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Nell’anno del Covid-19, è nettamente in calo il trend dei reati commessi in provincia di Agrigento. Omicidi e furti con un meno 33% rispetto all’anno scorso, rapine addirittura meno 35%, e in calo anche le lesioni personali con meno 12%. Sono cresciute invece le truffe e le frodi informatiche visto che, a causa dei “lockdown”, i cittadini hanno effettuato più acquisti online. Stabili invece i danneggiamenti e gli incendi.

I dati vengono fuori dal bilancio dell’anno 2020, della Questura di Agrigento, divulgati nel corso di un incontro da remoto con la stampa, dal questore Rosa Maria Iraci. “Abbiamo avuto un trend di delitti in ribasso – ha detto il Questore della provincia di Agrigento -. L’indice di delittuosità nazionale e regionale si assesta al 3,67%, noi siamo al di sotto, al 2,93%”. Ad Agrigento e provincia si è percepita una maggiore sicurezza”.

Gli arresti e fermi di Polizia Giudiziaria, nel 2020 in tutto l’Agrigentino, sono stati 478 (erano stati 256 nel 2019), mentre i denunciati sono passati da 1.257, a 1.380. In questi numeri ci sono anche gli arresti e denunce per del fenomeno dell’immigrazione.

In materia di Polizia Anticrimine, entrando nel dettaglio, applicati 60 rimpatri con Fogli di via Obbligatori; 159 gli “avvisi orali” del Questore; 32 le Sorveglianze speciali di Pubblica sicurezza proposte all’Autorità giudiziaria; 2 i sequestri patrimoniali; 1 confisca patrimoniale; 94 Daspo (divieto di accesso alle manifestazioni sportive); 25 Dacur (divieto di accesso alle aree urbane); 30 ammonimenti orali; 1.030 collocamenti di minori stranieri non accompagnati.  “L’aumento dei Dacur – ha sottolineato il Questore -, è dovuto ai fenomeni del centro storico, di via Pirandello e via Atenea, soprattutto nei fine settimana, le norme ci hanno permesso che venissero applicati questi provvedimenti di esclusiva competenza del questore”.

La sezione Pasi, nel 2020, ha denunciato 4 persone, mentre 10 sono stati i sequestri penali. I controlli agli esercizi pubblici sono passati da 42 nel 2019, a 72 nell’anno che va a concludersi, ed elevate 44 sanzioni amministrative, per un ammontare di 120.767 euro. Emessi 12 provvedimenti di revoca, sospensione licenza di Pubblica sicurezza, e 12 provvedimenti di cessazione e diffida. Rilasciate 168 licenze di polizia, e 468 licenze di porto d’armi. Inoltre 40 sono stati i dinieghi per il rilascio di porto d’armi e 37 i provvedimenti di revoca dei porto d’armi.  Sono state 122 le armi ritirate (soprattutto fucili e pistole in rottamazione, in custodia, e a norma articolo 39 del Tulps). I passaporti rilasciati 2.800.

Nell’ambito del fenomeno migratorio: in aumento gli sbarchi a Lampedusa, passati da 196 nel 2019, a 801 nel 2020; 41 il numero degli sbarchi su costa (18 l’anno passato); il totale dei migranti sbarcati a Lampedusa 19.253 (nel 2019 erano stati 4.930); totale migranti sbarcati sulla costa 1.719 (erano stati 274 l’anno passato); totale migranti sbarcati 20.972 ( l’anno scorso erano stai 5.204).

Tra le principali operazioni di polizia effettuate nel 2020. Primo fra tutti l’operazione in congiunta effettuata da polizia di Stato e Arma dei carabinieri con  l’arresto per usura di due fratelli di Canicattì, e il sequestro di 420 mila euro, indagini. A febbraio l’operazione denominata “Bed & Babies”, contro il favoreggiamento della prostituzione, che ha portato all’arresto di 3 soggetti, tutti componenti di una famiglia di Agrigento. A giugno, c’è stata l’operazione antidroga “Casuzza” con 15 misure cautelari, quasi tutte a Favara. A luglio l’operazione “Torturatori Bangladesh”, con l’arresto di 2 bengalesi, ritenuti responsabili di associazione per delinquere, finalizzata alla gestione in Africa di un illegale centro di prigionia, tratta di essere umani, sequestro di persona a scopo di estorsione, e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina (Squadra Mobile di Agrigento e Ragusa e Sco). Sempre a luglio, è stata fatta luce sull’omicidio Azzarello, avvenuto il 22 agosto del 2017, e sono state trovate responsabilità anche per l’omicidio di Enrico Rallo avvenuto nel 2015, entrambi a Palma di Montechiaro. A settembre la squadra Mobile ha risolto il cosiddetto omicidio ‘cold case’ del raffadalese Pasquale Mangione, avvenuto a Raffadali nel dicembre del 2011, con l’arresto di tre soggetti. E sempre a settembre l’operazione “Mosaico”, della Mobile e Sco di Agrigento, che ha permesso di ricostruire omicidi e tentati omicidi sull’asse Favara -Belgio.

Concluso il cosiddetto “rimpastino” nella Giunta regionale. I due assessori di Forza Italia, Edy Bandiera all’Agricoltura e Bernardette Grasso agli Enti locali, sono stati sostituiti rispettivamente dall’ex deputato di Mazara del Vallo, Toni Scilla, e dall’ex sindaco di Agrigento, Marco Zambuto. Bernardette Grasso è stata nominata coordinatrice provinciale di Forza Italia a Messina. Con la Grasso fuori dalla giunta, il governo Musumeci ha il fianco scoperto in termini di presenze femminili. Ecco perché si è ipotizzato di sostituire la Grasso con l’ex assessore di Sciacca e coordinatrice regionale di Azzurro Donna, Maria Antonietta Testone.

La Protezione civile regionale ha diffuso un avviso di allerta meteo gialla per condizioni meteo avverse valido fino alle ore 24 di domani, mercoledì 30 dicembre.

Precipitazioni sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, settori occidentali di Sardegna e Sicilia, con quantitativi cumulati da deboli a moderati; da isolate a sparse, anche a carattere di rovescio o breve temporale, sul resto della Regione, con quantitativi cumulati generalmente deboli.

I venti tendenti a forti nord-occidentali, dal pomeriggio; forti sud-occidentali sulle zone ioniche, mentre i mari saranno molto mossi tutti i bacini.

Aumenta vertiginosamente il numero dei nuovi positivi in Sicilia. Nelle ultime 24 ore sono 995 le persone colpite dal coronavirus su un totale di tamponi processati di 8807. I decessi sono 26 che raggiungono complessivamente 2352 dall’inizio della pandemia. I guariti sono 806.

Questa la situazione nei Comuni capoluogo siciliani: Messina supera tutti ed ha 287 nuovi positivi, Catania 185, Palermo 225, Ragusa 33, Trapani 105, Siracusa 42, Caltanissetta 57, Agrigento 26 ed Enna 35.

La Corte Costituzionale ha pronunciato la seguente SENTENZA nel giudizio di legittimità costituzionale dell’art. 3, comma 3, della legge della Regione Siciliana 6 agosto 2019, n. 15 (Collegato alla legge di stabilità regionale per l’anno 2019 in materia di autonomie locali), promosso dal Presidente del Consiglio dei ministri, con ricorso notificato l’8-14 ottobre 2019, depositato in cancelleria il 16 ottobre 2019 ed iscritto al n. 110 del registro ricorsi 2019 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 48, prima serie speciale, dell’anno 2019. La Corte Costituzionale dichiara inammissibili le questioni di legittimità costituzionale dell’art. 3, comma 3, della legge della Regione Siciliana 6 agosto 2019, n. 15 (Collegato alla legge di stabilità regionale per l’anno 2019 in materia di autonomie locali), promosse dal Presidente del Consiglio dei ministri, in riferimento all’art. 117, terzo comma, della Costituzione, ed alle «competenze attribuite alla regione Sicilia dallo Statuto speciale», con il ricorso indicato in epigrafe.

Alla luce di questa importante sentenza  SGB chiede che si avvii, al più presto, un ragionamento con l’Assessorato alla Funzione Pubblica, alle Autonomie Locali e con i Sindaci della Sicilia in modo da pianificare un percorso condiviso finalizzato a raggiungere gli obiettivi della stabilizzazione.

In relazione ad una notizia pubblicata da un sito di informazione online sulle sanzioni per l’abbandono di rifiuti, il Libero Consorzio Comunale di Agrigento intende fare chiarezza su diverse imprecisioni che possono deviare la corretta informazione. Non risponde al vero la notizia che i trasgressori non pagheranno la sanzione in quanto il relativo verbale di accertamento  non sarebbe mai stato notificato loro. La Provincia, oggi Libero Consorzio Comunale, ha in materia di sanzioni ambientali  una funzione di secondo livello a tutela dell’uniformità di trattamento ed emette per ciascuna sanzione un’ordinanza che,  previa verifica della correttezza dell’operato dell’Ente sanzionatore, ne rende esecutivo il verbale con espresso obbligo di pagamento per il trasgressore.

Gli Enti sanzionatori sono molteplici: Comuni, corpi di polizia, organi della Regione ecc. Questi redigono i verbali sanzionatori e li notificano ai trasgressori. Entro i 5 anni successivi l’Ente provinciale consolida o archivia il verbale con la notifica dell’ordinanza. In questi ultimi anni le sanzioni ambientali, specialmente in materia di abbandono dei rifiuti, si sono decuplicate e con la carenza di personale specializzato l’enorme numero di pratiche che si sono sommate negli anni precedenti ha fatto sì che nel 2020 siano state chiuse quelle relative al biennio 2015-2016.

Pertanto le ordinanze vengono notificate, nei limiti di scadenza di legge, a distanza di diversi anni rimanendo il trasgressore obbligato e tenutario di diritto alla difesa nel frattempo. Il Libero Consorzio avvierà delle iniziative per il recupero dell’eccezionale arretrato al fine di rendere concreto il regime sanzionatorio, ma necessiteranno tempo e risorse umane.

Le somme relative a queste sanzioni, infine, non vengono incamerate dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento bensì dalla Regione Siciliana, che dovrà utilizzarle per finalità di tutela ambientale.

I sindacati e il presidente Ati Francesca Valenti hanno sottoscritto un accordo che impegna l’Ati a modificare l’attuale bozza di piano d’ambito nelle parti in cui si espone la situazione del personale.

uno nel quale il numero del personale da trasferire è da considerarsi “a regime dopo gli investimenti previsti dal piano” e il secondo passaggio nel quale si garantirà il passaggio del personale al servizio idrico integrato (ex Girgenti Acque e ex Hydortecne).

Nella pagina 239 del Piano d’Ambito prima di “personale da trasferire” il numero di personale è da intendersi “a regime dopo gli investimenti del Piano”. Nel primo capoverso “personale da trasferire”, inoltre, cassare “per il primo anno di gestione” e cassare “dalla gestione commissariale G.A.” e inserire “al servizio idrico integrato”.

Si tratta di modifiche che assicurano il passaggio alla società consortile che prenderà vita dello stesso numero di lavoratori, con riduzione che verrà fatta negli anni non appena diventeranno realtà gli investimenti che miglioreranno lo stato delle condotte idriche in provincia”. Il Piano così modificato in questo momento è all’esame dell’assemblea dei sindaci.

Sindacati soddisfatti per il successo ottenuto a garanzie dei lavoratori, ma sostengono che altre battaglie si dovranno fare per la definizione dei contratti.

Semaforo vedere da parte della Corte Costituzionale al percorso di stabilizzazione dei precari nella pubblica amministrazione in Sicilia. Si tratta di circa 10mila persone, tra Asu ed ex Lsu. Con la sentenza 279 del 2020 depositata lo scorso 23 dicembre, la Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibili le questioni di legittimità costituzionale di alcune parti della legge regionale del 6 agosto 2019 in materia di autonomie locali promosse dal Presidente del Consiglio dei ministri. La sentenza della Consulta supera dunque il blocco alle stabilizzazioni scattato all’indomani della decisione del Consiglio dei ministri di impugnare la norma regionale. La Regione, dunque, può procedere con le stabilizzazioni.

Ad Agrigento a Porta di Ponte i Carabinieri hanno colto due immigrati in atteggiamento sospetto. Nel corso della perquisizione personale e domiciliare sono stati sorpresi in possesso di due panetti di hashish da 100 grammi ciascuno. Un tunisino di 34 anni ed un algerino di 51 anni sono stati arrestati ai domiciliari in attesa del giudizio per direttissima. Oltre la droga sono stati sequestrati anche un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento delle dosi. Rispondono di detenzione di sostanze stupefacenti a fine di spaccio.

E’ stato un 2020 positivo per numero e valore degli appalti pubblici in Sicilia. L’apprezzamento dell’Ance, l’associazione dei costruttori edili siciliani

Nonostante i “lockdown” e gli altri limiti alle attività imposti dall’emergenza sanitaria, il 2020 è stato un anno positivo per il mercato delle opere pubbliche in Sicilia. Secondo l’Osservatorio delle Costruzioni di Ance Sicilia, ovvero l’Associazione dei costruttori edili siciliani, riferito al periodo gennaio-agosto, gli interventi posti in gara sono stati 1.093 in numero per 1 miliardo e 95 milioni di euro in valore, con una crescita rispettivamente del +26,36% e del +16,49% rispetto allo stesso periodo del 2019. Inoltre il numero di imprese con regolare certificazione edilizia è aumentato da 1.750 a 1.827 nei primi nove mesi di quest’anno, segno di una ritrovata fiducia da parte degli imprenditori. Secondo le prime rilevazioni sommarie che saranno elaborate e perfezionate nel prossimo Osservatorio, il trend positivo delle gare d’appalto sarebbe confermato anche nell’ultimo scorcio del 2020. Ed il presidente di Ance Sicilia, Santo Cutrone, commenta: “Malgrado il vento contrario della burocrazia, e una politica nazionale che tarda a porre il Sud al centro della propria agenda, quest’anno in Sicilia la curva di caduta degli appalti si è finalmente interrotta dopo una crisi che durava ininterrottamente dal 2007. La tendenza si è invertita nel senso della crescita e diamo atto che il merito è soprattutto del governatore Nello Musumeci e di tutti gli assessori regionali competenti, in testa l’assessore alle Infrastrutture Marco Falcone, che si sono quotidianamente spesi per favorire in Sicilia la ripresa del settore edile sbloccando opere ferme da anni e finanziando tutto ciò che si poteva. Formuliamo loro l’augurio – conclude Cutrone – di riuscire nel 2021 a consolidare e a migliorare il ritmo di crescita del mercato delle infrastrutture, l’unica leva che in Sicilia può favorire la necessaria ripresa dell’economia e dell’occupazione per recuperare le perdite provocate dall’emergenza Covid. Ma solo un’adeguata spinta dalle risorse del ‘Recovery Plan’, del ‘Piano per il Sud 2030’ e dell’Intesa Stato-Regione sulla rimodulazione dei fondi europei può davvero portare la Sicilia agli stessi standard del resto del Paese. Per questo auguriamo anche che si instauri finalmente un responsabile rapporto di collaborazione fra Roma e Palermo che sia finalizzato, per buon senso, unicamente al bene dei siciliani”.