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La Procura di Agrigento, tramite la pubblico ministero Paola Vetro, ha chiesto il rinvio a giudizio di 10 autisti degli autobus urbani in città, imputati di truffa aggravata e interruzione di pubblico servizio allorchè avrebbero praticato la “cresta” sui biglietti e avrebbero deviato arbitrariamente i tragitti per esigenze personali. E’ stata la stessa impresa appaltatrice del servizio, la Tua, a scoprire i presunti reati ingaggiando un investigatore privato. Il prossimo 17 febbraio compariranno innanzi al giudice per le udienze preliminari del Tribunale, Alessandra Vella: Maurizio Buttigè, 52 anni; Maurizio Camilleri, 52 anni; Giuseppe Danile, 60 anni; Giuseppe Donisi, 52 anni; Vincenzo Falzone, 53 anni; Giuseppe Lattuca, 59 anni; Michelangelo Nasser, 57 anni; Andrea De Carmelo Russo, 59 anni; Giuseppe Trupia, 54 anni e Angelo Vaccarello, 53 anni.

Il gip di Termini Imerese non ha convalidato il fermo di Pietro Morreale, in carcere con l’accusa di avere ucciso la fidanzata Roberta Siragusa, 17 anni e averne bruciato il cadavere. Secondo il magistrato non ci sarebbe pericolo di fuga: da qui la decisione di non convalidare il provvedimento della Procura.

Morreale, però, resta in cella in quanto il giudice, accogliendo l’istanza dei Pm ha imposto al Morreale la misura della custodia cautelare in carcere. Il gip motiva così la sua decisione: “”Gravissimo quadro indiziario, rischio di inquinamento probatorio, estrema gravità della condotta, determinazione criminale, possibilità che reiteri il reato”. “Le immagini lasciano sgomenti. Il corpo di Roberta nella parte inferiore è pressoché integro ma devastato in quella superiore. Nel cranio c’è una vistosa ferita che si coglie perfettamente nelle immagini”: sono particolari macabri descritti dal gip che ha disposto il carcere nei confronti di Pietro Morreale, accusato di aver assassinato la fidanzata Roberta Siragusa e di aver cercato di bruciarne il cadavere. Il corpo di Roberta Siragusa, giaceva senza vita in fondo a un dirupo. A condurre gli inquirenti sul luogo era stato lo stesso Morreale.

I consiglieri comunali di opposizione: Lillo Firetto, Nino Amato, Nello Hamel, Margherita Brucculeri e Alessia Bongiovì  in proposito hanno presentato oggi un’interrogazione in Consiglio Comunale offrendo anche indicazioni su come salvare il progetto, nell’interesse della città e del programma di mobilità sostenibile.

“Il progetto, proposto dall’Ufficio tecnico – sottolineano i consiglieri -, non aggiunge nulla e anzi peggiora quello che era stato già contestato dall’amministrazione Firetto ed era stato bocciato nei fatti da una gara d’appalto andata deserta. L’amministrazione Micciché non ha tenuto conto minimamente di tutte le indicazioni che erano state fornite agli Uffici per rendere sostenibile l’iniziativa”.

Il progetto, che l’assessore al ramo ammette di aver recuperato dalla precedente amministrazione, nel ricalcare il primo progetto messo a bando dall’amministrazione Firetto, compie molti passi indietro in termini di efficienza, di qualità, di capacità di gestione del servizio.

Presenta lacune progettuali, quali il mancato rispetto delle norme paesaggistiche, conflitti tra diverse parti dei documenti depositati, ma soprattutto è carente sotto il profilo dell’innovazione tecnologica, che, com’è noto, procede così rapidamente che in pochi mesi uno stesso servizio può subire aggiornamenti significativi.

I consiglieri sostengono anche che il progetto così come presentato non garantisce l’Ente comunale da un rapido danneggiamento delle bici e dal dissolvimento del servizio.

Il progetto approvato dalla nuova Giunta, lungi dal progredire tecnologicamente e in termini di servizi offerti, mantiene inalterata la posizione dei quattro punti di consegna delle bici, trasforma le strutture base di aggancio delle bike con pensilina in locali chiusi di 15 mq., ne prevede la gestione con personale incaricato e riduce il numero delle bici a pedalata assistita da 80 a 60.

Inoltre, il modello di bike prescelto, bike pieghevole con ruote da 20” peggiora la resistenza all’usura delle bici e ne riduce la praticità. Le indicazioni sul modello di bike sono assolutamente generiche e l’analisi del prezzo non specifica nulla, per cui tutte le bici esistenti sul mercato possono essere offerte senza distinzione di qualità. Sul mercato attualmente vi sono bici pieghevoli al prezzo base di 600/700 euro. Non si giustifica, dunque, l’indicazione di un prezzo d’asta di oltre 1.700 euro per una bici.

Il modello del locale che dovrà contenere le bike e gestire il servizio non è stato progettato. Per tale ragione il Comune potrebbe essere costretto ad accettare forme o modelli assolutamente non consoni al nostro centro storico. Ciononostante, viene indicato un prezzo d’asta di 20.000 euro per ogni singolo locale e non si comprende su quali basi.

Non viene specificato nulla in ordine alle tecnologie da applicare ed ai sistemi di rilascio e di controllo di gestione.

Non si tiene conto delle norme paesaggistiche, sostenendo che la struttura “non necessita di autorizzazioni”, facendo riferimento a norme sbagliate. Le ciclostazioni previste in area delle Ferrovie dello Stato, presso la stazione centrale e la stazione bassa, sono soggette ad autorizzazione della società RFI.

Peraltro, in un locale di soli 15 mq. dovrebbero trovare posto 15 bici con attacco di ricarica e l’ufficio di ricevimento del pubblico.

Secondo i consiglieri la relazione presenta anche incongruenze quali il prezzo di base d’asta che nella relazione generale è di 186.980 euro, mentre il capitolato d’opera indica la cifra a base d’asta di 145.059 euro. Nel progetto si ipotizza anche la gestione per un anno del servizio compreso nel prezzo. Manca tuttavia un business plan che tenga conto di tale servizio e che ne descriva le caratteristiche e il numero di unità lavorative da impiegare, né è specificato con quali risorse tale servizio possa proseguire. E quali caratteristiche dovrà avere il concorrente per garantire, serietà, professionalità e competenza nel presentare l’offerta.

«Nel progetto non si parla di piattaforma di raccolta dati, di sistemi automatici di pagamento, di sistemi di controllo, di sistemi avanzati di manutenzione. Non si spiega come dovrà essere gestito il servizio e quale parte avrà la pubblica amministrazione nella gestione e nel controllo. Insomma, nessuna garanzia per l’Ente comunale sulla qualità del servizio né sulla durata delle bike e del servizio stesso»precisano i consiglieri.

E aggiungono: «La scelta di una gara al massimo ribasso non garantisce di selezionare il migliore offerente e non stimola i concorrenti a migliorare l’offerta. Per la gestione non vi è alcun approfondimento. L’impianto descritto nella relazione introduttiva è insufficiente e preoccupante.  Manca un piano di manutenzione.

Le carenze sono tante – concludono – e si rischia di sprecare i soldi pubblici per qualcosa che non funzionerà mai”.­

Si è tenuto ieri 27 gennaio il Consiglio comunale di Raffadali per commemorare “La giornata della memoria “. Lo spunto è stato offerto dai Consiglieri del Partito Democratico e di Raffadali Cambia, che avevano presentato la richiesta di discutere ed approvare una mozione a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare, riguardante il divieto di propaganda nazi-fascista, nonché la proibizione e la vendita di oggetti e simboli che richiamano a quella triste ideologia, che ha prodotto orrori quali l’olocausto e la shoah. La suddetta proposta è stata accolta con vivo interesse sia dal Sindaco Silvio Cuffaro, sia dal Presidente del Consiglio Santino Cuffaro Farruggia. Nella seduta sono intervenuti, oltre al Presidente del Consiglio, che ha aperto la seduta, sottolineando la pregnanza dell’iniziativa citando le parole di Primo Levi ,Il Consigliere del PD Salvatore Gazziano, che ha illustrato i contenuti della proposta di legge antifascista, che ha come primo promotore, il Sindaco di Strazzema, Comune toscano che è stato segnato da una delle più tragiche stragi civili messe in atto dai militari tedeschi nell’agosto del 1944Sono intervenuti anche il capogruppo di Raffadali Cambia Domenico Tuttolomondo con le parole della Senatrice Liliana Segre ed il Sindaco che dichiara di aver ben accolto la proposta e poiché nella nostra società sono presenti rigurgiti razziali e fascisti, occorre essere vigili e impegnati a tutela della democrazia e della libertà; Ed in rappresentanza dell’Associazione Nazionale Partigiani, il Prof. Giannino Lombardo, il quale nell’ esprimere , a nome dell’ A.N.P.I., soddisfazione e plauso per l’iniziativa ha ricordato quel triste periodo storico, sottolineando l’impegno quotidiano dell’Associazione,volto a difendere e tutelare la democrazia è la libertà repubblicana,esortando le nuove generazioni a impegnarsi perché simili orrori non si ripetano e a difendere e fare avanzare la democrazia e le libertà individuali e collettive, oltre che, richiamandosi all’art. 3 della nostra Costituzione ad essere aperti e inclusivi verso tutti gli esseri umani, a prescindere dal colore della pelle, della razza della religione e del credo politico e religioso e a tutelare la dignità della persona.
A conclusione, con l’approvazione della mozione, l’amministrazione si è impegnata a favorire con tutti gli strumenti, la raccolta di firme a sostegno del progetto di legge di iniziativa popolare.

994 i nuovi positivi al Covid 19 in Sicilia, su 22.761 tamponi processati con una incidenza del 4,3%. La Sicilia è settima per contagio dopo la Lombardia, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Piemonte e Puglia.
Le vittime sono state 37 nelle ultime 24 ore e portano il totale a 3.371.

Gli attualmente positivi sono 46.176, con un decremento di 854 casi rispetto a ieri.

I guariti sono infatti 1.811.

Negli ospedali i ricoveri sono 1.620, 33 in meno rispetto a ieri, dei quali 215 in terapia intensiva, 17 in meno rispetto ai ieri

i nuovi contagi per province:

Catania 211

Palermo 290

Messina 157

Trapani 98

Siracusa 95

Ragusa 14

Caltanissetta 54

Agrigento 49

Enna 26.

Alla centrale operativa dei Carabinieri arriva una telefonata di una donna che riferiva che suo marito aveva manifestato intenzioni suicida. Gli uomini dell’arma in pattuglia, ricevono la segnalazione e si dirigono verso l’abitazione, dove hanno modo di constatare la situazione di indigenza della famiglia in oggetto. In casa l’uomo, un sessantenne di Palma di Montechiaro, in evidente stato di agitazione, riferisce di essere gravemente malato e di avere una situazione economica estremamente precaria, dopo aver verso il reddito di cittadinanza.

Così i due appuntati Massimo Antona e Pierangelo Lauria, rientrati in caserma hanno realizzato una colletta per poter acquistare beni di prima necessità e una bombola di gas poiché l’abitazione ne era sprovvista.

Felicità e pianto di commozione della donna, davanti a quel gesti di grande generosità.

Ora della coppia, dovranno occuparsene i servizi sociali

Accogliendo l’istanza presentata dagli avvocati Giovanni Castronovo e Chiara Proietto, la Corte d’Appello di Palermo, presieduta da Adriana Piras, ha concesso gli arresti domiciliari ai favaresi Salvatore Stagno ed Emanuele Di Dio, tratti in arresto nell’ambito dell’operazione antidroga cosiddetta “Fortino”. E ciò in ragione dell’affievolimento delle esigenze cautelari. Stagno e Di Dio, ristretti da quasi due anni nel carcere “Di Lorenzo” ad Agrigento, rientrano pertanto a casa, e sono stati anche autorizzati a seguire un piano di disintossicazione predisposto dal Sert di Agrigento.

Un anno addietro la malaria, contratta in Nigeria, ha ucciso la collega giornalista e insegnante Loredana Guida: la famiglia organizza una raccolta fondi per i bambini nigeriani. In particolare, si tratta della istituzione, insieme alla scuola “Rapisardi” di Canicattì dove Loredana ha lavorato, di una borsa di studio che sarà destinata ad un ente educativo di Lagos. La raccolta fondi è attiva sulla piattaforma Go Fund Me (link), che ha raccolto numerose adesioni spontanee e il contributo della Presidenza dell’Assemblea regionale siciliana.
Il progetto, alle battute finali, sarà formalmente annunciato solo nelle prossime settimane, anche a causa delle limitazioni oggi imposte dalle misure antiCovid.

Una busta contenente un proiettile è stata recapitata all’abitazione romana di Renato Schifani, senatore di Forza Italia ed ex presidente del Senato. Schifani, che dallo scorso novembre è consigliere politico di Silvio Berlusconi, era già stato oggetto di intimidazioni a luglio 2020, con una lettera, recapitata a Palazzo Madama, che minacciava: “Farai una brutta fine presto. Presto ti faremo fuori. Morirai fra mille dolori, la tua fine è vicina, raccomandati l’anima a Dio”.

Il vicepresidente e assessore all’Economia della Regione Siciliana, Gaetano Armao, ha inviato una lettera  al presidente dell’Agcom Giacomo Lasorella e al direttore contenuti audiovisivi Benedetta Liberatore, sollecitando l’intervento dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni per arginare messaggi violenti o che istighino i minori a comportamenti pericolosi.
Chiede di applicare urgentemente le tutele per i minori previste dalla direttiva Smav anche alle piattaforme di video sharing, come Tik-Tok, per evitare tragedie come quella della piccola Antonella.
“Il tragico caso della bambina deceduta a Palermo – scrive Armao nella veste di assessore con delega al Digitale del Governo Musumeci – solleva prepotentemente il tema del tempestivo adeguamento di questo tipo di piattaforme di video-sharing agli obblighi previsti dalla nuova direttiva sui Servizi di media audiovisivi (Smav). La direttiva estende, infatti, a queste piattaforme le tutele dei minori previste per i media tradizionali relativamente ai contenuti audiovisivi, compresi i video generati dagli utenti, e alle comunicazioni commerciali. Si tratta di compiti che, assieme alla promozione di procedure di auto-regolamentazione e co-regolamentazione, sono affidati proprio all’Agcom quale Autorità nazionale di regolamentazione di settore”.
“Anche se la nuova direttiva non è stata ancora recepita nell‘ordinamento italiano – aggiunge Armao – auspico che l’Agcom voglia intraprendere urgentemente idonee iniziative nei confronti della piattaforma Tik-Tok, utilizzata dai giovanissimi e del tutto estranea ai tavoli di co-regolazione avviati a livello europeo. Iniziative quanto mai necessarie, anche per tutte le piattaforme analoghe, in riferimento alle misure di protezione dei minori rispetto a contenuti aggressivi o che istighino gli adolescenti a comportamenti violenti per sé stessi e per gli altri”.