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E’ stato diffuso questa mattina il bollettino quotidiano dell’Asp di Agrigento sulla situazione epidemiologica. Si registrano 13 nuovi casi su 125 tamponi, 23 guariti, nessun guarito e un decesso. A Sciacca 32 casi attuali, a Ribera 23, Sambuca di Sicilia e Menfi si avvicinano a 0, oggi hanno un solo contagio. Si riduce ancora il numero degli ospedalizzati, sono solo 3 in terapia intensiva (tutti ad Agrigento), 26 quelli in degenza ordinaria (20 ad Agrigento, 4 a Sciacca e 2 in ospedali fuori provincia).

Situazione nei vari Comuni: Agrigento 64, Calamonaci 2, Caltabellotta 1, Campobello Licata 41, Canicattì 29, Casteltermini 15, Favara 54, Licata 58, Menfi 1, Montevago 16, Ribera 23, Sambuca di Sicilia 1, Santa Margherita Belice 3, Sciacca 32, Siculiana 34.

Il consigliere comunale di Agrigento, Pasquale Spataro, del movimento “Onda”, si rivolge all’Amministrazione comunale e segnala che sono trascorsi oltre due mesi dal sequestro della discarica a San Leone tra le vie Ruggero secondo e dei Giacinti, e ancora non è stata compiuta la rimozione e la bonifica dell’area. Spataro aggiunge: “Incombe uno scenario desolante esteticamente e pericoloso sotto il profilo igienico e sanitario, ma il Comune non avverte minimamente il dovere di bonificare una vasta superficie abusiva di inerti e materiale di risulta, denunciata da me e da MareAmico. Si tratta di una bomba ecologica, che va disinnescata per salvaguardare l’ambiente e la salute dei cittadini. L’Amministrazione comunale è venuta meno prima nella fase preventiva, cioè di controllo, e adesso nella fase dopo il sequestro dell’area da parte dell’autorità giudiziaria. Rivolgo inoltre un appello affinchè nell’area in questione sia installato un circuito di video sorveglianza, utile come deterrente verso gli incivili”.

I Carabinieri di Agrigento hanno denunciato a piede libero alla Procura presso il Tribunale per i minorenni di Palermo, per lesioni personali, un ragazzo di 17 anni di Favara. Sarebbe stato lui a fracassare un bicchiere di vetro in faccia ad un giovane di 25 anni, della frazione di Montaperto, in compagnia della fidanzata, seduto al tavolo in un bar a San Leone. A lui sono stati applicati diversi punti di satura, rischia di conservare lo sfregio al volto, e gli sono stati diagnosticati 30 giorni di prognosi. Anche il 17enne si è ferito ad una mano, con prognosi di 20 giorni. Secondo quanto raccontato dalla vittima dell’aggressione, e da alcuni testimoni, un gruppetto di ragazzini ha rivolto apprezzamenti poco graditi verso la coppia seduta al bar provocando la reazione del 25enne. Poi gli animi si sono rasserenati. Invece, il 17enne di Favara sarebbe fuoriuscito dall’interno del bar, e si sarebbe scagliato contro il giovane di Montaperto colpendolo col bicchiere in faccia.

411 nuovi positivi Covid che si registrano oggi con 19.912 tamponi processati e una incidenza ferma al 2,0%.

La Sicilia resta stabilmente all’undicesimo posto nel numero dei nuovi contagi giornalieri.

I decessi sono stati 18 nelle ultime 24 ore e portano il totale a 3.999.

Gli attualmente positivi sono 29.180, con una diminuzione di altri 726 casi rispetto a ieri.

I guariti sono infatti 1.119.

Negli ospedali tornano a diminuire i ricoveri e per la prima volta scendono sotto quota mille: adesso sono 989, 18 in meno rispetto a ieri; in calo anche i ricoveri in terapia intensiva: 143, 2 in meno rispetto a ieri

I  nuovi casi per province:

Palermo 143

Catania 72

Messina 56

Trapani 24

Siracusa 33

Ragusa 20

Caltanissetta 48

Agrigento 14

Enna 1

 

“I recenti scandali che vedono coinvolta parte della magistratura, rischiano di far perdere la fiducia degli italiani nella Giustizia”.
Ad affermarlo è Giuseppe Ciminnisi, coordinatore nazionale dei familiari delle vittime di mafia dell’Ass. “I Cittadini contro le mafie e la corruzione”.
“Tutto questo accade in un momento assai particolare, che vede la meritoria attività della Procura di Caltanissetta impegnata a far emergere la verità su uno dei più colossali depistaggi della storia giudiziaria di questo Paese.
La sentenza del Borsellino quater, e il processo che ha portato alla condanna del mafioso latitante Matteo Messina Denaro per la strage di Via D’Amelio – prosegue Cimminisi – devono rappresentare il punto di partenza per nuove indagini.
Recentemente, Fiammetta Borsellino, figlia del Giudice Paolo Borsellino, nel corso di un’intervista ha palesato tutta la sua delusione in merito allo scarso interesse mostrato in precedenza dalla procura generale della Cassazione rispetto le imprecisioni e irregolarità processuali e investigative che avevano caratterizzato la gestione del falso pentito Vincenzo Scarantino, rinvenute dai giudici nisseni.
In un momento tanto critico per la ricostruzione della genesi di quella strage, rispetto la quale si valutano ulteriori piste investigative, si prospettano le nomine ai vertici di alcune procure; da quella generale di Palermo, a quella di Caltanissetta, retta attualmente dall’aggiunto Gabriele Paci – bagaglio unico di conoscenza, persona e magistrato di indiscutibile condotta professionale e umana – che ne ha preso le redini da quando Amedeo Bertone è andato in pensione.
Appare evidente come la nomina ai vertici di una procura impegnata in delicate attività, e peraltro sede deputata per eventuali indagini che possano riguardare la magistratura palermitana, non può non destare l’attenzione, e l’apprensione, di chi ha seguito il recente operato di magistrati che hanno saputo dare una svolta ad anni di “errori” che avevano portato la Giustizia su falsi binari.
Riteniamo pertanto, che sia importante dare continuità alle attività ad oggi svolte, che hanno aperto a nuove chiavi di lettura nella genesi delle stragi di Capaci e Via D’Amelio (mafia-appalti), provando anche a far chiarezza in merito alle eventuali responsabilità di altri magistrati, e raccogliendo il pesante fardello di quel clima dei veleni che si respirava nella procura di Palermo nel periodo che fu di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
La nomina di magistrati provenienti da uffici giudiziari ricadenti in ambiti territoriali che, nell’ipotetico caso di indagini, dovessero essere di competenza di Caltanissetta, potrebbe dunque sembrare inopportuna e apparire come un segnale di discontinuità rispetto il recente impegno della procura nissena nel correggere decenni di depistaggi e di errori.
Da familiare di vittima innocente di mafia – a mio nome, e di quanti mi onoro di rappresentare nell’associazione delle quale faccio parte – non posso che auspicare che il Csm nel valutare le nuove nomine voglia interrompere quel circolo vizioso di sfiducia nella Giustizia, che si è creato a seguito dei più recenti fatti, ridando legittimità agli organi giudiziari del Paese, con un segnale forte e chiaro.

Risorgimento Socialista esprime sostegno all’amministrazione comunale guidata dal sindaco Ida Carmina ed si dichiara pronta a sostenere una sua eventuale ricandidatura alla guida della città. RS anche a Porto Empedocle auspica un’alleanza tra le  forze di centro sinistra e i movimenti civici per le  prossime elezioni comunali. L’intendimento è quello di valorizzare quanto è già stato fatto dall’amministrazione in carica e di realizzare un programma che abbia sempre come fondamento il bene comune. I socialisti di Porto Empedocle si riuniranno nei prossimi giorni per stilare una serie di iniziative tematiche che possano integrare il progetto di rinascita della città marinara.

di Mario Gaziano
“La caduta degli dei” è un film controverso, ma raffinatissimo ed elegante del grande maestro Luchino Visconti.
E’ un lungometraggio del 1969: narra lo splendore e soprattutto la veloce decadenza di una grande dinastia che gestisce un immenso potere.
Parafrasi di un potere che logora: anche e soprattutto  in casa 5stelle.
Da una fase di splendore, con forza illuminante e preveggente, al declino che si poggia sulla percezione “marcia” del potere.
Così avviene nel nostra epoca contemporanea.
Scalata al potere e precipitosa caduta dei 5stelle.
E’ incredibile come la cattiva gestione del potere provochi danni irreversibili, non solo collaterali e indiretti.
Il potere è vero logora, ma mai con la velocità di quanto accade all’interno del movimento grillino, a cui, in qualche misura, avevamo guardato con simpatia, tolleranza e un certa fiducia.
Un movimento d’opposizione: rigeneratore. Sembrava.
Ma il gusto del “potere ” corrode.
Il piacere del comando prende la mano oltre ogni giustificabile misura.
Fino al punto di usurare dalle fondamenta.
Di autodistruzione.
John Kerredy: “gestendo il potere come un coccodrillo si finisce per esserne divorati”.
Così i grillini si autofagogitano, ebbri di un potere, che avevano odiato e vilipeso ed entro le cui maglie sono finiti per avvilupparsi, nelle grandi e nelle piccole scelte.
Emblematica è la “straordinaria”, corrosiva vicenda della sindachessa grillina della nostra Porto Empedocle, la quale “incredibilmente” precipita rumorosamente su una vicenda degna di una commedia di Ionesco, del teatro dell’assurdo.
In un colpo solo costruisce un  disastro politico e etico:
Senza mascherina protettiva; si fa lisciare i capelli in classe; non rispetta il distanziamento.
Tutto ciò non può essere solo distrazione.
Ma c’è dentro l’ebbrezza del potere.
Un potere che esalta, ma fagogita nelle sue oscure trame.
Di potere ci si illumina.
Ma di potere si può tramontare.
La velocità dell’ascesa è pari alla velocità del precipizio.
Buon potere, allora, a chi lo sa gestire.
Mario Gaziano

“I recenti scandali che vedono coinvolta parte della magistratura, rischiano di far perdere la fiducia degli italiani nella Giustizia”.
Ad affermarlo è Giuseppe Ciminnisi, coordinatore nazionale dei familiari delle vittime di mafia dell’Ass. “I Cittadini contro le mafie e la corruzione”.
“Tutto questo accade in un momento assai particolare, che vede la meritoria attività della Procura di Caltanissetta impegnata a far emergere la verità su uno dei più colossali depistaggi della storia giudiziaria di questo Paese.
La sentenza del Borsellino quater, e il processo che ha portato alla condanna del mafioso latitante Matteo Messina Denaro per la strage di Via D’Amelio – prosegue Cimminisi – devono rappresentare il punto di partenza per nuove indagini.
Recentemente, Fiammetta Borsellino, figlia del Giudice Paolo Borsellino, nel corso di un’intervista ha palesato tutta la sua delusione in merito allo scarso interesse mostrato in precedenza dalla procura generale della Cassazione rispetto le imprecisioni e irregolarità processuali e investigative che avevano caratterizzato la gestione del falso pentito Vincenzo Scarantino, rinvenute dai giudici nisseni.
In un momento tanto critico per la ricostruzione della genesi di quella strage, rispetto la quale si valutano ulteriori piste investigative, si prospettano le nomine ai vertici di alcune procure; da quella generale di Palermo, a quella di Caltanissetta, retta attualmente dall’aggiunto Gabriele Paci – bagaglio unico di conoscenza, persona e magistrato di indiscutibile condotta professionale e umana – che ne ha preso le redini da quando Amedeo Bertone è andato in pensione.
Appare evidente come la nomina ai vertici di una procura impegnata in delicate attività, e peraltro sede deputata per eventuali indagini che possano riguardare la magistratura palermitana, non può non destare l’attenzione, e l’apprensione, di chi ha seguito il recente operato di magistrati che hanno saputo dare una svolta ad anni di “errori” che avevano portato la Giustizia su falsi binari.
Riteniamo pertanto, che sia importante dare continuità alle attività ad oggi svolte, che hanno aperto a nuove chiavi di lettura nella genesi delle stragi di Capaci e Via D’Amelio (mafia-appalti), provando anche a far chiarezza in merito alle eventuali responsabilità di altri magistrati, e raccogliendo il pesante fardello di quel clima dei veleni che si respirava nella procura di Palermo nel periodo che fu di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
La nomina di magistrati provenienti da uffici giudiziari ricadenti in ambiti territoriali che, nell’ipotetico caso di indagini, dovessero essere di competenza di Caltanissetta, potrebbe dunque sembrare inopportuna e apparire come un segnale di discontinuità rispetto il recente impegno della procura nissena nel correggere decenni di depistaggi e di errori.
Da familiare di vittima innocente di mafia – a mio nome, e di quanti mi onoro di rappresentare nell’associazione delle quale faccio parte – non posso che auspicare che il Csm nel valutare le nuove nomine voglia interrompere quel circolo vizioso di sfiducia nella Giustizia, che si è creato a seguito dei più recenti fatti, ridando legittimità agli organi giudiziari del Paese, con un segnale forte e chiaro.

“Nelle ultime settimane il nostro piccolo paese di Siculiana  ha assistito ad una impennata dei casi di contagio da Covid 19 e, dunque,  una crescita esponenziale dei soggetti positivi e di quelli posti in quarantena rispetto al numero degli abitanti.

Noi consiglieri  di minoranza abbiamo  sempre manifestato un atteggiamento riservato e fiducioso nelle scelte dell’amministrazione attiva, con la quale abbiamo sempre collaborato per il bene del nostro paese e continueremo a farlo; ma gli ultimi sviluppi della situazione della pandemia ci preoccupano non poco e ci impongono di rappresentarLe quanto segue.

In questi giorni di grave emergenza sanitaria per il nostro piccolo paese  è in atto nelle famiglie con figli in età scolastica un dibattito molto serio circa l’opportunità o meno di mantenere aperte le scuole, in considerazione del fatto che la situazione epidemiologica nel nostro paese non è affatto rassicurante.

Il rischio contagio è elevato e come da Lei sempre dichiarato nei vari video di aggiornamento   sulla pandemia nel nostro comune , la situazione è preoccupante .

E ciò trova conferma nelle ultime ordinanze in tema di chiusure di piazze,  villette, parchi giochi e , da ultimo, il mercatino settimanale .

Siamo certi che le misure di prevenzione  adottate in ambito scolastico non sono state mai disattese, ma il virus è entrato nelle nostre scuole e di conseguenza molti bambini hanno contratto il virus e sono stati posti in quarantena ed  isolamento.

Inutile negare che il contagio è sempre dietro l’angolo e gli assembramenti che inevitabilmente si vengono a creare potrebbero essere sicure vie di contagio.

Per questo, noi consiglieri di minoranza,  nel farci portavoce delle istanze di molte mamme, sollecitiamo un’immediata chiusura delle scuole ( materna , elementari e medie ) ed  uno screening generale sull’intera popolazione al fine del tracciamento del virus.

Con conseguente riapertura delle scuole solo dopo avere verificato che l’indice di contagio nel nostro paese si sia abbassato.

Riteniamo doveroso specificare che il diritto allo studio sia importante , che i bambini ed i ragazzi abbiano bisogno della scuola , ma che il diritto alla salute lo sia di più.

Quindi , caro Sindaco chiediamo la Sua collaborazione oggi più che ieri .

Nel ringraziarLa per tutto quello che ha fatto sino ad oggi sul fronte della prevenzione da Covid 19 nel nostro comune , La invitiamo a prendere la decisione che tutti oggi chiedono: scuole chiuse, obbligo di tenere i bambini a casa e DAD; drive in per screening di massa a tutta la popolazione”.

Lo scrivono in una nota in consiglieri comunali di minoranza di Siculiana.

 

Oltre tremila persone hanno assistito al webinar “La nuova legge urbanistica in Sicilia” svoltosi ieri pomeriggio sulle piattaforme in uso all’Ordine degli architetti di Agrigento, che da destato grande attenzione tra gli addetti ai lavori e i  cittadini.

Diversi i professionisti collegati che hanno appreso quanto contenuto nella nuova legge urbanistica direttamente da coloro i quali si sono adoperati affinché dalle parole si passasse ai fatti:

Totò Cordaro, assessore regionale al Territorio e Ambiente; Giusi Savarino, presidente della IV Commissione per l’Ambiente all’Ars; Rino Beringheli, direttore generale del dipartimento Urbanistica dell’assessorato regionale al Territorio e Ambiente; Giuseppe Trombino, professore di Urbanistica all’Università degli Studi di Palermo e presidente Inu Sicilia. E ancora, Alfonso Cimino, presidente dell’Ordine degli architetti di Agrigento; Franco Miccichè, sindaco di Agrigento; Rino La Mendola, vicepresidente del Consiglio nazionale degli architetti Pino Falzea, presidente della Consulta architetti Sicilia; Pietro Fiaccabrino, presidente della Fondazione Architetti nel Mediterraneo. Per oltre tre ore numerosi professionisti hanno seguito il webinar con notevole interesse poiché il tema trattato è di notevole rilevanza sia per i cittadini, sia per i professionisti.

“Come avevamo già anticipato nella fase organizzativa – commenta Alfonso Cimino – l’evento ha portato spunti interessanti sulla nuova legge urbanistica alla quale si affida anche il compito di dare nuovo slancio ai centri storici e alle città più verdi, a una pianificazione regionale e comunale con importanti novità. Durante l’evento, partecipato da oltre tremila persone, si è avuta la possibilità di comprendere come ancora una volta sui temi che riguardano il nostro territorio e le libere professioni vi sia un grande ascolto da parte del governo regionale. Occorre, dunque, ringraziare, per quanto è stato fatto nella fase di concertazione della legge, l’onorevole Giusi Savarino, l’assessore Cordaro e il direttore Beringheli. Siamo certi che sulle future norme, come quella della legge dei centri storici o dell’edilizia, ci sarà la possibilità di lavorare insieme perché solo con la condivisione tra politica e ordini professionali si possono raggiungere buoni obiettivi per il nostro territorio”.

“Questi incontri – afferma Giusi Savarino – sono sempre importanti, li abbiamo fatti anche nella fase prodromica alla relazione della legge, lo stiamo facendo adesso in fase di attuazione e continueremo così anche per altre normative, che abbiamo in esame in Commissione, volte anche ad agevolare il lavoro ai professionisti e andare incontro alle esigenze dei cittadini”.