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“Uno straordinario risultato destinato a dare spunti per nuove ipotesi investigative”. Così Giuseppe Ciminnisi, coordinatore nazionale dei familiari delle vittime di mafia dell’Associazione ‘I Cittadini contro le mafie e la corruzione’, commenta a caldo la sentenza emessa ieri dalla Corte d’Assise di Caltanissetta che ha visto condannato all’ergastolo il boss latitante Matteo Messina Denaro, accusato di essere tra i mandanti delle stragi di Capaci e via D’Amelio.

“Il lungo difficile  lavoro della Procura nissena, rappresenta un importante traguardo raggiunto, non soltanto per la condanna di un sanguinario boss stragista, purtroppo ancora latitante, ma anche perché aiuta far chiarezza su uno dei periodi più bui della storia del nostro Paese. Per decenni il latitante Matteo Messina Denaro – e quanti come lui coinvolti negli incontri prodromici alla realizzazione delle stragi – ha potuto contare sulle attività poste in essere da chi aveva interesse a depistare le indagini perché non si arrivasse ai responsabili degli attentati, coprendo così quelle che oggi appaiono essere le vere cause che portarono all’uccisione dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Da familiare di vittima innocente di mafia, aggiungo che l’attività della procura nissena e il risultato raggiunto sono di grande conforto per chi ha pagato con la vita di un familiare la crudeltà e la viltà dei mafiosi. Per questo – conclude Giuseppe Ciminnisi – sento il bisogno, a nome mio e di quanti altri rappresento, di porgere un sentito ringraziamento ai magistrati di Caltanissetta, in particolar modo al procuratore Gabriele Paci, che con il loro lavoro e il loro sacrificio mantengono in vita la speranza che si possa arrivare ad accertare quella verità che per decenni è stata artatamente tenuta ben nascosta. A cominciare dai mandanti esterni delle stragi, che è necessario individuare per comprenderne la genesi che – così come dichiarato dall’avvocato Fabio Trizzino, difensore dei figli del giudice Borsellino – potrebbe essere ricondotta nell’interesse che il giudice Borsellino aveva mostrato nei confronti dell’intreccio mafia e appalti.

“Quando pensavo di non potermi più meravigliare di nulla, ecco che il Presidente Musumeci, concedendosi in una intervista video annuncia che: dopo quasi 36 mesi di legislatura e 31 dalla sua nomina quale commissario per l’emergenza rifiuti in Sicilia, sul medesimo tema siamo ancora al ‘stiamo esaminando’. In circa 3 anni non ha appaltato nessuno degli interventi strategici elencati nel piano rifiuti che ha proposto anche in via emergenziale, in primis la settima vasca di Bellolampo, ed i rifiuti di Palermo stanno saturando gli impianti della Sicilia orientale. Musumeci non ha neanche speso i fondi del Patto del Sud, che lui stesso aveva destinato  a questa emergenza, togliendoli ad altri progetti di altre realtà territoriali che magari avevano soluzioni già pronte. La cosa ancora più grave è che il governo Musumeci non ha un piano di gestione dei rifiuti dopo 31 mesi di improvvisazione”. Lo afferma il Sindaco di Messina, Cateno De Luca.
“Nella video intervista che invito tutti a guardare – incalza il Primo cittadino – il Governatore prima di confessare che ci costringeranno a portare i rifiuti all’estero – come da mesi affermo, causando uno strozzinaggio  perché la tariffa di smaltimento sarà incrementata del 30% – ha dichiarato che dopo 31 mesi, ‘stanno pensando ai termovalorizzatori’, mentre la Sicilia nuota nell’immondizia. Tra una  cavalcata e l’altra e tra una campagna elettorale e l’altra, Musumeci starebbe pensando.
“Qualcuno però – continua il Sindaco Peloritano – dovrebbe spiegargli che per realizzare un termovalorizzatore ci vogliono almeno 2 anni di lavoro dall’aggiudicazione dell’appalto, senza considerare la progettazione e l’autorizzazione che necessita di una Valutazione d’Impatto Ambientale. Inoltre il Governatore  dimentica che il suo presidente della commissione regionale VIA, nominata da questo governo, causa  principale della paralisi di tutti i progetti pubblici e privati, ha sempre dichiarato che è contrario ai termovalorizzatori.  Si tratta della medesima commissione che da oltre un anno deve rilasciare l’autorizzazione per la realizzazione della piattaforma di contrada Pace a Messina, per la gestione del materiale derivante dalla raccolta differenziata, quella stessa differenziata che a Messina, ammette Musumeci, è più avanzata delle altre città metropolitane siciliane, ma che dovrà fare i conti con la mancanza di impianti per l’inerzia dell’attuale Esecutivo”.
“Ma la Sicilia – sottolinea De Luca –  può continuare a pagare i ritardi e le omissioni di un governo incapace e di un Governatore che accusa i comuni di essere la causa della tragedia rifiuti? Oppure dobbiamo credere che Musumeci abbia dovuto aspettare 3 anni per capire che possono esserci infiltrazioni mafiose nella gestione di alcune discariche? Caro Nello, a prescindere da come e da chi sono gestite, l’alternativa alle discariche è la differenziata, non gli inceneritori o il trasporto dei rifiuti all’estero. E Messina può continuare a pagare il ‘pizzo Musumeci’ per il menefreghismo del governo regionale sui rifiuti? L’appalto del TMB di C.da Pace, il finanziamento dell’impianto di compostaggio di Mili e la graduatoria del bando regionale dei CCR – Centro comunale di raccolta – sono alcuni dei vitali progetti fermi al palo solo per  Messina, bloccati a causa dell’incapacità del governo Musumeci”.
“Sono disponibile anche a un confronto su tale vergognosa vicenda – conclude il Sindaco metropolitano. Non consento però al Presidente Musumeci di continuare a mentire sul merito delle competenze visto anche il deplorevole scaricabarile tra Palermo e Roma. La verità è che accadrà qualcosa che nessun Governo era mai arrivato a compiere: tra qualche settimana portare fuori dalla Sicilia i rifiuti. Che tristezza”.

“Inevitabile  l’ordinanza di chiusura dell’istituto Politi dopo i casi accertati di positività di 2 studenti e una  docente. Serve ora anche intervenire subito sia sui trasporti, anche quelli extraurbani, chiedendo il raddoppio dei mezzi a disposizione così da garantire il distanziamento, sia sulla flessibilità oraria  e su un maggiore controllo all’ingresso e all’uscita da scuola e nei consueti luoghi di ritrovo.  Aprire le scuole è una direttiva ministeriale ma il rischio era noto. Oggi ci sentiamo tutti meno sicuri.

La situazione di emergenza è senza precedenti e occorre salvaguardare la salute. In questo caso indispensabile anche garantire il diritto all’istruzione. Servono scelte coraggiose e l’aiuto di tutti”.

Lo dichiara l’ex sindaco di Agrigento Lillo Firetto.

Non prendente impegni per il prossimo fine settimana! Dopo il successo del primo weekend, sabato 24 e domenica 25 ottobre continuano le Giornate FAI d’Autunno, la manifestazione nazionale promossa dal FAI –Fondo Ambiente italiano in 400 città italiane e dedicata a Giulia Maria Crespi, fondatrice e presidente Onoraria del Fai,  recentemente scomparsa.

Anche quest’anno promotori e protagonisti dell’iniziativa sono i Gruppi Fai Giovani che, con la collaborazione della Delegazione Fai, accompagnano il pubblico, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza sanitaria vigenti, alla scoperta di luoghi di straordinaria bellezza per seminare conoscenza e consapevolezza del patrimonio di storia, arte e cultura del territorio.

Di seguito l’elenco completo dei luoghi aperti ad Agrigento ed Aragona (AG) con orario di apertura dalle 9 alle 13.30 e dalle 15.30  alle 18.

Agrigento, Biblioteca Lucchesiana (Via Duomo):

La storia della Biblioteca Lucchesiana di Agrigento, una delle più antiche e prestigiose istituzioni bibliotecarie della Sicilia, è strettamente legata alla figura di Mons. Andrea Lucchesi Palli dei principi di Campofranco, che la fondò   nel   1765.   Il   Lucchesi   Palli   fu   un   uomo   di   notevole   cultura, largamente partecipe di quel rinnovato interesse per gli studi umanistici che nel XVIII secolo determinò il sorgere di grandi raccolte.

La Biblioteca è inserita nella lista dei Luoghi del Cuore FAI. Per votare: https://www.fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/i-luoghi-del-cuore/cerca-un-luogo?search=LUCCHESIANA

Agrigento, Casa Museo dei Padri Liquorini (Via Duomo): Nella storia della città di Agrigento, un gruppo di Padri Liguorini, guidati

da   P.   Blasucci,   giunse   per   predicare   le   Missioni   su   invito   di   Mons.Lucchesi,   vescovo   di   Agrigento.   Trovarono   inizialmente   ospitalità nell’Ospizio degli Oblati e a loro fu affidata dapprima la chiesa di S.Giorgio e poi la chiesa di S. Maria dell’Itria.  Oggi il Complesso monumentale dei Padri Liguorini di Agrigento è sede della casa-museo, degliarredi e delle collezioni d’arte della Casa dei Missionari Redentoristi dal   titolo:   “Arredi   e   Collezioni   dei   Padri   Liguorini. Tutela e Conservazione”.

Aragona,   Museo   Diocesano   Chiesa   Madre   e   Cripta   Madonna   del Rosario ( Piazza Matrice): 

Il Musei Diocesani di Aragona costituiscono il polo distaccato in territorio aragonese del MUDIA di Agrigento. Essi si compongono di due sedi che conservano ed espongono, sotto forma di mostra permanente, beni ed opere d’arte la cui storia si radica nel comune di Aragona.

Aragona, Chiesa di Santa Maria della Provvidenza e Cristo Nero (Via Nazareno):

Le prime fonti della presenza di una chiesa rurale dedicata alla Vergine della Provvidenza, già sono presenti negli Atti del notaio Pietro Chiarelli, in data 22 maggio 1626, il quale parla della Cappellania dell’omonima chiesa, sita sull’eminente collina detta Belvedere. L’opera più   importante  è   il   particolare   crocefisso   ligneo deposto   nella   parte   destra   della   chiesa.   Il   “Cristo   nero”   come   viene denominato dal popolo aragonese è un’opera lignea di scultore ignoto.

Casa dell’artista atelier Bellanca (Via Elia Rotolo): Tipica   abitazione   della   cultura   siciliana   è,   sicuramente,   quelle del contadino agiato o ‘burgisi’. L’arredamento interno, che originariamente, variava a seconda della zona e delle condizioni economiche del contadino, oggi è composto da circa 300 tele del pittore Salvatore Bellanca  che recentemente ha acquistato la casa e   l’ha   ristrutturata   facendone   un   atelier   per   realizzare   le   sue   opere ispirandosi all’espressionismo astratto “Action paiting” diffuso negli anni quaranta e sessanta del Novecento soprattutto negli Stati Uniti d’America.

Come partecipare:

Partecipare alle Giornate Fai d’Autunno vuol dire non solo godere della bellezza che pervade ogni angolo del nostro Paese e “toccare con mano” ciò che la Fondazione fa per la sua tutela e valorizzazione; vuol dire, soprattutto, sostenere la missione del FAI in un momento particolarmente delicato.

I visitatori potranno aderire alla manifestazione iscrivendosi direttamente sul posto e sostenere il Fai con una donazione libera del valore minimo di 3€ e potranno anche iscriversi al FAI durante l’evento.

Si susseguono senza limiti nuovi contagi di alunni nelle scuole della provincia di Agrigento. Adesso è la volta di Canicattì.

A seguito di una nota pervenuta dalla dirigente dell’I.C. G.Verga, professoressa M.A. Corsello, e la nota dell’ASP circa la positività di due alunni, accertate dalle autorità Sanitarie, il sindaco Ettore Di Ventura ha predisposto con apposita ordinanza la chiusura del plesso scolastico De Amicis; il tutto in via precauzionale, per la salute dei piccoli alunni, degli insegnanti, degli operatori scolastici e delle famiglie.

In seguito saranno effettuate le operazioni di sanificazione degli ambienti.

Ancora una volta il centro di accoglienza di Siculiana Villa Sikania è stato teatro di episodi di violenza perpetrati da parte dei migranti che vivono li, ospiti nostri, con tutte le assistenze possibili ed immaginabili.

Un gruppo, per l’ennesima volta, ha cercato di fuggire dalla struttura creando una vera e propria rivolta contro le Forze dell’Ordine che presidiano il centro. E, some spesso accade, nel trambusto, ad avere la peggio questa volta è stato un ispettore di Polizia prontamente intervenuto per sedare gli animi, tanto da ricorrere alle cure dell’ospedale di Agrigento per le ferite riportate alla fronte ed al sopracciglio.

Almeno cinque ospiti (e certamente adusi a delinquere) sono riusciti a scappare mentre l’aggressore dell’ispettore è stato acciuffato e bloccato dai colleghi.

 

 

 

Undici morti, 198 guariti e 562 nuovi casi in 24 ore. A fotografare la situazione dell’emergenza Covid in Sicilia è il bollettino quotidiano del ministero della Salute. Nell’Isola attualmente risultano positivi 7.850 persone (13.790 dall’inizio della pandemia), mentre con le nuove vittime sale a 389 il numero complessivo dei decessi. I guariti dall’inizio dell’emergenza sono 5.551. Questa la ripartizione su base provinciale dei nuovi casi registrati nell’Isola: 192 a Palermo; 170 a Catania; 53 a Messina; 66 a Trapani; 20 a Siracusa; 34 a Ragusa; 5 a Enna; 19 a Caltanissetta; 3 ad Agrigento.

Allarme al pronto soccorso dell’ospedale di Sciacca dove nel pomeriggio sono arrivate due persone anziane di Santa Margherita Belice con sintomi da coronavirus. Sono scattate le procedure per il ricovero ed i post Covid predisposti nella struttura ospedaliera saccense tra terapia intensiva e sub intensiva sono praticamente già occupati da pazienti provenienti dall’area del Belice.

Da Sambuca e da Santa Margherita, nel frattempo, giungono notizie di nuovi contagi, per i quali non c’è però ancora la notifica ufficiale da parte dell’Asp. Otto riguarderebbero Sambuca di Sicilia che da sabato scorso è zona rossa dopo l’ordinanza del Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. Due casi positivi sarebbero invece a Santa Margherita Belice. Ma non c’è nessuna conferma da parte dei sindaci dei due centri. 

Il Coordinatore Politico dell’Udc Italia in Sicilia, l’On. Decio Terrana, trasmette una nota in cui evidenzia come la Scuola può diventare veicolo di diffusione di Covid-19, anche a causa dei conseguenti assembramenti degli studenti sui mezzi pubblici, invitando a considerare misure più adeguate che limitino i contagi a causa delle attività didattiche.
“Gli Studenti oggi rischiano di portare nelle proprie case il contagio – trasmette l’On. Terrana – Risulta incredibile che i DPCM del Governo si soffermino su varie limitazioni a Bar, Ristoranti e Piccole Attività e non affrontino problemi molto gravi come il contagio che può interessare i nostri Ragazzi. Deve essere assolutamente ridotto il flusso di Studenti nelle Scuole e sui mezzi Pubblici; in diverse scuole ormai si registrano casi di Studenti ed Insegnanti Positivi al Covid. Si rischia di trasformare le Scuole in un focolaio generalizzato: se i ragazzi portano nelle case il Covid sarà difficile poi fermare la Pandemia una volta che ci si contagia all’interno dello stesso nucleo familiare”.
Il Segretario Regionale dell’Udc Sicilia critica anche la scelta di modificare l’orario scolastico o di inserire i doppi turni, ritenendo queste misure insufficienti.
“Non può essere sufficiente modificare gli orari di entrata nelle scuole o inserire i turni pomeridiani – aggiunge l’On. Terrana – Laddove i ragazzi possono essere autonomi, quindi Scuole Superiori ed Università, si dovrebbe immediatamente passare alla Didattica a Distanza. Misura da adottare, se possibile, anche per le Scuole Medie. Il Rischio è molto alto e stiamo rischiando tutti. Diminuendo la presenza degli Studenti sui mezzi Pubblici si diminuisce molto il rischio di contagio. Arrivano da tutta Italia le immagini degli assembramenti sui Trasporti Pubblici. Milioni di Pendolari, Studenti e Lavoratori, sono oggi altamente a rischio ma il Governo continua a presentare soluzioni che ci porteranno esclusivamente a dover chiudere tutto. Prima che sia troppo tardi e saremo costretti a fermarci tutti per un nuovo lockdown, dobbiamo limitare al massimo i rischi di contagio lasciando a casa tutte quelle persone che possono continuare le loro attività anche a distanza”.