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L’Assessore al bilancio del Comune di Agrigento, Aurelio Trupia, a margine della seduta consiliare che ha approvato il consuntivo 2019, ritiene che sia ancora in salita la strada per il risanamento finanziario. Ed afferma:
“Mi piace essere chiaro con i cittadini agrigentini dopo che si è approvato lo strumento contabile per dare una continuità amministrativa all’ente, tra l’altro voglio ricordare che questo bilancio ce lo siamo trovati dalla precedente amministrazione e che l’iter doveva essere concluso almeno entro aprile 2020, la fotografia reale economica, finanziaria e amministrativa rimane fortemente deficitaria.
Purtroppo gli slogan e le belle parole da fine campagna elettorale tirate fuori come un mantra dalla precedente amministrazione su un bilancio risanato, non hanno trovato riscontro nel consuntivo approvato.
Per essere chiari, ancora il percorso per rendere il bilancio indirizzato alla normalizzazione e seguire processi di programmazione per gli investimenti, rimane sì un obiettivo concreto di questa amministrazione, ma solo se si superano delle criticità che a oggi ci sono.
Gli accantonamenti del milione e quattrocento mila euro dovute all’armonizzazione contabile è un debito trentennale, circa 34 milioni di euro che non si possono cancellare con un colpo di spugna.
I mutui contratti con la Cassa depositi e prestiti non possono essere estinti dall’oggi al domani.
Di fatto a oggi soldi in cassa tanto sbandierati da qualcuno anche se ci sono, sono fondi vincolati e quindi che non possono essere spesi, frutto della mancata programmazione della precedente amministrazione.
Il nostro obiettivo è riallineare gli strumenti contabili riportandoli alle loro naturali scadenze e contemporaneamente operare un’azione di risanamento vero che comporterà purtroppo ancora sacrifici che sono indispensabili per uscire dall’impasse e garantire i servizi che i cittadini meritano.
In questo momento è inutile mettere bandierine o uscire con toni trionfalistici perché la situazione finanziaria necessita di una forte scossa e questa amministrazione farà di tutto per trovare un percorso virtuoso in un cammino ancora tortuoso”.

Il covid nell’Agrigentino ha mietuto tre vittime, a Favara, Menfi e Sciacca, per un totale di 190. Secondo il bollettino dell’Azienda sanitaria, inoltre, sono stati ieri 5 i nuovi ricoveri, e gli ospedalizzati sono complessivamente 84. Poi, 76 sono i nuovi positivi sui 702 tamponi effettuati giovedì 15 aprile. I guariti sono 139, per un totale di 7.251 sui complessivi 9.310 contagiati. Nella provincia agrigentina attualmente vi sono 171 positivi a fronte dei 186 precedenti.

I coordinatori provinciali del Movimento politico “Servire Agrigento”, Raoul Passarello e Giuseppe Sortino, ritengono che il servizio del trasporto urbano ad Agrigento sia di carente qualità ed a costo elevato. E affermano: “L’Amministrazione comunale deve aprire una seria riflessione sulle criticità e la scarsa qualità del servizio offerto dalla TUA, che di certo non ha mai brillato per efficienza, tanto è vero che gli agrigentini lo disertano lasciando viaggiare gli autobus semivuoti per via, tra le altre cose, del caro biglietti. Appare davvero singolare che i titoli di viaggio non abbiamo una validità a tempo così come avviene nel resto della Sicilia. E’ un’anomalia tutta agrigentina che costituisce un salasso per cittadini e turisti. Un utente per spostarsi per pochi chilometri, ad esempio dal Villaggio Mosè al Duomo o dal Campo Sportivo all’Ospedale, deve acquistare 2 biglietti al costo di 2 euro e 40 centesimi. E nel caso in cui non trovasse nelle vicinanze una rivendita è costretto ad acquistarlo a bordo ad un costo di 3 euro e 40 centesimi. Ed è un costo che naturalmente raddoppia in caso di un biglietto di andata e ritorno. Siamo certi che il sindaco Franco Miccichè e l’Assessore al Turismo, Francesco Picarella sapranno raccogliere e superare tali problemi, offrendo agli agrigentini e ai visitatori un servizio migliore”.

Il coordinatore regionale dell’Udc, Decio Terrana, informa che la Sicilia, insieme a Calabria, Campania, Puglia, Basilicata e Umbria, hanno negato l’intesa in conferenza Stato-Regioni alla proposta del Ministro Patuanelli che, su indicazione del gruppo regioni del Nord, vorrebbe ridurre i fondi dello sviluppo rurale che sono destinati dall’Unione Europea secondo parametri di ruralità e marginalità economica dei nostri territori. Nella tabella di riferimento la Sicilia è tra le Regioni più svantaggiate da tale provvedimento. Decio Terrana commenta: “Il Ministro Patuanelli propone che i soldi destinati all’agricoltura finiscano alle aziende produttive del modello agricolo emiliano, lombardo e veneto, dove già incassano lautamente 800 euro ad ettaro contro i 250 di un agricoltore siciliano. Aiutateci in questa nostra battaglia: tutto il sud Italia deve essere unito e compatto, senza colore politico di alcun genere, per difendere quanto ci appartiene e non è stato ancora depredato dal tessuto economico del nord Italia. Il sud Italia non vuole vivere di sussidi, ma di sano e onesto lavoro”.

Proseguono le opere di bonifica da parte della Provincia di Agrigento. Un intervento di rilievo è stato effettuato lungo la strada provinciale Agrigento – Cattolica Eraclea, per la rimozione di una maxi discarica contenente soprattutto inerti e altri materiali in amianto. La bonifica è stata effettuata dall’impresa Mediterranea Servizi, aggiudicataria dell’accordo quadro biennale per la rimozione dei rifiuti su tutto il territorio provinciale. L’associazione ambientalista Mareamico di Agrigento, che ha segnalato la presenza della discarica, ha ringraziato il Settore Ambiente della Provincia per la tempestività e la professionalità. Solo nel 2020 la Provincia di Agrigento ha rimosso e posto in sicurezza oltre 40 tonnellate di amianto.

A fronte di una richiesta di condanna da parte della Procura di Agrigento a 2 anni e 4 mesi di reclusione, il giudice monocratico del Tribunale di Agrigento, Antonio Genna, ha assolto Giacomo Greco, 58 anni, operaio, arrestato il 15 aprile del 2016 per detenzione e produzione illecita di sostanza stupefacente a fine di spaccio e detenzione illegale di armi bianche. Greco fu sorpreso in possesso di 22 piantine di marijuana, 10 grammi di cocaina, divisi in 8 dosi preconfezionate con carta stagnola, un bilancino di precisione, 11 grammi di marijuana e 7 coltelli di genere vietato.

La dott.ssa G.V., giornalista quarantatreeenne, nell’ottobre del 2019, partecipava alla procedura concorsuale per il reclutamento di sei Istruttori direttivi dell’Ufficio stampa della Regione Siciliana, svolgendo la prima prova scritta consistente in un test a risposta multipla.

Nel dicembre dello stesso anno, venivano pubblicati gli esiti della prova concorsuale che attestavano l’esclusione della dott.ssa G.V., in quanto la stessa aveva ottenuto un punteggio che, per l’errore relativo a sole due domande, non consentiva il superamento della prima prova del concorso.

Tuttavia, dalla documentazione concorsuale emergeva che alcune domande fossero state formulate e corrette erroneamente e che taluni argomenti oggetto di prova fuoriuscissero dal programma di materie indicato dal bando di concorso.

A questo punto la dott.ssa G.V., assistita dagli Avvocati Girolamo Rubino, Calogero Marino e Giuseppe Gatto, proponeva ricorso davanti al TAR Palermo, sostenendo l’illegittima formulazione e/o correzione di svariati quesiti somministrati nell’ambito della prima prova del concorso in questione.

Con ordinanza del febbraio 2020, il TAR Palermo riteneva di non ammettere la dott.ssa G.V. alla seconda prova concorsuale.

Pertanto, la dott.ssa G.V., con il patrocinio dell’Avv. Girolamo Rubino, proponeva ricorso in appello davanti al Consiglio di Giustizia Amministrativa, chiedendo la riforma della pronuncia di primo grado e, conseguentemente, l’ammissione alla seconda prova del concorso per Istruttore direttivo dell’Ufficio stampa regionale.

In particolare, l’Avv. Rubino sosteneva l’erronea formulazione e/o correzione di 4 quesiti e l’estraneità alle materie indicate dal bando di 7 domande, evidenziando come la modifica del punteggio anche di due sole domande, per la dott.ssa G.V., sarebbe risultata decisiva ai fini del superamento della prima prova.

Il Consiglio di Giustizia Amministrativa, condividendo le tesi dell’Avv. Rubino, accoglieva, con Ordinanza n. 442 del 22.05.2020, l’appello cautelare presentato dalla dott.ssa G.V., disponendo l’ammissione con riserva della G.V. alla seconda prova concorsuale e condannando l’Assessorato a pagare le spese di lite in favore della dott.ssa G.V.

Ebbene, in esecuzione del suddetto provvedimento, l’Assessorato regionale delle Autonomie Locali e Funzione Pubblica ammetteva la Dott.ssa G.V. alla seconda prova del concorso in questione, non liquidandole, però, le spese del giudizio.

Ed allora, la dott.ssa G.V., sempre assistita dall’Avv. Girolamo Rubino, si vedeva costretta a ricorrere nuovamente in giudizio, al fine di ottenere l’esecuzione dell’ordinanza nella parte in cui, appunto, il Consiglio di Giustizia Amministrativa aveva condannato l’Assessorato regionale al pagamento in suo favore delle spese processuali.

Successivamente alla presentazione del ricorso, l’Assessorato provvedeva ad erogare le somme individuate nell’Ordinanza n. 442/2020, ad eccezione delle ulteriori somme dovute a titolo di rimborso spese generali, Cassa Previdenza Avvocati e IVA.

Il Consiglio di Giustizia Amministrativa, condividendo le tesi dell’Avv. Rubino, con Ordinanza del 15.04.2021, ha condannato l’Assessorato al pagamento degli oneri accessori di legge, affermando che la condanna alle spese che non si esprime sugli oneri accessori deve intendersi riferita all’importo base cui vanno sommati gli oneri accessori, a meno che l’organo giudicante chiarisca che l’importo determinato sia da intendersi comprensivo di ogni ulteriore voce di spesa.

Inoltre, con il medesimo provvedimento ed in considerazione del fatto che il pagamento parziale delle spese legali è avvenuto dopo la presentazione di un nuovo ricorso, il Giudice amministrativo d’appello ha condannato nuovamente l’Assessorato al pagamento delle spese legali di tale ultimo contenzioso.

Ad Agrigento a bordo di un autobus urbano ha viaggiato un soggetto positivo al covid. Pertanto, il direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento, Vittorio Spoto, invita i passeggeri, che hanno viaggiato ieri venerdì 16 aprile sull’autobus urbano della Tua in servizio lungo la tratta che è partita alle ore 13 circa da piazzale Fratelli Rosselli in direzione ospedale di Agrigento, a contattare l’Azienda sanitaria al 339.6738639 oppure ai fissi 0922/407192 o 0922/407536.

La Delegata della Diocesi di Agrigento, la professoressa Fina Rizzo Pancamo, annuncia che domani, domenica 18 aprile, si celebra, come ogni anno, la Giornata, ed è la 97esima, per l’Università Cattolica del Sacro Cuore. La stessa Rizzo Pancamo spiega: “Nel 1924 i fondatori vollero che, alla terza domenica di Pasqua, in ogni parrocchia d’Italia si manifestasse ancora più stretto ed affettuoso il legame fra l’Ateneo e tutti i Cattolici italiani. La prossima sarà una domenica speciale. È la giornata in cui l’Università, chiedendo ad ogni cattolico la vicinanza nella preghiera ed un gesto di generosità, presenterà nuovamente se stessa e mostrerà ciò che essa continua a fare nel suo specifico servizio alla Chiesa ed alla società italiana con le sue sedi universitarie e di ricerca, attuando un nuovo umanesimo di una società più equa e più giusta, e favorendo inoltre la diffusione di strumenti che possano trasformare la fede in cultura.”

Il governo Musumeci, tramite la Protezione civile regionale, ha definito la procedura con il ministero dell’Ambiente per ammettere a finanziamento 11 progetti di riqualificazione e bonifica ambientale per lo smaltimento dell’amianto e dei manufatti eternit derivanti dallo smantellamento delle baraccopoli nei paesi delle province di Agrigento, Trapani e Palermo. A disposizione vi sono oltre 9 milioni di euro. A breve dunque inizieranno i lavori di riqualificazione nelle province più colpite dal sisma del 1968. Più nel dettaglio, nell’Agrigentino sono stati ammessi a finanziamento quattro progetti: a Montevago per la riqualificazione della Chiesa e dell’ex poliambulatorio, e per la bonifica ambientale dei villaggi Bergamo, Tempo e Trieste. E ciò per complessivi 1 milione e 412mila euro. A Santa Margherita del Belice sono finanziati i lavori nell’ex baraccopoli di via Po, per circa un milione e mezzo di euro, e lo smaltimento delle discariche abusive di cemento amianto, per un importo di 600mila euro.