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Nel corso di controlli potenziati sul territorio così come disposti dal Questore di Agrigento Rosa Maria Iraci, i poliziotti del commissariato di Canicattì, hanno sottoposto a controllo due trentenni provenienti da un altra zona.

Gli agenti insospettiti dal comportamento e dalle giustificazioni dei giovani, hanno proceduto ad un controllo, rinvenendo addosso ad uno, 5 dosi di cocaina, droga sottoposto dunque a sequestro. Il giovane è stato denunciato alla Autorità Giudiziaria, per detenzione illegale di sostanza stupefacente.

Elevate anche sanzioni amministrative pecuniarie previste dalle norme anti-covid, poiché i due transitavano senza giustificato motivo, oltre ad altre violazioni del codice della strada

 

 

 

Una buona notizia per il Comune di Cattolica Eraclea, nell’Agrigentino, per il turismo siciliano e per la tutela dell’ambiente. A darla è il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, alla guida dell’Ufficio contro il dissesto idrogeologico: partiranno entro il mese di gennaio – e dureranno otto mesi – i lavori di ripascimento e di difesa della spiaggia di Eraclea Minoa. Raggiunto anche questo obiettivo da parte della Struttura commissariale diretta da Maurizio Croce che ha definito le procedure di aggiudicazione. Sarà la Thetis Costruzioni srl di Ferrara ad eseguire le opere, in ragione di un ribasso del 26,2 per cento e per un importo di poco superiore ai due milioni e duecentomila euro.

Si pone così un freno al fenomeno dell’erosione costiera che si registra sul litorale agrigentino e che ha causato una sensibile riduzione della linea di costa fino ad attaccare, nella scorsa stagione invernale, alcuni tratti della retrostante pineta e le attrezzature turistiche esistenti sul litorale. La spiaggia ha subìto, nel tempo e per effetto delle mareggiate, un arretramento di circa quaranta metri, specificatamente tra il 2000 e il 2001, in coincidenza con la scomparsa delle dune. Complessivamente, si sono persi oltre cento metri di spiaggia.

Questa la situazione che l’Ufficio contro il dissesto idrogeologico ha dovuto affrontare programmando, d’intesa con l’assessorato regionale dell’Ambiente, le necessarie contromisure. Da un punto di vista tecnico, l’intervento prevede la realizzazione di tre pennelli costituiti da massi ciclopici e il ripascimento della spiaggia. Il tratto che verrà recuperato, e che procede da Capo Bianco verso est per una lunghezza di circa due chilometri, comprende anche il boschetto che si trova a pochi metri dalla spiaggia.

Portiamo a termine in questo modo – commenta il governatore Musumeci – una complessa operazione, frutto di una sinergia e di una pianificazione lungimirante. Siamo impegnati nel contrasto al fenomeno dell’erosione costiera che nella spiaggia di Eraclea Minoa, riserva naturale tra le più suggestive dell’Isola, aveva assunto dimensioni preoccupanti”

Ha violato i sigilli alla scala dei turchi, posta sotto sequestro ed è andato a prendervi il sole.
Questa tintarella, al turista palermitano, è costata 4 mesi di reclusione, ridotti per il rito a due e convertiti in 4.550 euro di multa.

E così Angelo Ippolito, 33enne, si è visto consegnare il decreto di condanna firmato dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Agrigento, Alessandra Vella. La denuncia nei suoi confronti era scattata lo scorso 5 luglio. La Capitaneria di porto e la polizia, nell’ambito di una serie di operazioni mirate, avevano fatto un blitz nella scogliera, posta sotto sequestro dalla magistratura nell’ambito di una complessa indagine che deve fare luce sulla proprietà.

Diverse decine di turisti, nel corso dell’estate, sono stati denunciati per gli stessi fatti dopo essere stati sorpresi a prendere il sole o a farsi un selfie,  sulla famosa scogliera bianca.

Nel caso di Ippolito, il pubblico ministero Gloria Andreoli, ha chiesto al giudice di emettere un decreto penale di condanna. Si tratta, di un procedimento speciale che prevede una sentenza senza un vero e proprio processo, ma Angelo Ippolito se non vorrà accettare la condanna, potrà chiedere un contraddittorio entro 15 gg attraverso il suo legale

 

 

Il 31enne di Favara Calogero Bellavia, fu arrestato il 15 settembre nell’amabito dell’operazione Mosaico, che ha portato alla luce una lunga scia di omicidi e di tentati omicidi. Il Bellavia, su richiesta dei suoi legali torna a chiedere l’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare già confermata dal tribunale del riesame di Palermo.

Su questa richiesta si esprimerà il prossimo 18 febbraio la Cassazione.

Il Bellavia, fu arrestatpo e condannato con l’accusa di essere l’ultimo fiancheggiatore del boss Gerlandino Messina, e secondo le ipotesi racchiuse nell’inchiesta, avrebbe cercato di vendicare in due circostanze, insieme a un commando, l’omicidio del padre Carmelo, avvenuto il 26 gennaio del 2015.

La vittima predestinata sarebbe stato il 40enne Maurizio Distefano, autore dell’omicidio. Lo stesso, soprannominato “Furia”, scampa all’agguato in Belgio il 14 settembre del 2016, ma non a quello del 23 maggio del 2017, sera in cui resta ferito anche Carmelo Nicotra dato che l’agguato si consuma nel suo garage.

L’inchiesta “Mosaico” ha fatto luce sulla faida che, dal 2015 al 2018, è scoppiata tra Favara e Liegi, in Belgio, con cinque omicidi e altrettanti tentati omicidi, alcuni dei quali mai denunciati.

La faida sarebbe stata determinata da contrasti all’interno di un clan mafioso sulla gestione di traffici illegali tra i quali quelli di droga. Le tensioni all’interno dell’organizzazione avrebbero portato a una scissione in due bande e a una vera e propria faida.

Gli arrestati – 4 finirono in manette in Sicilia, altri 3 a Liegi –  sono accusati di tentato omicidio, traffico di droga, estorsione e detenzione di armi. In carcere, per effetto della decisione del riesame, sono rimasti Antonio Bellavia, Calogero Bellavia, Calogero Ferraro, Carmelo Nicotra, Gerlando Russotto e Carmelo Vardaro.

L’unico indagato a tornare in libertà è il sessantaquattrenne Vincenzo Vitello, titolare di un noto camping, accusato della ricettazione dell’auto con cui la vittima sarebbe stata trasportata. Per gli altri, pur cadendo singole accuse legate a detenzione illegale di armi o di droga, è stata confermata la custodia in carcere.

 

Dopo solo 3 giorni di zona arancione, da domani si torna in zona rossa su tutto il territorio nazionale, così come previsto dal Decreto Legge di Natale. Sarà dunque vietato spostarsi all’interno del proprio comune se non per comprovate motivazioni di salute e lavoro, saranno chiusi tutti i negozi tranne gli alimentari, le farmacie, le edicole e i tabacchi, resteranno aperti anche barbieri e parrucchieri ma resteranno chiusi i centri estetici.

Per i prossimi giorni dunque, il ministero dell’Interno, ha predisposto del controlli mirati da parte delle forze dell’ordine proprio per la serata di Capodanno, durante i quali andrà fatta – da parte dei militari – particolare attenzione agli spostamenti che non sono vietati, ma attenzionati in caso ci siano più di due persone in auto. e Poi i controlli su eventuali segnalazioni di riunioni in luoghi provati non autorizzati, o in luoghi apparentemente chiusi ma aperti a feste, come ville, b&b, affittati proprio in questi giorni e poi attenzione ai vietatissimi fuochi di artificio.

Sarà possibile usare l’automobile con persone non conviventi, con il guidatore davanti e massimo due passeggeri per ciascuna ulteriore fila di sedili posteriori, con obbligo per tutti i passeggeri di indossare la mascherina. L’obbligo di indossare la mascherina può essere derogato nella sola ipotesi in cui la vettura risulti dotata di un separatore fisico (plexiglas) fra la fila anteriore e posteriore della macchina, essendo in tale caso ammessa la presenza del solo guidatore nella fila anteriore e di un solo passeggero per la fila posteriore.

La deroga è per i congiunti e per le persone che intrattengono rapporti interpersonali stabili, che possono viaggiare insieme senza mascherina e senza rispettare i posti a sedere.

Anche nei giorni in cui è in vigore la zona rossa sarà possibile utilizzare la deroga per spostarsi e andare in visita ad amici e parenti (come avvenuto a Natale, per un massimo di due persone). Nei giorni arancioni e rossi – in sostanza fino al 6 gennaio – sarà possibile prendere la macchina per andare a fare la spesa in un altro Comune – ma solo in determinati casi – o per fare visita ad amici e parenti che abitano in un Comune della stessa regione (in questo caso bisogna essere non più di 2, ma gli under 14 non vengono conteggiati). Può spostarsi liberamente anche chi vive in un comune fino a 5.000 abitanti purché lo spostamento avvenga in un raggio di 30 chilometri, anche in un’altra regione, con il divieto di recarsi nel capoluogo di provincia.

Gli spostamenti tra le regioni sono consentite invece solo per motivi di salute e lavoro e resta valida la motivazione del rientro al proprio domicilio o residenza.

Solo il 6 gennaio ci sarà il via libera agli spostamenti per le regioni in zona gialla.

La sanzione applicabile, da 400 a 1.000 euro, può essere “eventualmente aumentata fino ad un terzo se la violazione avviene mediante l’utilizzo di un veicolo”.

Forse conviene rispettare le regole 

Siamo quasi arrivati a fine anno e ci fa obbligo fare dei consuntivi sui lavori svolti, da vari enti e dai vari uffici, che governano questo nostro territorio della provincia di Agrigento, designati a dare sviluppo economico e sociale degno di questa città, dando una dimensione più consona e più europea ai suoi abitanti.

Certo, esaminando quello che e stato fatto nel 2020, dai vari uffici preposti a dare una tale crescita, possiamo indubbiamente dire, che poco o quasi niente è stato fatto durante questo anno.

La burocrazia prima, che da noi risulta più invadente e pesante che in altri posti d’Italia, il covid dopo, ci hanno fatto capire che il quadro che ne viene fuori non è certamente dei migliori.

Tutto questo ci relega e ci inchioda agli ultimi posti delle città in Italia, per reddito e di conseguenza per vivibilità.

In tutto questo quadro di inerzia e di inamovibilità, di vari settori deputati allo sviluppo sociale economico di questo territorio, emergono senza ombra di dubbio, i tanti e grandi lavori realizzati e i molti progetti eseguiti, in attesa di essere finanziati, da parte del Genio Civile di Agrigento. Un ufficio attento alle esigenze e allo sviluppo del territorio, che crea con la sua attenzione alle varie esigenze e il suo lavoro sviluppo economico e sociale per tutta questa provincia.

Il Genio Civile di Agrigento, guidato dall’ Architetto La Mendola, ha saputo dare e sviluppare in questo anno un forte impulso allo sviluppo socio economico di questo territorio.

Progettazione dei lavori per il restyling del porticciolo di San Leone e per la riapertura del Teatro Samonà di Sciacca, pavimentazione delle strade attraversate dal giro d’Italia in pochissimi giorni, esecuzione di 19 interventi di regimentazione idraulica, monitoraggio sulla sicurezza di 150 ponti, redazione del bando per la progettazione della strada mare-monti e semplificazione delle procedure in edilizia.

Sono queste e tante altre le attività svolte dal Genio Civile di Agrigento, nel corso dell’anno, per l’assetto del territorio e per stimolare il rilancio dell’economia locale, nonostante il 2020 sia stato profondamente segnato dalle notevoli criticità determinate dalla pandemia da COVID-19.

In nostro plauso, va a questo fattivo ufficio della Regione, dove ingegneri ed architetto si sono impegnati raggiungendo traguardi e obiettivi mai realizzati, ma un nostro ringraziamento sostegno e consenso in particolare va all’Architetto La Mendola, che ha saputo guidare in modo egregio e con grande professionalità, un ufficio molto importante per questa provincia, sapendo interpretare e capire, quali potevano essere i lavori da attuare nel più breve tempo possibile, per dare un maggiore impulso economico a questo nostro territorio.

Nell’anno del Covid-19, è nettamente in calo il trend dei reati commessi in provincia di Agrigento. Omicidi e furti con un meno 33% rispetto all’anno scorso, rapine addirittura meno 35%, e in calo anche le lesioni personali con meno 12%. Sono cresciute invece le truffe e le frodi informatiche visto che, a causa dei “lockdown”, i cittadini hanno effettuato più acquisti online. Stabili invece i danneggiamenti e gli incendi.

I dati vengono fuori dal bilancio dell’anno 2020, della Questura di Agrigento, divulgati nel corso di un incontro da remoto con la stampa, dal questore Rosa Maria Iraci. “Abbiamo avuto un trend di delitti in ribasso – ha detto il Questore della provincia di Agrigento -. L’indice di delittuosità nazionale e regionale si assesta al 3,67%, noi siamo al di sotto, al 2,93%”. Ad Agrigento e provincia si è percepita una maggiore sicurezza”.

Gli arresti e fermi di Polizia Giudiziaria, nel 2020 in tutto l’Agrigentino, sono stati 478 (erano stati 256 nel 2019), mentre i denunciati sono passati da 1.257, a 1.380. In questi numeri ci sono anche gli arresti e denunce per del fenomeno dell’immigrazione.

In materia di Polizia Anticrimine, entrando nel dettaglio, applicati 60 rimpatri con Fogli di via Obbligatori; 159 gli “avvisi orali” del Questore; 32 le Sorveglianze speciali di Pubblica sicurezza proposte all’Autorità giudiziaria; 2 i sequestri patrimoniali; 1 confisca patrimoniale; 94 Daspo (divieto di accesso alle manifestazioni sportive); 25 Dacur (divieto di accesso alle aree urbane); 30 ammonimenti orali; 1.030 collocamenti di minori stranieri non accompagnati.  “L’aumento dei Dacur – ha sottolineato il Questore -, è dovuto ai fenomeni del centro storico, di via Pirandello e via Atenea, soprattutto nei fine settimana, le norme ci hanno permesso che venissero applicati questi provvedimenti di esclusiva competenza del questore”.

La sezione Pasi, nel 2020, ha denunciato 4 persone, mentre 10 sono stati i sequestri penali. I controlli agli esercizi pubblici sono passati da 42 nel 2019, a 72 nell’anno che va a concludersi, ed elevate 44 sanzioni amministrative, per un ammontare di 120.767 euro. Emessi 12 provvedimenti di revoca, sospensione licenza di Pubblica sicurezza, e 12 provvedimenti di cessazione e diffida. Rilasciate 168 licenze di polizia, e 468 licenze di porto d’armi. Inoltre 40 sono stati i dinieghi per il rilascio di porto d’armi e 37 i provvedimenti di revoca dei porto d’armi.  Sono state 122 le armi ritirate (soprattutto fucili e pistole in rottamazione, in custodia, e a norma articolo 39 del Tulps). I passaporti rilasciati 2.800.

Nell’ambito del fenomeno migratorio: in aumento gli sbarchi a Lampedusa, passati da 196 nel 2019, a 801 nel 2020; 41 il numero degli sbarchi su costa (18 l’anno passato); il totale dei migranti sbarcati a Lampedusa 19.253 (nel 2019 erano stati 4.930); totale migranti sbarcati sulla costa 1.719 (erano stati 274 l’anno passato); totale migranti sbarcati 20.972 ( l’anno scorso erano stai 5.204).

Tra le principali operazioni di polizia effettuate nel 2020. Primo fra tutti l’operazione in congiunta effettuata da polizia di Stato e Arma dei carabinieri con  l’arresto per usura di due fratelli di Canicattì, e il sequestro di 420 mila euro, indagini. A febbraio l’operazione denominata “Bed & Babies”, contro il favoreggiamento della prostituzione, che ha portato all’arresto di 3 soggetti, tutti componenti di una famiglia di Agrigento. A giugno, c’è stata l’operazione antidroga “Casuzza” con 15 misure cautelari, quasi tutte a Favara. A luglio l’operazione “Torturatori Bangladesh”, con l’arresto di 2 bengalesi, ritenuti responsabili di associazione per delinquere, finalizzata alla gestione in Africa di un illegale centro di prigionia, tratta di essere umani, sequestro di persona a scopo di estorsione, e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina (Squadra Mobile di Agrigento e Ragusa e Sco). Sempre a luglio, è stata fatta luce sull’omicidio Azzarello, avvenuto il 22 agosto del 2017, e sono state trovate responsabilità anche per l’omicidio di Enrico Rallo avvenuto nel 2015, entrambi a Palma di Montechiaro. A settembre la squadra Mobile ha risolto il cosiddetto omicidio ‘cold case’ del raffadalese Pasquale Mangione, avvenuto a Raffadali nel dicembre del 2011, con l’arresto di tre soggetti. E sempre a settembre l’operazione “Mosaico”, della Mobile e Sco di Agrigento, che ha permesso di ricostruire omicidi e tentati omicidi sull’asse Favara -Belgio.

Concluso il cosiddetto “rimpastino” nella Giunta regionale. I due assessori di Forza Italia, Edy Bandiera all’Agricoltura e Bernardette Grasso agli Enti locali, sono stati sostituiti rispettivamente dall’ex deputato di Mazara del Vallo, Toni Scilla, e dall’ex sindaco di Agrigento, Marco Zambuto. Bernardette Grasso è stata nominata coordinatrice provinciale di Forza Italia a Messina. Con la Grasso fuori dalla giunta, il governo Musumeci ha il fianco scoperto in termini di presenze femminili. Ecco perché si è ipotizzato di sostituire la Grasso con l’ex assessore di Sciacca e coordinatrice regionale di Azzurro Donna, Maria Antonietta Testone.

La Protezione civile regionale ha diffuso un avviso di allerta meteo gialla per condizioni meteo avverse valido fino alle ore 24 di domani, mercoledì 30 dicembre.

Precipitazioni sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, settori occidentali di Sardegna e Sicilia, con quantitativi cumulati da deboli a moderati; da isolate a sparse, anche a carattere di rovescio o breve temporale, sul resto della Regione, con quantitativi cumulati generalmente deboli.

I venti tendenti a forti nord-occidentali, dal pomeriggio; forti sud-occidentali sulle zone ioniche, mentre i mari saranno molto mossi tutti i bacini.