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Cinque agrigentini sono risultati positivi al coronavirus e saranno costretti a trascorrere la malattia in casa. “Non si registra nessun nuovo ricovero in ospedale, mentre due ammalati sono fortunatamente guariti – ha spiegato il sindaco Franco Micciché – . Il totale di oggi è quindi di 49 persone colpite dal Covid-19, delle quali 46 restano nelle proprie case mentre tre sono ancora ricoverate. Una ad Agrigento, una a Caltanissetta e una a Canicattì. L’appello che faccio ogni giorno è quello di rispettare sempre le norme anti contagio per salvare noi e i nostri cari”. 53 positivi a Licata, 7 nuovi casi. “Il momento è delicato. A Licata i positivi, fino a questo momento, sono 50 con precisione. Tutti, tranne due, sono positivi che non sono a rischio. Qualcuno ha la febbre, qualcuno ha dei malesseri leggeri e sono stati ricoverati – sono 4 – in strutture dove c’è solo assistenza di medici, non di anestesisti – ha spiegato il sindaco Pino Galanti – . Fra gli infettati c’è anche un bambino di un anno. Vi scongiuro, limitate le vostre uscite, diminuite i contatti. No agli assembramenti, cosa che hanno fatto i più giovani”. In serata i numeri sono stati aggiornati. “L’Asp ha appena comunicato 7 nuovi casi di contagio. Sono in corso – spiega la polizia municipale – le notifiche dei provvedimenti di obbligo di permanenza domiciliare. Il numero complessivo è ora di 53 soggetti positivi. Nel frattempo la sindaco di Favaras Anna Alba smentisce le indiscrezioni secondo cui la stessa sia stata contagiata. “Ho ricevuto tanti messaggi, vi assicuro che non è vero”. Novità anche da Canicattì,con altri dieci casi.
“Oggi si registrano ulteriori dieci nuovi contagi al Covid19. Nessun decesso e nessuna guarigione”. Lo annuncia il sindaco di Canicattì, Ettore Di Ventura. “La maggior parte di questi nuovi casi – aggiunge – sono riconducibili all’indagine epidemiologica condotta in questi giorni. Riteniamo, purtroppo, che i numeri possano continuare ad aumentare. Proprio oggi pomeriggio ho disposto la chiusura della scuola dell’infanzia plesso “La Carrubba” nel quale è stato accertato la positività di una operatrice scolastica, non residente in città”. A Canicattì si è arrivati a quota 52 contagiati.

La pubblico ministero Alessandra Russo chiede il rinvio a giudizio dell’ex sindaco Pasquale Amato e di quattro dirigenti del Comune che, negli anni, si sono alternati. Si tratta di Maria Concetta Di Vincenzo, 60 anni; Felice Bonardi, 63 anni; Biagio Lo Presti, 63 anni e Francesco Lo Nobile, 69 anni. Oltre all’accusa di rifiuto di atti di ufficio, a partire dal 2010, si contesta il reato di “omesso collocamento o rimozione di segnali o ripari”.
Agli imputati – Amato, nella qualità di sindaco a partire dal 2013; Di Vincenzo e Lo Nobile responsabili dell’ufficio tecnico, Bonardi responsabile dell’ufficio manutenzione e Lo Presti responsabile dell’ufficio fognario del Comune di Palma – si contesta di avere omesso qualunque iniziativa per evitare che la via Germania sarebbe stata sommersa da fango e detriti. A sollevare la vicenda e presentare diversi esposti è stato un cittadino che, adesso, si costituirà parte civile con l’assistenza dell’avvocato Daniela Posante.

«Un incontro ufficiale con le autorità libiche per giungere all’auspicata positiva soluzione della vicenda». Lo ha chiesto il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, in una nota inviata al ministro degli Esteri Luigi Di Maio, in merito ai pescherecci di Mazara del Vallo – “Antartide” e “Medinea” – sequestrati il primo settembre a 35 miglia dalle coste di Bengasi. «Sono certo – ha scritto Musumeci – che anche lei condivida il mio stesso sentimento di profonda preoccupazione per la sorte dei diciotto membri dell’equipaggio fermati in Libia ormai da più di due mesi. La sollecitata attivazione di una delegazione, della quale ritengo di dovere fare parte sia come governatore della Regione di appartenenza dei pescatori, sia in qualità di presidente della Commissione intermediterranea d’Europa, potrà rappresentare un intervento concreto, per ribadire, con la massima fermezza, la volontà di ottenere l’immediato rilascio dei marittimi e dei pescherecci sequestrati». Già lo scorso 11 settembre, Musumeci si era rivolto al presidente del Consiglio Conte per un suo intervento, ricevendo assicurazioni in tal senso dal premier.

Questa mattina in ospedale si è tenuto un vertice sulla necessità di aumentare il numero dei posti Covid ad Agrigento, così come da richiesta dall’assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza.

Erano presenti il commissario dell’Asp Mario Zappia, il direttore sanitario Gaetano Mancuso, il sindaco di Agrigento Franco Miccichè, l’assessore comunale alla Sanità Giovanni Vaccaro, il dirigente medico del Nosocomio Calogero Bonfanti e il dirigente di presidio Vincenzo Asaro.

Dopo aver discusso delle varie  ipotesi e soluzioni alla fine è stata concordata la possibilità di passare dagli attuali 28posti Covid all’Ospedale San Giovanni di Dio, a 80. Ora si dovrà procedere agli opportuni interventi nella struttura  per creare posti in terapia intensiva, semi intensiva e ordinari, per essere poi così al più presto operativi

 

In Sicilia continua a crescere la curva dei contagi e nelle ultime 24 ore si sono registrati 1.048 nuovi positivi. Il dato è contenuto nel report quotidiano del ministero della Salute e dell’Istituto superiore di sanità. Rispetto a ieri si registrano anche 14 morti e 292 guariti.

Questa la ripartizione su base provinciale dei nuovi casi:

258 a Palermo,

299 a Catania,

80 a Messina,

83 a Ragusa,

133 a Trapani,

71 a Siracusa,

21 ad Agrigento,

96 a Caltanissetta e

7 a Enna.

Le foto di Papa Francesco e quella del fratello di Don Pino Puglisi che si trovano vicino alla casa del Beato in piazza Anita Garibaldi a Palermo sono state imbrattate con della vernice rossa. Gli scatti sono esposti dal 15 settembre del 2018 durante la visita del Pontefice nel capoluogo siciliano a 25 anni dalla morte di don Pino Puglisi. “Mai nessuno da allora aveva toccato nulla – dice Maurizio Artale del Centro Padre Nostro – qualcosa è successo nonostante il grave gesto. Un segno importante. Una donna è scesa per strada e ha raccontato ai carabinieri di avere visto un gruppo di giovani che attorno alle 23 stava in piazza facendo baldoria”. Sull’episodio indagano i carabinieri per risalire agli autori del gesto.

Partirà domani mercoledì 4 novembre lo step di lezioni integrative per gli studenti del Liceo Scientifico Leonardo che hanno scelto l’indirizzo Biomedico.
Lo scorso anno partì con gran successo il modello sperimentale voluto dalla dirigente Patrizia Pilato ed inaugurato alla presenza dell’attuale Ministra PI Lucia Azzolina.
Il modello scolastico che coinvolge gli studenti dal terzo anno in poi ( quest’anno seguiranno il percorso due terze e due quarte…), si propone di fortificare le conoscenze e le competenze scientifiche degli studenti che volessero continuare l’università negli studi ad indirizzo sanitario.
Per tale motivo saranno impegnati tanti professionisti grazie ad una collaborazione tra il Liceo e l’Ordine dei Medici di Agrigento curata nei dettagli dal radiologo Alfonso Lo Zito, che è anche uno dei docenti del corso.
Verranno impartiti concetti che spaziano dalla biologia alla cardiologia, dalla radiologia alla dermatologia, etc..
Domani si comincia col primo stralcio di lezioni : la dermatologia.
Dopo il saluto e l’augurio della dirigente, comincerà la prima lezione esposta in dad dal dermatologo Carmelo Sgarito.
Il Liceo scientifico ad indirizzo biomedico rappresenta una realtà importantissima che nasce in Città, in un momento nel quale la sanità nazionale e siciliana in particolare, necessita di nuove leve e di un potenziamento sostanziale degli organici, con prospettive di sicuro sbocco occupazionale.

Il sindaco di Agrigento, Franco Miccichè, in videoconferenza con la Commissione Parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, ha fatto il bilancio della situazione della depurazione e della rete fognaria ad Agrigento, sottolineandone la criticità.
Il primo cittadino ha esposto come il depuratore di Sant’Anna che attualmente serve 55 mila abitanti, va in sovraccarico nella stagione estiva e soffre dunque dell’aumento demografico.

Ha poi in seconda istanza evidenziato la criticità del depuratore di Villaggio Mosè, originariamente costruito per un nucloe di 1500 persone, oggi ne serve oltrre 10 mila con evidente disservizio.

“Il territorio di Agrigento ha quattro depuratori – ha dichiarato il sindaco – Montaperto, che serve circa 600 abitanti; Fontanelle, che serve 11 mila abitanti; Sant’Anna, che serve 55 mila abitanti; Villaggio Mosè, realizzato per 1500 abitanti ma che in realtà serve oltre 10 mila abitanti. Il depuratore di Sant’Anna durante la stagione estiva non è sufficiente perché la densità demografica aumenta e “carica” anche la fascia costiera quindi non sufficiente per la portata. La parte più critica è Villaggio Mosè: sorge per un nucleo di 1500 abitanti ma adesso serve più di 10 mila abitanti perché negli anni c’è stato un incremento di edilizia turistica, commerciale e abitativa. Il precedente gestore ha redatto un progetto per la realizzazione di un nuovo depuratore. Ad oggi è in capo al commissario straordinario unico.”

La parola è poi passata al vicesindaco Aurelio Trupia: “Esistono progetti che già dal 2012 erano pronti a partire con le gare indette ma successivamente, con la nomina del commissario straordinario nel 2015 della d.ssa Contraffatto, che ha fermato tutto. Il commissario invitava i soggetti che avevano proceduto alla redazione del progetto a fermarsi. Con la nomina del nuovo commissario è ricominciata la progettazione e ad oggi sono arrivate a gara due filoni per la rete fognatura: Cannatello-Zingarello, con gara in corso, e l’altra a servizio della fascia costiera. I lavori dovrebbero iniziare entro il 2021. Alla realizzazione di questi impianti i reflui prodotti dalla fascia costiera, oggi dirottati al depuratore di Sant’Anna, torneranno ad essere gestiti dal nuovo depuratore di Zingarello. Abbiamo altri due progetti sono in corso di approvazione.” 

Infine si è discusso su eventuale ordinanze e controlli sugli scarichi abusivi: “Controlli già iniziati dalla vecchia amministrazione – ha detto Miccichè – ma che continueranno e saranno anzi potenziati. Oltre ai controlli che verranno effettuati saranno emesse tutte le ordinanze che servono alla salvaguardia e tutela della salute.”

Inizierà a Palermo il prossimo 27 novembre il processo al boss Salvino Madonia, imputato dell’omicidio dell’agente di polizia Nino Agostino, ucciso insieme alla moglie, Ida Castelluccio, il 5 agosto del 1989. Così ha stabilito il giudice per le udienze preliminari del Tribunale, Alfredo Montalto, nel corso dell’udienza preliminare, dopo la richiesta del capomafia di essere giudicato in abbreviato. Prosegue, invece, l’udienza preliminare per i due coimputati che hanno optato per il rito ordinario, ovvero il boss Gaetano Scotto e Francesco Paolo Rizzuto, amico della vittima.

Trenta milioni di euro a beneficio degli agricoltori delle aree interne, delle zone montane e svantaggiate della Sicilia che, a causa della crisi derivante dal Covid – 19, sono state maggiormente colpite. Così prevede una rimodulazione finanziaria del Programma di sviluppo rurale Sicilia 2014-2020, proposta dell’assessorato regionale dell’Agricoltura, che ha consentito di spostare risorse da misure che, allo stato attuale, non sarebbero state spese entro l’anno a favore degli agricoltori siciliani che producono qualità ed eccellenze, colpiti da una notevole crisi del fatturato. L’assessore all’Agricoltura, Edy Bandiera, commenta: “Il governo Musumeci ha saputo ascoltare le esigenze delle categorie, destinando risorse laddove la crisi ha generato maggiori difficoltà. La crisi della ristorazione e del turismo, indotta dalle chiusure legate al Covid, è il fatto più pregiudizievole per l’economia agroalimentare della Sicilia, poichè rappresenta la parte più considerevole di fatturato delle produzioni agricole tipiche, delle cantine siciliane e di tutti i produttori del cibo di qualità, recuperato anche grazie all’attenzione della ristorazione. In totale 30 milioni di euro a 13.151 aziende beneficiarie, distribuite su tutto il territorio regionale”.