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La Guardia di Finanza di Sciacca, su richiesta della Procura e su delega del Tribunale saccense, ha eseguito il decreto di sequestro preventivo di un vasto complesso industriale, di oltre 19mila metri quadri, a Ribera, preposto all’estrazione dell’olio dalle sanse e alla raffinazione di olii ad uso alimentare. E ciò per gravi violazioni penalmente rilevanti alla vigente normativa in materia ambientale. Gli accertamenti effettuati all’interno del sito industriale, in collaborazione con l’Arpa protezione ambiente, hanno rivelato l’inefficace contenimento delle emissioni diffuse dei gas in atmosfera, poi il mancato smaltimento delle ceneri derivanti dalla combustione, e lo scarico delle acque reflue industriali in un affluente del fiume Magazzolo, senza il preventivo trattamento di depurazione chimico-fisico e biologico. Inoltre, è stato accertato che gli impianti industriali dello stabilimento, attivo dai primi anni ‘80, non sono stati adeguati alle stringenti modifiche normative in materia ambientale intervenute negli ultimi 40 anni. Oltre ad altre numerose violazioni della normativa ambientale sono state contestate al responsabile dell’azienda, nella veste di “datore di lavoro”, altrettanto gravi e numerosi inadempimenti alla normativa in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro.

A Canicattì è accaduto che molti anziani prenotati per la somministrazione della prima dose di vaccino anticovid presso l’ospedale Barone Lombardo, si sono recati sul posto ma dopo aver fatto regolarmente la fina, hanno trovato la porta chiusa e sono dovuti tornare a casa senza averlo ricevuto.

Sono stati poi i loro familiari a testimoniare l’episodio: “Siamo arrivati alle 9:30 e c’erano già i nomi sistemare fuori per i turni ma era tutto chiuso a chiave. E nessuno del personale ha saputo spiegarci il motivo.”

Il commissario straordinario dell’Asp di Agrigento, Zappia ha parlato di “difetto di comunicazione e ha porto le scuse circa l’accaduto: “Mi auguro che non accada più, domani mattina chiederò spiegazioni, devo capire cosa è accaduto. Perché abbiamo creato questo disagio a queste persone anziane. Chiedere scusa è il minimo che possiamo fare. Abbiamo sbagliato noi. Farò una telefonata di scuse e poi, per venire incontro a questi anziani, non i faremo più venire per fare il vaccino ma lo faremo a domicilio. Per cercare di limitare a loro il disagio, mi spiace davvero per ciò che è accaduto”.

A Raffadali i Carabinieri della locale stazione hanno sorpreso due giovani, di 28 e 25 anni, a bordo di un’automobile, in possesso di due dosi di cocaina in quantità tale da non giustificare l’arresto in flagranza né una denuncia a piede libero. I due sono stati invece segnalati alla Prefettura come assuntori di stupefacenti. La droga è stata sequestrata. Al conducente dell’auto è stata ritirata la patente.

Che botta a Palma di Montechiaro. Il sindaco, Stefano Castellino, ha comunicato che in città ci sono dieci nuovi positivi al Covid 19 a fronte di 4 guariti.
“Continua ad aumentare purtroppo il numero dei positivi – dice il primo cittadino -Dall’ultimo aggiornamento avvenuto il 21 febbraio scorso, abbiamo avuto 10 nuovi positivi. Non mi rimane che invitare, nuovamente, la cittadinanza a tenere alta la guardia, di uscire solo per necessità, di rispettare i divieti, i distanziamenti e di usare i dispositivi di protezione. Si ricorda che sono sempre vietate, malgrado in zona gialla, gli assembramenti, le riunioni, le feste di ogni genere, sia pubbliche che private. Rispettiamo tutti i divieti e le raccomandazioni previsti sia dai DPCM, che dalle Ordinanze del Presidente della Regione Siciliana e del sottoscritto”.

Nonostante gli ammonimenti e le ordinanze anti-covid, il fine settimana ad Agrigento, a San Leone, è stato ancora una volta caratterizzato da tanta folla e assembramenti. In proposito il sindaco Franco Miccichè ha affermato: “Seguo con apprensione la situazione di San Leone. Nonostante le ordinanze e l’appello alla popolazione, vedo che nessuno ha compreso le motivazioni dei provvedimenti anti-contagio che avevamo preso. Abbiamo emesso le ordinanze restrittive, abbiamo multato e chiuso i locali. Ma non basta. La gente, con questi comportamenti, ci costringe a fare ancora di più. Sono amareggiato dalle speculazioni di chi sfrutta la situazione. Non ci sono gli strumenti per disperdere le migliaia di persone che si sono riversate a San Leone con i manganelli o con i gas lacrimogeni. Non voglio essere costretto ad assumere decisioni molto drastiche, che intaccherebbero purtroppo la categoria degli esercenti che invece ritengo utili per aiutarmi a gestire la prevenzione sanitaria”.

Con la piena consapevolezza che il tempo passato è ancora breve, abbiamo ritenuto di stilare un primo consuntivo nei confronti dell’amministrazione in carica guidata dal dott. Franco Miccichè.

Un primo bilancio che, a nostro modo di vedere, serve più da sprone che non da giudizio “Divino”. Di certo, anche in questo breve periodo, è stata notata una sostanziale differenza con la precedente amministrazione che vedeva una centralizzazione della gestione politico-amministrativa nelle mani dell’ex sindaco.

Con Miccichè sembra che tutto ciò sia stato cancellato; si tratta di un vero e proprio auspicio che il gioco di squadra e di governo non rimanga una mera utopia e si ritorni al passato, anche se già qualche “azionista” ha preferito di più (seppur alleato) fare da spunnapedi che mostrare una leale collaborazione. Stranisce che su alcuni temi, oggettivi, quale il ridotto numero dei dirigenti comunali o su problematiche riguardanti i servizi essenziali, il gruppo di Forza Italia abbia sparato a zero e l’opposizione è rimasta silente.

In attesa che qualche discrasia venga migliorata (ma soprattutto evitata) abbiamo provato a stilare un primo giudizio (del tutto personale) su quanto fino ad oggi ogni consigliere comunale ha mostrato la propria propensione ad occuparsi della cosa pubblica.

Ecco le impressioni:

Antonino Amato: esperienza; più volte in Consiglio comunale si adegua senza difficoltà a stare o in maggioranza o in opposizione. Lui è stato in ambo le parti ha retto bene ma potrebbe fare molto di più. Voto 6,5.

Mario Fontana: giovane, figlio d’arte, di lui ci aspetta tanto. Basterebbe fare un ripassino serale per un mese con il papà per apprendere molti meccanismi della politica. Dall’esperienza di Enzo Fontana non potrebbe che trarre ottimi vantaggi. Voto 6.

Pietro Vitellaro: ingiustamente attaccato nelle scorse settimane per il suo passaggio alla Lega. Prima lo si attaccava per essere troppo fedele, oggi perché ha cambiato. Nessuno mai è contento. Di spiccata intelligenza, da lui ci si aspetta molto. Voto 6,5.

Margherita Bruccoleri: più volte immolata alla “Ragion di Stato” è comunque un consigliere del quale ci si può fidare. Il problema è che non invade i tavoli con le interrogazioni. Voto 5.

Lillo Firetto: fa un certo effetto vederlo seduto in altro posto rispetto a come eravamo abituati. Fino adesso poco, se non il sottolineare che alcune iniziative sono iniziate durante la sua sindacatura. Troppo poco se si ama davvero una città. Voto 4.

Pasquale Spataro: in ricerca di una identità appare evidente a tutti che attualmente si trova in un “letargo tecnico” che certamente non giova nè a lui né alla città. Svegliarsi sarebbe l’ora. Voto 4.

Nello Hamel: “inviato” allo sbando in uno dei momenti difficili per la città di Agrigento (raccolta differenziata), ha fatto la fine di Conte (anche lui trovatosi in una situazione difficilissima come la pandemia). Non è una fine brutta, anzi, tutt’altro. Conte è molto stimato, Hamel altrettanto. Voto 7.

Gerlando Piparo: se negli ultimi 20 anni ogni Consiglio comunale avesse avuto tre o quattro consiglieri come lui, oggi Agrigento sarebbe come Lugano. Vulcaniche le sue iniziative, alcune portate avanti brillantemente, altre bloccate da iter burocratici e dal salvacondotto che recita testualmente: “Non ci sono i soldi…”. Poco ci manca e dorme persino in portineria… Ama Agrigento come San Calò; totale devozione. Voto 7,5.

Fabio La Felice: da lui, come abbiamo sottolineato recentemente, ci si aspettava almeno il doppio di lavoro rispetto ai colleghi visto che in Aula Sollano è entrato dalla porta secondaria. Dovrebbe dimostrare a chi non lo ha votato di aver commesso un errore; ed invece, attualmente, conferma che il popolo elettorale ha indovinato alla grande. Non pervenuto.

Valentina Cirino: anche lei figlia d’arte e i consigli del genitore potrebbero solo darle ricchezza. Tanta volontà, amore per la città; spesso è frenata non certo dalla sua volontà. Voto 6.

Giovanni Civiltà: ha avuto un prestigioso incarico come la presidenza del Consiglio comunale che probabilmente spettava ad altri. I  numeri, in politica, spesso non combaciano soprattutto se si appartiene ad una forza dove le idee e gli ideali sono soltanto mere utopie. Ci si affida alla sua esperienza. Senza voto.

Simone Gramaglia: anche Gramaglia ha dovuto subire il prevalere della tracotanza al posto dei numeri reali e della volontà del popolo. Sarà una coincidenza che appartiene alla stessa forza politica di Civiltà? Senza voto.

Carmelo Cantone: decida il tempo, sempre galantuomo, per eventuali altri importanti incarichi. Nel frattempo non si sottovaluti quella del consigliere comunale il cui prestigio non è affatto minore per le sorti di una città. Voto 5.

Davide Cacciatore: ovviamente il discorso vale anche per tutti gli altri. Siamo solo all’inizio e quindi si è fatto poco (si, però da ottobre ad oggi solo 4 consigli comunali…). Da Cacciatore ci si aspetta tanto; giovane brillante, intelligente e assolutamente leale. Voto 6.

Claudia Alongi: stesso discorso fatto per Cacciatore. Claudia può anche contare sull’esperienza del padre. Voto 6.

Alessia Bongiovì: Pur essendo un viso nuovo nel Consiglio comunale di Agrigento, da subito ha presentato una serie di interrogazioni atte a favorire il bene comune, ossia quello della città. “Chi ben comincia è a metà dell’opera” e i proverbi, ci azzeccano sempre. Voto 6,5

Teresa Nobile: se vieni riconfermata un perché ci sarà. La vispa Teresa ha tutte le carte in regola per poter fare bene. Anche lei grande amore per la città. Voto 7.

Alessandro Sollano: riconfermato. Molte delle sue iniziative hanno avuto importanti risvolti e soprattutto apprezzamenti. Voto 7.

Francesco Alfano: decano insieme ad Hamel di Aula Sollano, il dott. Alfano ha dalla sua parte l’enorme esperienza acquisita che potrebbe rappresentare un valore aggiunto per i più giovani consiglieri. Voto 7.

Flavia Contino: anche lei di nomina fresca e il voto 6 serve ad incoraggiarla.

Angelo Vaccarello: altro consigliere vulcanico ed esperiente. Non sono moltissime le sue interrogazioni, ma quelle che propone sono micidiali e spesse volte mettono in serie difficoltà chi le riceve. Voto 7.

Ilaria Settembrino: un’altra fortunata che può avvalersi dei consigli che potrebbe dare il papà Carmelo, persona preparata e molto attiva. Se la Ilaria è come lui la speranza non muore mai. Voto 6.

Marco Vullo: è il nuovo marcuzzo agrigentino; è riuscito a non far perdere (seppur in questo piccolo lasso di tempo) le risorse per il ristoro dei voucher alimentari per le famiglie a basso reddito. Scusate se è poco. Voto 7,5.

Gianni Tuttolomondo: il giovane amministratore è attualmente in attesa di giudizio del Tar Sicilia su un ricorso presentato dalla prima dei non eletti riguardante la sua permanenza o meno in seno al Consiglio comunale. Lodevole la sua iniziativa pubblicitaria rivolta alla gente meno fortunata sui parcheggi destinati ai disabili.

N.B. A breve azzarderemo a dare un giudizio anche sulla Giunta. Ribadiamo che tali iniziative sono del tutto personali ed in quanto tali sono assolutamente criticabili. Già lo sappiamo.

Vive in una Rsa, a Comiso, nel Ragusano, nonna Maria,  classe 1914, alla quale è stata somministrata la seconda dose di vaccino anticovid. Lei 107 anni, è la più anziana persona in Sicilia alla quale è stato somministrato il vaccino.

Sempre nel Ragusano, il 20 febbraio scorso si era vaccinato all’ospedale Guzzardi di Vittoria un uomo di 100 anni

Il Sicilia c’è il primo caso di variante Sudafricana del Covid.

Il genoma è stato sequenziato su un marittimo trentaduenne di Mazara del Vallo, nel Trapanese, rientrato da un soggiorno di due mesi in Africa, dove ha lavorato su alcune piattaforme petrolifere.Il sequenziamento è stato accertato dal dottor Fabio Tramuto del laboratorio di riferimento regionale del Policlinico di Palermo, diretto dal professor Francesco Vitale.

L’indagine è partita grazie all’attività dell’Asp di Trapani e del dottor Stefano Giaramida, respon-sabile del presidio di Igiene pubblica di Salemi. Il marittimo è rientrato in Italia partendo il 10 febbraio da Malabo, capitale della Guinea Equatoriale, con un volo che ha fatto scalo ad Addis Abeba per poi atterrare a Roma e da lì a Palermo, dove, appena sbarcato, è stato sottoposto a tampone rapido risultando negativo. I primi sintomi li ha avvertiti il 15 febbraio e da quel momento è scattato l’isolamento. Anche la moglie è risultata positiva.
“Il sistema di tracciamento ha funzionato alla perfezione – ha spiegato il professor Vitale – I colleghi dell’Asp di Trapani sono stati molto bravi a capire che poteva esserci la variante sudafricana e sono intervenuti con celerità per bloccarne la diffusione. Anche la moglie è positiva ma è troppo presto per affermare se sia stata contagiata con la mutazione, in quanto non abbiamo ancora effettuato il sequenziamento”.

 

Sono quasi 25 mila ii tamponi effettuati nel corso delle ultime 24 ore in Sicilia e i nuovi positivi sono 453. Questo è quanto emerge dal bollettino del ministero della Salute mentre nello stesso periodo si registrano 21 nuovi morti.

I dati in Sicilia continuano a scendere come avviene ormai da tre giorni e il tasso di positività è all’1,8%.

Questa la situazione nei Comuni capoluogo: Palermo:213, Catania 54, Messina 27, Trapani 8, Siracusa 41, Ragusa 26, Agrigento 39, Caltanissetta 38,  Enna: 7.