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Con la piena consapevolezza che il tempo passato è ancora breve, abbiamo ritenuto di stilare un primo consuntivo nei confronti dell’amministrazione in carica guidata dal dott. Franco Miccichè.

Un primo bilancio che, a nostro modo di vedere, serve più da sprone che non da giudizio “Divino”. Di certo, anche in questo breve periodo, è stata notata una sostanziale differenza con la precedente amministrazione che vedeva una centralizzazione della gestione politico-amministrativa nelle mani dell’ex sindaco.

Con Miccichè sembra che tutto ciò sia stato cancellato; si tratta di un vero e proprio auspicio che il gioco di squadra e di governo non rimanga una mera utopia e si ritorni al passato, anche se già qualche “azionista” ha preferito di più (seppur alleato) fare da spunnapedi che mostrare una leale collaborazione. Stranisce che su alcuni temi, oggettivi, quale il ridotto numero dei dirigenti comunali o su problematiche riguardanti i servizi essenziali, il gruppo di Forza Italia abbia sparato a zero e l’opposizione è rimasta silente.

In attesa che qualche discrasia venga migliorata (ma soprattutto evitata) abbiamo provato a stilare un primo giudizio (del tutto personale) su quanto fino ad oggi ogni consigliere comunale ha mostrato la propria propensione ad occuparsi della cosa pubblica.

Ecco le impressioni:

Antonino Amato: esperienza; più volte in Consiglio comunale si adegua senza difficoltà a stare o in maggioranza o in opposizione. Lui è stato in ambo le parti ha retto bene ma potrebbe fare molto di più. Voto 6,5.

Mario Fontana: giovane, figlio d’arte, di lui ci aspetta tanto. Basterebbe fare un ripassino serale per un mese con il papà per apprendere molti meccanismi della politica. Dall’esperienza di Enzo Fontana non potrebbe che trarre ottimi vantaggi. Voto 6.

Pietro Vitellaro: ingiustamente attaccato nelle scorse settimane per il suo passaggio alla Lega. Prima lo si attaccava per essere troppo fedele, oggi perché ha cambiato. Nessuno mai è contento. Di spiccata intelligenza, da lui ci si aspetta molto. Voto 6,5.

Margherita Bruccoleri: più volte immolata alla “Ragion di Stato” è comunque un consigliere del quale ci si può fidare. Il problema è che non invade i tavoli con le interrogazioni. Voto 5.

Lillo Firetto: fa un certo effetto vederlo seduto in altro posto rispetto a come eravamo abituati. Fino adesso poco, se non il sottolineare che alcune iniziative sono iniziate durante la sua sindacatura. Troppo poco se si ama davvero una città. Voto 4.

Pasquale Spataro: in ricerca di una identità appare evidente a tutti che attualmente si trova in un “letargo tecnico” che certamente non giova nè a lui né alla città. Svegliarsi sarebbe l’ora. Voto 4.

Nello Hamel: “inviato” allo sbando in uno dei momenti difficili per la città di Agrigento (raccolta differenziata), ha fatto la fine di Conte (anche lui trovatosi in una situazione difficilissima come la pandemia). Non è una fine brutta, anzi, tutt’altro. Conte è molto stimato, Hamel altrettanto. Voto 7.

Gerlando Piparo: se negli ultimi 20 anni ogni Consiglio comunale avesse avuto tre o quattro consiglieri come lui, oggi Agrigento sarebbe come Lugano. Vulcaniche le sue iniziative, alcune portate avanti brillantemente, altre bloccate da iter burocratici e dal salvacondotto che recita testualmente: “Non ci sono i soldi…”. Poco ci manca e dorme persino in portineria… Ama Agrigento come San Calò; totale devozione. Voto 7,5.

Fabio La Felice: da lui, come abbiamo sottolineato recentemente, ci si aspettava almeno il doppio di lavoro rispetto ai colleghi visto che in Aula Sollano è entrato dalla porta secondaria. Dovrebbe dimostrare a chi non lo ha votato di aver commesso un errore; ed invece, attualmente, conferma che il popolo elettorale ha indovinato alla grande. Non pervenuto.

Valentina Cirino: anche lei figlia d’arte e i consigli del genitore potrebbero solo darle ricchezza. Tanta volontà, amore per la città; spesso è frenata non certo dalla sua volontà. Voto 6.

Giovanni Civiltà: ha avuto un prestigioso incarico come la presidenza del Consiglio comunale che probabilmente spettava ad altri. I  numeri, in politica, spesso non combaciano soprattutto se si appartiene ad una forza dove le idee e gli ideali sono soltanto mere utopie. Ci si affida alla sua esperienza. Senza voto.

Simone Gramaglia: anche Gramaglia ha dovuto subire il prevalere della tracotanza al posto dei numeri reali e della volontà del popolo. Sarà una coincidenza che appartiene alla stessa forza politica di Civiltà? Senza voto.

Carmelo Cantone: decida il tempo, sempre galantuomo, per eventuali altri importanti incarichi. Nel frattempo non si sottovaluti quella del consigliere comunale il cui prestigio non è affatto minore per le sorti di una città. Voto 5.

Davide Cacciatore: ovviamente il discorso vale anche per tutti gli altri. Siamo solo all’inizio e quindi si è fatto poco (si, però da ottobre ad oggi solo 4 consigli comunali…). Da Cacciatore ci si aspetta tanto; giovane brillante, intelligente e assolutamente leale. Voto 6.

Claudia Alongi: stesso discorso fatto per Cacciatore. Claudia può anche contare sull’esperienza del padre. Voto 6.

Alessia Bongiovì: Pur essendo un viso nuovo nel Consiglio comunale di Agrigento, da subito ha presentato una serie di interrogazioni atte a favorire il bene comune, ossia quello della città. “Chi ben comincia è a metà dell’opera” e i proverbi, ci azzeccano sempre. Voto 6,5

Teresa Nobile: se vieni riconfermata un perché ci sarà. La vispa Teresa ha tutte le carte in regola per poter fare bene. Anche lei grande amore per la città. Voto 7.

Alessandro Sollano: riconfermato. Molte delle sue iniziative hanno avuto importanti risvolti e soprattutto apprezzamenti. Voto 7.

Francesco Alfano: decano insieme ad Hamel di Aula Sollano, il dott. Alfano ha dalla sua parte l’enorme esperienza acquisita che potrebbe rappresentare un valore aggiunto per i più giovani consiglieri. Voto 7.

Flavia Contino: anche lei di nomina fresca e il voto 6 serve ad incoraggiarla.

Angelo Vaccarello: altro consigliere vulcanico ed esperiente. Non sono moltissime le sue interrogazioni, ma quelle che propone sono micidiali e spesse volte mettono in serie difficoltà chi le riceve. Voto 7.

Ilaria Settembrino: un’altra fortunata che può avvalersi dei consigli che potrebbe dare il papà Carmelo, persona preparata e molto attiva. Se la Ilaria è come lui la speranza non muore mai. Voto 6.

Marco Vullo: è il nuovo marcuzzo agrigentino; è riuscito a non far perdere (seppur in questo piccolo lasso di tempo) le risorse per il ristoro dei voucher alimentari per le famiglie a basso reddito. Scusate se è poco. Voto 7,5.

Gianni Tuttolomondo: il giovane amministratore è attualmente in attesa di giudizio del Tar Sicilia su un ricorso presentato dalla prima dei non eletti riguardante la sua permanenza o meno in seno al Consiglio comunale. Lodevole la sua iniziativa pubblicitaria rivolta alla gente meno fortunata sui parcheggi destinati ai disabili.

N.B. A breve azzarderemo a dare un giudizio anche sulla Giunta. Ribadiamo che tali iniziative sono del tutto personali ed in quanto tali sono assolutamente criticabili. Già lo sappiamo.

Vive in una Rsa, a Comiso, nel Ragusano, nonna Maria,  classe 1914, alla quale è stata somministrata la seconda dose di vaccino anticovid. Lei 107 anni, è la più anziana persona in Sicilia alla quale è stato somministrato il vaccino.

Sempre nel Ragusano, il 20 febbraio scorso si era vaccinato all’ospedale Guzzardi di Vittoria un uomo di 100 anni

Il Sicilia c’è il primo caso di variante Sudafricana del Covid.

Il genoma è stato sequenziato su un marittimo trentaduenne di Mazara del Vallo, nel Trapanese, rientrato da un soggiorno di due mesi in Africa, dove ha lavorato su alcune piattaforme petrolifere.Il sequenziamento è stato accertato dal dottor Fabio Tramuto del laboratorio di riferimento regionale del Policlinico di Palermo, diretto dal professor Francesco Vitale.

L’indagine è partita grazie all’attività dell’Asp di Trapani e del dottor Stefano Giaramida, respon-sabile del presidio di Igiene pubblica di Salemi. Il marittimo è rientrato in Italia partendo il 10 febbraio da Malabo, capitale della Guinea Equatoriale, con un volo che ha fatto scalo ad Addis Abeba per poi atterrare a Roma e da lì a Palermo, dove, appena sbarcato, è stato sottoposto a tampone rapido risultando negativo. I primi sintomi li ha avvertiti il 15 febbraio e da quel momento è scattato l’isolamento. Anche la moglie è risultata positiva.
“Il sistema di tracciamento ha funzionato alla perfezione – ha spiegato il professor Vitale – I colleghi dell’Asp di Trapani sono stati molto bravi a capire che poteva esserci la variante sudafricana e sono intervenuti con celerità per bloccarne la diffusione. Anche la moglie è positiva ma è troppo presto per affermare se sia stata contagiata con la mutazione, in quanto non abbiamo ancora effettuato il sequenziamento”.

 

Sono quasi 25 mila ii tamponi effettuati nel corso delle ultime 24 ore in Sicilia e i nuovi positivi sono 453. Questo è quanto emerge dal bollettino del ministero della Salute mentre nello stesso periodo si registrano 21 nuovi morti.

I dati in Sicilia continuano a scendere come avviene ormai da tre giorni e il tasso di positività è all’1,8%.

Questa la situazione nei Comuni capoluogo: Palermo:213, Catania 54, Messina 27, Trapani 8, Siracusa 41, Ragusa 26, Agrigento 39, Caltanissetta 38,  Enna: 7.

 

Ieri mattina a Porto Empedocle, all’interno della area portuale e nel rispetto delle misure anti covid, ha avuto luogo un flash mob di Fratelli d’Italia contro l’immigrazione clandestina.

I rappresentanti locali del partito, muniti di striscioni e bandiere tricolori, hanno voluto manifestare contro gli sbarchi di migranti che incessantemente si susseguono sulle coste agrigentine.

All’evento, tenutosi in forma ristretta per evitare assembramenti, hanno partecipato, il commissario provinciale di Fratelli d’Italia Calogero Pisano, il dirigente regionale ed assessore comunale di Agrigento Costantino Ciulla, il responsabile provinciale comunicazione social media Giuseppe Milano, i rappresentanti del partito di Porto Empedocle Salvo Prestia e Carmelo Bellini, di Favara Rosalia Sgarito, di Montallegro Stefano Marrella, e di Agrigento Tonino Migliaccio, Giovanni Mantese, Daniela Ilardi e Calogero Casucci.

Queste le parole del Commissario provinciale, Calogero Pisano: “Secondo dati del Viminale, nei primi due mesi dell’anno sono 4.536 i migranti sbarcati in Italia, quasi il doppio rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, numeri che con la bella stagione sono destinati a salire vertiginosamente.

A pagarne maggiormente dazio è la provincia agrigentina, con i centri di accoglienza sull’orlo del collasso e con Porto Empedocle e Lampedusa quotidianamente alla ribalta delle cronache nazionali ed internazionali, non per le bellezze storico, paesaggistiche e culturali, ma per l’approdo di migliaia di migranti che spesso arrivano positivi al coronavirus, tutto nel silenzio del governo Draghi e mentre si ipotizzano nuove restrizioni nei confronti dei cittadini e delle imprese italiane per contrastare la diffusione della pandemia.

Speravamo che con l’insediamento del nuovo governo le cose cambiassero ed invece la politica immigrazionista è rimasta la stessa del governo precedente, per questo siamo qui, per dire basta, quello che sta succedendo nella nostra provincia è inaccettabile.

Fratelli d’Italia, a differenza di altri, non ha mai cambiato posizione sull’immigrazione clandestina e da sempre auspica un blocco navale per fermare gli sbarchi ed il malaffare che molte volte si cela dietro il business dell’accoglienza.

Gli agrigentini non sono cittadini di serie b e la provincia di Agrigento non è il campo profughi d’Europa”.

 

Dal primo marzo, in Sicilia, anche il personale docente e non docente di tutte le scuole paritarie, regionali ed enti di formazione Oif (fino alla classe 1956) potrà prenotarsi – attraverso la piattaforma telematica e gli altri servizi gestiti da Poste Italiane – per la vaccinazione anti Covid. A seguito dalla comunicazione degli elenchi da parte dei ministeri competenti alla Regione Siciliana, tale possibilità è stata estesa anche ai dipendenti over 55 in servizio presso gli istituti scolastici statali dell’Isola.

Proseguono, intanto, senza sosta le vaccinazioni degli ultraottantenni e dei cittadini che rientrano già nella fasi al momento autorizzate dal Piano della struttura commissariale nazionale. Alle 17 di oggi sono state 327.921 le inoculazioni di vaccino anti-Covid finora somministrate in Sicilia.
In particolare, dal 24 al 26 febbraio, sono state complessivamente effettuate 31.893 vaccinazioni. Nello specifico, quello di ieri (12.194) risulta essere una delle migliori performance nell’ambito della campagna di massa. Alle 17 di oggi, a poche ore dalla chiusura delle attività di tutti Centri, le vaccinazioni effettuate sono invece 12.004.
Domani, infine, il presidente della Regione Nello Musumeci presenterà alla stampa l’hub vaccinale realizzato dal dipartimento regionale di Protezione civile presso l’ex mercato ortofrutticolo di Catania. E’ il secondo, dopo quello già in funzione da mercoledì scorso a Palermo, a essere nella disponibilità del sistema sanitario dedicato alle vaccinazioni.
I Centri provinciali hanno l’obiettivo di implementare la campagna vaccinale di massa

Condanna a 5 anni e 3 mesi per un agrigentino che aveva usato violenza sessuale sulla cognata.
La condanna arriva dalla  terza sezione penale della Corte d’Appello di Palermo, confermando la sentenza di primo grado del tribunale di Agrigento.

Gli inquirenti avrebbero ricostruito gli eventi che vedevano l’imputato approfittare della donna, minacciandola di non raccontare nulla dell’accaduto, dopo averla fatta salire in auto e condotta in una zona appartata.
Ma i familiari della vittima l’hanno poi convinta a sporgere regolare denuncia ai carabinieri.

Sottoposta al ricovero in una apposita residenza per l’esecuzione di misure di sicurezza la 22enne di Sciacca  – già sottoposta alla libertà vigilata – accusata di minacce, lesioni personali e maltrattamenti ai danni della madre. La misura di sicurezza detentiva, eseguita  dalla Polizia, è stata emessa dall’ufficio Esecuzioni penali della Procura della Repubblica di Caltanissetta.

La ragazza, che continuava a maltrattare la mamma in diversi episodi familiari, è stata trasferita a Caltagirone dove rimarrà a disposizione dell’autorità giudiziaria per almeno un anno

 

 

“Faccio appello alla componente sana e alla classe dirigente della Città a cui chiedo di provare a fare da volano per la diffusione della cultura della legalità. Io non arretrerò di un passo e sarò avamposto dello Stato pronto a sostenere questa battaglia”, dice il sindaco Pino Galanti, preoccupato per l’accaduto ieri sera lungo le vie di Licata.

“Ricordo che poco più di un mese fa, aggiunge il primo cittadino, avevamo attenzionato la situazione dell’ordine pubblico a Licata, chiedendo misure straordinarie. Sua Eccellenza il Prefetto di Agrigento aveva raccolto subito la nostra istanza, convocando qui (e non accadeva da oltre 15 anni) il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, e disponendo un potenziamento dei controlli. Potenziamento che, alla luce di quanto accaduto, potrà essere rafforzato. Per questo ringrazio il Prefetto e tutti i rappresentanti delle forze dell’ordine per lo sforzo profuso e che certamente produrranno in maniera crescente, avendo dimostrato interesse per la città”.

Secondo Galanti, però, “per contrastare l’insorgenza di episodi come quello di venerdì sera, è necessario, insieme all’azione delle forze dell’ordine, una presa di coscienza della società cittadina, affinchè dimostri che qui i veri valori del vivere civile non sono in discussione.

“Occorre – conclude il sindaco Galanti, – che, soprattutto in questo difficilissimo momento di crisi economica provocata dalla pandemia, la società civile e le istituzioni collaborino lottando con coraggio e senso della legalità per isolare i fenomeni di violenza”.