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Dal 19 Gennaio proseguiranno i webinar di eccellenze in digitale, la nuova edizione del progetto di Unioncamere supportato da Google, il cui obiettivo è aiutare le imprese italiane a far crescere le competenze dei propri lavoratori.

Dopo i primi due webinar di Dicembre, nei prossimi quattro appuntamenti (dal 19 gennaio ogni Martedi alle ore 15:00) si parlerà di Search Optimization (SEO) per rendere la propria impresa più visibile e ottimizzata nelle ricerche web e su come conoscere e presidiare i social network per sceglierli opportunamente in base al proprio business (facebook, Instagram, Twitter e Linkedin). Relazioneranno i Digital Promoter Alessandro Cacciato e Fabio Cimino.

Il perdurare dell’emergenza sanitaria causata dal Covid – sottolinea il commissario straordinario della Camera di commercio di Agrigento Giuseppe Termine – ha contribuito a fare comprendere quanto sia importante per le aziende disporre delle necessarie competenze digitali per potere affrontare meglio le criticità di questo periodo. In questa direzione – aggiunge Termine – lo sforzo del sistema camerale è volto ad offrire alle imprese quegli strumenti che possono rappresentare la differenza per sostenere la competizione nel momento della ripresa, speriamo più presto possibile, del nostro sistema economico”.

Di seguito il calendario dei webinar:

mar 19 gennaio ore 15:00 – “cos’è la seo – migliora il tuo posizionamento online”

mar 26 gennaio ore 15:00 – “conoscere e presidiare i social network – i primi passi con Facebook”

mar 2 Febbraio ore 15:00 – “conoscere e presidiare i social network – i primi passi con Instagram”

mar 9 Febbraio ore 15:00 – “conoscere e presidiare i social network – i primi passi con Instagram”

Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana ha riformato la sentenza emessa dal TAR Sicilia-Palermo, accogliendo il ricorso presentato da una giovane coltivatrice diretta e titolare di una azienda agricola, avverso il provvedimento del Comune di Agrigento che aveva denegato il permesso di costruire avente ad oggetto la realizzazione di un fabbricato da adibire a capannone per la trasformazione e degustazione di prodotti agricoli su un terreno minore di 10.000 mq., che poi la stessa aveva ampliato conferendo altri lotti non confinanti di sua proprietà, raggiungendo così il limite dell’area prevista.

La giovane imprenditrice, rappresentata e difesa dagli Avvocati Gaetano e Vincenzo Caponnetto, aveva richiesto al Comune di Agrigento il permesso per la costruzione, su terreno di sua proprietà, di un capannone con annesso mulino a pietra, facendo valere pertanto tale regola di diritto applicabile anche con l’accorpamento di terreni non confinanti.

Malgrado la stessa si fosse conformata alle prescrizioni dettate in materia, conferendo per il relativo accorpamento previsto dall’art. 31 delle “Norme di Attuazione” del P.R.G. di Agrigento, il Comune aveva denegato il rilascio del permesso di costruire poiché – a suo dire – i fondi accorpati non erano limitrofi o confinanti con quello originario interessato e ripetuto tale opinione negativa anche in giudizio.

A seguito di ricorso, il TAR respingeva, su una errata considerazione dei fatti e di applicazione della norma, la domanda cautelare e – successivamente – dichiarava improcedibile il ricorso introduttivo, liquidando negativamente la controversia.

Ciò posto, la giovane titolare dell’azienda proponeva ricorso in Appello al C.G.A.
Gli avvocati Gaetano e Vincenzo Caponnetto, hanno infatti dedotto l’irragionevolezza di quanto dedotto dal Comune e l’erroneità della sentenza del giudice di primo grado rilevando la legittimità di una lettura più propria artt.  20 e l’art. 31 delle Norme di Attuazione del PRG, avendo le stesse natura giuridica ed effetti diversi in relazione alla suddivisione delle zone omogenee previste dal D.M. 02/04/1968 n. 1444.

All’uopo hanno sostenuto i difensori che l’art. 20 delle “Norme di Attuazione” stabiliva caratteri generali valevoli, quindi, per le zone omogenee del territorio diverse da quelle agrarie (zona E1) nelle quali l’accorpamento dei terreni era ammissibile anche per quelli non confinanti per il raggiungimento della estensione ai fini edificatori.

Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, accogliendo dapprima l’istanza cautelare, ha ritenuto validi i motivi della difesa e, ribaltando l’interpretazione data dal TAR nel merito, con la sentenza appellata ha statuito che nessuna contraddizione sussisteva e sussiste tra le due norme (artt. 20 e 31 di attuazione del P.R.G.), per la loro diversa finalità giuridica, evidenziando così un principio di diritto fondamentale.

Ed infatti, i giudici d’appello hanno considerato errata l’interpretazione prospettata dal Comune di Agrigento e, in linea con le tesi difensive proposte dagli Avvocati Gaetano e Vincenzo Caponnetto, hanno riformato la sentenza del giudice di primo grado, statuendo l’ammissibilità dell’accorpamento dei fondi “non contigui” per l’edificazione nella zona agraria.

Con tale decisione, peraltro il Consiglio di Giustizia Amministrativa ha posto un principio di fondamentale rilevanza, secondo cui – in relazione alla fattispecie in esame – porre nel dubbio una lettura giuridica diversa delle due norme di attuazione, avrebbe significato la violazione delle regole generali dettate dal Codice Civile “per le quali le singole disposizioni di un provvedimento devono essere interpretate le une per mezzo delle altre, attribuendo a ciascuna il senso che deriva dal complesso dell’intero provvedimento (art. 1363 c.c.); utilizzando il principio di conservazione degli atti giuridici e quindi interpretando le singole disposizioni in guisa da ricavarne un effetto, anziché in quello secondo cui non ne avrebbero alcuno o ne avrebbero uno del tutto irragionevole”.

La decisione del C.G.A. ha posto, dunque, chiarezza su una questione giuridica in ordine alla quale il Comune di Agrigento aveva manifestato una opinione negativa, compiutamente confutata dai difensori Avv.ti Gaetano e Vincenzo Caponnetto, consentendo così alla ricorrente – con la decisione di cui sopra – di realizzare il complesso produttivo del proprio fondo agricolo, con l’accorpamento dei terreni non confinanti, sul quale come pare la stessa prevede anche l’installazione di un mulino a pietra per la macina del frumento, coltivazione codesta di notevole interesse per la nostra terra di Sicilia.

Al Commissario ASP di AG.
Al Direttore sanitario ASP di AG
Al Direttore Emodinamica Ospedale San Giovanni di Dio
Al Direttore Chirurgia Generale Ospedale San Giovanni di Dio
Al direttore Reparto Rianimazione Ospedale San Giovanni di Dio
Sono la figlia e scrivo anche a nome dei miei fratelli, della sig.ra Rosa Maggiore di Lampedusa, ricoverata d’urgenza verso la fine di ottobre, presso la chirurgia generale del San Giovanni di Dio per essere sottoposta ad un’intervento chirurgico d’urgenza per volvolo intestinale.
Sto scrivendo questa breve nota per ringraziare l’equipe di chirurgia generale del San Giovanni di Dio, intervenuta la sera in cui mia madre è arrivata al P.S. dell’ospedale, trasportata in elicottero da Lampedusa: il primario Prof. Carmelo Sciumè e i medici della rianimazione in cui mia madre è stata trasferita per le complicanze intervenute durante la degenza.
Soprattutto, mi preme ringraziare il Direttore del reparto di Emodinamica dell’Ospedale, il Dott. Giuseppe Caramanno e la sua equipe, che brillantemente ed efficacemente sono intervenuti su mia madre a seguito di una acuta e grave embolia polmonare, complicanza dell’intervento chirurgico a cui si era sottoposta 10 giorni prima.
Infatti mia madre, dopo poche ore dalla dimissione ospedaliera, veniva portata dal 118 al P.S. del San Giovanni di Dio con una dispnea ingravescente e un improvviso stato di shock cardiogeno. Nonostante le condizioni cliniche disperate è stata trasferita in urgenza in sala Emodinamica dello stesso ospedale per praticare, come ultima chance terapeutica, un tentativo di trombectomia percutanea, che è
andato a buon fine, nonostante mi abbiano riferito che nel corso dell’intervento, mia madre abbia avuto
due arresti cardiaci.
L’intervento, che ha permesso la sopravvivenza di mia madre è stato eseguito dal Direttore dalla Cardiologia ed Emodinamica dott. Giuseppe Caramanno, collaborato dal dott. G. Pilato e dalla dott.ssa I. Di Liberto, grazie anche alla diagnosi tempestiva del dott. A. Lo Presti.
Per questo con la presente intendo ringraziare queste persone per la bravura dimostrata, il personale medico e sanitario della Cardiologia e quello dei reparti di chirurgia e di Rianimazione che hanno in seguito assistito con professionalità mia madre.
Marianna Maggiore

Ci riprova, e allora scattano le manette.
Il tunisino trentenne che aveva già minacciato un farmacista in via atenea cercando di ottenere il “ritrovil” è stato arrestato, dopo essere ritornato nella stessa farmacia, brandendo un grosso petardo e avanzando nei confronti del farmacista pretese e minacciandolo. il soggetto era stato già denunciato per minacce.

Lo stesso avrebbe anche colpito a calci la Volante della Polizia parcheggiata tra via Pirandello e via Empedocle, provocando dannoi alla carrozzeria.

 

Il giudice Michele Calvisi, consigliere della prima sezione della Corte di Assise d’Appello di Palermo, ha depositato le motivazione del verdetto con cui lo scorso 23 novembre ha confermato la condanna a 30 anni per Vasile Lupascu di 45 annie per il figlio ventenne Vasile Vladut, ritenuti gli autori del brutale omicidio avvenuto a Naro, l’8 luglio 2018  dell’agricoltore Costantin Pinau di 37 anni, massacrto a colpi di zappa e spranga, sotto casa della vittima.
Era da tempo che le parti andavano avanti a denunce e aggressioni e secondo alcuni testimoni che hanno deposto in aula, poco prima dell’omicidio, la vittima aveva rotto lo specchietto dell’auto di Lupascu, che insieme al figlio si erano recati dal Costantin per colpirlo a morte. La moglie della vittima nel tentativo di difendere il marito era stata ferita ad un braccio. Quel danno subìto è stato classificato come lesioni e ha evitato così agli imputati l’ergastolo.

Nelle motivazioni così il giudice: “I forti dissapori nel tempo fra le famiglie e i reciproci comportamenti violenti e minacciosi non sono da ritenere motivi abietti e futili”.

Poiché vi era stato il giudizio abbraviato, la pena è stata ridotta di un terzo. Senza aggravante, dunque, ma la pena resta quella, rispetto al primo grado di giudizio, ma resta la premeditazione.

Ora gli avvocati difensori Pennica e Giarratana, potranno ricorrere in Cassazione.

I due imputati, di origini rumene come la vittima, in primo grado sono stati condannati anche a pagare una provvisionale, vale a dire un anticipo del risarcimento del danno, di 60 mila euro ciascuno alla moglie e ai tre figli di Pinau che si sono costituiti parte civile, con l’assistenza degli avvocati Francesco Scopelliti, Vito Cangemi e Giovanni Salvaggio.

 

Ad Agrigento dal prossimo 15 gennaio non sarà più possibile conferire i rifiuti senza mastello, e quindi non saranno raccolti i sacchetti di rifiuti. Così annuncia l’assessore alla nettezza urbana e vice sindaco, Aurelio Trupia, che afferma: “La mancata osservanza di tale disposizione sarà oggetto di particolare attenzione da parte della squadra ecologica della Polizia Municipale”. Inoltre, per assecondare i proprietari dei cani, ed evitare le deiezioni per terra, saranno installati degli appositi contenitori dove gettare i sacchettini contenenti le deiezioni, per le quali ricorre l’obbligo di raccolta da parte del proprietario, pena una multa da 50 euro già inflitta a due trasgressori.

L’assessore Lagalla si adegua alle disposizioni nazionali. A scuola in presenza dall’11 gennaio, e dall’8 fino al 10 a lezione con la didattica a distanza.

In principio una circolare dell’assessore regionale alla Pubblica Istruzione, Roberto Lagalla, d’intesa raggiunta il 31 dicembre con il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha stabilito che in Sicilia a scuola si sarebbe rientrati dall’8 gennaio in poi in presenza del 50% nelle scuole superiori, e ciò fino al 18 gennaio. Poi, ha sottolineato Lagalla, se la situazione epidemiologica lo consentirà, la didattica in presenza sarà estesa fino al 75%. Nel frattempo però sono intervenute le disposizioni nazionali del governo Conte alle quali l’assessore Lagalla ha appena ritenuto di adeguarsi. Dunque, in Sicilia gli studenti degli Istituti secondari di secondo grado e dei Corsi di istruzione e formazione professionale non rientreranno in classe in presenza prima del prossimo lunedì 11 gennaio. Quindi anche in Sicilia si applica la nuova disposizione del Consiglio dei ministri che ha differito a lunedì prossimo la data di attivazione della didattica in presenza negli Istituti superiori in tutta Italia. Ne consegue che gli Istituti superiori che riprenderanno le attività dopo le vacanze natalizie, a decorrere da venerdì prossimo 8 gennaio, continueranno per alcuni giorni a operare in modalità “didattica a distanza”. E lo stesso sarà per il settore della formazione professionale in obbligo scolastico. L’assessore Lagalla aggiunge: “Da parte sua, il governo regionale si riserva di acquisire dal Comitato tecnico scientifico regionale i necessari aggiornamenti tecnico-sanitari, al fine di assumere decisioni conseguenti sulla data di ammissione in presenza del 50% degli studenti che frequentano le scuole superiori. Al tempo stesso, saranno verificati gli adeguamenti disposti a carico della rete regionale del trasporto pubblico. Resta, invece, confermata l’attività didattica in presenza, sin dal primo giorno di riavvio delle lezioni, per la scuola dell’infanzia, per la primaria e per la secondaria di primo grado”.

E’ avvenuto ieri al Comune di Cattolica Eraclea, dove un trentunenne, si era recato per controllare la contabilizzazione delle ore di lavoro socialmente utile che aveva svolto. Discute con gli impiegati comunali, poi la discussione si anima, il giovane si mette ad urlare, dà in escandescenza e getta dalla finestra l’estintore, poi un tavolo, una sedia ed anche una lampada sradicata dal muro.

Sul posto sono giunti i carabinieri, che hanno – con non poche difficoltà visto lo stato di agitazione – provveduto ad arrestare il giovane, ora accusato di danneggiamento aggravato, interruzione di pubblico servizio, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale.

Su disposizione del sostituto procuratore di turno, l’uomo è stato posto agli arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida del fermo.

 

In soli tre giorni dall’avvio delle azioni di vaccinazione anticovid-19 per il personale sanitario sono oltre mille le somministrazioni già eseguite. 1155, per l’esattezza, suddivise fra i cinque presìdi ospedalieri della provincia. 378 sono i sanitari vaccinati al “San Giovanni di Dio” di Agrigento  frutto della somma fra 96, 120 e 162 inoculazioni effettuate, rispettivamente, il 2, 3 e 4 gennaio 2021. Al “Giovanni Paolo II” di Sciacca il valore complessivo della “tre giorni” è di 226 vaccinati (70, 73 e 83), al “Barone Lombardo” di Canicattì di 175 (50, 66 e 59), 203 al “San Giacomo D’Atopasso” (72, 96 e 35) e 173 al “Fratelli Parlapiano” di Ribera (101 il 2 gennaio e 72 lunedì 4).

Non in tutte le aziende sanitarie la campagna di vaccinazione anticovid è scattata il 31 dicembre scorso. Ad Agrigento ed in altre ASP, a seguito del completamento dell’iter logistico-autorizzativo con la casa produttrice, le azioni hanno preso il via il 2 gennaio e da quella data si lavora incessantemente per garantire celerità ed appropriatezza delle procedure.

“Prove tecniche di regime. Solo così si spiega la chiusura ad oltranza di bar e ristoranti.

Una misura dietro la quale si nasconde invece una strategia ben precisa: isolare sempre di più i cittadini, immergerli nell’angoscia e nel terrore di mettere fuori il naso dalla porta di casa propria, soffocare la socializzazione e impedire così il confronto naturale e diretto tra le persone e le loro idee, farli indottrinare solo dai media di regime che così potranno infondere terrore, dolore e paura. Nessuno mette in discussione il necessario rispetto delle regole igienico-sanitarie se però la gente non si incontra, non si confronta. Esattamente quello che vogliono i regimi dittatoriali”.

“La Lega continuerà a contrastare la dittatura del governo Conte con la forza delle proprie idee”, così conclude il vicecapogruppo della Lega alla Camera, Alessandro Pagano.