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I Carabinieri di Gela hanno arrestato due indagati, di 59 e 40 anni, ritenuti responsabili del ferimento a colpi d’arma da fuoco di un 41enne gelese, avvenuto nel giugno del 2022 in via Rio de Janeiro a Gela. Uno dei due avrebbe bloccato la vittima, e l’altro avrebbe esploso più colpi di pistola contro di lui. Il ferito fu sottoposto ad un intervento chirurgico all’ospedale “Vittorio Emanuele” a Gela. Il movente sarebbe legato a dissidi. Ai due arrestati, uno in carcere e l’altro ai domiciliari, sono contestati i reati di tentato omicidio in concorso e porto abusivo di una pistola. La vittima non ha collaborato alle indagini, che si sono invece avvalse del contenuto delle sue conversazioni intercettate.

In provincia di Caltanissetta nonna e madre avrebbero insultato e picchiato un bambino. Le maestre della scuola dell’infanzia da lui frequentata si sono accorte dei lividi, più che evidenti. A conclusione delle indagini e dei riscontri ad opera della Procura e della Squadra Mobile di Caltanissetta, alle due donne è stato imposto il divieto di avvicinamento al bambino. Alla madre è stata inoltre applicata la misura della sospensione della potestà genitoriale per la durata di un anno. Il minorenne è stato affidato a una comunità. Il Tribunale del Riesame di Caltanissetta ha rigettato il ricorso delle indagate, confermando le misure cautelari.

Si è concluso il convegnoo regionale dal tema “Virtopsy, dal virtual al reale” organizzato dal preidente dott. Angelo Trigona il quale, nonostante già in pensione, l’Asp di Agrigento gli ha chiesto di collaborare ancora per un certo periodo a favore della sanità agrigentina.

Trigona ha saputo trasformare quello che sembrava un punto mai raggiungibile ad una bella realtà. Il suo costante impegno, la sua professionalità, il suo totale impegno a favor della sanità della provincia di Agrigento ha fatto si che nella nostra terra adesso insistono apparecchiature le quali nche al nord ci invidino. Tutte all’avanguardia ottenute grazie al costante ed incessante interessamento di Angelo Trigona, certamente fra i più brillanti Direttori delle scienze radiologiche da Roma in giù.

Ed il convegno di ieri ed oggi ne è la chiara testimonianza. Basta ascoltare le interviste, guardare i partecipanti e, così, compredere che anche Agrigento, grazie a Trigona, può dire la sua anche in campo nazionale.

Il tutto in un contesto meraviglioso come è il sito dell’hotel della Valle di Agrigento, mentre il service, affidato all’ impresa Omniacongress, la quale, ormai alla ormai consolidata coppia Ugo Falsone e Manuela Lombardo, ha raggiunto livelli superiori che nulla hanno a che invidiare in altre zone italiane.

Seguiamo le interviste.

 

Il Csm ? magistrati mai ripresi da sputtanamenti

“Graviano rimane senza l’obiettivo dei suoi ricatti,   ha giocato molto su queste cose ‘dico non dico’  e  minacciando in qualche modo Berlusconi. Non essendoci piu l’oggetto della sua minaccia oramai Graviano  è un’arma spuntata. Il  diluvio di pentiti post Berlusconi non ci sarà. Si è visto con Andreotti che non è accaduto”.

Lo ha dichiarato Antonio Ingroia intervistato da Klaus Davi per il web talk KlausCondicio  che ha aggiunto : “ La magistratura tutta  non è stata mai in grado di autoriformarsi  dopo gli sputtanamenti derivati dal caso Palamara,  sputtanamenti che riguardano anche il Csm. E la politica da parte sua non ha mai avuto il coraggio  di fare una riforma seria.”

A Siracusa un poliziotto di 42 anni si è suicidato. L’agente, in servizio alla Squadra mobile, nei locali della Questura si è sparato un colpo d’arma da fuoco alla tempia. I motivi del suicidio sono al vaglio degli inquirenti. Dalla Questura sottolineano: “Sin da subito si può escludere che il gesto estremo sia legato al lavoro svolto dal poliziotto, che vantava uno stato di servizio irreprensibile”. Il questore Benedetto Sanna e i colleghi si stringono attorno al dolore dei familiari.

“Accogliamo con soddisfazione l’approvazione di una norma da parte del Consiglio dei ministri sulla stabilizzazione degli oltre 4000 lavoratori Asu Siciliani”. Lo dichiara il capogruppo della DC all’Ars, Carmelo Pace. “Dall’inizio della legislatura, fin dal giorno dell’ insediamento e delle dichiarazioni programmatiche ci siamo sempre battuti in favore di questa categoria di lavoratori che rappresentano una risorsa.
Con una nostra proposta nella recente finanziaria regionale abbiamo raggiunto un risultato straordinario aumentando le ore lavorative settimanali portandole a 36. Adesso, continueremo ad impegnarci, seguendo da vicino la vicenda di concerto con il governo della regione affinchè la norma nazionale possa essere applicata nell’impianto della nostra regione, evitando nuove impugnative, dando così dignità a chi in questi anni ha svolto importanti compiti negli uffici degli enti utilizzatori”.

La dirigente scolastica di un istituto di Monreale avrebbe dovuto risarcire il ministero per un infortunio subito a scuola da uno studente. La famiglia dell’alunno è stata risarcita dal ministero dell’Istruzione con 330 mila euro. Durante la ricreazione il loro figlio ha riportato danni fisici molto seri.

La Procura della Corte dei conti ha presentato il conto anche alla dirigente scolastica del plesso chiedendo il pagamento di circa 148 mila euro per non aver assunto in via preventiva delle misure organizzative idonee ad evitare pericoli per gli studenti.

L’insegnante, assistita dagli avvocati Girolamo Rubino e Rosario De Marco Capizzi, con una memoria difensiva ha evidenziato che negli anni ha assunto diverse iniziative per rendere sicura la permanenza degli studenti all’interno del plesso scolastico. Sono state adottate apposite regole finalizzate a disciplinare l’uscita dei ragazzi durante le lezioni e la pausa ricreazione.

«Sulla base delle nuove regole approvate dal collegio dei docenti, su proposta della preside dell’Istituto, possono uscire, sia nel corso delle lezioni che della ricreazione, soltanto due studenti per ciascuna classe – si legge nella memoria – in modo da contenere il numero degli studenti transitanti lungo i corridoi della scuola e riducendo, da un lato, il rischio di infortuni degli alunni fuori dalle classi, e dall’altro facilitando l’attività di vigilanza dei collaboratori scolastici.

La dirigente ha adottato un’apposita direttiva con cui sono stati attribuiti specifici compiti di vigilanza e controllo ai collaboratori scolastici, specie nelle aree «più critiche» quali quelle antistanti le porte di accesso all’istituto e ai bagni della scuola».

Quando si è verificato l’incidente la preside tra l’altro si trovava nel plesso della scuola dell’infanzia per garantire l’evacuazione degli studenti perché si erano allagate le aule. Alla luce di quanto eccepito, la posizione della dirigente è stata archiviata.

Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto Pubblica amministrazione bis, compresa una norma che consente alla Regione Siciliana di stabilizzare i precari Asu. Gli interventi dei sindacati.

Novità positive, anche se non più di tanto, sul futuro dei precari Asu (Attività socialmente utili) siciliani. Infatti, il Consiglio dei ministri ha approvato il cosiddetto ‘decreto Pubblica amministrazione bis’, all’interno del quale vi è una norma che permetterà alla Regione Siciliana di stabilizzare i lavoratori socialmente utili. Si tratta di più di 4.600 lavoratori, precari da oltre 20 anni negli enti locali e nelle aziende sanitarie della Sicilia. A raffreddare l’entusiasmo è però il rinvio della norma nazionale alle condizioni finanziarie degli Enti locali, che potranno stabilizzare ma entro i propri limiti assunzionali. Luisella Lionti, segretaria regionale della Uil Funzione pubblica Sicilia, commenta ottimista: “Accogliamo questo provvedimento che riconosce il contratto a chi, pur senza le adeguate tutele, in questi anni ha operativamente portato avanti i servizi e gli uffici. Adesso è necessario entrare nel merito e capire le procedure. Ci auguriamo che tutto questo si concretizzi in tempi brevi e che non ci siano blocchi inaspettati. Questi lavoratori attendono da troppo tempo la stabilizzazione”. E Paolo Montera, segretario regionale della Cisl Fp Sicilia, si sintonizza sulla stessa lunghezza d’onda, e afferma: “Apprezziamo la norma approvata dal Consiglio dei ministri nel ‘decreto Pubblica amministrazione’ che consentirà agli appartenenti alla platea degli oltre 4mila Asu di essere assunti nel rispetto dei limiti assunzionali degli Enti presso cui sono impiegati. Si tratta – prosegue il sindacalista – della chiara dimostrazione di quanto sia importante il dialogo tra la Regione e lo Stato, sempre sostenuto dal nostro sindacato. E’ un piccolo, sebbene storico, passo in avanti. Se è positivo che si sancisca con una norma nazionale il diritto alla stabilizzazione di questi lavoratori dopo quasi 25 anni di precariato, è altrettanto vero che il rispetto dei limiti assunzionali non comporterà la stabilizzazione immediata di tutto il personale. Per questo occorre rivedere la normativa sui limiti assunzionali e stanziare maggiori risorse. L’ok alla norma sugli Asu – prosegue Montera – non deve fare distogliere lo sguardo dalle altre situazioni di lavoratori ‘deboli’ nel pubblico impiego. Analogo percorso va sostenuto per i precari degli Enti in dissesto, nonché per il riconoscimento dell’integrazione oraria degli ex contrattisti che rischiano di andare in pensione con un trattamento economico inferiore a quello minimo. Va ricordato da ultimo come il personale Asu in questi anni ha lavorato senza maturare alcun diritto alla pensione. E si tratta di un’altra emergenza che occorrerà risolvere all’interno della vertenza Asu”.

Giuliana Miccichè

Il Cartello Sociale agrigentino, tramite Sorce, Buscemi, Gallo, Acquisto e Pezzino, in rappresentanza della Diocesi, Cgil, Cisl e Uil, ha organizzato oggi una manifestazione popolare contro la privatizzazione e la bassa qualità dei servizi sanitari. Raduno in piazza Cavour. Poi corteo lungo il viale della Vittoria fino a Porta di Ponte. L’ascolto di alcune testimonianze. Poi la consegna di un documento al Prefetto Romano sulle ragioni dell’iniziativa a difesa del diritto alla salute di tutti.

Il Commissario capo Andrea Palermo, già al timone del Commissariato di Palma di Montechiaro e dell’ufficio Personale e tecnico logistico provinciale, sempre distintosi per preparazione e professionalità, è il nuovo vice-capo della Squadra mobile di Agrigento, a fianco dell’attuale dirigente, il vice questore aggiunto Giovanni Minardi. Andrea Palermo, laureato in Giurisprudenza, come disposto dal questore Emanuele Ricifari, assumerà il nuovo incarico lunedì prossimo.