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Doccia gelata sulla procedura per la costruzione di due termovalorizzatori in Sicilia. Di Mauro: “Non vi è nemmeno un bando di gara. Solo delle manifestazioni di interesse e tanti dubbi”.

E’ stato uno dei cavalli di battaglia dell’ex presidente della Regione, Nello Musumeci, nel corso della sua legislatura: la costruzione dei termovalorizzatori in Sicilia per ovviare alla saturazione e alla schiavitù delle discariche private a fronte della carenza di quelle pubbliche, per scongiurare costosi trasferimenti di rifiuti fuori dalla Sicilia, e per utilizzare gli impianti di ultima generazione al fine di produrre energia dalla combustione dei rifiuti non differenziabili, ad impatto ambientale a zero. Il governo Musumeci ha anche pubblicato un avviso di manifestazione di interesse alla costruzione di due termovalorizzatori, uno nella Sicilia orientale e l’altro nella occidentale. Adesso si paventa il ritorno alla casella iniziale di partenza, vanificando ciò che è stato compiuto finora. Infatti, l’assessore regionale ai Servizi di pubblica utilità, Roberto Di Mauro, ha appena rilevato: “Quelli prodotti da Musumeci sono inutilizzabili. Non sono neanche dei bandi, sono manifestazioni di interesse che non obbligano in nessun modo né le aziende che le hanno presentate né la Regione che le ha chieste”. Di Mauro non è e non si è espresso pregiudizialmente contrario ai termovalorizzatori, ma ha rilanciato i dubbi sulla procedura avviata dall’ex governo Musumeci e culminata nel 2021 con l’individuazione di alcuni progetti da realizzare a Catania e a Gela. E l’assessore aggiunge: “Le aziende che si erano fatte avanti ci hanno chiesto di garantire flussi negli impianti di 350 tonnellate al giorno di rifiuti. Ma come possiamo garantire un dato simile se non conosciamo con esattezza le nostre necessità di smaltimento? E poi non esistono ancora valutazioni di impatto ambientale, dibattiti pubblici, previsioni di spesa, anche perché il percorso non ha seguito un iter regolare. Non è stata fatta, infatti, alcuna gara d’appalto. Si trattava di una ricognizione. Quel che è stato presentato era semplicemente una ipotesi di lavoro. Si è arrivati comunque ad una consapevolezza: c’è un interesse da parte del sistema delle imprese. Su questa consapevolezza – conclude l’assessore Di Mauro – il governo cercherà di costruire un percorso”. Nel frattempo, il rischio del trasferimento all’estero dei rifiuti siciliani, a scapito delle tasche dei contribuenti costretti a sobbarcarsi il maggior costo per conferimento e smaltimento, si è concretizzato. Infatti, i rifiuti di mezza Sicilia viaggeranno a bordo di navi e poi sui camion. Partiranno da Catania e approderanno prima in Spagna e poi fino alla meta finale, in Danimarca, dove saranno bruciati in un termovalorizzatore a sud di Copenaghen, al costo di 380 euro a tonnellata invece dei 250 che costerebbe lo smaltimento nelle discariche siciliane se solo vi fosse ancora spazio a sufficienza. La Regione quindi pagherà precisamente 22,8 milioni di euro per trasportare e smaltire i rifiuti in un impianto che essa stessa progetta da almeno 5 anni e per il quale non vi è neanche un appalto in corso. Anzi, neppure un bando di gara.

Giuliana Miccichè

di Dorotea Rizzo

Giunto alla sua terza edizione, il 18 aprile alle 9, si aprirà, nel cine teatro Impero a Marsala, il gran galà della cultura e della legalità, Fino al 21 si susseguiranno in diversi luoghi, mattina e pomeriggio, dibattiti e conferenze sui temi della giustizia e della scuola. La manifestazione è organizzata dall’associazione culturale Viva Voce insieme alla Fidapa business professional woman del distretto Sicilia, con la compartecipazione del comune di Marsala ed il patrocinio del ministero dell’Istruzione e del Merito. Tutti gli eventi sono accreditati all’Ordine degli avvocati di Marsala.

Il 18 aprile sul tema “Scuola-mercato del lavoro-professioni del futuro-educazione finanziaria” sono previsti tra gli altri gli interventi di Paola Frassini, sottosegretario all’Istruzione, di Girolamo Turano, assessore regionale per l’istruzione, di Filippo Ciancio, dirigente tecnico ufficio scolastico regionale.

Nel pomeriggio nei locali del complesso monumentale S. Pietro i relatori parleranno su “Il sovra indebitamento della famiglia e dell’impresa- Assenza di educazione finanziaria del cittadino – Gli Occ – Il futuro oltre la crisi”. Previsti interventi del presidente della sezione civile del Tribunale di Marsala Michele Ruvolo, del referente organismo composizione della crisi Luigi Romano, dell ‘ avvocato Nunzio Rinaldi, coordinatore regionale Anasf . Interverranno anche la   presidente nazionale Fidapa Fiammetta Perrone e il presidente dell’ordine degli avvocati di Marsala, Giuseppe Spada.

La seconda giornata prevede l’incontro con le scuole sul tema “La mafia non conviene” con il Procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, mentre nel pomeriggio è prevista una tavola rotonda sulla riforma Cartabia, l’evoluzione della criminalità nell’era digitale ed il caso Messina Denaro. Il 20 Aprile  è prevista la proiezione del film “Liberi di scegliere”. Seguirà l’incontro con le scuole con il dottore Roberto Di Bella, fondatore del progetto Liberi di scegliere e presidente del Tribunale per i minorenni di Catania, con la senatrice Enza Rando, vice presidente di Libera e con la sceneggiatrice Monica Zapelli. Il pomeriggio sarà dedicato alla commemorazione delle vittime delle stragi di mafia a Palermo attraverso il documentario “I Semi del 92” di Salvatore Cusimano, ex direttore Rai tre Sicilia, e con le testimonianze dei magistrati Gioacchino Natoli, Giuseppe Ayala, Gian Carlo Caselli. Il 21 aprile, giornata conclusiva, si svolgerà un corteo studentesco per rimarcare l’importanza della sostenibilità ambientale e dello sviluppo sostenibile con la partecipazione del presidente nazionale di Ambiente Mare Italia Alessandro Botti, di Giuseppe Marino, presidente di Legambiente di Marsala e di Alice Quattrocchi rappresentante di Fridays For Future. I manifestanti partiranno da Piazza della Vittoria, attraverseranno il lungomare Boeo, per poi giungere in Piazza della Repubblica.

Nel pomeriggio su iniziativa dell’Unione ex allievi salesiani, presieduta dall’avvocato Diego Maggio e l’associazione Salesiani Cooperatori, coordinati dalla dottoressa Caterina Greco verrà presentato il libro “Sul muso del coccodrillo. Gli anni di Borsellino a Marsala” di Renato Polizzi. A dialogare con l’autore la presidente del tribunale di Marsala Alessandra Camassa.

“Siamo felici di accogliere un evento che pone al centro del dibattito il tema della cultura della legalità- sostiene con entusiasmo, Massimo Grillo, sindaco di Marsala  – e che si muove nella stessa direzione delle iniziative per il Trentennale delle stragi di Capaci e Via D’Amelio, promosse dalla mia Amministrazione. Siamo grati ai promotori e partner del Gran Galà della Cultura e Legalità di avere scelto la nostra città in occasione della conclusione del Trentennale, cui dedicheremo altri momenti volti a ribadire l’importanza della memoria collettiva per continuare la lotta alla mafia”.

Nuova perizia e nuovi accertamenti dovranno far luce sull ecause che hanno portato alla morte di un uomo di 81 anni, Carmelo Cimino, morto all’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento il 22 ottobre 2015. Lo ha disposto il gup del tribunale Giuseppe Miceli che, prima di decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio a carico di due medici, ha incaricato il medico legale Giuseppe Ragazzi di relazionare sul caso.

Lo scorso mese il sostituto procuratore Gloria Andreoli ha avanzato la richiesta di rinvio a giudizio, ipotizzando il reato di omicidio colposo, nei confronti dell’ex direttore sanitario dell’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento, Antonello Seminerio, e dell’ex primario del reparto di medicina, Giuseppe D’Anna. La procura di Agrigento aveva chiesto per ben due volte l’archiviazione sia per Seminerio che per D’Anna ma i familiari della vittima, rappresentati dagli avvocati Daniela Ciancimino e Luigi Ventriglia, si sono opposti. La scorsa estate il gip Francesco Provenzano aveva disposto l’imputazione coatta dei due sanitari, ordinando di fatto al pubblico ministero di chiedere un processo nei loro confronti.

Sono i numeri a “raccontare” il successo dell’edizione numero 24 del Congresso Regionale della Sia, la Società Italiana di Andrologia, che il 14 e 15 aprile scorsi si è tenuto ad Acicastello (CT).
Ben novanta tra relatori, moderatori e provokers, che per due giorni si sono confrontati con i duecento partecipanti afferenti alle specialità accreditate alla manifestazione organizzata da Paolo Panella e Salvatore Privitera, in qualità di presidenti del congresso e responsabili scientifici dell’evento insieme a Pietro Pepe, in collaborazione con i presidenti onorari: Sebastiano Cimino e Michele Pennisi.
Al congresso hanno partecipato Alessandro Palmieri e Pasquale Martino, rispettivamente presidente della Società Italiana di Andrologia (SIA) e presidente della Società Italiana di Diagnostica Integrata in Urologia, Nefrologia ed Andrologia (SIEUN).
Quattro gli argomenti principali al centro del dibattito: le nuove forme di sessualità considerate oggi alternative; le metodologie informatiche della telemedicina con riferimento soprattutto all’utilizzo dei social media e delle nuove tecnologie digitali; l’intelligenza artificiale applicata alla diagnostica per immagini e, tema attualissimo, il tasso di natalità che in Italia è sempre più basso.
“L’evento è stata l’occasione – è il commento di Paolo Panella e Salvatore Privitera – per fare il punto, coinvolgendo anche i colleghi di altre discipline mediche, sulle più recenti cure delle patologie andrologiche, con focus su aspetti attualissimi, che interessano la collettività intera, non solo gli specialisti”.
Il congresso è stato reso possibile dalla collaborazione tra l’Unità Operativa Complessa di Urologia dell’azienda ospedaliera “Cannizzaro” di Catania ed il Policlinico Universitario di Catania.
Molto partecipati, inoltre, il corso di aggiornamento per infermieri professionali e la sezione dedicata alla biopsia prostatica e chirurgica protesica per la disfunzione erettile.

“Ho sentito il commissario straordinario Zappia preoccupata dalla grave situazione all’ospedale Barone Lombardo di Canicattí, in particolare per la chirurgia dove il reparto risulta non operativo a causa della mancanza di personale sanitario in servizio e il conseguente sovraffollamento degli altri presidi ospedalieri dove sono stati dirottati i pazienti.
Mi ha rassicurato che entro fine mese arriveranno a Canicattí tre nuovi chirurghi e questo consentirà la ripresa della normale attività di assistenza sanitaria all’interno della struttura ospedaliera nissena”.

Lo dichiara l’on. Giusi Savarino.

Si attesta a più di 520 mila euro la cifra degli incassi accertati dalla riscossione dei condoni edilizi e dei permessi di costruire nel I trimestre del 2023 confermando l’ottimo risultato ottenuto dall’amministrazione Miccichè negli anni 2021 e 2022.

«Nel dettaglio – spiega l’assessore Gerlando Principato – sono stati incassati 226.698,79 mila euro solo dalla riscossione dei condoni edilizi e 294.655,95 mila euro per i permessi di costruire. Nei 2 anni di amministrazione Miccichè abbiamo accertato un incasso complessivo di oltre 2 milioni di euro (2.177.626,49 mila euro) dalla riscossione dei condoni edilizi e quasi 2 milioni di euro (1.931.779,45 mila euro) per i permessi di costruire».

Dai dati contabili risulta che dopo la pandemia gli incassi delle pratiche di sanatoria hanno subito una crescita: 1.011.340,00 euro per l’anno 2021; 1.001.601,00 euro per l’anno 2022; 326.587,00 euro per il 2023 (primi tre mesi) mentre negli anni 2016 (684.943,00 euro), 2017 (671.723,00 euro) e 2018 (486.154,00) superavano complessivamente, di poco, il milione e mezzo di incassi.

«Un risultato non indifferente – ci tiene a precisare l’assessore Principato – il cui merito va ai tecnici del comune di Agrigento in cui ho creduto fin dal primo mese di insediamento. “Pochi ma buoni” che stanno dimostrando capacità e competenza. A loro va il ringraziamento, mio personale e del sindaco Micciché, per la continuità dei risultati ottenuti».

Dati positivi del I° trimestre, che presentano un miglioramento anche dei precedenti anni per il condono edilizio: del +35% (79.420,88 euro) rispetto al 2019, +56% (125.971,83euro) rispetto al 2020, +19% (43.934,59 euro) rispetto al 2021 e +37% (83.405,45euro) rispetto al 2022 e per i permessi di costruire: del +10% (28.459,78 euro) rispetto al 2019, +74% (216.912,13euro) rispetto al 2020, +48% (140.014,52 euro) rispetto al 2021 e +39% (115.721,15euro) rispetto al 2022.

«Un risultato che mi rende particolarmente soddisfatto – conclude l’assessore Gerlando Principato – perché in pochi credevano nel raggiungimento dell’obiettivo, nella capacità e competenza degli uffici di portare avanti una grande mole di lavoro. Regolarizzare queste pratiche, lo ripetiamo perché ne siamo convinti, elimina il freno al mercato sblocca le compravendite, attiva iniziative per la rigenerazione del territorio e garantisce entrate nelle casse del Comune.».

Gli ingegneri della Provincia di Agrigento sono convinti della sostenibilità economica del progetto di uno scalo aeroportuale nel nostro territorio.  A tal proposito avevano già preparato, nell’ambito delle iniziative condotte con gli altri Ordini Professionali tecnici, un emendamento alla Legge di Bilancio nazionale del dicembre 2021. L’emendamento prevede l’apertura ad iniziative private, con un contributo pubblico iniziale, per la realizzazione e per la gestione dei primi tre anni. Questa procedura consentirebbe agli imprenditori e al mercato di valutare la bontà e la sostenibilità dell’aeroporto in prossimità della Valle dei Templi.

Siamo convinti che, se oggi a visitarla sono circa un milione di turisti all’anno, con un aeroporto avremmo un incremento elevatissimo, difficilmente quantificabile a priori. Basti pensare a quello che è successo nel sud della Francia, dove sono stati realizzati una decina di aeroporti a distanza di 50/100 km l’uno dall’altro, facendo registrare un incremento dei visitatori in 10 anni di circa il 40%. È questo che fa preoccupare gli altri aeroporti siciliani?

Riteniamo che, in ogni caso, un contributo iniziale da parte del Governo Nazionale e/o Regionale, anche utilizzando finanziamenti europei, sia dovuto alla nostra Provincia, visto che con i fondi del PNRR non è stato previsto nulla per il nostro territorio in tema di infrastrutture.

Dopo le dichiarazioni pubbliche del Comitato per l’aeroporto, del Cartello Sociale, di associazioni, di rappresentanti della società civile e di moltissimi altri stakeholder, di alcuni esponenti politici, seguite all’iniziativa della Rete della Professione Tecniche (ingegneri, architetti, geologi, agronomi e forestali, geometri, periti agrari) che ha firmato il Manifesto a favore dello scalo aeroportuale di Agrigento nell’ottobre 2021, abbiamo potuto apprezzare, a seguito della designazione di Agrigento come “Capitale della Cultura 2025”, la chiara presa di posizione e l’impegno pubblico a favore del nostro aeroporto da parte dell’esponente agrigentino che fa riferimento al Governo Nazionale, l’On. Calogero Pisano.

Siamo convinti che non tarderanno ad arrivare, da parte di altri esponenti della classe politica locale, ulteriori impegni pubblici a favore dello sviluppo economico e turistico della nostra area. Noi ingegneri, assieme agli altri Ordini tecnici della Provincia, siamo disponibili a dare tutto il supporto possibile, promuovendo convegni, incontri, studi, la costituzione di una cabina di regia e/o di un tavolo permanente aperto ai principali Soggetti attivi, per ottenere il relativo finanziamento.

Siamo convinti che solo unendo le forze si potrà uscire dall’isolamento infrastrutturale in cui siamo stati relegati da decenni.

Un bambino di 4 anni è morto a causa di un’emorragia cerebrale al Policlinico di Messina a seguito – si ipotizza – di una caduta accidentale avvenuta all’interno dell’abitazione della famiglia, a Barcellona Pozzo di Gotto. I genitori dopo la caduta hanno trasportato il piccolo all’ospedale “Fogliani” di Milazzo dove i sanitari avrebbero accertato che le sue condizioni non sarebbero state gravi da determinare un ricovero, anche in osservazione. E’ stato dimesso. Al rientro a casa è perdurato il malore, aggravandosi. Altra corsa in ospedale. E’ stato trasferito al Policlinico di Messina. Con una risonanza magnetica i medici si sono accorti di una vasta emorragia alla testa. E’ stato operato d’urgenza, inutilmente.

Valerio Valenti, 64 anni, originario di Trapani, capo del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del ministero dell’Interno, è stato nominato dal capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, commissario delegato per lo stato di emergenza per i migranti nelle regioni Sicilia, Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Basilicata, Calabria, Sardegna, e delle Province Autonome di Trento e di Bolzano. Valenti è stato anche prefetto per la provincia di Firenze, Trieste, Brindisi, Brescia, Commissario di Governo per la Provincia di Bolzano dal 2012 al 2014 ed ha presieduto la Commissione di accesso per l’accertamento delle condizioni per lo scioglimento degli organi del Comune di Reggio Calabria.

Rispetto all’ultimo rilevamento di “Noto Sondaggi” nel febbraio scorso, aumenta ancora la fiducia dei siciliani verso il presidente della Regione, Renato Schifani. I dettagli.

Rispetto all’ultimo rilevamento di “Noto Sondaggi” nel febbraio scorso, effettuato sempre con un campione di mille residenti, aumenta ancora la fiducia dei siciliani verso il presidente della Regione, Renato Schifani, anche e soprattutto in relazione ad alcuni temi come il caro voli e gli impianti fotovoltaici. Se si votasse oggi, il 52% dei siciliani esprimerebbe la propria preferenza a favore di Schifani. Ed è una percentuale che si attestava al 42% a settembre, nel giorno delle elezioni Regionali. Invece, il 29% voterebbe contro l’attuale governatore. Senza opinione il restante 19%. In particolare, il 55% degli intervistati ha fiducia nel presidente della Regione, il 37% no, e l’8% non si esprime. Ed è un dato superiore di due punti percentuali rispetto al mese di febbraio, quando hanno risposto positivamente il 53% degli intervistati. Ed è ancora di più rispetto allo scorso dicembre quando la fiducia è stata al 49% del campione. Inoltre, secondo il 48% degli intervistati, nel corso dei prossimi anni Schifani riuscirà a migliorare le condizioni economiche e sociali della Sicilia. Non ne è convinto il 31%, mentre il 21% degli intervistati afferma di non essere in grado di rispondere. In ogni caso, più della metà del campione, il 55%, crede che Schifani abbia le qualità per migliorare la reputazione della Sicilia a livello nazionale. E si tratta di un più 5% rispetto alla rilevazione di febbraio. Il 26% invece ritiene il contrario. E poi, sempre in base al sondaggio, i siciliani hanno apprezzato il comportamento del presidente della Regione sulla questione dell’aumento dei prezzi dei biglietti dei voli per l’Isola: secondo il 79% degli intervistati, Schifani ha il merito di avere sollevato la questione. Non è d’accordo il 12%. Il 9% non ha elementi per rispondere. Un altro tema al centro dell’attenzione è la richiesta alle aziende di grandi impianti fotovoltaici di una quota gratuita di energia per i cittadini residenti in Sicilia, a fronte dello sfruttamento del territorio. Su ciò l’80% degli intervistati ha reso un giudizio positivo mentre soltanto il 12% giudica negativamente l’iniziativa. Tra le risposte anche un 8% di “non saprei”. Antonio Noto, direttore di “Noto Sondaggi”, commenta: “La fiducia dei siciliani nel presidente della Regione continua a crescere anche in relazione ai temi che sta affrontando. Ci sono sia i temi legati al caro biglietti aerei, sia quelli del risarcimento rispetto all’utilizzo del territorio per quanto riguarda il fotovoltaico: sono temi apartitici che coinvolgono la popolazione indipendentemente dalle appartenenze politiche. Su questi, il consenso addirittura arriva al 79% e 80%. Il presidente sta intercettando un consenso eterogeneo, non legato all’appartenenza politica. C’è un po’ la percezione che in questo momento il presidente stia facendo gli interessi dei siciliani e non gli interessi di una parte politica. E questo gli dà sicuramente valore in termini di consenso”.

Giuliana Miccichè