Redazione Palermo, Autore presso Sicilia 24h - Pagina 92 di 320
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Anche questo inverno piove, anche questo inverno cade un ponte in Sicilia, ed anche questo inverno la Sicilia si ritrova in stato d’emergenza.

Come SINALP ed Associazione Consumatori RETE SOCIALE ATTIVA ci chiediamo cosa sta succedendo in questa terra offesa da una politica nazionale matrigna e da una convinzione generica e superficiale degli italiani che in Sicilia, quello che succede, è “normale” ed interessa solo ai siciliani e non al resto d’italia.

Quando cadde il ponte sull’Autostrada Palermo Catania all’altezza di Scillato, l’isola è stata tranciata in due e per ben 6 anni i Siciliani hanno atteso il rifacimento del nuovo ponte.

L’Anas, quindi lo Stato Italiano, pur consapevole dell’esistenza, da circa 10 anni, di una frana che spingeva sui piloni del ponte autostradale, ha semplicemente atteso che cadesse prima di provvedere.

Poi è Intervenuta eseguendo i lavori con tutta calma e senza alcuna fretta; Tanto a chi interessava questo ponte?

I cinque milioni di siciliani avrebbero trovato, da soli, le soluzioni alternative in attesa del nuovo ponte.

Oggi cade un altro ponte, quello sulla statale 187 che unisce le città di Alcamo e Castellammare del Golfo, sempre di proprietà e gestito dall’ANAS, quindi lo Stato Italiano.

A questo punto ci poniamo la domanda: se per il ponte di Scillato, che divideva 5 milioni di siciliani, ci sono voluti per essere rifatto ben 6 anni; allora per rifare questo ponte della SS187, che divide un comprensorio di circa 150 mila abitanti,  quanti decenni ci vorranno?

I Siciliani saranno ancora disponibili a subire questa violenza e menefreghismo di uno Stato Italiano che ritiene di dare risposte ai siciliani “solo se ha tempo”?

Ricordiamo a tutti noi che esistono altri ponti in Sicilia in condizioni di sicurezza precarie ed a rischio crollo.

I ponti di Agrigento, dove esiste anche un altro ponte “morandi”, il ponte “Corleone” di Palermo che tutti sanno che sta per crollare ma nessuno agisce per evitare l’ennesima tragedia e si attende pavidamente l’inevitabile.

Tutti gli altri ponti sparsi nel territorio regionale che, anche a causa di una manutenzione del territorio deficitaria o assente, da decenni non hanno più alcuna manutenzione e si reggono ormai solo, per chi è credente, sulla fede.

Oltre all’assenza dello Stato Italiano con la sua “longa manus” ANAS, la Sicilia purtroppo non brilla per presenza ed interventi.

La Regione Siciliana ha una importante forza lavoro di poco più di 16.000 lavoratori precari forestali.

Oggi questi lavoratori vengono utilizzati per brevi periodi dell’anno, ma solo per la  manutenzione delle riserve naturali e come squadre antincendio nel periodo estivo.

Il Segretario Regionale del Sinalp Dr. Andrea Monteleone, assieme alle Dirigenti Regionali dell’Associazione Consumatori “Rete Sociale Attiva” Avv. Stefania Virga, Avv. Marzia Giacalone e Dr.ssa Serena Giuliano chiedono al Governo Musumeci di dare una risposta concreta a tutti i siciliani trasformando questa importante forza di lavoratori forestali in una moderna struttura di pronto intervento in grado di dare servizi continui di manutenzione del territorio siciliano nel suo complesso, ampliandone le prerogative di intervento e le professionalità.

Questa forza lavoro deve inoltre diventare anche una struttura specializzata nella pulizia e manutenzione dei torrenti, dei fiumi e dei loro argini, presenti sul territorio.

A causa di decenni di incurie e mancate manutenzioni, oggi, bastano un paio di giorni di piogge per far straripare il nostro sistema idrografico, causando ingenti danni alle aziende agricole ed aggravando ancora di più la crisi economica della Sicilia con conseguente ennesima fuga dei nostri giovani verso altre regioni o nazioni in grado di dare più certezze ai lavoratori.

Il Sinalp e l’Associazione Consumatori Rete Sociale Attiva chiedono al governo Regionale che oltre a integrare il numero delle giornate lavorative assegnate ai precari forestali si attivi affinchè finalmente si possa veramente approvare una vera e concreta riforma del comparto dei lavoratori forestali.

Da diversi anni il Segr. Sinalp Andrea Monteleone fa presente che esiste presso l’Assessorato Agricoltura e l’Assessorato al Territorio una proposta di riforma Sinalp  in grado di chiudere questa piaga trentennale di precariato della Regione Siciliana, ridando dignità a tutti questi lavoratori e onore e merito al Governo Regionale che avrà il coraggio di affrontarla.

Come Sinalp e Rete Sociale Attiva siamo disponibili ad un confronto con gli Assessori competenti e con il Presidente On. Musumeci per discutere sulla fattibilità di questa, ormai improrogabile, riforma.

“Rivolgo una preghiera per le vittime del disastro di Ravanusa ed esprimo tutta la mia vicinanza alle famiglie delle vittime. Un grazie di cuore va a quei cittadini, ai vigili del fuoco e agli operatori della protezione civile che non hanno mollato un secondo, spendendo tutte le loro energie e scavando senza sosta tra le macerie anche a mani nude, nella speranza di trovare i dispersi ancora in vita”. Lo dice il deputato del Pd Carmelo Miceli a proposito della tragedia che ieri sera ha colpito il comune dell’Agrigentino.

“Come ANCI Sicilia siamo vicini ai familiari, alla comunità e al Sindaco per la terribile tragedia che ha colpito Ravanusa e l’intero Paese.”

“Nel manifestare a nome dei Sindaci siciliani la disponibilità a fornire ogni aiuto necessario, rivolgo un appello perché nel prestare soccorsi e sostenere la comunità di Ravanusa vi sia il massimo impegno della Protezione Civile e del Governo regionale e nazionale.”

“Apprendiamo dalla stampa che il governo Musumeci avrebbe già pronti liste e facsimili elettorali con un anno di anticipo. Evidentemente, per le cose che gli stanno a cuore, è più rapido di un ghepardo, mentre per le vicende che interessano ai siciliani ha ampiamente dimostrato di essere assimilabile a un bradipo per giunta zoppo”.

Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars, Giovanni Di Caro.

“Cotanta solerzia dalle parti di palazzo d’Orleans– dice Di Caro – avevamo avuto modo di vederla solo per la famigerata tenuta di Ambelia e per i suoi cavalli. Per il resto abbiamo assistito ad una triste e ripetitiva rappresentanza del nulla, che tanti siciliani stanno scontando sulla propria pelle. Per fare alcuni esempi cito i tanti alunni disabili, per i quali, alla vigilia di Natale, l’anno scolastico non è ancora cominciato, i ritardi nei pagamenti alle imprese o le tante categorie di cittadini che dovranno fare i conti con il solito ritardo della Finanziaria che anche quest’anno, con tutta probabilità, vedrà la luce dopo un periodo di esercizio provvisorio”.

“L’unica nota lieta – conclude Di Caro –è che, come sembra, Musumeci e soci tireranno fuori liste e facsimili solo dopo le feste natalizie. Che sia un rigurgito di buon senso per non avvelenare le festività ai siciliani?”.

I Carabinieri del Nucleo Operativo del Gruppo Tutela Lavoro di Palermo hanno denunciato quattro lavoratori in nero, privi di Green pass, risultati percettori del Reddito di cittadinanza, durante i controlli in un cantiere edile nella zona di Trabia, dove sono in corso lavori per la costruzione di una villetta a due piani ad uso privato. I lavoratori, insieme al datore di lavoro, titolare dell’impresa, sono stati sanzionati per non aver rispettato la normativa anti-covid, e segnalati all’Inps per l’immediata revoca del beneficio e conseguente recupero di quanto indebitamente percepito sino ad oggi. In un caso è stata accertata la percezione del Reddito di cittadinanza da un anno. A seguito dell’attività di verifica, sono stati segnalati all’autorità giudiziaria il committente dei lavori e il proprietario del terreno per la mancata designazione del coordinatore della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione. E l’impresa esecutrice per il mancato rispetto delle norme in materia di sicurezza. Adottata altresì la sospensione dell’attività nei confronti dell’impresa.

Pubblicata la graduatoria relativa al bando di 5 milioni di euro complessivi per la riqualificazione delle sale cinematografiche siciliane emanato dall’assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana.

Il finanziamento consente la possibilità di realizzare un’ampia possibilità di opere: da quelle di tipo edilizio a quelle relative all’impiantistica, ricomprendendo tra questi ultimi anche gli impianti di proiezione digitale e quelli audio, le opere di climatizzazione, i sistemi di sbigliettamento automatico, gli arredi nonché gli interventi per l’ottimizzazione del consumo energetico e quelli di produzione di energia elettrica, funzionali alla struttura.

Il bando ha previsto anche una particolare attenzione all’abbattimento delle barriere architettoniche e agli interventi che facilitano la fruizione in sala da parte delle persone con diverse esigenze e abilità, inclusa la dotazione di strumenti per la fruizione di audioguide e sottotitoli, in linea con le raccomandazioni generali che l’assessore Samonà ha voluto fornire, sin dal proprio insediamento, a tutte le strutture culturali dell’Assessorato.

“Le sale cinematografiche sono spazi di condivisione e di promozione culturale importanti per la crescita delle comunità. Attraverso questo bando – sottolinea l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà – il Governo regionale ha voluto dare un segnale di forte attenzione a un settore che soffre di una profonda crisi, aggravata a partire dal 2020 a causa delle restrizioni dovute all’emergenza pandemica. I cinema assumono particolare importanza nella rigenerazione dei territori e sono spesso elementi fortemente identitari soprattutto per i piccoli centri. Questo bando, insieme a quello che ha finanziato il restauro di oltre cento teatri in Sicilia, testimonia la nostra volontà di porre i beni culturali al centro di una grande strategia di sviluppo della Sicilia, che parta dal recupero di luoghi emblematici”.

Destinatari del bando sono sia le imprese a gestione diretta, con un contributo massimo di 100.000,00 Euro finanziabile fino al 70% delle spese ammissibili, che i soggetti no-profit, con il 100% del finanziamento fino a un investimento massimo di 50.000,00 euro. Unica condizione: avere la sede legale in Sicilia.

A Palermo domani giovedì 9 dicembre, alle ore 12, nella chiesa di San Domenico, sarà inaugurato un monumento commemorativo a custodia dell’urna contenente le ceneri dell’archeologo Sebastiano Tusa, assessore regionale ai Beni culturali del governo Musumeci, vittima della sciagura aerea avvenuta in Etiopia il 10 marzo del 2019. Alla cerimonia, a cui la città potrà partecipare, saranno presenti il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, e il governo regionale, la soprintendente ai Beni culturali di Palermo, Selima Giuliano, la soprintendente del Mare e vedova di Tusa, Valeria Li Vigni, il priore di San Domenico, padre Sergio Catalano, il responsabile dell’Ufficio speciale Progettazione della Regione, Leonardo Santoro, e l’artista Michele Canzoneri, che ha realizzato il monumento commemorativo.

“Meglio mai che tardi. È proprio il caso di dirlo, il governo Musumeci riesce perfino a sovvertire la saggezza popolare dei proverbi. Vorremmo capire infatti che senso ha rispondere con vergognosa lentezza a problemi che sono stati ampiamente superati dai fatti.  A questo punto meglio non ascoltarle nemmeno le risposte, visto che sono totalmente inutili. E il bello che all’epoca, nella mia interpellanza, chiedevo, illudendomi,  una risposta urgente”.

 Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars Giovanni Di Caro, che oggi, a sala d’Ercole, si è visto rispondere, dopo quasi 4 anni,  a una interpellanza del febbraio 2018 sui piani del governo Musumeci per ostacolare la concessione di autorizzazioni per  la ricerca di idrocarburi nell’area tra Gela e Licata”

 “La carta su cui è stata scritta – commenta Di Caro – sì è quasi ingiallita per il tempo trascorso, la concessione è stata rilasciata, le opere realizzate. Manca poco e ci saranno pure le pompe di benzina pronte ad erogare il carburante. Non ho voluto nemmeno sentire la risposta, che suonava tanto di presa in giro. E lo stesso vale praticamente per tutte le risposte avute dai miei colleghi”.

“Tenere l’aula aperta per dare risposte del genere – conclude  Di Caro – è praticamente inutile, anzi, a dirla tutta, forse è inutile fare le interrogazioni e le interpellanze. Specie se si considera che ora Musumeci e la sua giunta sono alle prese con un’attività più importante che dare risposte ai cittadini: la campagna elettorale”.

Michele Cimino, alla guida di Amat Palermo, e’ il nuovo presidente di Asstra Sicilia, organizzazione datoriale maggiormente rappresentativa del settore del trasporto pubblico locale e regionale.

L’assemblea ha eletto vice presidente Massimo La Rocca, direttore generale di Atm Trapani e componenti del Comitato di presidenza Samuela Scelfo, in rappresentanza del gruppo Sais Trasporti, Giuseppe Campagna, presidente di Atm Messina e Salvatore Fiore, direttore generale di Fce Catania.

“Abbiamo provveduto a definire al meglio la rappresentanza dell’associazione – dice il neo presidente Michele Cimino – da un lato valorizzando la peculiarita’ delle Citta’ metropolitane e della mobilita’ urbana, sia su gomma che su ferro anche con l’importante contributo che apportera’ Fce Catania, in quanto servizi sempre piu’ centrali nell’ambito della ripresa economica dell’isola e delle linee attuative del Pnrr volute dal governo nazionale, dall’altro nell’ottica della continuita’ associativa”. “Riconosciuti il lavoro di squadra ed i risultati ottenuti in questi anni – aggiunge il vice presidente La Rocca – vengono valorizzate anche realta’ urbane piu’ piccole come Trapani”.

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia, con sentenza n. 03388/2021 del 6.12.2021, ha accolto, ritenendolo fondato, il ricorso proposto dall’Avv. Vincenzo Caponnetto e dall’Avv. Michele Melfa, avverso le delibere dell’ASP Palermo e dell’ASP Agrigento che avevano rettificato la graduatoria per il conferimento di incarichi a tempo determinato di OSS per l’emergenza COVID riposizionando il loro assistito in fondo alla stessa graduatoria ed escludendolo dalla disposta proroga, sino al 30.06.2021, dei contratti di lavoro in scadenza al 31.12.2020

Accogliendo le tesi difensive degli Avvocati Vincenzo Caponnetto e Michele Melfa il TAR Palermo ha ribadito il principio  nell’ambito delle procedure comparative e di massa, laddove il candidato abbia allegato i titoli richiesti entro il termine previsto dal bando, l’attivazione del c.d. soccorso istruttorio di cui all’art. 6 della legge n. 241 del 1990 è necessaria per le finalità proprie di detta procedura che, in quanto diretta alla selezione dei migliori candidati a posti pubblici, non può essere alterata nei suoi esiti da meri errori formali, come accadrebbe se un candidato non risultasse vincitore per un refuso facilmente emendabile con la collaborazione dell’amministrazione, così come avvenuto nel caso di specie ove non sono contestati il possesso, nel termine previsto nel bando, e la mancata allegazione, del titolo di studio, ma soltanto la sua materiale indicazione in una casella diversa dall’apposito spazio predisposto nel modulo della domanda telematica.

Era onere, invece, della P.A. in virtù dei principi di collaborazione, affidamento, buon andamento della P.A. e conservazione dell’efficacia dell’atto amministrativo tenere conto dell’effettivo possesso del titolo di studio da parte del ricorrente e non, invece, appellarsi ad una imprecisione meramente formale, scevra di alcuna reale ripercussione rispetto agli obiettivi della P.A. stessa, azzerando il punteggio del candidato, escludendolo di fatto dalla possibilità di ottenere l’incarico in concorso.

Il TAR Palermo ha quindi condannato l’ASP Palermo al risarcimento del danno patrimoniale pari alle retribuzioni, accessori ad esse collegate ivi compresi i versamenti previdenziali, che sarebbero spettate al lavoratore senza l’illegittimo licenziamento, al risarcimento in forma specifica del danno curriculare causato obbligando la P.A. alla ricostruzione giuridica della carriera lavorativa del lavoratore, oltre al pagamento delle spese di giudizio.