Un incidente stradale lungo la Catania-Gela in territorio di Mineo ha provocato la morte di un uomo di 49 anni, Antonio Nicosia, alla guida di una Fiat Multipla che si è scontrata con un autocarro carico di ortaggi. Sono cinque le persone ferite, e si tratta degli altri quattro passeggeri a bordo dell’automobile. Sono ricoverati nell’ospedale di Caltagirone. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, carabinieri e polizia stradale. La Procura di Caltagirone ha disposto l’avvio di un’inchiesta. E poi, sabato sera, Drin Costi Ghimbu, 42 anni, romeno, è morto lungo la strada provinciale Comiso-Santa Croce Camerina. L’uomo, alla guida di un ciclomotore, si è scontrato con una Bmw che procedeva da Santa Croce verso Comiso. Poco prima, all’ospedale Cannizzaro di Catania è morto un diciottenne, Jason Buglio, deceduto per i postumi delle ferite subite in un incidente stradale ad Aci Bonaccorsi: sul suo scooter si è scontrato contro un’auto. Sono complessivamente 18 i morti ad agosto in Sicilia vittime di incidenti stradali.
Con la collaborazione di Stefan Luca Mangione
“Il carcere e non solo il carcere deve essere un palazzo di vetro. Palazzo di vetro significa che tutta la comunità deve sapere come lavoriamo, in che condizioni lo facciamo, che cosa offriamo e che criticità abbiamo. Io considero una follia l’atteggiamento di chiusura o di conservatorismo nelle stanze delle segrete. Io sono un dirigente pubblico e devo fare conoscere le difficoltà in cui opero e devo interagire con le istituzioni. Il carcere non è mio è della comunità. Il carcere è un luogo di scommessa, vincere la recidiva è un grandissimo risultato per lo Stato”.
E’ l’inizio della amabile chiacchierata, una splendida intervista a tutto campo con il dottore Valerio Pappalardo nuovo direttore del carcere della Petrusa.
Un’occasione per conoscere l’istituto di pena che fa parte del tessuto sociale della collettività.
Con la precedente direzione, il carcere interagì, per citarne una, in occasione del Natale 2017 e con le iniziative legate ad “Un’aiola per Natale”. Si parlò della struttura e occupò i dovuti spazi sulla stampa, perché non ci sono e non dovrebbero esserci due mondi diversi, quello dei reclusi e l’altro della società civile se davvero si scommette sul rinserimento di chi ha sbagliato e sta scontando la pena.
“Da direttore del carcere di Trento – continua – ho fatto realizzare un sacco di cose, per esempio abbiamo fatto un progetto che ha ottenuto un finanziamento di 60mila euro per aprire un’officina meccanica. Si prende personale in grado di insegnare un mestiere dando la possibilità ai detenuti di lavorare e di apprendere un mestiere e poi quando escono hanno un titolo, hanno una opportunità in più”.
Avverte la sensazione di esservi chiusi dentro, quando alla fine della fiera la gente fuori vorrebbe conoscere la vostra realtà?
“Le iniziative sporadiche, tipo il teatro pur essendo utili non riescono a collegare stabilmente l’istituto al mondo esterno, per questo penso di dare vita a progetti capaci della continuità, ad un’apertura che dia un valore in più a tutti”.
Cos’è un carcere?
“Il carcere è un luogo nel quale bisogna dare la possibilità alla gente di rinvestire se stessi. Nella vita si può sbagliare, il carcere deve essere una opportunità per il rinserimento”.
Con il dottore Valerio Pappalardo sono convinto che avremo altre occasioni per meglio conoscere quel mondo del quale attualmente conosciamo solo le mura esterne ed è una realtà viva e piena di iniziative già in essere ed altre se ne aggiungeranno. Dentro quelle mura si spendono tutti i giorni professionalità, gli educatori e la polizia penitenziaria, con l’obiettivo di dare sicurezza alla società civile, che, a sua volta, ha una grande voglia di conoscere.
Buon lavoro dottore Pappalardo, restiamo in attesa di notizie.
Franco Pullara
Fonte Siciliaonpress