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Tra la gironata di domani e quella di lunedi l’anticiclone africano busserà alle porte delle nostra coste e della nostra Isola facendosi sentire in modo davvero straordinario. Verranno toccate punte di 44 gradi, previsti ad Agrigento, mentre a Siracusa ci sarà l’apice del caldoo con 45°.

Si tratterà di temperature che batteranno di sicuro i record degli anni scorsi e quindi bisognerà fare attenzione ed uscire da casa solo per necessità.

 

Polizia e Carabinieri lavorano in pefetta sintonia per arginare o stroncare il triste fenomenoo delle risse nei luoghi della movida agrigentina, tra San Leone, Agrigento e Porto Empeocle.

Una vera a propria task force cintura e rende sicuri i posti dove solitamente avvengono gli episodi più tristi e più precisamente le risse fra giovani che tanto sconforto e sconcerto hanno creato nei confronti della gente che vorrebbe passare qualche ora spensierata in quei luoghi dove spesse volte avvengono le risse.

Una forte prevenzione atta dare una maggiore sicurezza ai cittadini iniziata ieri e che durerà per tutto il week end. Gli uomini guidati dal Questore Emanuele Ricifari e dal Maggiore dei Carabinieri Marco La Rovere hanno lavorato incessantemente.

Ieri sera, i poliziotti della Questura di Agrigento e quelli del reparto Prevenzione crimine hanno elevato ben 22 verbali per il mancato rispetto del codice della strada. Al lavoro anche gli agenti della sezione Pasi i quali hanno dato una bella botta ai gestori di tre locali per gravi irregolarità nell’esercizio della licenza.

Tutto ciò in nime e per conto del Questore Emanuele Ricifari il quale nonostante arrivato da poco ad Agrigento, ha ben compreso come funziona e soprattutto come stroncare i più facinorosi nelle ore della movida.

Dunque una sinergia perfetta tra il Maggiore dei Carabinieri La Rovere, già conoscitore degli incresciosi episodi della movida e il Questore Ricifari il quale, lo ribadiamo, ha tutte le mosse in mano per reprimere i momenti “più caldi” che di anno in anno sono stati sempre più espliciti.

 

I Carabinieri di Corleone hanno notificato due avvisi di garanzia a carico di altrettante persone di 19 e 22 anni, corleonesi, coinvolti nell’incidente avvenuto il 15 maggio scorso a Corleone, lungo la strada statale 118, che ha provocato la morte di Rosario Leto e Giulia Sorrentino, di 16 e 18 anni. Dai primi accertamenti è emerso che l’auto, che sarebbe stata condotta senza patente dal sedicenne Rosario Leto, per eccesso di velocità durante una gara tra amici, ha sbandato in curva e si è ribaltata fuori strada. I Carabinieri hanno identificato i conducenti delle altre due automobili che hanno partecipato alla gara. E sono indagati per concorso in gare clandestine e per aver cagionato, con cooperazione delle rispettive condotte e con violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale, la morte dei due giovani.

Ancora irrisolto il nodo della stabilizzazione dei precari covid della Sanità. Il 25 luglio un sit – in a Palermo innanzi alla sede dell’assessorato regionale. Gli interventi.

L’appuntamento è stato concordato: il prossimo martedì 25 luglio, a Palermo, alle ore 9:30, in piazza Ottavio Ziino, innanzi alla sede dell’assessorato regionale alla Salute. I lavoratori della Sanità assunti nel periodo dell’emergenza Covid intendono attivarsi ad oltranza per ottenere le stabilizzazioni. Nonostante un protocollo d’intesa sottoscritto lo scorso marzo con la Regione, dalle ultime disposizioni sulla composizione degli elenchi del personale risulterebbero senza copertura lavorativa centinaia di persone tra le oltre duemila impiegate in Sicilia durante la pandemia.

E molte tra le centinaia continuano a svolgere attività ordinaria nelle Aziende sanitarie provinciali, garantendo i servizi essenziali. E il Coordinamento regionale professionisti Covid, che ha organizzato la manifestazione del 25 luglio, tuona: “Sugli eroi del Covid sembra essere calato il silenzio da parte delle istituzioni. Tanto osannati ed esaltati durante il periodo della pandemia, utilizzati in piena emergenza, e poi dimenticati una volta che lo stato di allarme pandemico è rientrato”. E spiega: “Il governo nazionale ha posto le linee guida per avviare l’iter per la stabilizzazione dei professionisti Covid. Poi la Regione Siciliana, come atto successivo dopo la sottoscrizione del Protocollo d’intesa, avrebbe dovuto operare una revisione dei tetti di spesa, e, al netto delle piante organiche e della ricognizione operata dalle varie Aziende sanitarie, individuare i posti disponibili, a cui aggiungere le migliaia di posti che si renderanno disponibili con le Case e gli Ospedali di comunità su tutto il territorio regionale, così come previsto dal PNRR. Chiediamo risposte precise e definitive – concludono gli organizzatori – affinché la Regione dimostri concretamente che non vi è alcuna volontà di mortificare tanti professionisti e operatori Covid che, piuttosto che essere considerati un fardello, hanno il diritto di essere avviati in un processo di stabilizzazione che renda merito delle loro qualità professionali e del grande impegno mostrato in un periodo molto difficile per il nostro Paese. Invitiamo tutte le sigle sindacali ad unirsi al sit-in di giorno 25 per continuare insieme il percorso intrapreso”.

E l’appello è stato già accolto e condiviso dalla Cgil. Il segretario regionale Alfio Mannino rilancia: “Condividiamo le ragioni alla base della mobilitazione. Sono le stesse su cui già abbiamo organizzato più di un’iniziativa di protesta, senza ancora avere risposte definitive. Saremo quindi in piazza con questi lavoratori sostenendo le loro giuste attese, che riteniamo importanti perché si inscrivono in un progetto possibile per un nuovo modello di sanità in Sicilia, col rilancio della sanità pubblica per affermare il diritto alla salute e alle cure oggi negato. Basta con i rinvii e le soluzioni tampone, il governo deve chiudere definitivamente e positivamente questa vertenza”.

Giuliana Miccichè

Il 14 luglio 2023 si è svolta l’Assemblea dei Soci AIGA Sezione di Agrigento per il rinnovo delle cariche del biennio 2023-2025. A seguito di scrutinio con votazione all’unanimità, Sonia Sinaguglia è stata eletta quale presidente della Sezione e sarà affiancata in questo percorso dalla vicepresidente Irene Eballi, dal segretario Angelo Sutera, dal Tesoriere Riccardo Magro nonché dai consiglieri Cristina Broccio, Maria Antonella Cimino, Giuseppe Sodano, Eliana Licata, Giorgia Parisi, Roberta Lo Burgio, Roberta Tuttolomondo e Massimo Monteleone. Tra i consiglieri supplenti Roberta Russo e Carmelo Bruno.
“Sarà un biennio che vedrà l’intera Sezione alle prese con il cambiamento radicale in diversi ambiti del diritto. Sono certa che la Sezione sarà in grado, grazie alla collaborazione del COA di Agrigento, della Magistratura e delle altre Associazioni forensi, di garantire un alto profilo di formazione della giovane avvocatura al fine di affrontare ogni nuova sfida in ambito giuridico e in politica forense”.

Il Comune di Canicattì, nel lontano 1984, espropriava alcuni terreni, tra cui quelli della sig.ra G.C., per la costruzione di alloggi di tipo economico e popolare.
Dopo alcuni anni dall’espropriazione e dalla ultimazione dei lavori risultavano inutilizzate alcune aree, ragion per cui gli eredi della sig.ra G.C. ne chiedevano la restituzione al Comune di Canicattì.
Tale richiesta rimenava, tuttavia, inevasa, e ciò dava avvio ad una lunga querelle giudiziaria, fatta di ricorsi innanzi al giudice amministrativo, dapprima avverso il silenzio, e culminata con l’annullamento del diniego della richiesta di restituzione dei terreni.
Cosicchè, gli eredi della sig.ra GC, ritenendo complessivamente illegittimo il comportamento dell’amministrazione comunale di Canicattì, si rivolgevano agli avvocati Girolamo Rubino e Armando Buttitta, i quali proponevano un ricorso per il risarcimento del danno.
Gli avvocati Rubino e Buttitta, in particolare, rilevavano come il complessivo comportamento dell’amministrazione canicattinese abbia costretto i loro assistiti ad una lunga e defaticante attività giudiziaria consistita “in ricorsi avverso il silenzio, per l’ottemperanza e la nomina di un commissario ad acta e per l’annullamento dell’illegittimo provvedimento di diniego” alla retrocessione. Alla luce di tali circostanze – hanno continuato gli avvocati Rubino e Buttitta – il comportamento del Comune di Canicattì configura quello che in gergo viene definito come “danno da ritardo”, che legittimava i propri assistiti ad ottenere un risarcimento.
Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, condividendo le tesi difensive formulate dagli avvocati Rubino e Buttitta, ha ritenuto che, la cronologia degli avvenimenti ed i plurimi contenziosi attivati dagli eredi della sig.ra G.C., volti ad ottenere la restituzione delle aree inutilizzate per la realizzazione dell’opera pubblica, hanno disvelato un comportamento gravemente negligente del Comune di Canicattì.
Infatti, continua ancora il giudice amministrativo, la condotta dell’amministrazione canicattinese ha lungamente ritardato, in assenza di valide motivazioni, l’emanazione del provvedimento volto alla restituzione ai cittadini delle aree espropriate e non utilizzate per la realizzazione dell’opera pubblica.
Pertanto, il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, condividendo le censure formulate dagli avvocati Rubino e Buttitta, ha condannato il Comune di Canicattì a risarcire il danno da ritardo, liquidato in 15.000 euro, oltre al pagamento delle spese processuali ammontanti ad euro 4.000.
Per effetto della sentenza del CGA, gli eredi della sig.ra CG potranno vedere ristorato il danno subìto per via del comportamento ostruzionistico posto in essere dal Comune di Canicattì.

Ad Agrigento, la notte tra il primo e il 2 ottobre del 2017, lungo la passeggiata archeologica, nei pressi del bar Promenade, è morto vittima di un incidente stradale un ragazzo di 17 anni, Giuseppe Barbato, di Porto Empedocle, alla guida di uno scooter Honda Sh. Adesso sono stati condannati tre dipendenti dell’Anas imputati di omicidio colposo. Secondo la Procura di Agrigento, i tre dipendenti Anas non avrebbero segnalato adeguatamente la presenza di un cantiere in corso per rimuovere le radici degli alberi presenti in quel tratto di strada, occultando il pericolo della strada disconnessa. Il giudice monocratico del Tribunale di Agrigento, Fulvia Veneziano, ha inflitto 5 mesi e 10 giorni di reclusione ciascuno all’ingegnere capo Maria Rita Giglione, al geometra Emanuele Montana Lampo e all’operaio Alfonso Giglia. Il tribunale ha, inoltre, disposto il risarcimento a favore dei familiari della vittima da quantificare in sede civile e il pagamento di una provvisionale, ovvero un anticipo subito esecutivo, di 55 mila euro alla parte civile rappresentata dagli avvocati Francesco Vinci e Nino Augello.

Il Ponte e le infrastrutture connesse: confronto tra il presidente della Regione, Schifani, e l’amministratore delegato della società “Stretto di Messina”, Pietro Ciucci.

Sullo stato dell’arte del progetto per la costruzione del ponte sullo stretto di Messina, e sulle altre infrastrutture di trasporto connesse, tra strade e ferrovie, si sono confrontati il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, e l’amministratore delegato della società “Stretto di Messina”, Pietro Ciucci. Schifani a margine ha commentato: “Ogni giorno che passa, il Ponte sullo Stretto diventa un progetto sempre più concreto, anche sotto il profilo della futura governance. La nomina dell’ingegnere Ciucci, che è la memoria storica, una persona che conosce tutte le tematiche riguardanti questa infrastruttura, è un’ottima scelta del ministro Salvini. Il nuovo amministratore delegato, che conosco e stimo da tempo, rappresenta una figura che può dare una marcia in più. Occorrerà adesso impegnarsi in un percorso comune”. E l’amministratore delegato Ciucci ha assicurato: “Stiamo lavorando con impegno assieme al Ministero delle Infrastrutture, alla Regione Siciliana e alla Regione Calabria, nel rispetto del cronoprogramma delle azioni finalizzate al raggiungimento dell’obiettivo, fissato per legge, di approvazione del progetto esecutivo entro il mese di luglio del 2024, con immediato avvio dei lavori. E’ una sfida che è resa possibile grazie al grande lavoro svolto negli anni nel redigere e approvare il progetto definitivo dalla Società, dal Comitato tecnico scientifico, dal territorio siciliano e calabrese e dalle istituzioni. Vi è piena sintonia con il presidente Schifani, costruita nel tempo”. Nel dettaglio tecnico sono in corso numerose attività: il riavvio dei rapporti con i contraenti già affidatari dell’opera, l’aggiornamento del progetto che si concluderà entro settembre, e l’aggiornamento delle previsioni di traffico necessarie per l’elaborazione del nuovo piano economico-finanziario per la copertura dell’investimento, pari a 13,5 miliardi di euro. L’importo comprende le opere complementari e di ottimizzazione delle connessioni ferroviarie e stradali, secondo le indicazioni provenienti da Sicilia e Calabria. Infatti, la valenza strategica e funzionale del ponte è ulteriormente valorizzata dai significativi investimenti del governo sulla rete stradale e ferroviaria in Sicilia e Calabria. Il Ministero delle Infrastrutture, retto da Salvini, entro il 2030 prevede opere per circa 70 miliardi tra Sicilia e Calabria che frutteranno un sistema di trasporti sostenibile, sia in termini di rilancio economico che sociale delle due regioni.

Giuliana Miccichè

Cristian Vassallo, presidente della Pro Loco di Agrigento nonchè organizzatore del concerto di Giusi Ferreri della settimana scorsa è stato denunciato in stato di libertà  alla Procura della Repubblica. Deve rispondere del reato di non osservava delle prescrizioni dell’Autorità a tutela dell’incolumità pubblica, pur essendo autorizzato ad effettuare un pubblico spettacolo.

Tant’è che il questore della provincia di Agrigento Emanuele Ricifari, visto il parere favorevole della Commissione, ha rilasciato all’organizzatore dell’evento la licenza di Pubblica sicurezza, ai sensi dell’articolo 68 del Tulps. La sera del concerto, il dirigente dell’ordine pubblico ha accertato che il titolare della licenza di Polizia non si sarebbe attenuto alle prescrizioni imposte dalla Questura ed in particolare le barriere mobili collocate per delimitare l’area dello spettacolo non erano presidiate da nessun operatore addetto.

La Cgil agrigentina, tramite il segretario Alfonso Buscemi e la responsabile del settore cultura, giovani e legalità Maria Concetta Barba, interviene a seguito della volontà annunciata dall’ex senatore Marcello Dell’Utri di volere donare dei libri antichi alla progettata biblioteca nella Valle dei Templi ad Agrigento. Il sindacato afferma: “Non crediamo come si possa pensare che un popolo sia disponibile a fare finta di nulla rispetto alle responsabilità che hanno portato a condanne penali durissime. Le Istituzioni hanno il dovere di dare l’esempio opponendosi al riconoscimento pubblico di uomini che certamente non sono stati un esempio di onestà verso le nuovi generazioni. In una biblioteca i libri rappresentano un patrimonio culturale a cui attingere per recuperare la nostra memoria e ritrovare esempi di comportamenti ancora oggi proponibili. E allora come è possibile legare questo luogo ad un uomo come Marcello Dell’Utri condannato per concorso esterno alla mafia. Se davvero si ha amore e passione per la cultura, si faccia un lascito in silenzio, nell’anonimato assoluto. Diversamente l’operazione risulterebbe soltanto un gesto di compiacimento verso la propria persona”.