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Con 25 itinerari turistici sommersi, 14 Parchi archeologici molti dei quali autentici punti di riferimento internazionale, con molti siti che offrono testimonianze di tutte le epoche storiche a partire dalla protostoria, con 75 campagne di scavo appena concluse o in corso, con le numerose convenzioni sottoscritte con Università e organizzazioni internazionali, con i musei distribuiti su tutto il territorio regionale che custodiscono testimonianze preziosissime, la Sicilia rappresenta una tra le realtà più importanti del Mediterraneo per quanto riguarda il turismo archeologico.

Questi i numeri che fanno della nostra Isola un luogo di eccellenza nazionale per il turismo archeologico. E delle opportunità dell’Archeologia per il nostro paese si parla in questi giorni, alla presenza dell‘assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà, alla Borsa Mediterranea del Turismo archeologico di Paestum che, fino al 28 novembre, affronterà le tematiche di valorizzazione dell’offerta turistica di questo specifico e prezioso segmento.

“Il Governo regionale sta valorizzando il grande patrimonio archeologico siciliano, perché la nostra Isola si confermi come meta culturale fra le principali d’Europa. È proprio per questo – sottolinea l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà – che stiamo dando grande impulso agli investimenti per l’ammodernamento e la competitività dei Parchi archeologici e dei musei siciliani. Il rilancio della Sicilia parte dalla valorizzazione del patrimonio culturale che rappresenta il vero punto qualificante di un’offerta che non ha eguali al mondo. E del resto, il numero alto di ingressi nei Parchi archeologici e nei musei regionali, registrato quest’estate anche in assenza del turismo organizzato di gruppo, è emblematico dell’interesse che la Sicilia desta a livello internazionale. Ci presentiamo alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum con tutte le carte in regola per rappresentare una vera e propria eccellenza nel panorama internazionale”.

La Sicilia è presente alla BMTA con un proprio stand e con numerosi e qualificati interventi che rientrano nella programmazione. Inoltre proprio la Sicilia, attraverso la Soprintendenza del Mare per la Regione Siciliana, è protagonista del 1° Premio internazionale “Sebastiano Tusa” che verrà riconosciuto a personalità di livello internazionale che si sono distinte nell’ambito dell’archeologia e della promozione dei beni culturali.

La nuova e violenta ondata di maltempo con trombe d’aria che si è abbattuta tra l’8 e il 17 novembre sulla Sicilia ha determinato ulteriori notevoli danni al patrimonio pubblico e privato di tutte le province, con interruzione di viabilità e pubblici servizi, allagamenti, cedimenti di opere di protezione di moli e porti, isolamento di frazioni, evacuazione di numerose famiglie. Una situazione grave per la quale il governo Musumeci, oggi pomeriggio, ha esteso a numerosi Comuni lo stato di crisi ed emergenza regionale e la richiesta dello stato di calamità nazionale già deliberati il 27 ottobre.
In base alla relazione della Protezione civile regionale, guidata da Salvo Cocina, sono interessati alla dichiarazione dello stato di emergenza per i danni causati dagli eventi meteorologici fra l’8 e il 17 novembre, i seguenti Comuni:
in provincia di Agrigento, Agrigento, Alessandria della Rocca, Bivona, Burgio, Camastra, Cammarata, Canicatti, Cattolica Eraclea, Cianciana, Grotte, Licata, Menfi, Montevago, Naro, Palma di Montechiaro, Porto Empedocle, Realmonte, Ribera, Sambuca di Sicilia, Santo Stefano Quisquina, Sant’Angelo Muxaro, San Biagio Platani, San Giovanni Gemini, Sciacca, Siculiana, Villafranca Sicula;
in provincia di Caltanissetta, Mussomeli, Niscemi, Riesi, Serradifalco, Sommatino;
in provincia di Catania, Aci Sant’Antonio, Belpasso, Catania, Caltagirone, Castel di ludica, Giarre, Misterbianco, Motta Sant’Anastasia, Ramacca, Sant’Alfio, Scordia, Vizzini;
in provincia di Enna, Assoro, Barrafranca, Enna, Troina;
in provincia di Messina, Alì, Alì Terme, Antillo, Casalvecchio Sieulo, Castelmola, Fiumedinisi, Furci Siculo, Gaggi, Giardini Naxos, Graniti, Itala, Letoianni, Limina, Malvagna, Monforte San Giorgio, Motta Camastra, Nizza di Sicilia, Novara di Sicilia, Pagliara, Roccafiorita, Roccalumera, Savoca, Scaletta Zanclea, Taormina, Tripi;
in provincia di Palermo, Belmonte Mezzagno, Bisaquino, Caccamo, Castronovo di Sicilia, Contessa Entellina, Isnello, Lercara Friddi, Montemaggiore Belsito, Polizzi Generosa, Roccapalumba,​ Sciara, Scillato, Termini Imerese, Trappeto, Vallelunga;
in provincia di Ragusa, Acate, Comiso, Giarratana, Ispica, Modica, Monterosso Almo, Ragusa, Santa Croce Camerina, Vittoria;
in provincia di Siracusa, Augusta, Avola, Buccheri, Buscemi, Canicattini Bagni, Carlentini, Cassaro, Ferla, Floridia, Francoforte, Lentini, Melilli, Noto, Pachino, Palazzolo Acreide, Portopalo di C.P., Priolo Gargallo, Rosolini, Siracusa, Solarino, Sortino;
in provincia di Trapani, Alcamo, Calatafimi-Segesta, Campobello di Mazara, Castellammare del Golfo, Castelvetrano-SeIinunte, Marsala, Mazara del Vallo, Misiliscemi, Paceco, Pantelleria, Partanna, Poggioreale Trapani.

Relativamente al passaggio del ciclone Apollo tra il 28

e il 31 ottobre, sono invece stati inseriti nell’estensione dello stato di emergenza Castel di ludica, Giarre, Mascali e Mirabella Imbaccari nel Catanese, Aidone in provincia di Enna, Milazzo, Santa Lucia del Mela, Naso, Roccella Valdemone​ e San Teodoro nel Messinese, Castellammare del Golfo nel Trapanese.
La stima dei danni è ancora in corso, ma relativamente a tutti gli eventi dei mesi di ottobre e novembre l’importo complessivo necessario per gli interventi urgenti è stato quantificato in 20 milioni di euro, quello per gli interventi strutturali di riduzione del rischio in 250 milioni.

La facciata di Palazzo Orléans, sede della Presidenza della Regione Siciliana, illuminata di rosso in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, a testimonianza dell’impegno costante contro ogni forma di violenza fisica, economica e psicologica nei confronti dell’universo femminile.

Nella propria attività politica e amministrativa il governo Musumeci manifesta azioni concrete per potenziare gli strumenti in difesa delle donne vittime di abusi e per promuovere il loro reinserimento sociale e altre forme di indipendenza economica. Proprio in questi giorni sono state destinate nuove risorse del bilancio regionale a 31 enti per la gestione e l’implementazione di nuovi servizi delle case di accoglienza a indirizzo segreto e strutture di ospitalità in emergenza.

«Il 25 novembre sia l’occasione per riflettere ancora di più sulla necessità che il rispetto e la valorizzazione del ruolo femminile nella società debbano partire dalla famiglia, dalla scuola e dagli ambienti di lavoro – afferma il presidente della Regione, Nello Musumeci – Tuttavia abbiamo il dovere di attuare questi principi ogni giorno dell’anno, per prevenire qualsiasi forma di abuso. Proprio oggi ho firmato il decreto che istituisce la cabina di regia, prevista dalla legge regionale per il contrasto e la prevenzione della violenza di genere. Un passo avanti per la piena attuazione di una norma di civiltà».

Approvato dal governo Musumeci il cofinanziamento regionale che permetterà di destinare oltre 2 milioni di euro alla partecipazione inclusiva dei giovani alla vita sociale dei territori. Nell’ultima seduta, la giunta regionale ha dato il via libera a due progetti-interventi su “Giovani e sostenibilità” e “Giovani e cultura e benessere”, predisposti dal dipartimento della Famiglia e delle Politiche sociali, in attuazione dell’intesa sancita in sede di Conferenza unificata tra Governo, Regioni, Province autonome e enti locali, e che potranno essere realizzati grazie alla ripartizione del Fondo nazionale Politiche giovanili per il 2021. Alla Sicilia sono stati destinati da Roma 832.670 euro per il primo progetto e 836.290 euro per il secondo, a cui la Regione partecipa con una quota di cofinanziamento del 20 per cento pari a 208.168 euro per il primo intervento e 209.073 euro per il secondo. «Continua la nostra attenzione rivolta ai giovani – afferma l’assessore regionale alla Famiglia e alle Politiche sociali, Antonio Scavone – con particolare riferimento alle condizioni di fragilità e di marginalità. L’attuale programmazione diventa il tracciato di interventi di inclusione sociale e di rafforzamento culturale contro ogni condizionamento ambientale. Questa filosofia di intervento anticipa le azioni che si arricchiranno delle ingenti risorse già destinate nel Pnrr, che guarda con attenzione prevalente a interventi in favore dei giovani, delle fragilità e delle donne». Dopo il trasferimento delle risorse statali, il dipartimento regionale della Famiglia e delle Politiche sociali procederà con l’emanazione dei bandi per individuare le associazioni che possano attuare i progetti su una vasta utenza composta da giovani di età compresa fra i 14 e i 35 anni. In particolare, l’azione “Giovani e sostenibilità” punta a interventi di carattere socio-culturale, per contrastare il disagio giovanile, promuovere la conoscenza del contesto territoriale di appartenenza e sviluppare competenze relative ai processi produttivi ecosostenibili per la tutela dell’ambiente e della sua biodiversità, anche in un’ottica di potenziamento della capacità occupazionale e dell’autoimprenditorialità dei giovani. L’azione “Giovani e cultura e benessere” vuole sostenere progetti a carattere socio-culturale e ricreativo (artistici, musicali, teatrali, ludici), per coinvolgere attivamente i giovani nei processi produttivi e creativi per promuovere l’inclusione sociale, valorizzare il patrimonio culturale della Sicilia anche in un’ottica di occupazione e imprenditorialità giovanile e per prendersi cura degli spazi pubblici.

La Soprintendenza dei Beni Culturali e Ambientali di Caltanissetta, ha dato avvio, questa mattina, alla procedura amministrativa per l’apposizione del vincolo di bene di interesse culturale relativamente all’antenna RAI di Caltanissetta sulla collina Sant’Anna, la cui ipotesi di abbattimento ha suscitato, nelle scorse settimane, una vibrante azione di protesta da parte della comunità locale e delle organizzazioni del territorio.

A seguito della sentenza del TAR che autorizzava la RAI all’abbattimento a causa dell’obsolescenza e per motivi di incolumità pubblica, infatti, si era generato un forte sentimento di protesta da parte della comunità e di quanti in quella struttura hanno riconosciuto un elemento fortemente identificativo, esaltandone, peraltro, il primato di una tra le testimonianze più significative del suo genere in Italia.

Nelle scorse settimane, l’Assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà, facendosi portavoce della volontà espressa dal Governo, aveva chiesto agli Uffici di compiere ogni atto amministrativo utile a salvaguardare l’antenna nel rispetto del bene primario della salvaguardia della pubblica incolumità e, nei giorni scorsi, aveva richiesto alla Soprintendenza di Caltanissetta, attraverso una nota ufficiale del Dipartimento, di dare avvio a una nuova procedura tendente ad ottenere il riconoscimento del valore culturale del bene. Procedura che oggi ha preso avvio.

“L’avvio della procedura di interesse culturale da parte della Soprintendenza – evidenzia l’assessore Alberto Samonà – esprime in maniera concreta la volontà del Governo regionale di accogliere il sentimento di forte identificazione coralmente espresso dalla comunità nissena. Il trasmettitore della stazione radio della RAI, ormai dismesso, infatti, viene percepito nel sentire comune come il luogo-simbolo di una trasformazione epocale, l’espressione di un’archeologia industriale che ha fortemente connotato il territorio, cambiando la fisionomia dei luoghi e integrandosi a tal punto nel contesto ambientale da divenire esso stesso parte della storia della città. Adesso è necessario che tutti facciano la propria parte, non soltanto per salvaguardare il bene culturale, ma anche per valorizzare l’area con una concreta progettualità. Ringrazio la Soprintendente Daniela Vullo per la celerità dimostrata e per lo spirito di collaborazione con l’assessorato, nel trovare la migliore soluzione”.

Ieri presso la sala Sinalp Sicilia dedicata ad Antonio Todaro, il lavoratore forestale precario morto nel 2020 mentre a 67 anni tentava di spegnere uno dei tanti spaventosi incendi che ogni estate puntualmente colpiscono la Sicilia, si è svolto l’incontro tra i delegati Sinalp Sicilia dei comparti lavoratori ASU, lavoratori OSS, lavoratori Forestali, e lavoratori cooperative sociali con l’Assessore al Lavoro della Regione Siciliana, Dr. Antonio Scavone.

Il Segretario del Sinalp Sicilia Dr. Andrea Monteleone ha ritenuto necessario invitare presso la sede regionale del sindacato l’Assessore Scavone perchè su alcune categorie di lavoratori precari già da un po’ di tempo circolano diverse voci, spesso anche in contrasto tra di loro, che ottengono come solo risultato, quello di creare ancora più allarme e panico tra tutti coloro i quali sono stanchi di dover subire la condizione di precariato.

Questo incontro ha permesso di fare chiarezza su molti punti ed aspetti controversi che hanno creato solo panico tra i lavoratori precari.

L’Assessore Scavone ha ribadito che il Governo Regionale con l’approvazione dell’Art. 36 dell’ultima finanziaria ha voluto affermare la volontà a stabilizzare i 4.571 lavoratori ASU che da 24 anni vengono sfruttati dagli enti locali senza ricevere un solo euro di contributi versati e con un assegno sociale ormai insufficiente anche per la loro sopravvivenza.

Ed è in errore chi va dichiarando che manca la copertura economica per la loro stabilizzazione.

Il Governo Regionale  ha previsto per i primi tre anni, 2021-2022-2023, oltre alla normale incidenza economica, ulteriori 40 milioni di euro (10-15-15), a dimostrazione della volontà a voler eliminare questa vergognosa piaga del precariato negli enti locali.

In merito ai primi 10 milioni di euro finanziati per la stabilità ASU, una parte è stata utilizzata per altre emergenze, visto che questa somma riguardava l’esercizio finanziario del 2021 che ormai è quasi giunto al termine visto che siamo già a fine novembre.

L’altra parte della somma, destinata per il 2021, non essendo stata utilizzata per la stabilizzazione prevista dall’Art. 36 della legge di bilancio Siciliana, a causa della vergognosa impugnativa del Governo Draghi e dal totale ed offensivo disinteresse del Ministro del lavoro Orlando, che continua a non esprimere un parere sull’impugnativa, è stata utilizzata per riconoscere un bonus sociale di 1.000 euro da assegnare ad ogni lavoratore ASU.

La Sig.ra Ornella Salerno, delegata sinalp ASU, a tale proposito ha ribadito la richiesta di riconoscere un ulteriore bonus da erogare nei primi mesi del 2022 sempre in attesa che vengano superati tutti i veti posti dal Governo Draghi.

Per quanto riguarda i lavoratori precari OSS impegnati presso le ASP della Regione Siciliana, il Segretario Sinalp Dr. Andrea Monteleone chiede che venga applicata la Legge Madia a tutti coloro che alla data odierna hanno i requisiti previsti, assumendoli a tempo indeterminato.

Non è ammissibile, ribadisce la Dirigente Regionale del Comparto Natascia Pisana  che ancora oggi, dopo che questi lavoratori OSS  già nel 2020 e 2021 hanno maturato il diritto all’assunzione, vengano illusi su una futura assunzione subordinata alle condizioni di fantomatiche piante organiche sconosciute e contemporaneamente assistiamo alle stesse ASP che danno in appalto il servizio sanitario OSS a cooperative esterne assumendo  altri OSS e scavalcando chi invece dovrebbe essere assunto direttamente.

Sui forestali si è preso atto della volontà del Governo Regionale di aumentare il numero delle giornate lavorative a tutti i precari creando solo due gruppi di lavoratori con 120 giorni e 180 giorni l’anno di assunzione.

Questa soluzione, ribadisce il Sinalp attraverso la rappresentante dei forestali Lina Angelica, deve essere vissuta come un ulteriore passo verso la definitiva stabilizzazione.

Il Dirigente Sindacale Sig. Andrea Tomarchio ribadisce che i lavoratori forestali sono stanchi di subire questo precariato e sulla stregua di quanto è già avvenuto con la Sentenza del Tribunale di Ragusa, che ha condannato a risarcire i lavoratori con 10 mensilità, stanno seriamente ragionando sulla volontà di agire giudizialmente in massa contro la Regione Siciliana se non ci sarà la stabilizzazione.

Infine è intervenuto il Dirigente Sindacale Dr. Gaetano Bonura per il comparto dei lavoratori delle Coop sociali denunciando un atteggiamento dispotico delle Coop che gestiscono appalti pubblici nei confronti dei dipendenti non pagando quanto loro dovuto.

Le coop motivano tale condizione di mancati pagamenti degli stipendi accusando ritardi da parte dell’ente pubblico che controlla la buona attuazione dell’appalto.

Da sempre ribadisce il Dr. Gaetano Bonura il Sinalp chiede alla Regione Siciliana che venga inserita nei bandi per assegnare l’appalto una clausola che obblighi le coop partecipanti a dimostrare una solidità economica congrua ed in grado di garantire il regolare pagamento degli stipendi dei tanti operatori che oggi vengono giornalmente mortificati ed offesi non ricevendo quanto dovuto.

Infine il Dr. Andrea Monteleone ha ringraziato l’Assessore Dr. Antonio Scavone che ha accettato il confronto con le diverse realtà professionali rappresentate dalla confederazione Sinalp dando risposte chiare ed in grado di spazzare via tante illazioni prive di fondamento.

E’ una situazione sempre più difficile ,bistrattata e incomprensibile quella dei lavoratori forestali siciliani che si trovano ad affrontare in questo periodo due situazioni sui tavoli regionali. In assemblea si sta provvedendo all’approvazione del bilancio e, nel contesto si valutano e si discutono le proposte dei lavoratori sulla riforma del comparto, nonché il fattore che riguarda il pagamento degli stipendi arretrati che, se non approvato rischia di alimentare ancora polemiche su polemiche.

Seppur, sembra che si siano trovati 18 mln per il comparto, dunque pagare anche gli stipendi arretrati, i lavoratori devono prendere atto che, i tempi per “incassare” le mensilità di Settembre, Ottobre e anche Novembre rischiano di prolungarsi al prossimo mese, a ridosso delle festività natalizie. – “L’ennesima situazione incomprensibile, e ripetitiva – dice Antonio David di ForestaliNews – è un problema ormai scontato ma non digerito dai lavoratori quando si tratta di elargire lo stipendio. Da quando siamo rientrati in cantiere ad oggi non abbiamo preso un centesimo e questo è penalizzante per noi lavoratori che ogni mattina e, per mesi e mesi anticipiamo soldi anche per mettere la benzina per andare a lavorare, per non parlare di tutto ciò che traina le spese familiari. Non è più concepibile che questa situazione non abbia un rimedio risolutivo” –

Lamentele certe e reali, per un comparto che naviga senza una meta e una rotta comune visto che oltre i lavoratori, vedono nei sindacati degli alleati sulla carta ma, non di comune giudizio quando vengono tirati in ballo gli stessi. Tanti lavoratori dai social pongono i sindacati come gli alleati di un governo che si compiace di questa situazione, seppur facciano buon viso a cattivo gioco , soprattutto quando la soluzione non viene messa in atto e non si ha il coraggio di prendere il problema di petto e affrontarlo seriamente. Oggi si evidenziano anche situazioni di mancata riforma o meglio di una riforma che il governo vuole portare a compimento a modo proprio che non soddisfa i lavoratori. Aumentare di 20 giorni le fasce dei 101nisti e di 30 quella dei 151nisti non risolve un problema che nasce già morto, in quanto i lavoratori, compresi coloro che effettuano 78 giornate l’anno non possono sentirsi appagati con un minimo di giorni in più. Mettendo in atto che la stabilizzazione rimane un cammino lungo e tortuoso, vi è anche il fattore che la Regione Siciliana vuole passare la palla al governo nazionale su tale vertenza, scaricandosi le colpe e dando in pasto i lavoratori, visto l’accordo Stato – Regione su tagli al comparto dai prossimi anni. Di male in peggio….

Nei giorni scorsi, i militari della Compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto, coadiuvati dai Carabinieri del Nucleo Cinofili “Nicolosi” di Catania, hanno eseguito un servizio straordinario di controllo del territorio volto alla verifica del rispetto delle norme del codice della strada, con particolare riguardo al contrasto della guida in stato d’ebbrezza, nonché alla repressione dello spaccio di sostanze stupefacenti.
I servizi sono stati svolti prevalentemente nel centro cittadino del Longano e nei comuni limitrofi di Terme Vigliatore e Falcone, mediante l’attuazione di posti di controllo ed intensificando la presenza di pattuglie lungo le principali arterie stradali.
I controlli condotti dai militari della Sezione Radiomobile e dalle Stazioni Carabinieri di Barcellona Pozzo di Gotto, Merì, Fondachelli Fantina, Santa Lucia del Mela e Terme Vigliatore, hanno permesso di denunciare alla Procura di Barcellona Pozzo di Gotto, due soggetti per guida in stato di ebrezza alcolemica e due persone per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente nonché di segnalare alla Prefettura di Messina due giovani, quali assuntori di sostanze stupefacenti, in quanto, sottoposti a perquisizione personale e veicolare, sono stati trovati in possesso di modiche quantità di sostanze stupefacenti per uso personale.
Nel corso delle attività, i Carabinieri della Stazione di Terme Vigliatore, durante un controllo alla circolazione stradale hanno fermato i due giovani a bordo di un’autovettura. Gli occupanti, alla vista dell’unità cinofila hanno assunto un atteggiamento nervoso. Il cane pastore “King”, in pochissimi istanti, ha fiutato l’odore di tracce di sostanze stupefacenti all’interno dell’abitacolo e pertanto i soggetti sono stati sottoposti a perquisizione personale e veicolare. Le successive perquisizioni domiciliari effettuate nelle abitazioni dei due individui hanno consentito di rinvenire un bilancino di precisione e 55 grammi di marijuana occultati in involucro di cellophane. Il bilancino di precisione e tutta la sostanza stupefacente, già inviata al Reparto Carabinieri Investigazioni Scientifiche di Messina per le analisi di laboratorio, sono stati sottoposti a sequestro.
Durante il servizio sono state complessivamente identificate 115 persone e controllati 83 veicoli. Contestate 15 infrazioni al codice della strada, tra cui 4 per mancanza della copertura assicurativa obbligatoria e contestuale sequestro dei veicoli, 3 per guida senza patente perché mai conseguita e 8 per omessa revisione periodica, per un ammontare complessivo delle sanzioni pari a circa 11.000 euro.

Via libera del governo Musumeci alla direttiva da inviare all’Aran Sicilia per il rinnovo del contratto di lavoro del personale del comparto non dirigenziale della Regione per il triennio 2019/2021. Il documento, proposto dall’assessore alla Funzione pubblica Marzo Zambuto, rappresenta il secondo passaggio fondamentale per la definizione della contrattazione, dopo lo stanziamento di oltre 50 milioni di euro previsto dalla legge finanziaria di quest’anno.
«Dopo un lunghissimo blocco della contrattazione – evidenzia Zambuto – in questa legislatura è stato definito il rinnovo contrattuale per il 2016/2018 e adesso stiamo procedendo con quello del triennio successivo. In linea con quanto previsto dallo Stato, l’obiettivo di incremento sarà del 3,78 per cento. Nella direttiva che abbiamo dato all’Aran abbiamo sottolineato che le priorità per il governo regionale sono rappresentate dalla riclassificazione del personale, dal rafforzamento delle posizioni organizzative, dalla semplificazione della progressione economica, dalla revisione delle indennità. Ma anche dal miglioramento del livello di efficacia ed efficienza dei servizi attraverso pure un diversa organizzazione del “lavoro agile”. Abbiamo ritenuto, inoltre – conclude l’assessore – che sia necessario incrementare la formazione del personale per promuoverne la riqualificazione verso nuove competenze, come quelle richieste dalla transizione al digitale, e incentivare il ricorso al welfare contrattuale, prevedendo interventi in grado di soddisfare e incrementare il benessere organizzativo».