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Recuperato dalla Guardia Costiera, nelle acqua antistanti Lampedusa, il cadavere di un uomo in avanzato stato di decomposizione. Molto probabilmente, si tratta di un migrante che era a bordo di uno dei tanti barconi che negli ultimi giorni ha raggiunto la più grande delle Pelagie. La morte risalirebbe ad almeno quattro-cinque giorni addietro.
L’ultimo naufragio, ma ad oltre trenta miglia da Lampedusa, in acque internazionali, si verificò la fine dell’ottobre scorso, con un barchino, su cui a bordo si trovavano una ventina di persone, che si rovesciò. Quasi tutti vennero tratti in salvo, ma qualcuno, alla fine, risultò disperso.

Sono 92 i nuovi casi di Covid-19 certificati dall’Asp di Agrigento con il bollettino ufficiale che fa riferimento alla giornata di ieri (3 novembre). I dati sono in continuo aggiornamento e può capitareche un comune posssa annunciare nuovi casi (o guarigioni) che verranno poi conteggiati nel bollettino successivo.

La situazione con i dati ufficiali dell’Asp di Agrigento è questa: nella giornata del 3 novembre sono stati 92 i nuovi casi di coronavirus su 277 tamponi effettuati. Dall’inizio della pandemia i tamponi sono stati 28.627. Un soggetto è stato ricoverato, 91 i soggetti in quarantena e 18 i guariti. Il bollettino indica anche il decesso, avvenuto due giorni fa, di un 67enne di Sambuca morto nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Sciacca.

La mappa dei ricoveri è così suddivisa: 22 persone si trovano all’ospedale di Agrigento; 4 al Barone Lombardo di Canicattì; 1 al San Giacomo d’Altopasso di Licata; 6 all’ospedale di Ribera; 18 al San Giovanni Paolo II di Sciacca; 13 in una foresteria di Sciacca; 11 al Sant’Elia di Caltanissetta; 1 a Partinico; 3 all’ospedale Cervello di Palermo e 1 rispettivamente a Biancavilla, Borgetto e in una Rsa di Caltanissetta.

Gli attuali positivi comune per comune:

Agrigento: 51; Alessandria della Rocca 2; Aragona 9; Bivona 2; Burgio 0; Calamonaci 1; Caltabellotta 6; Camastra 10; Cammarata 5; Campobello di Licata 10; Canicattì 62; Casteltermini 3; Castrofilippo 9; Cattolica Eraclea 1; Cianciana 5; Comitini 3; Favara 42; Grotte 5; Joppolo 0; Licata 49; Lucca Sicula 1; Menfi 8; Montallegro 3; Naro 17; Palma di Montechiaro 15; Porto Empedocle 34; Racalmuto 5; Raffadali 15; Ravanusa 19; Realmonte 2; Ribera 26; Sambuca 94; San Biagio Platani 1; San Giovanni Gemini 6; Sant’Angelo Muxaro 5; Santa Elisabetta 2; Santa Margherita Belice 44; Sciacca 41; Siculiana 2.

L’associazione ambientalista MareAmico, coordinata da Claudio Lombardo, segnala che il torrente Modione di Selinunte è colorato di nero a causa della presenza degli scarichi fognari, derivanti dal mal funzionamento del depuratore e da alcuni oleifici, che gettano le loro acque di vegetazione direttamente nel torrente o versandole con le cisterne che circolano indisturbate durante la notte. Lombardo aggiunge: “Mareamico, grazie ad un accordo con la ditta TP1 di Brescia, che è titolare del brevetto di una spugna che riesce ad assorbire i materiali oleosi, ha effettuato una prova dimostrativa, con l’aiuto dei Ranger di Selinunte e la fattiva collaborazione da parte del Direttore del Parco archeologico. Mareamico chiede all’Amministrazione di Castelvetrano e alle Forze dell’Ordine locali di interrompere questo grave inquinamento del torrente Modione che provoca un disastro ambientale in pieno Parco Archeologico ed inquina il mare antistante

 

Cinque agrigentini sono risultati positivi al coronavirus e saranno costretti a trascorrere la malattia in casa. “Non si registra nessun nuovo ricovero in ospedale, mentre due ammalati sono fortunatamente guariti – ha spiegato il sindaco Franco Micciché – . Il totale di oggi è quindi di 49 persone colpite dal Covid-19, delle quali 46 restano nelle proprie case mentre tre sono ancora ricoverate. Una ad Agrigento, una a Caltanissetta e una a Canicattì. L’appello che faccio ogni giorno è quello di rispettare sempre le norme anti contagio per salvare noi e i nostri cari”. 53 positivi a Licata, 7 nuovi casi. “Il momento è delicato. A Licata i positivi, fino a questo momento, sono 50 con precisione. Tutti, tranne due, sono positivi che non sono a rischio. Qualcuno ha la febbre, qualcuno ha dei malesseri leggeri e sono stati ricoverati – sono 4 – in strutture dove c’è solo assistenza di medici, non di anestesisti – ha spiegato il sindaco Pino Galanti – . Fra gli infettati c’è anche un bambino di un anno. Vi scongiuro, limitate le vostre uscite, diminuite i contatti. No agli assembramenti, cosa che hanno fatto i più giovani”. In serata i numeri sono stati aggiornati. “L’Asp ha appena comunicato 7 nuovi casi di contagio. Sono in corso – spiega la polizia municipale – le notifiche dei provvedimenti di obbligo di permanenza domiciliare. Il numero complessivo è ora di 53 soggetti positivi. Nel frattempo la sindaco di Favaras Anna Alba smentisce le indiscrezioni secondo cui la stessa sia stata contagiata. “Ho ricevuto tanti messaggi, vi assicuro che non è vero”. Novità anche da Canicattì,con altri dieci casi.
“Oggi si registrano ulteriori dieci nuovi contagi al Covid19. Nessun decesso e nessuna guarigione”. Lo annuncia il sindaco di Canicattì, Ettore Di Ventura. “La maggior parte di questi nuovi casi – aggiunge – sono riconducibili all’indagine epidemiologica condotta in questi giorni. Riteniamo, purtroppo, che i numeri possano continuare ad aumentare. Proprio oggi pomeriggio ho disposto la chiusura della scuola dell’infanzia plesso “La Carrubba” nel quale è stato accertato la positività di una operatrice scolastica, non residente in città”. A Canicattì si è arrivati a quota 52 contagiati.

La pubblico ministero Alessandra Russo chiede il rinvio a giudizio dell’ex sindaco Pasquale Amato e di quattro dirigenti del Comune che, negli anni, si sono alternati. Si tratta di Maria Concetta Di Vincenzo, 60 anni; Felice Bonardi, 63 anni; Biagio Lo Presti, 63 anni e Francesco Lo Nobile, 69 anni. Oltre all’accusa di rifiuto di atti di ufficio, a partire dal 2010, si contesta il reato di “omesso collocamento o rimozione di segnali o ripari”.
Agli imputati – Amato, nella qualità di sindaco a partire dal 2013; Di Vincenzo e Lo Nobile responsabili dell’ufficio tecnico, Bonardi responsabile dell’ufficio manutenzione e Lo Presti responsabile dell’ufficio fognario del Comune di Palma – si contesta di avere omesso qualunque iniziativa per evitare che la via Germania sarebbe stata sommersa da fango e detriti. A sollevare la vicenda e presentare diversi esposti è stato un cittadino che, adesso, si costituirà parte civile con l’assistenza dell’avvocato Daniela Posante.

«Un incontro ufficiale con le autorità libiche per giungere all’auspicata positiva soluzione della vicenda». Lo ha chiesto il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, in una nota inviata al ministro degli Esteri Luigi Di Maio, in merito ai pescherecci di Mazara del Vallo – “Antartide” e “Medinea” – sequestrati il primo settembre a 35 miglia dalle coste di Bengasi. «Sono certo – ha scritto Musumeci – che anche lei condivida il mio stesso sentimento di profonda preoccupazione per la sorte dei diciotto membri dell’equipaggio fermati in Libia ormai da più di due mesi. La sollecitata attivazione di una delegazione, della quale ritengo di dovere fare parte sia come governatore della Regione di appartenenza dei pescatori, sia in qualità di presidente della Commissione intermediterranea d’Europa, potrà rappresentare un intervento concreto, per ribadire, con la massima fermezza, la volontà di ottenere l’immediato rilascio dei marittimi e dei pescherecci sequestrati». Già lo scorso 11 settembre, Musumeci si era rivolto al presidente del Consiglio Conte per un suo intervento, ricevendo assicurazioni in tal senso dal premier.

Questa mattina in ospedale si è tenuto un vertice sulla necessità di aumentare il numero dei posti Covid ad Agrigento, così come da richiesta dall’assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza.

Erano presenti il commissario dell’Asp Mario Zappia, il direttore sanitario Gaetano Mancuso, il sindaco di Agrigento Franco Miccichè, l’assessore comunale alla Sanità Giovanni Vaccaro, il dirigente medico del Nosocomio Calogero Bonfanti e il dirigente di presidio Vincenzo Asaro.

Dopo aver discusso delle varie  ipotesi e soluzioni alla fine è stata concordata la possibilità di passare dagli attuali 28posti Covid all’Ospedale San Giovanni di Dio, a 80. Ora si dovrà procedere agli opportuni interventi nella struttura  per creare posti in terapia intensiva, semi intensiva e ordinari, per essere poi così al più presto operativi

 

In Sicilia continua a crescere la curva dei contagi e nelle ultime 24 ore si sono registrati 1.048 nuovi positivi. Il dato è contenuto nel report quotidiano del ministero della Salute e dell’Istituto superiore di sanità. Rispetto a ieri si registrano anche 14 morti e 292 guariti.

Questa la ripartizione su base provinciale dei nuovi casi:

258 a Palermo,

299 a Catania,

80 a Messina,

83 a Ragusa,

133 a Trapani,

71 a Siracusa,

21 ad Agrigento,

96 a Caltanissetta e

7 a Enna.

Le foto di Papa Francesco e quella del fratello di Don Pino Puglisi che si trovano vicino alla casa del Beato in piazza Anita Garibaldi a Palermo sono state imbrattate con della vernice rossa. Gli scatti sono esposti dal 15 settembre del 2018 durante la visita del Pontefice nel capoluogo siciliano a 25 anni dalla morte di don Pino Puglisi. “Mai nessuno da allora aveva toccato nulla – dice Maurizio Artale del Centro Padre Nostro – qualcosa è successo nonostante il grave gesto. Un segno importante. Una donna è scesa per strada e ha raccontato ai carabinieri di avere visto un gruppo di giovani che attorno alle 23 stava in piazza facendo baldoria”. Sull’episodio indagano i carabinieri per risalire agli autori del gesto.

Partirà domani mercoledì 4 novembre lo step di lezioni integrative per gli studenti del Liceo Scientifico Leonardo che hanno scelto l’indirizzo Biomedico.
Lo scorso anno partì con gran successo il modello sperimentale voluto dalla dirigente Patrizia Pilato ed inaugurato alla presenza dell’attuale Ministra PI Lucia Azzolina.
Il modello scolastico che coinvolge gli studenti dal terzo anno in poi ( quest’anno seguiranno il percorso due terze e due quarte…), si propone di fortificare le conoscenze e le competenze scientifiche degli studenti che volessero continuare l’università negli studi ad indirizzo sanitario.
Per tale motivo saranno impegnati tanti professionisti grazie ad una collaborazione tra il Liceo e l’Ordine dei Medici di Agrigento curata nei dettagli dal radiologo Alfonso Lo Zito, che è anche uno dei docenti del corso.
Verranno impartiti concetti che spaziano dalla biologia alla cardiologia, dalla radiologia alla dermatologia, etc..
Domani si comincia col primo stralcio di lezioni : la dermatologia.
Dopo il saluto e l’augurio della dirigente, comincerà la prima lezione esposta in dad dal dermatologo Carmelo Sgarito.
Il Liceo scientifico ad indirizzo biomedico rappresenta una realtà importantissima che nasce in Città, in un momento nel quale la sanità nazionale e siciliana in particolare, necessita di nuove leve e di un potenziamento sostanziale degli organici, con prospettive di sicuro sbocco occupazionale.