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Cinquantacinque anni fa, la notte tra il 14 e il 15 gennaio del 1968, un devastante terremoto sconvolse la valle del Belice, radendo al suolo diversi paesi e causando 400 morti. Sciamo di scosse che cancellarono paesi e la loro identità, come Partanna, Salaparuta, Gibellina, Montevago, Santa Margherita di Belice.

Da allora la memoria delle comunità  belicine ha sempre impedito che calasse l’oblio sulle vicende di una ricostruzione per molti versi rimasta incompiuta, che non permette di chiudere definitivamente una pagina tuttora dolorosa.

Anche quest’anno le commemorazioni in programma, in quei paesi belicini che continuano a portare i segni della distruzione, sono cariche di emozioni, ma anche di sollecitazioni per la conclusione di una ricostruzione mia completata, nonostante i 55 anni trascorsi.

Già ieri sera a a Montevago si è tenuta una fiaccolata fino ai resti della Chiesa Madre tra i ruderi del vecchio abitato, con la posa di una corona di fiori in onore di tutte le vittime del sisma.

«Nella notte tra il 14 e il 15 gennaio di cinquantacinque anni or sono, un terremoto devastante sconvolse la Valle del Belice, recando morte ai suoi abitanti, distruggendo abitazioni e paesi, infliggendo il dolore più straziante». Questo il messaggio che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha voluto dedicare «alle vite spezzate, alle famiglie che vinsero la paura e la disperazione, ai loro discendenti che hanno aperto nuove strade». «Il Paese intero partecipò con commozione alle sofferenze di quelle comunità», aggiunge il capo dello Stato, per il quale comunque «rimane indelebile la solidarietà sviluppata dalla comunità nazionale» e «lo spirito di condivisione degli italiani», a cui «hanno contribuito in modo significativo le persone della Valle del Belice, difendendo la propria dignità e i propri diritti, e trasformando le tante sofferenze e privazioni in energia civile».

A chiosare la chiusura dell’anello della ricostruzione è il coordinatore dei sindaci del Belice, Nicolò Catania, sindaco  di Partanna e deputato all’Ars: «Lo Stato non può trattare in maniera differente nord e sud – afferma – La Valle del Belice ha avuto assegnato un finanziamento complessivo in 55 anni che rappresenta un terzo di quanto è stato dato al Friuli Venezia Giulia in 7 anni». «Qui non siamo cittadini di serie B, lo Stato sembra essersi dimenticato di questo territorio», conclude Catania, rimarcando infine che «da troppi anni nulla è più previsto come finanziamento», e che «c’è la necessità di chiudere in fretta la ricostruzione»

Ha organizzato una serata danzante senza attenersi alle prescrizioni imposte da parte della Questura, per la tutela dell’incolumità pubblica all’interno del locale, adibito a discoteca. E’ accaduto ad Agrigento per la notte di Capodanno. Adesso il titolare del locale, un ventenne agrigentino, è stato denunciato in stato di libertà, alla Procura della Repubblica, per aver svolto attività di pubblico spettacolo, trattenimento o ritrovo, senza avere osservato le prescrizioni dell’Autorità.

A farlo, dopo aver fatto tutti gli accertamenti necessari, sono stati i poliziotti della squadra amministrativa della Questura. Quella notte nonostante l’imponente servizio d’ordine in piazza Stazione, la polizia di Stato ha effettuato innumerevoli controlli a tutti coloro che erano stati autorizzati ad organizzare pubblici spettacoli, soprattutto discoteca. E in questo caso, nel locale nei pressi di San Leone, per la notte più lunga dell’anno, i poliziotti hanno accertato irregolarità.

Ha rinvenuto una pistola semiautomatica calibro 6,35, con matricola abrasa di marca “fratelli Galesi – Brescia”, dotata di caricatore rifornito di cinque cartucce dello stesso calibro – pronta all’uso dunque – all’interno di un immobile disabitato di sua proprietà. Un trentacinquenne bracciante agricolo, di Alessandria della Rocca, incensurato, ha immediatamente allertato il 112.

Sul luogo si sono precipitati i carabinieri della Compagnia di Cammarata. L’uomo, ascoltato dai militari dell’Arma, non ha saputo fornire alcuna notizia circa la provenienza. Il ritrovamento in una palazzina in territorio di Alessandria della Rocca. Il bracciante agricolo, mentre era impegnato in lavori di ristrutturazione dell’abitazione, ha trovato la rivoltella.

L’arma, naturalmente, è stata sequestrata. I carabinieri hanno avviato le indagini anche di carattere tecnico sulla pistola per capire se vi siano delle impronte o se sia già stata utilizzata in altre occasioni e provare a risalire alla persona che ha nascosto l’arma nello stabile.

“Esprimo grande soddisfazione per il Parlapiano di Ribera che oggi raggiunge un fondamentale traguardo a tutela della salute della comunità locale.
Quando ci siamo insediati nella scorsa scorsa legislatura, ricordo bene, abbiamo trovato un ospedale che era destinato a essere chiuso e in questi anni grazie ai fondi per il Covid e alle deroghe che si sono potute ottenere, la struttura ha ricevuto importanti finanziamenti che ne hanno consentito la ristrutturazione e il potenziamento.
Oggi, il provvedimento che autorizza l’apertura del pronto soccorso costituisce un nuovo e importante tassello, esito di un lungo lavoro del territorio, delle associazioni, degli amministratori locali, dell’Asp e del nuovo assessore Volo, che ringrazio.
A questo si somma l’inoltro formale della richiesta di riconoscimento del Parlapiano come ospedale di zona disagiata, che porterà numerosi vantaggi in termini di servizi ospedalieri offerti ai cittadini”.

Lo dichiara l’on. Giusi Savarino.

I Carabinieri della squadra “Lupi” del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Catania hanno arrestato in flagranza di reato di spaccio di droga due catanesi di 24 e 33 anni. Durante un apposito servizio antidroga nel rione Monte Po, in due locali in loro uso, i militari hanno trovato e sequestrato complessivamente 42 grammi di cocaina, 810 grammi di marijuana, tre bilancini di precisione, materiale per il confezionamento di ‘dosi’ e 590 euro ritenuti provento dello spaccio. L’arresto del 24enne e del 33enne, già noti alle forze dell’ordine per pregresse specifiche vicende giudiziarie, sono stati convalidati dall’autorità giudiziaria che ha disposto la loro permanenza in custodia cautelare in carcere.

Marco Vullo, Assessore ai servizi sociali del Comune di Agrigento informa i cittadini che il Comune eroga attraverso il progetto “Liberi di Andare” il servizio Trasporto Disabili a valere sui finanziamenti dei Piani di Zona 2018-2019 e 2019-2020

La  modalità di presentazione della richiesta del servizio  spiega l’Assessore è digitale.

Cliccando sulla home page del Comune nella sezione “AVVISI” è stato creato apposito   link di collegamento alla piattaforma digitale “Servizio Sociale Digitale” htpps://agrigento.serviziosocialedigitale.it.

Accedendo nella parte cittadino il beneficiario del servizio dal   gennaio 14 gennaio 2023, ore 18:00, potrà presentare istanza on line per le seguenti tipologie di trasporto –  Stessa modalità per gli operatori sociali che potranno presentare istanza accedendo nella parte operatore sociale.

  1. a) scolastico: rientra in questa tipologia di trasporto l’accompagnamento dal domicilio, dell’utente presente nel Comune di Agrigento, Aragona, Favara e Raffadali, alle scuole secondarie di primo grado al fine di garantire l’accesso al diritto allo studio e viceversa;
  2. b) riabilitativo: accompagnamenti dal domicilio dell’utente ai centri di riabilitazione per sottoporsi a prestazioni terapeutiche riabilitative al fine di garantire il mantenimento e la prevenzione del degrado di soggetti svantaggiati affetti da gravi patologie che gravano sul livello di autonomia e viceversa;
  3. c) occasionale: rientrano in questa tipologia di trasporto tutti gli accompagnamenti difficilmente programmabili e definibili nel tempo, al fine di soddisfare le esigenze dei cittadini disabili, (raggiungimento di servizi e/o strutture pubbliche e private a carattere socio sanitario, aggregativo l’effettuazione di visite mediche, terapie ecc

I beneficiari del servizio, in possesso dei predetti requisiti, previa valutazione dell’UVM, saranno ammessi, tramite piattaforma digitale al fine di poter consentire alla stessa di elaborare una graduatoria il cui criterio di accesso è basato sul minor reddito e a parità di reddito sarà data priorità alla data di ricezione generata dalla piattaforma telematica. Completate le lavorazioni ciascun beneficiario, riceverà sul numero di cellulare indicato in piattaforma al momento della presentazione dell’istanza, un messaggio che indicherà il numero di trasporti da poter utilizzare.

A tal punto sempre tramite piattaforma potrà scegliere l’operatore sociale dal quale ricevere il servizio.

Stessa procedura sarà applicata per gli operatori sociali – previa valutazione dei requisiti, saranno accreditati sulla piattaforma e potranno essere scelti all’interno della stessa.

La somma finanziata dalla Regione Siciliana – Dipartimento della famiglia, delle politiche sociali e delle autonomie locali “Ufficio Piano” pari ad € 135.975,00 sarà erogata fino alla capienza dei fondi afferenti le annualità 2018 – 2019 – 2020.

L’Assessore ai servizi sociali Marco Vullo ringrazia per il lavoro certosino e costante tutto il personale dei Servizi Sociali per avere lavorato per il raggiungimento di questo primo obiettivo e annuncia che a breve partiranno altri avvisi per implementare servizi di assistenza e sostegno per le categorie fragili.

Questo dimostra l’interesse dell’Amministrazione Miccichè per dare risposte concrete attraverso un welfare a 360 gradi utilizzando tutte le forme di finanziamento in campo.

La prima commissione consiliare permanente oggi si è riunita per trattare ancora una volta “lo stato di fatto del parcheggio pluripiano”. I consiglieri Nobile, Vaccarello, Amato e Vitellaro nei mesi precedenti si erano già interessati dell’argomento effettuando in un primo momento un sopralluogo per poi sentire nel mese di Ottobre sia l’assessore al ramo che il dirigente competente dove si erano fissati dei tempi per la consegna dei lavori. Oggi considerando il ritardo e uno slittare della riapertura la commissione torna si riunisce e torna sull’argomento per avere dei chiarimenti che ricevono dal dirigente. Ormai manca poco, gli ultimi lavori di manutenzione ed il pluripiano verrà finalmente consegnato alla città. I consiglieri auspicano che ciò avvenga il prima possibile così da poter nuovamente dare un servizio alla città, un parcheggio la cui chiusura denota certamente un grande disagio sia per i residenti, che per i tanti cittadini frequentanti la zona oltre che per i turisti.

La Sig.ra C.F., originaria di Fiumefreddo di Sicilia (CT), nel lontano 1986 acquistava un fabbricato sito in Lampedusa, c.da Madonna, che all’epoca della costruzione era stato realizzato in assenza di un regolare titolo edilizio e per il quale risultava pendente domanda di condono.
Successivamente, nel 2011, il Comune di Lampedusa e Linosa, visto il parere favorevole della Soprintendenza, in accoglimento della richiesta di condono rilasciava in favore della società W. S. s.r.l., la concessione edilizia in sanatoria per il fabbricato sito in c.da Madonna.
Tuttavia, a distanza di sette anni dal rilascio del predetto titolo in sanatoria, il Comune di Lampedusa e Linosa, con nota prot. n. 14772 del 24.08.2018, decideva di annullare la concessione edilizia in sanatoria per l’asserita mancata acquisizione del n.o. dell’ARTA il cui rilascio risultava necessario per gli immobili ricadenti all’interno delle riserve naturalistiche, come l’intera zona ove è ubicato l’immobile in questione che, a seguito della creazione della Riserva Naturale Orientata di Lampedusa, istituita nel 1995, era divenuta una zona ricadente nella zona A della riserva e pertanto soggetta a vincolo.
Ebbene, avverso il provvedimento di annullamento in autotutela emanato dal Comune di Lampedusa e Linosa, la Sig.ra C.F., legale rappresentante della Società W.S. s.r.l., con il patrocinio degli Avv.ti Girolamo Rubino e Vincenzo Airò, proponeva ricorso straordinario innanzi al Presidente della Regione Siciliana, per chiederne l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia.
Nel predetto procedimento il Comune di Lampedusa e Linosa ribadiva, in maniera apodittica, la legittimità del proprio provvedimento, senza null’altro dedurre in ordine ad altre presunte ragioni di illegittimità del titolo concessorio precedentemente rilasciato.
Inoltre, nell’ambito del procedimento interveniva, altresì, Legambiente Sicilia che asseriva sotto altri profili, non contestati dal provvedimento di annullamento, la illegittimità della concessione edilizia.
Contro le argomentazioni spiegate da Legambiente, gli Avv.ti Rubino e Airò, rilevavano, prontamente, l’infondatezza delle difese avversarie e altresì evidenziavano l’inammissibilità di motivazioni integrative del provvedimento impugnato, che non risultavano espressamente contenute nello stesso.
Nel corso del suindicato procedimento, a seguito dell’adunanza del 7 luglio 2020, il CGA, trattando nel merito la causa in questione, emetteva parere n. 206/2020, favorevole all’accoglimento del ricorso straordinario proposto dalla difesa della Sig.ra C.F., ritenendo fondata la censura, sollevata dagli Avv.ti Rubino e Airò, in ordine al difetto di motivazione sul rispetto del termine ragionevole per l’annullamento del titolo edilizio.
Sulla scorta del predetto parere, il Presidente della Regione con D.P. 195 del 23.02.2021 accoglieva definitivamente il ricorso proposto dagli Avv.ti Girolamo Rubino e Vincenzo Airò, annullando il provvedimento prot. n. 14772 del 24.08.2018, a mezzo del quale era stato disposto l’annullamento in autotutela della concessione in sanatoria.
Ebbene, segnatamente in data 26.04.2021, il Comune di Lampedusa e Linosa adducendo quale errore revocatorio il fatto secondo il quale l’immobile in questione non sarebbe stato sanabile in ragione del contesto vincolistico vigente nel 1984, proponeva ricorso per revocazione avverso il decreto presidenziale di accoglimento del ricorso straordinario.
Per resistere al ricorso per revocazione proposto dall’Ente comunale, la Sig. C.F., sempre con il patrocinio degli Avv.ti Rubino e Airò, evidenziava come tale atto fosse palesemente inammissibile e privo di alcun fondamento, in quanto il Comune di Lampedusa e Linosa anziché dimostrare la sussistenza di un errore revocatorio, in spregio ad ogni regola processuale, aveva tentato di integrare la motivazione di un provvedimento che era già stato dichiarato illegittimo.
Sempre gli Avv.ti Rubino e Airò, infatti, rilevavano, contrariamente a quanto asserito dal Comune, che nella nota prot. n. 14772 del 24.08.2018 non vi fosse alcun riferimento a presunti vincoli di inedificabilità risalenti al 1984, né che gli stessi potevano ricavarsi implicitamente dal decreto ARTA n. 291/44 del 1995.
Infine, gli Avv.ti Rubino e Airò evidenziavano come un’integrazione postuma della motivazione del provvedimento impugnato, effettuata a mezzo di scritti difensivi, doveva ritenersi inammissibile, in quanto la motivazione rappresenta un contenuto insostituibile della decisione amministrativa.
Sicché, a fortiori, non poteva ritenersi ammissibile l’introduzione di motivazioni ulteriori rispetto a quelle evincibili dal provvedimento impugnato per giustificare la proposizione di un ricorso per revocazione.
A seguito di ciò, la Presidenza della Regione Siciliana-Ufficio Legislativo e Legale rivolgendosi al CGA per la Regione Siciliana, chiedeva parere sull’affare consultivo di cui trattasi e, in ordine ad esso, il CGA, con parere n. 534/2022 reso nell’Adunanza dell’11 ottobre 2022, esprimeva l’avviso che il ricorso per revocazione presentato dal Comune di Lampedusa e Linosa doveva essere dichiarato inammissibile.
Pertanto, in data 29.11.2022, il Presidente della Regione Siciliana, alla luce del citato parere reso dal Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana ha dichiarato inammissibile il ricorso per revocazione proposto dal Comune di Lampedusa e Linosa; conseguentemente il provvedimento di concessione edilizia in sanatoria rilasciato dal Comune di Lampedusa e Linosa è divenuto inoppugnabile.

Evento funesto nottetempo a Terrasini, in provincia di Palermo, dove un disabile di 58 anni, Agostino Tortorici, è morto nel letto di casa vittima di un incendia divampato, forse a causa di un corto circuito, nel suo appartamento nel centro città, in piazza Duomo. Carabinieri e Vigili del fuoco hanno trovato il corpo carbonizzato. Il badante, in casa di Tortorici, avrebbe tentato il possibile ma quando si è accorto dell’incendio è stato troppo tardi. Materialmente non sarebbe riuscito ad entrare nella camera da letto del 58enne. Disperatamente ha invocato aiuto e si è lanciato dal balcone del primo piano, a circa 3 metri dal suolo, ed è atterrato sulla tenda sottostante di un esercizio commerciale. Cordoglio da parte del sindaco di Terrasini, Giosuè Maniaci: “Una brava persona, un amico di tutti. Una persona che era conosciuta in paese e che da tanti anni ormai combatteva la sua malattia con dignità. Questo mi sento di dire in un momento di estremo dolore per l’intera comunità, esprimo vicinanza alla famiglia”.

A Lipari, in provincia di Messina, Lorenza Famularo, 21 anni, è morta al Pronto soccorso dell’ospedale la notte tra il 22 e il 23 agosto del 2020 per una presunta embolia polmonare massiva, dopo 10 giorni di sofferenze, visite e controlli. Adesso la relativa inchiesta per omicidio colposo è prossima ad essere archiviata. La Procura generale di Messina ha, però, avocato l’indagine avviata dopo la denuncia della famiglia, contro presunti ritardi e mancata diagnosi della patologia, presentata alla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto tramite gli avvocati Nunzio Rosso e Vincenzo La Cava, che si sono opposti all’archiviazione dell’inchiesta. Il caso sarà trattato il prossimo 16 febbraio innanzi al giudice per le indagini preliminari del Tribunale, Antonino Orifici.