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Nessuno al momento sa dire a quanto ammontano i danni, né da cosa siano scaturite le fiamme che questa notte hanno distrutto il Gran Cafè Nobel, conosciuto bar agrigentino nel cuore del Viale della Vittoria.
Ad occuparsi delle indagini saranno i Carabinieri, che questa notte sono intervenuti sul luogo e sono rimasti fino all’alba a lavoro insieme ai vigili del fuoco che non senza difficoltà hanno domato le fiamme per diverse ore. Successivamente tutta l’area circostante è stata messa in sicurezza.

 

Era stato il direttore della centrale operativa Seus 118 a richiedere, lo scorso fine ottobre, dei tunnel per la disinfezione e l’igienizzazione di persone e automezzi, presso i presidi ospedalieri di Agrigento e Sciacca.

A fronte dell’emergenza covid, la Asp di Agrigento si è subito mossa per acquistare  due tunnel per persone e altrettanti per igienizzare gli autoveicoli.I tunnel saranno posti all’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento e al Giovanni Paolo II di Sciacca.

La gara telematica è stata definitivamente aggiudicata e della fornitura, al costo di 58.200 euro si occupera la “Grasso Forniture Srl”. La Asp agrigentina si è riservata di revocare l’aggiudicazione nel caso in cui l’impresa non ottemperi all’obbligo della presentazione dei documenti richiesti.

 

734 nuovi casi di coronavirus nelle ultime 24 ore in Sicilia su 7.497 tamponi processati.
Il numero complessivo dei positivi sale a quota 34.950.

Il dato è contenuto nel bollettino quotidiano del ministero della Salute, da cui emerge che le vittime in un solo giorno sono state 28 (2.468 dall’inizio dell’emergenza sanitaria) e i guariti 103. Degli attuali positivi i ricoverati con sintomi sono 1.073, mentre si trovano in terapia intensiva 176 pazienti.

I nuovi casi per provincia:
Palermo 183
Catania, 271
Messina, 103
Ragusa, 17
Trapani, 26
Siracusa, 90
Caltanissetta, 3
Agrigento, 1
Enna 40

Con 48 ore di ritardo rispetto alle altre province siciliane a causa di un problema tecnico burocratico, prenderà il via la campagna di vaccinazione al personale sanitario che svolge la propria attività nei vari presidi ospedalieri.

Dallo scorso giovedi mattina 6 mila vaccini anti Covid sono custoditi e controllati da un servizio di sicurezza all’ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca, l’unico che al momento dispone di un’adeguata cella frigorifera per la conservazione delle fiale a meno 80 gradi (il 10 gennaio è previsto l’arrivo e il montaggio di un impianto analogo anche all’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento).

Non è stato possibile cominciare le operazioni di vaccinazione, fissate per il pomeriggio della stessa giornata a causa di un problema con la fornitura della Pfizer/BioNTech, che per le province di Agrigento, Caltanissetta e Ragusa aveva disposto come area terminale di arrivo il centro nisseno. Il sistema tecnologico dei codici a barre aveva previsto un solo codice per sbloccare l’utilizzo della fornitura, e non tre, per cui sono stati necessari per tutta la giornata di ieri contatti diretti con l’azienda fornitrice. L’autorizzazione è arrivata nel pomeriggio di ieri e così è stata riattivata la procedura programmata dalle varie Asp.

Questa mattina a Sciacca i sanitari dell’ospedale di Sciacca (aree Covid ed Emergenza) hanno cominciato la campagna vaccinale. Il primo vaccinato è stato il direttore sanitario di presidio Gaetano Migliazzo.  Altre dosi con opportuna scorta sono partite con destinazione i presidi sanitari di Ribera, Agrigento, Licata e Canicattì.

I primi a sottoporsi alla vaccinazione sono stati gli addetti alle operazioni del V Day, poi i sanitari che operano nei reparti Covid e nelle Usca, ed a seguire tutti gli altri, anziani e personale delle Rsa.

Scivola lungo le scale del Poliambulatorio e riporta una frattura: medico chiede 104 mila euro di danni. I fatti si sono verificati a Porto Empedocle.

All’ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento gli hanno riscontrato una frattura  con prognosi di 30 giorni. Dopo l’infortunio avvenuto il primo marzo del 2017 il medico ha chiesto la formalizzazione dell’iter assicurativo. La compagnia ha dichiarato non indennizzabile il sinistro. A questo punto la compagnia d’assicurazione e l’azienda sanitaria sono stati messi in mora ma anche questo passaggio non ha sortito però nessun effetto.

Lo scorso ottobre, lo specialista ambulatoriale si è rivolto al al tribunale e ora chiede la condanna dell’Asp e della compagnia di assicurazione al pagamento, in solido, al risarcimento danni che è stato quantificato in 104.013,75 euro o nella maggiore o minore somma da accertarsi nel corso del giudizio.

Il Comune di Canicattì nell’ambito di una procedura di espropriazione aveva occupato e trasformato, mediante la realizzazione di opere, anche un’area estranea all’originario progetto.
I proprietari dell’area indebitamente occupata e trasformata dal Comune, con giudizio promosso innanzi al Tribunale di Agrigento, hanno citato l’Ente per chiederne la condanna al risarcimento dei danni subiti a seguito dell’avvenuta illegittima occupazione ed irreversibile trasformazione.
Tuttavia, il Tribunale di Agrigento in ragione dell’oggetto della controversa relativa all’esercizio dei poteri espropriativi, ha ritenuto di declinare la propria giurisdizione in favore del Tar Palermo.
A questo punto, i proprietari dei terreni indebitamente occupati, con il patrocinio degli Avvocati Girolamo Rubino, Armando Buttitta e Vincenzo Airo’, riassumevano il giudizio risarcitorio innanzi al TAR Palermo.
Con il ricorso in riassunzione ed i successivi scritti difensivi, gli Avv.ti Rubino, Buttitta e Airo’,  hanno chiesto la condanna del  Comune di Canicattì alla restituzione delle aree oggetto di occupazione ovvero all’integrale risarcimento del danno subito per effetto della perdita della proprietà delle aree medesime e salva la possibilità di adottare un provvedimento di acquisizione sanante ex art. 42-bis DPR 327/2001.
Nell’ambito del giudizio promosso innanzi al TAR, si è costituito il Comune di Canicattì che ha insistito per il rigetto delle domande dei proprietari ricorrenti eccependo, tra l’altro, che l’area oggetto di controversia. A distanza di oltre 20 anni dalla realizzazione delle opere, doveva ormai ritenersi acquisita per usucapione in favore dell’ente.
In esito all’udienza di merito, il TAR Palermo Terza Sezione, in accoglimento delle difese e delle domande promosse dagli Avv.ti Rubino, Buttitta e Airo’,  ha chiarito che:<< l’occupazione di un bene di proprietà privata, ove non assistita da un valido ed efficace titolo giustificativo, non comporta l’acquisizione alla mano pubblica, ancorché sia intervenuta l’irreversibile trasformazione del bene stesso per effetto della realizzazione dell’opera pubblica sul bene oggetto di illegittima apprensione. …
Posto, dunque, che il mero fatto dell’intervenuta realizzazione dell’opera pubblica non assurge a titolo di acquisto, che nessun effetto traslativo consegue alla c.d. “rinuncia abdicativa” e che nessuna usucapione si è in concreto avverata, continua a sussistere l’obbligo dell’Amministrazione di restituire ai privati il bene>>.
Rigettata l’eccezione di usucapione, il TAR Palermo ha condannato il Comune alla restituzione del bene, (salva la possibilità di procedere all’acquisizione sanante dell’are mediante idoneo pagamento) ed al risarcimento dei danni cagionati per il periodo di illegittima occupazione del bene.
Per effetto della predetta sentenza, il Comune dovrà valutare se procedere alla restituzione del terreno, previa la riduzione in pristino delle opere o, in alternativa, procedere all’acquisizione sanante dell’are mediante il pagamento della stessa oltre indenni.
In ogni caso, il Comune di Canicattì: <<dovrà dunque proporre in favore della parte ricorrente … il pagamento di una congrua somma a titolo di risarcimento del danno per l’occupazione sine titulo   entro il termine di centoventi (120) giorni dalla comunicazione in via amministrativa della … sentenza o dalla sua notificazione a cura di parte, se anteriore.>>.

Si rimedia agli allagamenti ad Agrigento. La Protezione civile regionale ha emesso un decreto di finanziamento di 200 mila euro per gli interventi urgenti per la regimentazione delle acque piovane in diverse zone del territorio di Agrigento, con rimozione di intasamenti delle acque bianche in canali, tombini e caditoie. Il sindaco, Franco Miccichè, insieme all’assessore comunale alla Protezione civile, Gerlando Principato, ha presentato la richiesta di finanziamento alla Regione. Lo stesso Miccichè commenta: “La notizia del decreto di finanziamento per somma urgenza dei lavori di regimentazione delle acque piovane è stata per me una conferma dell’attenzione che la Regione e la Protezione civile regionale riversano su Agrigento. Per questo voglio ringraziare personalmente il presidente della Regione Nello Musumeci e il dirigente generale Salvatore Cocina che, in questo modo, permettono al Comune di Agrigento di scongiurare un problema, se non un disastro, in caso di piogge intense o di cosiddette bombe d’acqua. Appena riceveremo il finanziamento procederemo con urgenza ad assegnare i lavori per scongiurare ogni possibile rischio”.

Al Comune di Porto Empedocle è stato prorogato fino al 31 dicembre 2021 il contratto a tempo determinato. Si tratta di 56 lavoratori precari. La sindaca Ida Carmina commenta: “In costante coordinamento con la Regione, con senso di responsabilità, per garantire le funzioni dell’ Ente ed i lavoratori, abbiamo deliberato tra i primi, tra i Comuni dissestati, la prosecuzione che permette a 56 famiglie di trascorrere un sereno fine anno e guardare al futuro con ottimismo. Il riequilibrio definitivo e la richiesta di stabilizzazioni restano nostri primari obiettivi per l’anno che verrà, a compimento del grandissimo lavoro fatto”.