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La Ocean Viking negli ultimi giorni ha soccorso 422 migranti su imbarcazioni in difficoltà al largo della Libia; 8 sono risultati positivi al Covid. “Ci serve subito un porto sicuro”, fa sapere Luisa Albera, coordinatrice di ricerca e soccorso a bordo della nave di Sos Mediterranee e Medici senza frontiere.

“Questa settimana – ricorda Albera – un numero altissimo di persone hanno cercato di fuggire dalla Libia attraverso il Mediterraneo centrale, anche a causa delle condizioni meteorologiche favorevoli alle partenze. Il team della Ocean Viking ha salvato la vita a 424 persone (una donna incinta ed il suo compagno sono stati evacuati a Malta, ndr), non solo perché è un nostro obbligo di marittimi, ma anche perché come esseri umani continuiamo a credere nel diritto alla vita per tutti.
La responsabilità passa adesso agli Stati che possono prestare assistenza: occorre assegnare senza indugio un porto sicuro per far sbarcare i sopravvissuti”. Alcuni di loro, aggiunge, “si trovano in precarie condizioni di salute”.

 

Difficilmente trapeleranno anticipazioni, ma la Sicilia attende di diventare gialla la prossima settimana anche se i numeri riguardanti contagi ed rt sono conformi alla zona gialla, ma l’isola partiva dalla zona rossa e non ha potuto fare due salti in avanti.
E così mentre l’Italia é una maxi zona gialla, si attende il prossimo lunedì 16 febbraio per conoscere le sorti che toccheranno ai siciliani.
E così tutte le festività del prossimo weekend salteranno, almeno per i ristoratori che speravano in una ripresa per San Valentino e per carnevale.

Se non verranno firmate proroghe dal governo dimissionario, dal 16 febbraio al 5 marzo si dovrebbe poter tornare a spostarsi tra regioni in zona gialla.

Fino al 5 marzo 2021, resta in vigore però  in vigore il “coprifuoco”: dalle ore 22.00 alle 5.00 sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.

“Zona gialla non significa scampato pericolo”: l’avvertimento arriva dal ministro della Salute in un post su Facebook. Nel suo intervento, il ministro ribadisce che “serve massima prudenza su tutto il territorio nazionale”, e invita a “non vanificare i progressi delle ultime settimane, risultato dei sacrifici fatti finora”. Perché “il virus circola e il rischio resta alto. Non possiamo scherzare con il fuoco”.
Vedremo dunque cosa accadrà in questa settimana e quali decisioni verranno prese dal governo uscente e se freneranno sullo spostamento tra regioni

 

 
 

Tutti negativi i 204 tamponi eseguiti allo screening di oggi a Cammarata.

“Un grazie particolare ai medici e agli infermieri dell’Usca ed in particolare al direttore del Distretto Sanitario di base, la dott.ssa Barraco – dice il primo cittadino, Giuseppe Mangipane – Il prossimo traguardo è ora iniziare le vaccinazioni ed è in quest’ottica che abbiamo già iniziato, insieme al Sindaco di San Giovanni Gemini e all’ASP, una proficua interlocuzione volta ad individuare la struttura idonea a procedere con la vaccinazione di massa della nostra comunità”.

Sono 97 i positivi totali oggi ad Agrigento. Ma il risultato tiene conto dei due guariti e di un nuovo caso. Cinque sono invece le persone ricoverate in ospedale (4 in degenza ordinaria e una in terapia intensiva). Una persona è ospite di un hotel covid e 91 sono in trattamento domiciliare.

“Il numero comincia a scendere e questo dovrebbe farci ben sperare – dice il sindaco Franco Micciché – Ma invece sono abbastanza preoccupato dalle segnalazioni che ho ricevuto di assembramenti per le strade e anche del rientro domani in classe degli studenti delle superiori. Non dobbiamo pensare che tutto è risolto e superato. Non possiamo abbassare la guardia. Il rischio contagi è sempre dietro l’angolo e non dimentichiamoci che si sono state regioni che proprio in questi giorni sono tornate in zona rossa. Non possiamo permettercelo. Quindi, per favore, continuiamo a prestare attenzione a tutte le norme anti contagio se vogliamo evitare un ritorno alla zona rossa, con tutto quello che questa comporta”.

Proseguono i controlli sul territorio per contrastare lo spaccio di droga e così a San Leone, i carabinieri del nucleo operativo hanno arrestato due persone, un pregiudicato di 50 anni, di Agrigento, e la sua compagna di 25 anni di Racalmuto, che spacciavano e detenevano droga nella loro abitazione,  in presenta del figlioletto di 4 anni.  La coppia al momento si trova agli arresti domiciliari.

Il controllo scatta quando i militari decidono di approfondire un controllo dell’abitazione, dopo aver notato uno strano via vai di gente, e così trovano 100 grammi di cocaina, in dosi e pronta per essere spacciata, oltre a 1.500 di denaro in contanti

 

 

Continuano i controlli dei militari dell’Arma per contrastare la diffusione del covid, per reprimere ogni irregolarità e illegalità compreso lo spaccio di sostanze stupefacenti e così ispezionando diversi esercizi commerciali, controllando le zone di maggiore aggregazione, sono state sanzionate 16 persone ed è stato chiuso un ristorante, al cui interno sostavano dei clienti.

 

574  nuovi casi di Coronavirus in Sicilia, a fronte di 24.633 tamponi effettuati.

Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 25 decessi che portano il totale delle vittime, sull’isola, a 3.682.

Il numero degli attualmente positivi in Sicilia raggiunge quota 39.009 mentre le persone ricoverate con sintomi sono 1.198, di cui 178 in terapia intensiva.

In isolamento domiciliare ci sono 37.633 pazienti. I guariti/dimessi dall’inizio dell’emergenza ad oggi sono 98.863 (+806 rispetto a ieri).

Come annunciato dal Presidente della Regione Siciliana, a partire da Lunedi 8 alle ore 10, i cittadini siciliani con più di 80 anni, potranno prenotarsi, tramite piattaforma on line o attraverso call center dedicato, per effettuare il vaccino contro il Covid 19. Considerate le difficoltà che potranno riscontrare diversi nostri concittadini, chiediamo al Sindaco di predisporre da subito, un gruppo di lavoro con personale anche non comunale, come ad esempio volontari del servizio civile, per assistere coloro che avranno difficoltà a prenotarsi.
I consiglieri Comunali del Partito Democratico e di Raffadali Cambia:
Salvatore Gazziano
Caterina Giglione
Salvatore Lombardo
Domenico Tuttolomondo
Stella Vella

L’impossibilità per una mamma di prestare assistenza continua ad una figlia minore, disabile grave, costituisce una violazione dei diritti costituzionali della stessa e rappresenta motivo di urgenza per procedere in giudizio.

L’importante principio è stato ribadito nei giorni scorsi dal Tribunale di Pavia nei confronti di un’insegnante dell’Agrigentino, difesa dagli avvocati Francesca Palumbo e Giuseppe Limblici, che si era rivolta alla giustizia per contestare le procedure di mobilità attivate del Ministero dell’Istruzione che l’avevano esclusa dalla possibilità di tornare a lavorare nella sua provincia.

In particolare il Tribunale, nell’accogliere le ragioni difensive, ha ritenuto sussistere motivi di urgenza “essendo evidente che i tempi del giudizio ordinario sarebbero incompatibili con un’utile pronuncia stanti le impellenti esigenze assistenziali” nei confronti del soggetto affetto da grave disabilità.

I giudici hanno anche ritenuto fondate le osservazioni stante che la donna è stata esclusa in modo illegittimo dalla possibilità di essere trasferita dalla Lombardia alla Sicilia, pur essendo disponibili dei posti all’interno della regione. Il Tribunale ha quindi ordinato il trasferimento dell’insegnante. Il provvedimento è stato confermato anche in sede di reclamo essendosi il Ministero opposto al provvedimento emesso dal primo Giudice.

La nota stampa di oggi del Direttore dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento, Dott. Zappia, appare del tutto incomprensibile.
Blocca una lodevole iniziativa all’Ospedale di Licata denominata “parto con il sorriso” e torna sul mancato rinnovo al Dott. Caramanno del ruolo di responsabile del dipartimento cardiovascolare.
La Cardiologia di Agrigento è un punto di riferimento, non solo provinciale, nelle cure delle malattie cardiovascolari.
Un reparto storicamente sottodimensionato rispetto alle altre cardiologie della Sicilia con pari volumi che ha lavorato in tutti questi anni con grande merito e che, per incapacità di questa amministrazione nel reclutare e trattenere specialisti cardiologi, rischia di essere smembrato per coprire le mancanze di figure specialistiche in altri nosocomi della provincia.
Si chieda il Direttore Zappia il perchè negli ultimi anni molti specialisti cardiologi della nostra ASP hanno preferito andar via piuttosto che lavorare a Canicattì e Licata.
Il Dott. Caramanno ormai più di 20 anni fa ha avviato ex novo l’attività di emodinamica la quale nel tempo si è consolidata come una delle migliori della Sicilia sia in termini qualitativi che quantitativi. Dirige ormai da anni brillantemente il reparto di Cardiologia .
Nonostante tali risultati si conferisce l’incarico di capo dipartimento ad un primario di altra Azienda con atti ancora non rintracciabili sul sito dell’ASP e con motivazioni che nulla hanno a che fare con le capacità professionali di Caramanno.
Direttore, questa vicenda, come anche l’incomprensibile ipotesi di aprire il reparto di Malattie infettive a Ribera e non ad Agrigento, dimostra ancora una volta il drammatico distacco tra la sanità sulla carta e la sanità sul campo.