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Potenziato l’organico della Procura della Repubblica di Agrigento. Tre nuove donne magistrato sono state assegnate all’ufficio attualmente diretto dal procuratore Salvatore Vella. Si tratta delle palermitane Giada Rizzo e Annalisa Failla, e poi Alessia Battaglia di Salerno. Assumeranno servizio nel mese di gennaio prossimo, dopo aver completato l’ultima fase del loro tirocinio. L’ufficio dell’ultimo piano di via Mazzini, quindi, è tra i più “rosa” d’Italia, contando 9 sostituti donna e un solo uomo. E forse sarà donna anche il prossimo procuratore di Agrigento. Infatti, la quinta commissione del Csm, il Consiglio superiore della magistratura, ha appena proposto al plenum i nomi di Roberta Buzzolani, attuale capo della Procura di Sciacca, e Giovanni Di Leo, in servizio alla Procura generale della Cassazione.

Il pubblico ministero di Agrigento, Gloria Andreoli, a conclusione della requisitoria, ha invocato la condanna a 7 anni di reclusione a carico di Antonino Putano, 76 anni, e del figlio Massimo, 47 anni, imputati di rapina aggravata a danno di un imprenditore di Canicattì. Nell’agosto del 2018, padre e figlio si sarebbero recati nella proprietà dell’imprenditore agricolo minacciandolo e sottraendogli una trentina di tubi per l’irrigazione dei campi. La vittima sarebbe stata anche minacciata quando ha tentato di opporre resistenza. E poi, padre e figlio, a bordo di un furgone, avrebbero speronato l’automobile dell’imprenditore che tentò di impedirgli di scappare.

La Procura di Agrigento, tramite il procuratore reggente, Salvatore Vella, e il sostituto Paola Vetro, ha iscritto nel registro degli indagati il fratello di Gessica Lattuca, la ragazza di 28 anni, madre di 4 figli, di cui non vi sono più tracce dal 12 agosto del 2018. Vincenzo Lattuca, 43 anni, è indagato di omicidio aggravato e occultamento di cadavere in concorso con ignoti. La donna sarebbe stata uccisa al culmine di una lite scaturita dallo stato di ubriachezza di lei. Nella casa del padre di Gessica, dove hanno vissuto sia lei che il fratello Vincenzo, sono state trovate delle tracce ematiche riconducibili a lei. Vincenzo Lattuca, assistito dall’avvocato Salvatore Cusumano, è stato già ascoltato dalla Procura, e ha respinto ogni addebito di responsabilità.

L’ASP di Agrigento perfeziona l’acquisto di una risonanza magnetica di ultima generazione da destinare al presidio ospedaliero “Giovanni Paolo II” di Sciacca risultando la prima azienda italiana ad aggiudicarsi, per tempestività e compiutezza delle procedure, una delle poche, eccellenti macchine disponibili sulla piattaforma Consip coperta dal finanziamento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). “Grazie all’operato magistrale del Settore Provveditorato ASP, diretto dal dottor Oreste Falco – commenta il commissario straordinario ASP, Mario Zappia – l’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento, accedendo per prima al “cruscotto” Consip, ha avuto il privilegio di scegliere la macchina con il miglior rapporto qualità prezzo aggiudicandosi una sorta di ‘click day’ nazionale. Particolare merito del risultato va attribuito all’impegno e al senso di responsabilità del funzionario incaricato, Alfonso De Leo, che nonostante abbia subìto un infortunio poco prima dell’apertura della procedura online ricorrendo alle cure mediche, è riuscito comunque a stringere i denti per seguire l’iter telematico e raggiungere l’obiettivo”.

La nuova risonanza rappresenta il quinto acquisto di apparecchiature con fondi PNRR perfezionato dall’ASP di Agrigento. Gli altri, corposi investimenti compiuti riguardano un telecomandato digitale di radiodiagnostica, un mammografo 3D con tomosintesi e due gamma camere per l’acquisizione di immagini scintigrafiche. L’Azienda parteciperà prossimamente anche all’iter per l’acquisto di una TAC a centoventotto strati.

Mese ricco di eventi per il pizzaiolo-imprenditore Agrigentino, Francesco Salamone, che svolge la sua attività di rosticcere, pasticcere e appunto pizzaiolo da 10 anni nel sud della Germania, a pochi km da Stoccarda, precisamente a Pforzheim.
Francesco dopo essere stato riconfermato per la seconda volta consecutiva, come pizzaiolo ufficiale di Casa Sanremo dove ha realizzato pizze per la maggior parte dei cantanti in gara nella kermesse musicale, ha poi continuato a puntellare un percorso già ricco di soddisfazioni, con una serie di eventi e competizioni, che l’hanno visto protagonista, siglando il 1° posto al contentst Tedesco “Cyber Pizzaiolo 2023”, dove ha presentato una pizza a base di pesto di pistacchio rigorosamente siciliano, mousse di gorgonzola, salsiccia di sua produzione e delle chips di patate, combinazione che ha entusiasmato la giuria tutta, che di fatto lo ha incoranato campione.
Pochi giorni dopo è stato chiamato dal Compositore Francesco Maggio che gli ha affidato il prestigioso compito di realizzare un cannolo gigante da oltre 1.5 kg per il noto Stilita Alviero Martini, che è stato preparato tenendo fede all’originalità della trazione,  Francesco di fatto ha utilizzato il 100% dei prodotti per la realizzazione del cannolo assolutamente made in sicily, cosa che lui ci tiene a precisare e aggiungerei con molto orgoglio, esserndo rimasto molto legato alla sua terra.
A completare un mese già così entusiasmante, è arrivata la chiamata da parte di una produzione televisiva la “NIP” che lo selezionava di fatto come partecipante per un talent show che andrà in onda sul canale 939 di sky, e che vedrà Francesco concorrere insieme ad altri 5 pizzaioli, arrivati da tutta italia, per potersi aggiudicare il titolo di “King Of Pizza” in due differenti fasi, che vedranno una prima fase a eliminazione, dove i migliori tre pizzaioli, andranno a sfidare i vincitori delle altre puntate nella finalissima, che si svolgerà in un affascinante castello fiabesco sotto i riflettori della produzione.
Abbiamo chiesto a Francesco a cosa deve tutti questi importanti avvenimenti professionali, in un settore comunque dove esiste tantissima concorrenza, la risposta è stata abbastanza chiara, l’uso dei social network. Oggi giorno con le giuste qualità ci sono più possibilità di emergere rispetto a 10, 15 anni fa, partendo sempre dal presupposto, che debba coesistere la combinazione tra una buona consocienza all’uso dei social, ma senza mai tralasciare lo spiritio di sacrificio, la passione nel realizzare ogni singolo prodotto qualsiasi esso sia, e la professionalità, caratteristiche che comunque rimangono fondamentali per un’attività di successo. Tutto ciò associato ad una buona tecnica comunicativa, può portare come nel mio caso ad ottenere risultati molto importanti e insperati. Io grazie a Facebook prima e TikTok poi, sono riusciuto a farmi conoscere in generale da tantissima gente, i miei video diventati spesso virali, vantano svariate milioni di visualizzazioni, motivo per cui oltre ad aver avuto tante chance più uniche che rare, come ad esempio aver prodotto un video dove realizzavo una pizza, per un film uscito successivamnte al cinema, sono riusciuto anche ad ampliare la mia clientela, “scavalcando” di fatto le “barriere territoriali”.
“La Trinacria Feinkost” oggi è un punto di riferimento per gli italiani all’estero, ed è sempre più meta di “pellegrinaggio” da parte di tantissima gente che è disposta a farsi ore di macchina per poter mangiare le mie specialità e a volte anche solo per il desiderio di poterci conoscerci di presenza.
Detto ciò ci tengo ad inviare un abbraccio virtuale, a tutti i miei follower e clienti che mi ha permesso di crescere e ottenere questi risultati, continuando a supportarmi e ovviamente alla mia famiglia che invece ha continuato a sopportarmi, il loro affetto per me risulta la mia più grande soddisfazione, dunque grazie di cuore a tutti.
A noi non resta che fare un grande in bocca al lupo Francesco per la sua carriera e per la prossima avventura sulle reti Sky.

L’Associazione ETS Volontari di Strada di Agrigento sarà in prima fila, sabato 17 giugno, alla “marcia per la sanità”, promossa dal Cartello Sociale di Agrigento.
“Una scelta adottata in maniera convinta – sottolinea la presidente Anna Marino – alla luce della più che decennale esperienza maturata sul campo dalla nostra associazione a favore delle famiglie bisognose che vivono un profondo disagio economico e di emarginazione sociale. Fenomeno che, a macchia di leopardo, colpisce indistintamente ogni quartiere della nostra città. Uomini, donne, bambini ed anziani con patologie gravi per le quali si richiedono visite specialistiche che, a causa dei costi, non possono permettersi ed anche per le cosiddette liste d’attesa già lunghe in periodi “normali” precedenti al Covid-19 e che sono diventante lunghissime e assolutamente insostenibili ed insopportabili, mettendo a rischio la vita delle comunità più fragili. Chi non può attendere per grandi e gravi problemi di salute o solo per prevenire l’insorgenza di malattie gravi, il più delle volte è costretto a cercare una soluzione alternativa anche per un semplice esame diagnostico: ricorrere alla raccomandazione o rivolgersi alle strutture sanitarie private con esborsi economici non indifferenti e che pesano notevolmente sul bilancio di una famiglia. O, peggio ancora, rinunciare alle cure mediche, un fenomeno che, purtroppo, nel Paese ed anche ad Agrigento è sempre più in aumento. Nel nostro piccolo, come associazione, abbiamo, negli anni, dato vita ad una serie di iniziative per consentire, a quanti non possono, di avere accesso alle cure e ai farmaci. Abbiamo attivato “Sportello Amico” che vede l’adesione di medici e personale sanitario che gratuitamente forniscono consigli di medicina preventiva e di test vari alle persone fragili che ne facciano richiesta . E ancora, la collaborazione con il Banco Farmaceutico che, in occasione della annuale raccolta nazionale, consente la donazione di centinaia di medicinali che mettiamo a disposizione di quanti hanno bisogno. I bambini, gli anziani e i malati, sono le nostre priorità perché oggi sono considerati un peso e non più una risorsa. Queste ed altre ragioni inducono l’Associazione Volontari di Strada ad aderire alla mobilitazione di sabato prossima promossa dal Cartello Sociale di Agrigento, al quale – conclude Anna Marino – va il nostro apprezzamento per l’iniziativa”.

La Mendola: “Uno scalo aeroportuale ad Agrigento valorizzerebbe le nostre risorse culturali, paesaggistiche ed ambientali, alimentando un rilancio socio-economico del territorio senza precedenti, anche alla luce dei vantaggi indotti dalla designazione di Agrigento a Capitale Italiana della Cultura 2025”.

Per la costruzione del ponte sullo Stretto, ad oggi, sono state già buttate al vento risorse pari a quasi un miliardo di euro. Oggi sembra che il Governo Meloni, e in particolare il ministro Salvini, intenda riprendere il progetto per la concreta realizzazione dell’infrastruttura che costerebbe circa 15 miliardi di euro. L’Ordine degli architetti condivide il progetto di costruire l’importante infrastruttura, che rilancerebbe la Sicilia e in particolare la costa meridionale dell’Isola quale “porta d’Europa nel Mediterraneo”, ma non può fare a meno di segnalare la priorità di realizzare un aeroporto a servizio del territorio agrigentino che impegnerebbe peraltro risorse molto modeste per le casse dello Stato.

“Ben venga il ponte sullo Stretto – afferma il presidente dell’Ordine, Rino La Mendola – che riteniamo un proficuo grimaldello per richiamare nuovi investimenti per le altre infrastrutture siciliane (alta velocità ferroviaria, potenziamento porti, anello autostradale, ecc.). Al tempo stesso, in attesa che lo Stato riesca a reperire le ingenti risorse necessarie per realizzare il ponte, continuiamo a ritenere indispensabile la realizzazione, in tempi brevi e con risorse molto limitate, di un aeroporto a servizio della Sicilia centromeridionale che valorizzerebbe i nostri beni culturali, paesaggistici e ambientali, alimentando il rilancio socio-economico del territorio senza precedenti, anche alla luce dei vantaggi indotti dalla designazione di Agrigento a Capitale Italiana della Cultura 2025”.

L’aeroporto agrigentino impegnerebbe, infatti, risorse dello Stato per un importo di appena 50 milioni di euro, pari alle risorse necessarie per realizzare meno di cinque chilometri di autostrada e pari a una percentuale irrisoria (0,33%) delle risorse necessarie per la realizzazione del ponte sullo stretto.

“Sappiamo bene – continua La Mendola – che la mancata realizzazione dell’aeroporto agrigentino è dovuta soprattutto al veto dell’Enac che continua a puntare demagogicamente sulla non sostenibilità economica dell’infrastruttura. L’aeroporto sarebbe invece più che garantito dalla Valle dei Templi che, nel 2022, ha registrato la presenza di oltre 800mila turisti.  Questi numeri, pur senza considerare gli ulteriori richiami turistici determinati dalle tante emergenze del nostro territorio e i flussi legati all’utenza del territorio della Sicilia centro-meridionale, dimostrano che il tema della sostenibilità, utilizzato da chi non vuole l’aeroporto ad Agrigento, è del tutto infondato; basti pensare all’aeroporto di Lampedusa, che sopravvive con un flusso turistico non certamente paragonabile a quello della Valle (meno di 150mila turisti all’anno). Inspiegabilmente, l’Enac, da decenni, pone veti alla realizzazione di un aeroporto nell’agrigentino, puntando sulla sua “non sostenibilità economica nel tempo” mentre, contestualmente, ha consentito l’apertura di scali aeroportuali con un bacino di utenza davvero irrisorio, rispetto a quello agrigentino, come gli aeroporti di Birgi e di Comiso, che sono ad un tiro di schioppo, rispettivamente, da Punta Raisi e Fontanarossa”.

Allora, gli architetti si chiedono: l’aeroporto di Agrigento non si deve realizzare perché troppo competitivo nei confronti di altri scali? Ciò sarebbe uno scandalo e uno schiaffo ai cittadini agrigentini, che pagano le stesse tasse dei cittadini di altre zone di Italia, dove è più che scontato fruire dell’alta velocità su linea ferrata, di autostrade veloci, di porti efficienti e di aeroporti raggiungibili in poche decine di minuti.

“Confidando sull’impegno e sull’operatività del governo nazionale e della giunta regionale in tema di infrastrutture –  conclude  La Mendola – in attesa del ponte sullo Stretto, chiediamo ai politici che rappresentano il nostro territorio di lavorare, gomito a gomito, al di là di ogni steccato politico, per superare ogni veto e realizzare prima possibile uno scalo aeroportuale, che sarebbe fondamentale per ridurre l’atavico isolamento infrastrutturale che, da troppo tempo, mortifica  le straordinarie risorse del nostro territorio e i diritti dei cittadini agrigentini “.

L’Associazione Siciliantica, ha impugnato, innanzi il TAR Palermo, i provvedimenti di autorizzazione alla coltivazione di una cava nel territorio di Agira in provincia di Enna, rilasciati dal Dipartimento regionale dell’energia alla Fassa. s.r.l..
La società si costitutiva nel giudizio proposto dall’associazione, tuttavia, il TAR Palermo riteneva fondato il ricorso e per l’effetto ha annullato i provvedimenti che autorizzavano la Fassa s.r.l. all’apertura della cava.
La Fassa s.r.l., in persona del suo rappresentante legale, si rivolgeva agli avvocati Girolamo Rubino, Lucia Alfieri e Tommaso Marchese al fine di proporre appello avverso la sentenza pronunciata dal TAR Palermo poiché lesiva degli interessi della stessa società.
Gli avvocati Rubino, Alfieri e Marchese, con l’atto di appello, hanno censurato la sentenza del TAR, rilevando in particolare l’erroneità della stessa nella misura in cui riconosce la legittimazione ad agire dell’associazione Siciliantica.
Inoltre, sempre gli avvocati Rubino, Alfieri e Marchese censuravano la parte della sentenza resa in primo grado in merito all’asserita fondatezza del vizio di incompetenza del dipartimento regionale al rilascio del provvedimento che sostanzialmente autorizzava la società all’apertura della cava.
Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, condividendo le argomentazioni difensive formulate dagli avvocati Girolamo Rubino, Lucia Alfieri e Tommaso Marchese, ha accolto l’appello, con un’interessante ed articolata sentenza, proposto dalla società Fassa s.r.l..
In particolare, il CGA, aderendo alla tesi proposta dagli avvocati Rubino, Alfieri e Marchese, ha ritenuto l’associazione priva della legittimazione a proporre il ricorso avverso i provvedimenti di autorizzazione alla coltivazione della cava e ciò in quanto la stessa non ha dato dimostrazione di possedere i requisiti prescritti dalla vigente normativa, oltre che nel rispetto di quanto statuito dall’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato nel 2020.
Il CGA, inoltre, ha ritenuto, condividendo gli assunti formulati dagli avvocati Girolamo Rubino, Lucia Alfieri e Tommaso Marchese con l’atto di appello, di accogliere anche il motivo relativo alla legittimità del provvedimento reso dal Dipartimento regionale che autorizzava la Fassa s.r.l. all’apertura della cava.
Il CGA, nel riformare anche nel merito la sentenza resa dal TAR Palermo, ha condannato l’associazione Siciliantica al pagamento delle spese legali liquidate in euro 8.000 in favore della società ed ulteriori 8.000 euro in favore dell’amministrazione regionale.
Per effetto dell’importante sentenza resa dal C.G.A., la Fassa s.r.l. potrà procedere alla coltivazione della cava sita ad Agira.

A Ravanusa i Carabinieri hanno arrestato Gioacchino Mantegna, 43 anni, ed R. R, minorenne di 17 anni. Gli è stato intimato l’alt ad un posto di blocco nei pressi dello stadio comunale, ma loro sono fuggiti. Durante l’inseguimento le due auto si sono scontrate. Ancora nel corso della fuga, 300 grammi di hashish e 4 grammi di cocaina sono stati lanciati da un finestrino. Sono stati arrestati. L’arresto è stato già convalidato dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento, Giuseppe Miceli. Mantegna è ristretto ai domiciliari con obbligo di braccialetto elettronico. Il minore è ospite di una Comunità di recupero.

Inflitti 10 anni di reclusione a carico del settantunenne Giuseppe Todaro di Montallegro, accusato di violenza sessuale ai danni di una minore, figlia di una coppia di amici. La sentenza è stata emessa dalla prima sezione penale del Tribunale di Agrigento, presieduta dal giudice Alfonso Malato. Il pubblico ministero Elettra Consoli aveva avanzato la richiesta di condanna a sei anni. Alla richiesta del pubblico ministero si era associata anche la parte civile, rappresentata dagli avvocati Floriana Salamone e Fabio Inglima Modica.

L’imputato è difeso dall’avvocato Giuseppe Lo Gioco che aveva replicato al pubblico ministero sostenendo che si trattava di ricostruzioni non veritiere e piene di suggestioni. L’inchiesta è scattata, nel mese di marzo di due anni fa, dopo la denuncia della madre della bimba, presentata ai carabinieri. La donna ha raccolto le confidenze della figlioletta. Almeno due sarebbero gli episodi al centro dell’inchiesta, scaturiti dai racconti della piccola, su degli approcci di natura sessuale, strusciamenti, palpeggiamenti, e toccamenti nelle parti intime.

È stata la stessa minore a riferire quanto accaduto tramite una psicologa nell’incidente probatorio: “Mi ha portata nel garage, mi ha dato cinque euro, delle caramelle e mi ha palpeggiato e baciata”. Accuse confermate in aula anche dalla madre e dalla nonna della piccola, sentite durante il processo.