutte le precauzioni del caso” – ha proseguito il legale.

Il pubblico ministero Cecilia Baravelli, titolare del procedimento, ha subito disposto il sequestro di tutta la documentazione clinica che è stato eseguito dai carabinieri all’ospedale San Giovanni di Dio e nella Residenza sanitaria assistita San Calogero di Naro, per poi disporre l’autopsia, avvenuta ieri ad opera del medico legale Alberto Alongi e dal cardiologo Pietro Di Pasquale che nelle prossime settimane depositeranno le loro relazioni, facendo così chiarezza sulla morte dell’uomo.

 

 

Nessuno ancora sa perché una ragazzina di 13 anni di Calamonaci, nell’agrigentino, si sia buttata dal secondo piano di una palazzina popolare in via Graceffo. La ragazza, che cadendo ha riportato diverse fratture e traumi,  è stata subito soccorsa e condotta prima all’ospedale di Sciacca, dove poi hanno disposto un ulteriore trasferimento al Sant’Elia di Caltanissetta; qui i sanitari hanno constatato che non è in pericolo di vita.

Ha aspettato la mezzanotte per buttarsi giù, e i vicini di casa hanno sentito il tonfo dell’impatto sull’asfalto.

 

Il sindaco di Agrigento, Franco Miccichè, ha emesso un’ordinanza che vieta, dalle ore 21 di oggi giovedì 31 dicembre fino alle ore 6 di domani venerdì primo gennaio la vendita e l’esplosione di artifici pirotecnici che abbiano effetto scoppiettante, crepitante o fischiante, ovvero prodotti che, anche se non espressamente vietati, possano comportare (se usati maldestramente) situazioni di pericolo, salvi spettacoli di fuochi d’artificio preventivamente autorizzati dalle competenti autorità. Il sindaco ha incaricato gli ufficiali e gli agenti della forza pubblica del controllo al fine del rispetto dell’ordinanza. La violazione dell’ordinanza comporterà l’applicazione di sanzioni da un minimo di 25 ad un massimo di 500 euro, nonché il sequestro del materiale utilizzato e illecitamente detenuto.

Da oggi e per quattro giorni l’Italia è tutta in zona rossa. Massima allerta sui veglioni clandestini. Intensificati i controlli per spostamenti e coprifuoco.

Da oggi l’Italia torna tutta in zona rossa, per gli ultimi sei giorni di lockdown, fino all’Epifania, con la “pausa” arancione del 4 gennaio. Come successo per il Natale, anche il Capodanno sarà sorvegliato speciale da parte delle forze dell’ordine impegnate nei controlli non solo su strade e autostrade ma anche sul web, per intercettare i tentativi di organizzare feste e veglioni clandestini. L’obiettivo è quello di evitare assembramenti pericolosi, in particolare nella notte di San Silvestro quando il coprifuoco, che solitamente termina alle 5, sarà allungato fino alle 7 del mattino del primo gennaio. Le restrizioni saranno quelle già predisposte nella settimana di Natale, dal 24 al 27 dicembre, con il divieto di spostamento se non per andare a trovare amici o parenti, in massimo due persone (ed eventuali figli sotto i 14 anni o persone disabili) e una sola volta al giorno. Stando sempre attenti comunque al divieto assoluto di muoversi nelle ore del coprifuoco, cioè a partire dalle 22, se non per comprovate esigenze di lavoro, di salute o di necessità e urgenza. I trasgressori rischiano multe che possono variare dai 400 ai 1.000 euro. In casa si possono ospitare al massimo due persone non conviventi, esclusi sempre i minori di 14 anni. Per questo le forze dell’ordine predisporranno controlli più serrati, in particolare sulle auto con più di due passeggeri. Quasi un italiano su due (il 47%), secondo Coldiretti, è pronto a denunciare eventuali comportamenti scorretti, come feste con tanti ospiti e veglioni abusivi. Secondo Confcommercio è boom di vendite nel settore alimentare a cominciare dai vini di alta qualità. La spesa media per il cenone a casa Coldiretti stima che sia intorno ai 65 euro. Ultimo giorno di zona arancione: cosa si può fare oggi e cosa succede a Capodanno
Ed ancora, da oggi, e per quattro giorni, chiuderanno i negozi di moda, gioielli e altri beni non indispensabili e si fermeranno i centri commerciali. Bar e ristoranti possono restare aperti solo per l’asporto (dalle 5 alle 22) e per le consegne a casa, senza limiti di orario.

Si apre una nuova fase per il Libero Consorzio Comunale di Agrigento in relazione al personale in organico. Oggi, infatti, con la firma dei relativi contratti a tempo indeterminato, sono stati ufficialmente stabilizzati i 127 dipendenti precari dell’Ente che da diversi lustri prestavano servizio nei vari Settori. Un momento importante per la vita amministrativa dell’ex Provincia Regionale di Agrigento, che chiude un lungo periodo di precariato per i dipendenti che, nonostante diversi momenti di incertezza per il loro futuro, non hanno mai messo in discussione il loro impegno sul posto di lavoro. La chiusura di questa lunga fase di precariato è stata suggellata stamani nell’aula consiliare “Giglia” dal Segretario/Direttore generale del Libero Consorzio dott.ssa Caterina Moricca e dal capo di gabinetto dott.ssa Maria Antonietta Testone in rappresentanza del Commissario Straordinario dr. Girolamo Alberto Di Pisa. Presenti all’incontro anche alcuni dirigenti dell’Ente. I lavoratori presteranno servizio mantenendo il rispettivo  monte ore settimanali (18 o 24 ore).

Oggi, inoltre, si è chiusa la lunga vacatio dirigenziale tecnica al Libero Consorzio. Sarà infatti l’ing. Michelangelo Di Carlo, attualmente funzionario tecnico responsabile della Viabilità, il nuovo direttore dei Settori Tecnici (Infrastrutture Stradali, Edilizia Scolastica, Provveditorato, Manutenzione Immobili). La nomina dell’ing. Di Carlo è arrivata con determinazione del Commissario Straordinario dr. Di Pisa dopo un attento esame dei requisiti posseduti da quanti avevano partecipato al bando pubblicato dal Libero Consorzio per la copertura del posto di dirigente tecnico. Torna così al vertice di settori strategici per il nostro territorio un tecnico di comprovata esperienza, apprezzato e stimato non solo per la sua competenza e professionalità  ma anche per le sue doti umane e relazionali, in prosecuzione di un lungo impegno che ha portato, grazie al lavoro dello staff tecnico, il Libero Consorzio ad ottenere numerosi finanziamenti, in particolare per la viabilità interna, che scontava anni di trasferimenti di risorse insufficienti a garantire la sicurezza sulla complessa rete viaria interna.

Grande soddisfazione è stata espressa dai lavoratori e dallo stesso nuovo direttore tecnico per l’impegno del Commissario Straordinario dr. Di Pisa, stamani assente per impegni precedentemente assunti, che senza risparmio di energie ha dato una spinta decisiva alla chiusura del lungo precariato dei lavoratori e alla nomina del muovo direttore tecnico, assumendo tutte le iniziative e gli atti amministrativi determinanti per la soluzione definitiva di problemi che si trascinavano ormai da troppo tempo.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Chiediamo incontro urgente al Ministro Franceschini “Non siamo invisibili”, siamo lavoratori autonomi a partita iva e contribuenti attivi.
Siamo professionisti del turismo: guide e accompagnatori turistici. La nostra categoria è senz’altro tra le più colpite dalle conseguenze dell’emergenza pandemica in corso: nel 2020 abbiamo subito un azzeramento pressoché totale del lavoro e del reddito.
Grazie all’assiduo e costante operato delle varie sigle rappresentative della categoria, avevamo ottenuto già a maggio un primo stanziamento pari a 20.000.000 di euro nel DL Rilancio e un successivo stanziamento di ulteriori 20.000.000 di euro nel DL agosto, fondi assegnati al MiBACT. Tuttavia abbiamo dovuto attendere il mese di ottobre per la firma da parte del Ministro Dario Franceschini, del DM 440/2020. Solo a fine mese si è giunti alla pubblicazione sul sito del MiBACT del relativo avviso che determinava nel dettaglio le modalità di accesso ai fondi: istituzione piattaforma Invitalia, necessaria la pre-registrazione con e-mail e password personale, requisiti come indicati dal DM 440/2020, periodo dal 19 novembre al 3 dicembre alle ore 14 per la compilazione e l’inoltro delle domande.
Fin da subito si sono riscontrate problematiche di accesso alla piattaforma: decine le segnalazioni di malfunzionamento, problemi di accesso, incompatibilità browser, messaggi di errore, pagine vuote, piattaforma in tilt. Sono altresì alcune centinaia le guide e accompagnatori turistici rimasti bloccati nell’inserimento della propria istanza, il messaggio di errore apparso a video recitava: “partita iva e codice fiscale non sono riconducibili al medesimo soggetto”, un messaggio incomprensibile, che lasciava interdetto il richiedente. La seconda parte del messaggio di errore invitava alla verifica del proprio “cassetto fiscale” sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Siamo stati “rimbalzati” tra messaggi automatici della piattaforma e un call center che spesso si limitava a consigliare l’invio di una email all’indirizzo indicato sulla piattaforma (sconsigliate le comunicazioni a mezzo pec, di cui non era garantita la risposta!!!); le risposte dal contenuto precostituito erano del tutto inadeguate e inutili alla risoluzione del problema.
Siamo così giunti al 3 dicembre, data di chiusura della piattaforma, inermi e impotenti non siamo riusciti ad inoltrare la nostra istanza, pur avendo tutti i requisiti in regola. Ci è stato così negato la possibilità di inoltrare dunque far esaminare le nostre posizioni, di aventi diritto, in qualità di guide e accompagnatori turistici in possesso di regolare partita iva, titolo di abilitazione alla professione, regolarità contributiva, che svolgono questa attività come prevalente da anni.
La nostra dichiarazione dei redditi parla chiaro: abbiamo pagato tasse e contributi in maniera puntuale.
Rivolgiamo un accorato appello alle istituzioni preposte, al MiBACT in particolare, affinché le nostre istanze vengano esaminate al pari di quelle dei colleghi che risultano nell’elenco degli ammessi al contributo a fondo perduto.
Quei fondi rappresentano per ciascuno di noi la sopravvivenza della propria attività, dopo un anno intero di mancato lavoro, visto il perdurare dello stato emergenziale e le incertezze sui tempi della ripartenza. Chiediamo un incontro urgente presso il MiBACT per una pronta risoluzione.

https://youtu.be/pwmgf_Y252I

1084 i nuovi positivi al Coronavirus in Sicilia su 8.497 tamponi processati. Le vittime sono 29 nelle ultime 24 ore che portano i morti a 2.381 dall’inizio della pandemia. I positivi sono 33.387 con una diminuzione di 22 attuali positivi. Negli ospedali i ricoveri sono 1251, 11 in meno rispetto a ieri, mentre i ricoveri in regime ordinario sono 1085, 8 in meno rispetto a ieri, in terapia intensiva sono 166, 3 in meno rispetto a ieri. I guariti sono 1077.

I nuovi positivi per provincia:

Palermo 292

Catania 251,

Messina 232,

Siracusa 98,

Trapani 76,

Caltanissetta 57,

Ragusa 46,

Enna 20,

Un solo caso ad Agrigento