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“A nome mio e dei familiari di vittime innocenti di mafia che rappresento, esprimo sdegno per le accuse mosse dall’ex pentito Vincenzo Calcara al pm Gabriele Paci, attualmente impegnato a Caltanissetta nel processo che vede imputato il latitante Matteo Messina Denaro per le stragi del ’92. Accuse strumentali che Calcara ha utilizzato per scopi a noi poco chiari, rispetto le quali anche la famiglia del Giudice  Paolo Borsellino ha preso le distanze diffidando l’ex – e assai discusso – pentito, dal fare qualunque riferimento alla vedova e ai figli del giudice Borsellino a sostegno di qualunque sua iniziativa”

Così dichiara Giuseppe Ciminnisi, coordinatore nazionale dei familiari di vittime innocenti di mafia dell’associazione ‘I cittadini contro le mafie e la corruzione’.

Ciminnisi, nell’esprimere la totale fiducia nei confronti dei Magistrati di Caltanissetta e in particolare nell’operato del Procuratore aggiunto Dottor Gabriele Paci che aveva definito Calcara ‘uno di quelli che inquinavano i pozzi’, dopo aver letto l’odierno post dell’ex pentito, ricorda che solo grazie alla recente attività della Procura di Caltanissetta si è arrivati a delle verità che si spera possano far piena luce su uno dei più clamorosi depistaggi avvenuti nel corso della storia della Repubblica.

“E’ grave – prosegue Ciminnisi – che ancora oggi, dopo quanto emerso nel corso dell’udienza di ieri a Caltanissetta, Calcara insista nelle sue infamanti accuse nei confronti di un Magistrato serio, capace e volenteroso, ignorando artatamente che anche i familiari del Giudice Borsellino hanno debitamente preso le distanze da ogni sua attività e/o dichiarazione, in particolare dopo che il difensore della famiglia Borsellino, l’Avvocato Fabio Trizzino, nel corso dell’udienza ha tacciato come assolutamente inattendibili le dichiarazioni dell’ex pentito. Ci preoccupano e addolorano le affermazioni di Calcara, che, come dichiarato in aula dal legale dei Borsellino, sembrano veramente un modo ulteriore per sovvertire ancora una volta la realtà di una tragedia immane che non si è ancora conclusa dopo 28 anni perché qualcuno non ha fatto il proprio dovere.

In nome dell’Associazione e dei familiari delle vittime innocenti di mafia che rappresento, nell’esprimere solidarietà e vicinanza al Dottore Paci e alla famiglia Borsellino, sento il dovere di esortare quanti fanno realmente attività di contrasto alla mafia a voler far sentire la propria voce affinchè un Magistrato impegnato in un processo come quello in corso che vede imputato Matteo Messina Denaro, non rimanga isolato ed esposto ad attacchi vili e inqualificabili da parte di un soggetto le cui finalità non ci sono chiare”.

“Far ripartire la scuola e tutelare la salute degli studenti e dell’intera popolazione scolastica doveva essere, assieme al tema del potenziamento del sistema sanitario, il primo dovere di chi sta al governo. Davanti all’inadeguatezza, nelle scuole, delle misure di sicurezza e di contenimento del contagio da Covid-19, che ormai sono evidenti a tutti, sarebbe il caso che la ministra Azzolina si dimettesse prima di fare altri guai. La situazione è davvero preoccupante, si abbia il coraggio, e lo dico anche provocatoriamente, di non far ripartire la lezioni in classe. Questo governo ha fatto solo propaganda con interventi tampone, quando invece avrebbe dovuto, già a marzo, pensare a come riaprire le scuole. Ancora oggi mancano i tanto sbandierati banchi monoposto e non sono state completate nemmeno le opere edili di adeguamento delle classi e degli spazi. La scuola ha bisogno di una vera e propria task force, con più personale docente, collaboratori scolastici e assistenti per ciascun ordine di istruzione e soprattutto con un assistente per sezione nelle scuole dell’infanzia. Va permessa anche una deroga, secondo il principio di autonomia degli istituti, al monte ore dei curricula in modo da renderli flessibili sulla base delle esigenze e dell’emergenza sanitaria. Così come la stessa task force dovrebbe assicurare il personale per l’assistenza non solo pedagogica ai più piccoli, ma anche per l’accoglienza e per i bisogni fisici e fisiologici, laddove è davvero impossibile parlare di distanziamento sociale. A tutto ciò si aggiunga anche il rilancio della didattica a distanza e il sostegno alle famiglie con bonus specifici per il supporto di baby sitter. Faccio appello anche all’assessore regionale Lagalla affinché si faccia parte attiva in seno alla conferenza Stato-Regioni per denunciare la grave situazione e per trovare soluzioni adeguate che tutelino prioritariamente il diritto alla Salute per tutta la popolazione scolastica”.

Lo afferma Eleonora Lo Curto, capogruppo Udc all’Assemblea regionale siciliana.

In seguito alla comunicazione dell’Asp di Agrigento, chiude i battenti a scopo precauzionale un locale pubblico nel centro storico di Sciacca che in ogni periodo dell’anno è molto frequentato.

Ecco la comunicazione fatta dallo stesso locale, il Pier 41 Longue Bar, alla propria clientela:

“A seguito contatto da parte del Asp, comunichiamo alla nostra clientela che a scopo precauzionale, fino al 25 settembre, dobbiamo stare in isolamento, in quanto abbiamo avuto contatto con una persona positiva al covid 19. Dopo tale periodo saremo sottoposti a tampone e si procederà alla sanificazione del locale.. Grazie dell attenzione a presto !”

Aumenta ancora di altre due unità il numero delle persone contagiate da coronavirus nella città di Sciacca.

In un solo giorno cinque persone sono risultate positive al test del tampone. Una situazione che sta diventando preoccupante e che ha convinto il sindaco Francesca Valenti a lanciare un forte appello alla sua comunità: “La situazione è veramente delicata – ha detto il primo cittadino – è necessario disincentivare riunioni e feste private perché i focolai più facili si innescano purtroppo lì”.

I due nuovi casi di contagio riguardano un trentenne e un sessantenne, uno dei quali è reduce da un periodo di isolamento domiciliare. Due delle persone contagiate nel frattempo sono state ricoverate all’ospedale di Caltanissetta su suggerimento delle autorità sanitarie. Ma non si tratterebbe di casi gravi, il ricovero al momento è solo precauzionale.

Vincenza Barrale è candidata al Consiglio comunale in occasione delle prossime elezioni amministrative. Da sempre vicina alle posizioni della Lega anche in questa circostanza scende in campo con il partito di Salvini. Conosciamola più da vicino.

 Il 4 e 5 ottobre alle amministrative ad Agrigento torna la Lega in campo, Enza Barrale il suo impegno da candidata da cosa si caratterizza?

“La lega torna in campo con l’impegno di dare dignità ad una città allo sbando, una città agli ultimi posti negli standard di vita. Il mio impegno se verrò eletta  é di dimostrare coi fatti che ci si può  liberare da questa politica che ha fallito su tutti i punti, una politica che ha escluso il confronto con gli agrigentini, una politica che ha  nei fallito nei risultati, come cittadina ho il diritto ma soprattutto da candidata ho un dovere verso noi stessi e verso chi mi darà la fiducia, di lottare  altrimenti da vittime diventiamo complici…é finita l’epoca degli slogan, ora ci vogliono i fatti e i veri cambiamenti”.

Il primo obiettivo se eletta consigliere comunale che porterà all. Interno di Aula Sollano, qual è?

“Il sistema di raccolta dei rifiuti e poi dare voce a chi non ha voce, lottare per chi ha bisogno, e difendere gli interessi degli agrigentini.  Penso possa bastare per iniziare….”

La Lega dopo una lunga trattativa ha deciso di appoggiare una donna, Daniela Catalano, una donna e una proposta nuova, quale obiettivo vi prefissate?

“La lega ha puntato su Daniela Catalano, una donna con grandi capacità, un avvocato  che con l’esperienza maturata da presidente del Consiglio comunale saprà risollevare Agrigento, voglio usare le sue parole che faccio mie per far capire agli elettori lo spirito che la contraddistingue…il mio cuore mi impone di mettere la mia faccia, la mia testa, la mia passione politica, le esperienze faticosamente e con costanza maturate, al servizio della mia città. Parole semplici ma vere, la gente sarò ripetitiva ma ha bisogno di coscienza di impegno di un sindaco che ascolti i bisogni di tutti e che si impegni per tutti non di fumo e promesse vane, la Catalano é questo”.

Una campagna elettorale che si sta svolgendo molto sui social, molto fumo ma i problemi concreti del cittadino sembrano accantonati, come mai?

“Effettivamente questa campagna elettorale si sta svolgendo molto sui social ma la gente spero saprà distinguere tra tutto questo fumo chi saprà fare una vera grigliata, a parte gli scherzi, io parlo per me, chi mi conosce sa che da sempre sono stata una combattiva, una guerriera, che ci ho messo sempre la faccia quando credevo in qualcosa o quando dovevo lottare per qualcosa che é sempre stata una battaglia per il bene comune, inquinamento, rifiuti, depuratore, degrado sociale, disabili  e periferie sono il mio tormento, nel mio piccolo mi sono data da fare ma vorrei poter fare di più, poter battere i pugni in consiglio a nome di chi non può o non riesce a fare valere i propri diritti. Certo ammetto che spesso manco di diplomazia, ma credo di rappresentare  nei miei modi, quei cittadini arrabbiati esasperati da anni di mal politica”.

500 candidati al consiglio, 20 liste e 6 candidati Sindaci, c’é un eccesso di democrazia, voi come Lega che lista e progetti portate avanti?

“Più che un eccesso di democrazia la chiamerei in un altro modo ma lasciamo perdere… A noi come lega ci interessa la città e gli agrigentini che credono in una politica nuova, fatta di gente nuova con un programma realizzabile che tiene conto di tutti i bisogni della nostra città. Elencarli, sarebbe inutile, sono alla vista di tutti, la più bella città tra i mortali é diventata una città in agonia, in coma, con queste elezioni i cittadini hanno la possibilità di darle nuova vita o il colpo di grazia”.

Lei si è occupata di sicurezza e frazioni su Villaggio Mosè e nei centri di accoglienza avete fatto sentira la propria voce. Si può trovare un argine o Agrigento rischia di diventare xenofoba?     

“Ecco vede questo è un dei grandi problemi che io ho sempre portato avanti, Agrigento non é xenofoba ma rischia di diventarlo; questa invasione ci sta scappando di mano, perché di questo si tratta invasione, non solo villaggio Mosè ma l’Italia intera rischia di soccombere sotto la violenza di chi con la scusa dell’accoglienza fa businness, ma come ha detto lei occupiamoci del nostro territorio, Lampedusa e il territorio agrigentino sono le nostre priorità, la sicurezza della nostra città e dei suoi abitanti sono i nostri primi obbiettivi e ci batteremo affinché il governo regionale e quello nazionale ci ascoltino….a qualunque costo. Il nostro leader poi alle prossime elezioni farà il resto”.

Grazie e in bocca al lupo!!!

In Sicilia sia viaggia ormai con casi quotidiani di contagio vicini ogni giorno a 100. Dopo i 91 di ieri oggi il bollettino del Ministero della Salute ne ha comunicati altri 96 a a fronte di un numero di tamponi processati ancora elevato, ovvero 5.498, circa 400 in meno di ieri.

I nuovi 96 casi portano la Sicilia a sfondare il muro dei duemila attuali positivi. Per la precisione, sono 2.043 (ieri erano 1.98 ), di cui 1.856 in isolamento domiciliare, 173 ricoverati in ospedale con sintomi (+18 rispetto a ieri) e 14 gravi ricoverati in Terapia intensiva (3 in più di ieri).

Su base provinciale, dei nuovi casi 8 sono ad Agrigento (5 dei quali a Sciacca), 15 a Catania, 2 a Enna, 8 a Messina, 26 a Palermo, 4 a Ragusa, 9 a Siracusa e 24 a Trapani.

Il segretario generale Salvatore Parello, il segretario territoriale Giovanni Luca Vancheri e il responsabile del Dipartimento della Sanità Pubblica e Privata Giovanni Farruggia, in seguito all’atto di indirizzo dell’Assessorato regionale alla Salute rivolto alle Aziende sanitarie con il quale si invitano le stesse a sospendere tutte procedure concorsuali avviate ed in itinere (nelle more del termine delle operazioni elettorali), prendono posizione, evidenziando come questa scelta allarmi e deluda le aspettative di moltissimi lavoratori.

“Siamo fortemente preoccupati per gli effetti di tale azione – aggiungono -, perché di fatto la stessa va a negare il diritto di chi ha vinto legittimamente un concorso di poter iniziare ad operare (in un quadro, tra l’altro, di perenne carenza di risorse umane) senza costituire, così come è pensato, un effettivo strumento di contrasto ad eventuali irregolarità. Anzi, il messaggio che passa ai più, purtroppo, è che ‘sotto sotto’ ci sia sempre qualcosa che non va e che quindi anche un regolare concorso possa rispondere a necessità di campagna elettorale e per tanto vada sospeso, anche quando già svolto. L’impressione alla fine, è purtroppo che si voglia piuttosto rispondere ad esigenze politiche di altro tipo, mirate ad evitare attacchi da parte delle opposizioni scegliendo una strada certamente poco coraggiosa. La Cisl Fp di Agrigento, Caltanissetta ed Enna su questo tema ha ed avrà una sola posizione: il rispetto pedissequo di leggi e regolamenti, i quali, non si possono piegare o modificare per esigenze demagogiche”.

Opportunità con i fondi europei per le imprese nel settore turistico di 29 comuni fra le province di Palermo e Agrigento. L’occasione è un bando da 500 mila euro finanziato con risorse del PSR 2014-2020 della Regione Siciliana. L’obiettivo è promuovere forme di cooperazione finalizzate al raggiungimento di economie di scala mediante l’organizzazione di processi di lavoro comuni e/o la condivisione di impianti e risorse.

“I beneficiari della misura – spiega Giuseppe Sciarabba, presidente dell’Agenzia di sviluppo del Mezzogiorno – sono gruppi di piccole imprese agricole e forestali, imprese di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agroalimentari e forestali, in forma singola o associata, di servizi per il turismo rurale e per la promozione di mestieri e attività artigianali, con un organico inferiore a 10 persone e con un fatturato totale di bilancio annuale non superiore a 2 milioni. Ciascuna forma di cooperazione dovrà essere costituita da almeno cinque soggetti, tra i quali almeno un’impresa del settore agricolo, agroalimentare o forestale, che svolgano attività coerenti con gli obiettivi e le finalità proprie della sottomisura 16.3 e che contribuiscano alle priorità della politica di sviluppo rurale”.

Per la provincia di Palermo, i comuni interessati sono Bisacquino, Castronovo di Sicilia, Chiusa Sclafani, Giuliana, Palazzo Adriano e Prizzi. Per la provincia di Agrigento, invece, le opportunità sono per Alessandria della Rocca, Aragona, Bivona, Burgio, Calamonaci, Cammarata, Casteltermini, Cattolica Eraclea, Cianciana, Joppolo Giancaxio, Lucca Sicula, Montallegro, Raffadali, Realmonte, Ribera, Porto Empedocle, San Biagio Platani, San Giovanni Gemini, Santa Elisabetta, Sant’Angelo Muxaro, Santo Stefano Quisquina, Siculiana e Villafranca Sicula.

“Tra le spese ammissibili al finanziamento – continua Sciarabba – ci sono quelle dell’animazione del territorio e della condivisione delle conoscenze tra i soggetti del partenariato finalizzate ad approfondimenti conoscitivi e alla condivisione e definizione di azioni coordinate necessarie per rendere fattibile il progetto. E ancora, la predisposizione del progetto di cooperazione nel quale siano dettagliate le singole azioni progettuali e – conclude Sciarabba – nel caso in cui il progetto riguardi lo sviluppo e la commercializzazione del turismo rurale, sia riportato il programma di partecipazione ad eventi (ad esempio, fieristici, radiofonici, televisivi) nazionali ed esteri strettamente collegati alle finalità del progetto”.

“Ci sentiamo presi in giro da un sindaco, quello di Lampedusa, Salvatore Martello, che rischia di far perdere dei finanziamenti per la realizzazione di una nuova caserma dei Vigili del fuoco. Avevamo chiesto a Martello di individuare un’area dove allocare la nuova struttura, un distaccamento terrestre, e lui, dopo un lungo tiro e molla, aveva concesso un’area all’interno del sedime aeroportuale. Ebbene, questa proposta è stata bocciata, come avevamo, del resto, previsto da tempo. Il sindaco Martello, evidentemente, non è capace di amministrare un comune”.

Lo dichiarano il segretario provinciale della Uil, Gero Acquisto e il segretario provinciale della Uil PA dei Vigili del Fuoco, Antonello Di Malta.

“Abbiamo chiesto – proseguono i due – tramite il comandante provinciale del corpo, Giuseppe Merendino – di conoscere i titoli di proprietà nonché eventuali vincoli presenti sulle particelle del Catasto Terreni per la zona interessata. L’Agenzia del Demanio Direzione Regionale Sicilia di Palermo ha risposto che verificata la banca dati catastale ha accertato che le aree indicate ricadono nel perimetro dell’aeroporto, e tale inclusione riconduce la titolarietà al Demanio Pubblico dello Stato in gestione all’ Ente Nazionale Aviazione Civile, inoltre ha reso noto che L’Enac, con convenzione ha affidato in concessione ventennale la gestione totale dell’aeroporto di Lampedusa all’Ast Aeroservizi Spa. Si è avverato quello che temevamo e sapevamo e cioè che era tutta una perdita di tempo. Ora ci auspichiamo l’intervento del Prefetto per mettere fine a questa sceneggiata  al fine di individuare un terreno per i Vigili del Fuoco, ma soprattutto per garantire al massimo l’efficienza del soccorso per i cittadini di Lampedusa , quei stessi cittadini delle Pelagie che oggi il Sindaco dovrebbe ,come capo della protezione civile dell’isola, garantire la massima efficienza sul fronte del soccorso”.

I positivi al covid sono 15. Stamattina sono risultati positivi al tampone 3 saccensi, trentenni. I casi non sono collegabili al focolaio del matrimonio. Una cifra alta che quasi riporta Sciacca ai numeri dei mesi della massima crisi causata dall’emergenza.  A maggior ragione è necessario adottare le misure anti contagio: l’uso della mascherina, il distanziamento fisico, l’igiene delle mani.

Sciacca risulta, oggi, in provincia di Agrigento con il più alto numero di positivi.