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L’associazione ambientalista MareAmico, coordinata da Claudio Lombardo, segnala, e documenta in foto, che l’erosione costiera ha inflitto un altro duro colpo alle coste agrigentine. Lombardo spiega: “Dopo avere assistito alla scomparsa della splendida spiaggia di Eraclea Minoa, che attende ancora i lavori programmati dalla Regione Sicilia, l’erosione costiera ha fatto sparire metri di spiaggia, di boschetto e di dune costiere nella zona di Bovo Marina. Le recenti mareggiate hanno anche parzialmente distrutto alcuni chioschi presenti in zona”.

Secondo un report di UnionCamere Sicilia, nonostante l’emergenza coronavirus, vi sono più imprese in Sicilia. Numeri e dettagli.

Nell’anno più buio per l’intera economia siciliana le imprese si sono difese abbastanza bene, almeno secondo UnionCamere Sicilia, ovvero l’organo di rappresentanza che comprende tutte le Camere di Commercio del territorio isolano. Infatti, secondo i dati relativi alla nascita e alla mortalità, forniti dall’Ufficio studi di UnionCamere Sicilia, il saldo del 2020 resta in terreno positivo con più 3.636, numero che si distanzia di pochissimo rispetto al saldo del 2019, su un totale complessivo di imprese di 471.289. Nel 2020 si sono registrate 22.309 iscrizioni e 18.673 cessazioni. La Sicilia è la terza regione con un saldo imprese positivo e si attesta alle spalle di Lazio e Campania e prima di Puglia, Lombardia, Sardegna e Calabria, regioni che fanno registrare i numeri migliori sul fronte della nascita e mortalità delle imprese. In Italia, le imprese registrate ammontano a 6.078.031 con una saldo di +19.316. In testa alla speciale classifica per imprese registrate in Sicilia svetta Catania, seguono Palermo e Messina. Ecco tutti i dati per provincia: Trapani, registrate 47.418 (+392); Palermo registrate 98.935 (+651); Messina registrate 62.808 (+610); Agrigento 40.736 (+395); Caltanisetta registrate 25.511 (+54); Enna registrate 15.059 (-36); Catania registrate 104.236 (+920); Ragusa registrate 37.354 (+408); Siracusa registrate 39.232 (+242). Il presidente di UnionCamere Sicilia Pino Pace commenta: “Nonostante l’emergenza sanitaria da coronavirus, analizzando i dati, emergono numeri molto confortanti, se pensiamo che sono più o meno gli stessi nel 2019. Il 2020 è stato un anno pesantissimo per l’economia siciliana e ne dobbiamo ancora registrare le conseguenze. Poi, a parte il micro-dato negativo di Enna, abbiamo un andamento positivo in tutte le province siciliane”. E Santa Vaccaro, segretario generale UnionCamere Sicilia, aggiunge: “Dai dati emerge che la forma giuridica maggiormente preferita è la società di capitale, con un tasso di crescita di imprese del +3,29%, che in tutte le province siciliane si attestano in terreno positivo, mentre le società di persone nelle città dell’Isola fanno registrare dati tutti negativi, il dato più alto a Caltanissetta e quello più basso a Enna”.

Ad Agrigento, al palazzo di giustizia, a conclusione del giudizio abbreviato, il giudice per le udienze preliminari del Tribunale, Stefano Zammuto, ha inflitto 1 anno e 4 mesi di reclusione a carico dell’ex assessore comunale di Naro, Francesco Lisinicchia, 51 anni. A Lisinicchia la Procura di Agrigento contesta di avere esercitato pressioni sull’imprenditore di Gela, Giuseppe Romano, titolare dell’appalto della nettezza urbana a Naro, per indurlo a stipulare un contratto di vigilanza con una società del Palermitano di cui lo stesso Lisinicchia è stato dipendente e responsabile di zona. L’ex assessore risponde di “tentata induzione indebita a dare o promettere altre utilità”.

Un altro pacco contenente droga è stato scoperto sulle spiagge siciliane. La Guardia di Finanza ha recuperato 600 panetti di hashish, per un totale di 30 chili, abbandonati sul litorale del Comune di Torrenova, nel Messinese. Il ritrovamento è scaturito a seguito di una telefonata al numero di pubblica utilità 117, che ha segnalato la presenza di strani involucri abbandonati sulla sabbia. Negli ultimi mesi le segnalazioni si sono susseguite dalle coste di Agrigento a Trapani, fino a diverse località della provincia di Messina. Quello odierno è il terzo ritrovamento nel giro di pochi giorni. Ieri 33 chilogrammi di hashish sono stati recuperati sul litorale trapanese di Pizzolungo e qualche giorno prima una scoperta analoga è ricorsa a Birgi, nei pressi di Marsala. La sostanza stupefacente, che immessa sul mercato al dettaglio avrebbe potuto fruttare fino a 300 mila euro, è stata sequestrata. Proseguono le ricerche per risalire ai responsabili.

Lo Screening Covid 19 per le scuole inizia mercoledì 20 gennaio.
Le attività di monitoraggio si svolgeranno in Via Ambrosini, con senso unico di marcia da Villa Ambrosini verso Stadio Comunale.

ore 8.30 – 13.00
Istituto Vitaliano Brancati

ore 14.00 – 18.30
Istituto Guarino

Giovedì 21/01/2021

8.30 – 13.00
Istituto Falcone Borsellino

14.00 – 18.30
Istituto Bersagliere Urso

I gazebo/laboratorio saranno posizionati nello slargo adiacente il muro del cimitero. 30 metri prima dei punti in cui verrà effettuato il tampone, saranno posizionati i gazebo per l’accettazione. Gli utenti non dovranno scendere dai loro mezzi e non sarà necessario rifare la fila per ricevere il referto. Gli utenti risultati positivi o per i quali necessità una verifica, verranno contattati telefonicamente nei 15 minuti successivi al prelievo.

Va allo Stretto di Messina il record mondiale di rifiuti sul fondale marino, con una densità che in alcuni punti supera il milione di oggetti per chilometro quadrato. Lo indica uno studio pubblicato sulla rivista Environmental Research Letters da un gruppo internazionale di ricerca coordinato dall’Università di Barcellona, in Spagna.

Il lavoro è stato condotto in collaborazione con il Joint Research Centre (Jrc) della Commissione europea e vede coinvolti diversi enti italiani, come l’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale (Ispra), la Stazione Zoologica Anton Dohrn, l’Università di Cagliari e l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (Ogs).

Lo studio indica come i rifiuti stiano aumentando nei fondali marini di tutto il mondo: in alcuni casi la loro densità sarebbe addirittura paragonabile a quella delle grandi discariche presenti sulla terra ferma. Secondo gli esperti questo trend è destinato a continuare, tanto che entro i prossimi 30 anni il volume dei rifiuti marini potrà superare i tre miliardi di tonnellate.
Nonostante gli sforzi della comunità scientifica, “la diffusione dei rifiuti nei nostri mari e oceani non è ancora pienamente conosciuta”, spiega Miquel Canals dell’Università di Barcellona. “Le regioni marine più colpite sono quelle circondate da terre o semi chiuse, i fondali vicino la costa, le aree prossime allo sbocco di grandi fiumi e quelle dove c’è un’intensa attività di pesca, anche lontane dalla terra”.
Plastiche, metalli, vetro, ceramica, attrezzature da pesca, tessuti e carta sono tra i materiali più abbondanti.
“Nel Mediterraneo – aggiunge Canals – la spazzatura sui fondali è già un serio problema ecologico. In alcuni luoghi della costa catalana ci sono grandi accumuli. Quando ci sono forti tempeste, come la tempesta Gloria del gennaio 2020, le onde riportano i rifiuti sulla spiaggia. Alcune spiagge sono state letteralmente ricoperte”.

Tra i due anziani non correva buon sangue, e così un pensionato 87enne ha incendiato l’auto del suo vicino di casa di anni 72.

A scoprire che si trattava di incendio doloso sono stati i carabinieri di Naro, che hanno scoperto l’autore dell’incendio avvenuto nel centro storico, dove l’auto era stata parcheggiata. Sul posto sono giunti i vigili del fuoco che hanno domato le fiamme, messo in sicurezza la zona, ma la Peugeot è andata completamente distrutta.

L’autore del rogo è stato denunciato in stato di libertà alla procura della repubblica di Agrigento

 

1.641 i nuovi positivi al Covid in Sicilia, che resta la regione italiana con il più alto numero di contagi, su 21.167 tamponi.

Tasso di contagio che sale al 7,7%.

Le vittime sono state 37 nelle ultime 24 ore ed in totale diventano 3.064.

I positivi sono 47.527 con un aumento di 642 casi.

Negli ospedali i ricoveri sono 1.667, 18 in più rispetto a ieri, dei quali 211 in terapia intensiva, 6 in più rispetto a ieri.

I guariti sono 962.

I nuovi casi per provincia:

Catania 237

Palermo 569

Messina 198

Trapani 325

Siracusa 165

Ragusa 27

Caltanissetta 62

Agrigento 53

Enna 5

Verranno riaperti i termini per consentire ai Comuni siciliani di accedere al Fondo di rotazione dedicato alla progettazione. Il governo Musumeci ha infatti reso nuovamente disponibili circa 2,5 milioni di euro che potranno essere chiesti dalle amministrazioni locali per la progettazione di interventi su scuole, strade, impianti di depurazione e altre opere in linea con il Piano di azione e coesione (Pac) 2014-2020.
La riapertura dei termini è stata decisa su impulso dell’assessorato regionale alle Infrastrutture. Una ricognizione del dipartimento Tecnico aveva verificato, infatti, che alcuni Comuni, dopo l’assegnazione delle somme, avevano rinunciato ai fondi o erano risultati inadempienti. È stato così accertato che le risorse ancora non impegnate e disponibili ammontano a circa 2,5 milioni di euro.
«Attraverso il virtuoso impiego delle risorse della Regione – commenta l’assessore alle Infrastrutture Marco Falcone – vogliamo che nessun cantiere si fermi nonostante l’emergenza pandemica, e anzi, vogliamo aprirne di nuovi. Il governo Musumeci, dopo anni di politiche prive di una visione organica, grazie a questa e altre misure ha dato un impulso positivo all’intera filiera dei lavori pubblici in Sicilia, favorendo così benefici a cascata per tutto il territorio. Con i 2,5 milioni di euro ancora disponibili potremo finanziare, dunque, la progettazione di un’altra trentina di interventi».
Le domande accolte fino ad ora per il Fondo di rotazione per la progettazione sono una settantina, pari a circa la metà di quelle che erano state presentate dai Comuni. I finanziamenti si aggirano intorno ai 5 milioni di euro e serviranno a progettare lavori come la ristrutturazione di edifici scolastici, il recupero di aree urbane, la sistemazione di strade e interventi di messa in sicurezza del territorio.

Il giornalista, politico, scrittore e sindacalista Emanuele Macaluso è morto stanotte a Roma all’Ospedale Gemelli. Era ricoverato per problemi cardiaci aggravati dai postumi di una caduta.  Nato a Caltanissetta il 21 marzo del 1924, fu esponente del Partito comunista sin dai tempi della clandestinità e venne chiamato da Palmiro Togliatti alla Segreteria divenendone uno tra i più giovani componenti. Il 1 maggio del 1947 fu tra i testimoni della strage di Portella della Ginestra quando il bandito Salvatore Giuliano sparò contro la folla uccidendo 11 lavoratori e ferendone molti altri.

Nel 1982 divenne direttore de ‘L’Unità’.

Il cordoglio della Politica: 

“La morte di Emanuele Macaluso mi addolora profondamente. Desidero esprimere i miei sentimenti di vicinanza ai familiari, a quanti, hanno condiviso con Macaluso impegno e ideali, e a coloro che, nel confronto democratico, anche su posizioni diverse, ne hanno apprezzato l’acuta intelligenza e il senso del bene comune. Macaluso è stato un protagonista della storia repubblicana e ha contribuito da dirigente politico e da intellettuale alla crescita democratica del Paese”, scrive il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

L’Aula del Senato, prima di ascoltare l’intervento del premier Conte che sta per chiedere una nuova fiducia per il suo governo, ha osservato un minuto di silenzio in memoria di Emanuele Macaluso. Il momento di raccoglimento è stato seguito da un applauso unanime dell’Assemblea in piedi. “Mi associo, a nome del governo, a questo ricordo del senatore Macaluso – ha detto Conte –  credo che anche chi non ha condiviso le idee politiche possa condividere che è stato un grande protagonista della vita politica e culturale italiana”.

Ma anche il presidente del Parlamento europeo Davide Sassoli ricorda il politico scomparso: “”Se non scrivo i miei pensieri mi sento morire”, ripeteva. E così Emanuele Macaluso ha lavorato, riflettuto, fino alla fine dei suoi giorni. Diciamo addio a un pezzo importante di storia della sinistra italiana. Storia politica, culturale, ideale nel senso più nobile della parola”.

“Ho incontrato Macaluso solo negli ultimi anni della sua vita, apprezzando lo straordinario esempio di cultura, ironia, vis polemica. Un grande siciliano, una perdita per la sinistra italiana”, dice il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni.

“Mi mancherà Emanuele Macaluso. Un uomo di rara intelligenza, impegnato fino all’ultimo a dare la sua lettura del mondo e dell’Italia. Un pezzo di storia della Repubblica che ci lascia”, e’ il ricordo del ministro della Salute Roberto Speranza.

Ciao Emanuele, ciao compagno, ciao maestro. Sei stato quello che dovrebbe essere sempre la sinistra, popolo e pensiero, indignazione e speranza, riscatto e realismo. Le parole e la politica sono state le tue armi per cambiare il mondo e tu puoi dire che hai saputo cambiarlo”. Così Andrea Orlando, vice segretario del Pd.

“Ho conosciuto Emanuele Macaluso alla presentazione di un documentario sui minatori siciliani a Montecitorio. Il suo intervento su lavoro e giustizia sociale fu intenso e appassionato. È stato un protagonista assoluto della politica. Ci mancherà il suo sguardo libero e lucido”, dice il presidente della Camera Roberto Fico.

“A nome della Cgil e mio personale esprimo il più profondo cordoglio per la scomparsa di Emanuele Macaluso. La sua vita e il suo straordinario impegno politico sono profondamente legati alla storia della sinistra, del sindacato e della democrazia del nostro Paese”, dice il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini: “La sua vita ci fa ripercorrere e riscoprire le lotte della sinistra e del sindacato che rappresentano tanta parte della storia della democrazia italiana. La sua curiosità e il suo impegno, così presenti fino ai suoi ultimi giorni, ci danno nuova speranza per cambiare la società in cui viviamo”. Macaluso “è stato espressione di una generazione che si è misurata e cresciuta nella lotta contro il fascismo e nelle lotte sociali per il riscatto delle lavoratrici e dei lavoratori.
Giovanissimo, si afferma come capo della Cgil siciliana e guida in prima persona i contadini nell’occupazione delle terre e nella lotta contro gli agrari, che costò la vita a decine e decine di sindacalisti. In queste lotte ci si scontrava non solo con i grandi proprietari delle terre ma anche con Cosa Nostra, a cui molto spesso gli agrari erano legati”. “Sono queste esperienze, maturate nel vivo delle lotte sociali nella sua terra – prosegue Landini – che hanno fatto di Macaluso un dirigente di primissimo piano del Pci, vicino a Togliatti negli anni ’60 e poi, con Berlinguer, direttore dell’Unità. Cultura e lucidità di analisi sono stati tratti distintivi di Macaluso. E proprio per questa ragione non poteva non cogliere e analizzare con sofferenza la crisi della sinistra degli ultimi anni”