“Uomo giusto e anche beato”.
L’ex sindaco di Agrigento, Lillo Firetto interviene a proposito di Rosario Livatino che presto verrà dichiarato santo. “Si è detto di Rosario Livatino che fosse un eroe del nostro tempo, un eroe del quotidiano, un eroe da ricordare sempre, un eroe umile. Da oggi – dice Lillo Firetto – sappiamo con certezza che il suo essere scrupoloso e sapiente interprete della fede lo ha reso beato, martire di carità e giustizia al servizio della comunità civile. Questi i pensieri che ci spinsero a realizzare nel vecchio Palazzo di Giustizia la “stanza della memoria”, in quello che fu il suo posto di lavoro, tra le sue cose. Abbiamo voluto che fosse sempre fulgido esempio per tutti e soprattutto per gli alunni delle scuole di Agrigento. Abbiamo ancora bisogno di santi, di esempi luminosi tra le ombre di questo nostro presente”.
Una frode al bilancio dell’Unione europea è stata Scoperta dalla Guardia di finanza di Messina, una frode al bilancio dell’Unione Europea.
Denunciati per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche due imprenditori del Nebrodi e sequestrato beni per circa 700mila euro. Le indagini, condotte dalle Fiamme gialle della tenenza di Sant’Agata Militello e coordinate dal sostituto procuratore di Patti, Andrea Apollonio, hanno interessato due aziende agricole, attive nei comuni di Caronia e di Longi che avrebbero indebitamente beneficiato di finanziamenti comunitari per circa 700.000 euro, cofinanziati dalla Regione siciliana nell’ambito del Piano di sviluppo regionale, orientato alla valorizzazioni turistica del territorio
Gli aiuti avrebbero permesso ai due imprenditori, rispettivamente, di riqualificare un immobile da destinare a bed & breakfast e di ammodernare struttura e macchinari di un’azienda rurale. A tal fine, i beneficiari avrebbero dovuto, necessariamente, appaltare la realizzazione delle opere a imprenditori terzi e documentare le relative spese, sostenute con modalità di pagamento tracciabili. I finanzieri, insospettiti dall’anomalo utilizzo dei conti correnti aziendali, dopo approfonditi accertamenti, hanno rilevato come i due titolari avessero prospettato all’ente pagatore costi ben superiori a quelli effettivamente sostenuti, percependo, di conseguenza, un contributo maggiore rispetto a quello spettante
Il reparto interamente dedicato al Covid-19 all’ospedale di Ribera, individuato come punto di riferimento per il coronavirus in provincia di Agrigento, prende forma.
Nella giornata di ieri alcuni tir hanno scaricato diverse attrezzature che andranno a completare il reparto.
Si tratta di ventilatori, che saranno posizionati nei venti posti letto previsti per i pazienti in terapia intensiva, ma anche monitor, pompe e altri strumenti che invece saranno collocati nel reparto ordinario covid che ospiterà 40 unità
Quattro anni e otto mesi di reclusione per Gaetano Sirone, 32 anni e Rosario Scrimali, di un anno più grande, entrambi licatesi, accusati di avere messo a segno due assalti in un ufficio postale e in una farmacia di Prato.
La sentenza è stata emessa dai giudici della Corte di appello di Firenze, ai quali si sono rivolti i difensori – gli avvocati Angelo Benvenuto, Giuseppe Sorriso e Francesco Piero Cerruto – che hanno ottenuto una leggera riduzione di pena rispetto ai 5 anni inflitti in primo grado. I fatti sono accaduti nel lontano 2007.
I due, allora giovanissimi, si erano trasferiti in Toscana e avrebbero messo a segno due rapine in provincia di Prato. Il primo colpo – il 16 novembre – è stato realizzato ai danni di un ufficio postale di Tavola, frazione di Prato. Ad agire, nella circostanza, sono stati in quattro con la minaccia di una pistola. Piuttosto magro il bottino: appena 340 euro.
I due giovanissimi rapinatori, che hanno agito a volto coperto, sono stati individuati grazie alle telecamere di videosorveglianza dell’ufficio.
Qualche settimana dopo, nel mirino dei rapinatori è finita una farmacia, sempre della cittadina toscana. In questo caso, sempre con la minaccia della pistola e a volto scoperto, sarebbero riusciti a fuggire con circa 390 euro. In primo grado la condanna era stata superiore, in appello è stata ridotta per effetto di un diverso calcolo della cosiddetta “continuazione”.
Arresto convalidato e custodia in carcere: queste le decisioni del gip del tribunale di Como, Andrea Giudici, nei confronti di Gianluca Scaccia, 37 anni, e Valentina Mantione, 29 anni, protagonisti di un’avventurosa fuga con successiva rapina da Naro fino alla Svizzera.
Scaccia era detenuto agli arresti domiciliari, con il braccialetto elettronico in un appartamento di Naro in seguito a una condanna a 10 anni e 8 mesi di reclusione, nelle scorse settimane confermata in appello, per un tentato omicidio di natura passionale. Scaccia, secondo l’accusa, avrebbe sparato all’ex marito di quella che era la sua attuale compagna perché voleva vendicare e porre fine a un loro tentativo di riavvicinamento.
Il canicattinese, nei giorni scorsi, ha quindi rimosso il braccialetto elettronico e tentato la fuga insieme alla sua compagna attuale, Valentina Mantione, con l’obiettivo di raggiungere la Svizzera. I due sarebbero arrivati fino a Milano dove hanno picchiato e rapinato una donna per sottrarle l’autovettura. L’episodio è avvenuto il 15 dicembre. La donna ha raccontato di averli visti piombare verso di lei. Scaccia, secondo la ricostruzione dell’episodio, avrebbe aperto lo sportello del mezzo, avrebbe afferrato per i capelli la conducente dell’auto e l’avrebbe scaraventata per terra. In pochi secondi hanno caricato le valigie nel bagagliaio e hanno proseguito la marcia tenendo con sè la costosa borsa di marca della donna e, soprattutto, un Iphone di ultima generazione.
Una mossa sbagliata perché quel telefono aveva il gps satellitare che ha fatto sì che la Polizia si mettesse subito alle calcagna della coppia. I due, infatti, sono stati arrestati dalla polizia elvetica oltre il valico di Ponte Chiasso, oltre il confine con la Svizzera. Valentina Mantione ha cercato maldestramente di spacciarsi per la donna rapinata esibendo la sua patente che era stata lasciata nell’auto. La coppia è stata portata al carcere di Como.
Scaccia, che ha nominato come difensore l’avvocato Angela Porcello, in occasione dell’interrogatorio di convalida del fermo, ha ammesso i fatti giustificandosi con il fatto di avere assunto stupefacenti. L’uomo ha cercato di scagionare in parte la fidanzata (la ragazza, difesa dall’avvocato Calogero Meli, si è avvalsa della facoltà di non rispondere) dicendo di essere fuggito da solo in treno e di essere stato raggiunto a Milano dove hanno messo a segno la rapina.
Decreto Natale 2020, le Faq del governo
Le Faq del governo cominciano precisando che dopo l’approvazione del cosiddetto “decreto Natale” sarà ancora possibile, dal 24 dicembre al 6 gennaio, tornare alla propria residenza, domicilio o abitazione, se per qualche motivo ci si trova in un’altra Regione: il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione è sempre un motivo legittimo di spostamento. Poi il sito precisa che gli spostamenti per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità sono sempre possibili, senza distinzione tra giorni e orari. Come già sappiamo, la residenza è definita giuridicamente come il luogo in cui la persona ha la dimora abituale. Risulta dai registri anagrafici ed è quindi conoscibile in modo preciso e verificabile in ogni momento. Il domicilio è definito giuridicamente come il luogo in cui una persona ha stabilito la sede principale dei suoi affari e interessi. Il domicilio può essere diverso dalla propria residenza. L’abitazione invece va individuata come il luogo dove si abita di fatto, con una certa continuità e stabilità (quindi per periodi continuativi, anche se limitati, durante l’anno) o con abituale periodicità e frequenza (per esempio in alcuni giorni della settimana per motivi di lavoro, di studio o per altre esigenze), tuttavia sempre con esclusione delle seconde case utilizzate per le vacanze.
Quindi c’è la risposta a una delle domande più gettonate degli ultimi tempi: durante le feste sarà consentito andare a trovare amici o parenti? “La risposta a questa domanda – spiega Palazzo Chigi – varia in relazione ai giorni, al luogo di partenza e alla destinazione del proprio spostamento. Dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021, sono vietati tutti gli spostamenti, anche per far visita ad amici o parenti, che comportino l’uscita dalla Regione in cui si vive o in cui si ha la residenza”. Inoltre, tra il 24 dicembre e il 6 gennaio, le disposizioni in vigore prevedono che:
Poi c’è il capitolo seconda casa: “Le regole speciali in precedenza previste per le giornate del 25, 26 dicembre e 1° gennaio sono state assorbite, e quindi venute meno, dalla disciplina unica per i giorni prefestivi e festivi del periodo natalizio introdotta dal d.l. n. 172/2020. Conseguentemente, nel periodo compreso tra il 21 dicembre 2020 e il 6 gennaio 2021, gli spostamenti di un nucleo familiare convivente verso le seconde sono sempre consentiti, dalle 5 alle 22, all’interno della propria Regione e sempre vietati verso le altre Regioni. È consentito lo spostamento verso la seconda casa, anche se intestata a più comproprietari, di un solo nucleo familiare convivente”
Quindi vengono ricapitolati uno per uno i divieti: non ci si può spostare due volte andando nella seconda casa:
Io e la mia famiglia ci siamo trasferiti nella nostra seconda casa, in un’altra regione, entro il 20 dicembre. Io dovrò tornare al lavoro, nella regione di provenienza, per alcuni giorni. Potrò tornare da loro entro il 6 gennaio?
No. Gli spostamenti verso le seconde case in una regione diversa dalla propria sono vietati dal 21 dicembre al 6 gennaio.
Pertanto, nel caso specifico, lo spostamento dalla seconda casa al luogo di lavoro nel periodo tra il 21 dicembre e il 6 gennaio non può essere addotto come motivo giustificativo di un nuovo rientro nella seconda casa, in un’altra regione, nello stesso periodo. Quindi si potrà tornare al lavoro ma poi non si potrà rientrare nella seconda casa.
Ma invece nei giorni indicati con l’arancione durante le feste di Natale (28-29-30 dicembre e 4 gennaio) sarà possibile per chi risiede nei comuni sotto i cinquemila abitanti spostarsi tra le 5 e le 22 anche in un’altra regione, sempre però entro i 30 km dalla propria residenza e senza andare verso i capoluoghi di provincia. Mentre non si potranno andare a trovare i genitori autosufficienti che vivono in una regione diversa, ma sarà possibile andare a trovare un parente che vive da solo anche se è autosufficiente se vive nella stessa regione; i genitori separati possono andare a trovare i figli:
I miei genitori, anziani ma in buona salute, vivono in una regione diversa dalla mia. Posso andare a trovarli per le feste?
No, nel periodo compreso tra il 21 dicembre e il 6 gennaio questi spostamenti sono vietati.Posso andare a trovare un parente che, pur essendo autosufficiente, vive da solo, per alleviare la sua solitudine durante le feste?
Fino al 23 dicembre, tale spostamento è consentito esclusivamente restando all’interno della propria Regione, dalle ore 5 alle ore 22.
Dal 24 dicembre al 6 gennaio sarà possibile, una sola volta al giorno, spostarsi per fare visita a parenti o amici, solo all’interno della stessa Regione, dalle 5 alle 22 e nel limite massimo di due persone. La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che con loro convivono.I genitori separati/affidatari possono spostarsi tra il 21 dicembre e il 6 gennaio per andare in comuni/regioni diverse o all’estero per trascorrere le feste con i figli minorenni, nel rispetto dei provvedimenti del giudice o degli accordi con l’altro genitore?
Sì, come già precisato, questi spostamenti rientrano tra quelli motivati da “necessità”, pertanto non sono soggetti a limitazioni. Nel caso di spostamenti da/per l’estero, è comunque necessario consultare l’apposita sezione sul sito del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale per avere informazioni sulle specifiche prescrizioni sanitarie relative al Paese da cui si proviene o ci si deve recare.
Quindi si precisa che gli spostamenti per turismo verso un’altra regione non sono consentiti fino al 6 gennaio 2021 compreso. Dal 24 dicembre non sono consentiti neanche all’interno della stessa Regione, ma ci sono due eccezioni, valide solo nei giorni 28, 29, 30 dicembre 2020 e 4 gennaio 2021, nei quali sono consentiti gli spostamenti per turismo:
Infine il governo spiega quali sono le sanzioni e le multe e come si fa ricorso davanti al prefetto: la sanzione è da 400 a 1000 euro eventualmente aumentata fino a un terzo se la violazione avviene mediante l’utilizzo di un veicolo.
In caso di accertamento di una violazione alle disposizioni che non ritengo motivato, come posso far valere le mie ragioni?
La valutazione circa la sussistenza di motivi giustificativi, e in particolare quelli per le situazioni di necessità, rispetto alle variegate situazioni che possono verificarsi in ciascuna vicenda concreta, resta rimessa all’Autorità competente indicata dall’articolo 4, comma 3, del decreto-legge n. 19 del 2020 (che, per le violazioni delle prescrizioni dei dpcm, è di norma il Prefetto del luogo dove la violazione è stata accertata). Il cittadino che non condivida il verbale di accertamento di violazione redatto dall’agente operante può pertanto fare pervenire scritti e documenti difensivi al Prefetto, secondo quanto previsto dagli artt. 18 e seguenti della legge 24 novembre 1981, n. 689.
Secondo la Coldiretti le deroghe sugli spostamenti fuori regione interessano oltre 10 milioni di italiani che vivono in piccoli comuni con meno di 5 mila abitanti che sono circa il 69 per cento del totale dei comuni italiani.
Un uomo di 55 anni di Palagonia è stato arrestato dai Carabinieri ai domiciliari nello stesso Bed and breakfast di Porto Empedocle dove avrebbe picchiato la sua convivente durante la vacanza. Lei, 50 anni di età, aggredita verbalmente e fisicamente, ha invocato soccorsi. I Carabinieri sono giunti sul posto e l’uomo si è scatenato in escandescenze ed ha minacciato i Carabinieri. Ecco perché risponderà all’Autorità giudiziaria anche di resistenza a pubblico ufficiale. La donna è stata accompagnata al pronto soccorso dell’ospedale di Agrigento dove è già stata circa 15 giorni addietro per una precedente aggressione, costatale una prognosi di 15 giorni.
Nel Maggio 2020, lo Studio Radiologico del Dott. A.C., con sede a Niscemi, facente parte dell’elenco delle strutture sanitarie istituzionalmente accreditate della provincia di Caltanissetta, inoltrava apposita istanza volta ad ottenere l’incremento del budget assegnato.
Con l’istanza veniva rilevato come il suddetto budget fosse inadeguato rispetto alle potenzialità erogative della struttura e al fabbisogno assistenziale dell’area nella quale la stessa opera. Ed infatti, il comune di Niscemi ricade in un territorio a elevato rischio ambientale.
Con l’istanza veniva, altresì, chiarito come l’incremento del budget avrebbe potuto essere disposto anche attingendo ad apposito fondo perequativo istituito dall’Assessorato regionale della Salute per eventuali ulteriori fabbisogni assistenziali,.
L’ASP di Caltanissetta non provvedeva a pronunciarsi sulla suddetta istanza.
Di fronte al silenzio serbato dall’ASP di Caltanissetta, lo Studio Radiologico decideva, allora, di rivolgersi al giudice amministrativo, con il patrocinio degli Avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia.
In giudizio, i legali Rubino e Impiduglia evidenziavano l’obbligo dell’ASP di Caltanissetta di pronunciarsi sul’istanza dello Studio radiologico e rilevavano come l’esiguità del budget attribuito alla struttura determinasse gravi conseguenze per i cittadini del Comune di Niscemi, costretti a lunghissima liste di attesa.
Il T.A.R. Palermo, in accoglimento delle censure formulate dagli avv.ti Girolamo Rubino e Rubino e Giuseppe Impiduglia, ha riconosciuto l’obbligo dell’ASP di Caltanissetta di pronunciarsi – entro sessanta giorni – sull’istanza presentata dallo studio radiologico e volta all’incremento del proprio budget.
Il TAR Palermo, inoltre, si è riservato, per il caso di ulteriore inerzia, di nominare un commissario ad acta che provveda in via sostitutiva e ha condannato l’Asp di Caltanissetta al pagamento delle spese legali liquidate in euro 1.500 oltre accessori di legge.