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Obbligo di dimora disposto dal gio del tribunale di Agrigento per Gianfranco Bello, trentenne di Favara, sorpreso in casa dalla polizia con circa 800 grammi di marijuana, proprio mentre vi era un cliente pronto ad acquistare la droga.

Davanti al giudice nell’interrogatorio di convalida dell’arresto, Gianfranco Bello ha dichiarato di essersi pentito e ha asserito che quella sostanza stupefacente era per uso personale.

 

Escavatori al lavoro ieri per la bonifica di un’area della zona industriale di Agrigento dove realizzare un “drive in” per la somministrazione dei tamponi rapidi alla popolazione. “E’ stata una delle richieste che ho fatto questa mattina all’assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza – ha spiegato il sindaco di Agrigento, Franco Micciché – In settimana verranno allestite altre postazioni per sottoporre a quasi tutti il tampone rapido. Questo, posso dirlo, l’ho voluto fortemente io. Speriamo possa essere utile a tutta la popolazione”.

“Istituire subito un Tavolo permanente di lavoro per individuare una linea d’azione condivisa che possa elaborare idonee iniziative ed efficaci soluzioni finalizzate a mitigare gli effetti devastanti a carico delle attività produttive, colpite dalle misure restrittive, imposte per contenere il contagio in questa seconda ondata della pandemia”.

La CNA di Agrigento invita la nuova Amministrazione di Palazzo dei Giganti ad avviare un proficuo percorso di collaborazione con le Organizzazioni di categoria. Il sindaco Micciché si faccia interprete di questa nostra richiesta, dettata dalla necessità di promuovere, al livello territoriale, una serie di interventi di competenza comunale che abbiano lo spirito e l’obiettivo di sostenere gli operatori economici della città, in particolare quelli interessati dalle attuali disposizioni governative con cui viene limitata l’apertura delle attività. Fermo restando cha la salvaguardia della salute è prioritaria, non va però presa sotto gamba la salvaguardia dell’economia. Un nuovo, duro, colpo è stato infatti inferto agli artigiani, commercianti, operatori del turismo e dei servizi, molti dei quali, in assenza di concreti ed immediati aiuti, rischiano la chiusura definitiva. Un pericolo che va assolutamente scongiurato. Non possiamo permetterci che lacunose e discutibili scelte dei Governi, nazionale e regionale, contenute in Dpcm, Ordinanze, Disegni di Legge e Decreti Legge, finiscano per condannare a morte un già fragile e sofferente tessuto produttivo. Gli scontri istituzionali, a cui stiamo assistendo sull’asse Palermo – Roma, certamente non giovano alla causa. Il Governo Musumeci proceda ad erogare, in termini inclusivi, l’annunciato fondo perduto. E lo faccia con sollecitudine e con modalità diverse dal fallito ed incomprensibile click day.  Chiediamo  al sindaco Micciché di aprire con profitto la stagione del dialogo e del confronto anche con le Associazioni datoriali del territorio, maggiormente rappresentative. La CNA è pronta ad offrire il proprio costruttivo contributo durante gli incontri legati al “Tavolo anticrisi”, qualora verrà responsabilmente attuato, con il coinvolgimento dell’assessore al bilancio, Trupia, dell’assessore allo sviluppo economico, Picarella, e alla salute pubblica, Vaccaro, in modo da imbastire un ragionamento costante, complessivo ed organico rispetto alla grave emergenza. Occorre agire in fretta, e rispetto alle competenze e alle risorse disponibili dell’Ente, azionare tutte quelle leve, di natura amministrativa e finanziaria, necessarie per andare incontro alle esigenze di chi, in forza di un provvedimento di legge, è costretto a non poter svolgere compiutamente il proprio lavoro. Ma anche di quanti, seppur non direttamente colpiti dalla chiusura anticipata, fanno parte della filiera che, per effetto domino, risulta fortemente penalizzata. In attesa di conoscere la volontà dell’Amministrazione, i vertici cittadini e provinciali della CNA chiedono un primo incontro istituzionale con la nuova giunta.

Considerato il continuo bisogno di sangue,  l’A.D.A.S. per consentire alla cittadinanza di donare con generosità , effettuerà due raccolte , domenica 01 Novembre saremo a Castrofilippo in Viale Bonfiglio dalle ore 8.00 alle 12.00 ed a Naro in Piazza Sant’Agostino presso i Contemplativi dalle ore 8.00 alle 12.00.

A tutti i donatori saranno inviate a cura della stessa associazione le analisi cliniche  effettuate in occasione della donazione.

 

Il Kiwanis Club di Agrigento, a pochi giorni di distanza dalla consegna di un tablet ad un giovane studente di origine indiana, rilancia l’iniziativa e dona altri due dispositivi elettronici ad altrettanti giovanissimi di origine senegalese. Si tratta di Seynabou Fall, studentessa di 8 anni con la passione per le lettere e la matematica, che frequenta la scuola primaria “Lauricella” e del giovanissimo Mame Thierno  Diouf, di 7 anni con la passione per la geografia, allievo della seconda classe della scuola primaria “Tortorelle”. A consegnare gli apparecchi tecnologici, validi strumenti per accrescere le competenze digitali sempre più richieste, il Presidente del club Kiwanis di Agrigento, dott. Francesco Zicari, accompagnato dai soci del club Sara Incardona e Roberto Campagna, alla presenza del Direttore della Caritas Diocesana della provincia di Agrigento, Valerio Landri e dall’operatrice Caritas Giusy Santino.

I nuovi casi Covid in Sicilia sono 984 . Gli attuali positivi sono 13.564 di cui  895 ricoverati con sintomi, 117 in terapia intensiva (+2) e 12.552 in isolamento domiciliare.

484 sono i deceduti, 12 in più rispetto a ieri.
Salgono a 20.806 i casi totali, 6.758 i dimessi guariti. Sono 7293 i nuovi tamponi effettuati.

Questa la ripartizione su base provinciale dei nuovi casi:
276 a Palermo,
269 a Catania,
71 a Messina,
63 a Trapani,
90 a Ragusa,
48 a Siracusa,
53 ad Agrigento,
88 a Enna,
26 a Caltanissetta.

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Come preannunciato questa mattina il comune ha provveduto a sanificare i locali della scuola elementare Lauricella del viale della Vittoria e quelli della scuola media Pirandello. Lunedi si continuerà l’opera di sanificazione dell’istituto Garibaldi e del comprensivo di Fontanelle

Anche dipendenti comunali tra i destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare che la polizia di Catania sta eseguendo in queste ore nei confronti di una sorta di “comitato d’affari” che – secondo l’accusa – gestiva la compravendita di cittadinanza italiana a favore di brasiliani, attraverso la formula del “iure sanguinis”’ossia la linea di sangue.

L’inchiesta, guidata dalla squadra mobile e coordinata dalla distrettuale, è stata denominata “Tudo incluido” e ipotizza reati quali favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, aggravato dalla transnazionalita’ e dal fine del profitto, corruzione e falso in atto pubblico.

Tra le prove  dello “scambio di utilità  incassata da dipendenti pubblici in cambio di favori resi nell’espletamento delle loro mansioni”, che la Procura ha in essere vi sarebbero le immagini riprese dalla telecamera nascosta nell’ufficio Cittadinanze del Comune di Catania.

Nel video, realizzato dalla squadra mobile della Questura di Catania che ha indagato, un uomo dice a una donna seduta dietro a una scrivania “ho due buone notizie: una buona e l’altra antipatica. La prima e’ che ne sono venuti cinque, la cattiva e’ che rompono prima di arrivare…”. La donna replica che “…e’ dal primo momento… all’epoca quando ha cominciato, mi ha detto ‘no la pulizia deve essere fatta, la casa pulita…’” ma “il cambio della biancheria se lo fanno loro…”. Nel video si vede l’uomo che prende il suo portafogli e chiede alla donna “625 euro… giusto?”

 

Il distributore “Sicilpetroli” lungo la strada statale 115, nell’agrigentino, è stato  nuovamente colpito da una rapina a mano armata. Erano in due, armati e a volto coperto, quando sono entrati nella stazione eh servizio e si sono fatti consegnate una somma dalla cassa che si aggira sui 300 euro. I malviventi hanno portato via anche stecche di sigarette, e poi si sono allontanati a bordo di un’auto che risultava rubata.

Partire subito le indagini per individuare i responsabili della rapina e cercare le ricostruire i fatti.

Chiuderà i battenti il prossimo 2 novembre, lo stabilimento Italcementi di Porto Empedocle, l’impianto che da tantissimi anni è il simbolo del lavoro e che ha provato a scongiurare la chiusura.

E così 28 lavoratori – che l’azienda ha comunque scelto di non licenziare – dovranno decidere se trasferirsi ad altro stabilimento,  oppure avendone i requisiti, chiedere il pre-pensionamento.